Svizzera
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Svizzera | |||||||||
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Motto: Unus pro omnibus, omnes pro uno (Uno per tutti, tutti per uno) |
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Informazioni | |||||||||
Nome completo: | Svizzera | ||||||||
Nome ufficiale: | Confoederatio Helvetica |
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Lingua ufficiale: | italiano, tedesco, francese, romancio | ||||||||
Capitale: | Berna (127.519 ab. / 2003) | ||||||||
Politica | |||||||||
Governo: | Democrazia diretta, Repubblica federale | ||||||||
Presidente della Confederazione: | Moritz Leuenberger (2006) | ||||||||
Indipendenza: | 1 agosto 1291 | ||||||||
Ingresso all'ONU: | 10 settembre 2002 | ||||||||
Area | |||||||||
Totale: | 41.285 km² | ||||||||
Pos. nel mondo: | 132° | ||||||||
% delle acque: | 3,7 % | ||||||||
Popolazione | |||||||||
Totale: | 7'459'100 ab. (2005) | ||||||||
Pos. nel mondo: | 92° | ||||||||
Densità: | 181 ab./km² | ||||||||
Geografia | |||||||||
Continente: | Europa | ||||||||
Fuso orario: | UTC +1 | ||||||||
Economia | |||||||||
Valuta: | Franco svizzero | ||||||||
Varie | |||||||||
TLD: | .ch | ||||||||
Prefisso tel.: | +41 | ||||||||
Sigla autom.: | CH | ||||||||
Inno nazionale: | Salmo Svizzero | ||||||||
Festa nazionale: | 1 agosto | ||||||||
Nota disambigua - Elvezia punta qui, per il nome vedi Elvezia (nome) |
La Svizzera (in tedesco Schweiz, in francese Suisse, in romancio Svizra) è uno stato dell'Europa centrale.
Confina a nord con la Germania, ad est con il Liechtenstein e l'Austria, a sud con l'Italia, a ovest con la Francia.
Il suo nome ufficiale è Confederazione Svizzera (in tedesco Schweizerische Eidgenossenschaft, in francese Confédération Helvétique, in romancio Confederaziun Svizra; in latino Confoederatio Helvetica, da cui la sigla CH).
La capitale federale è Berna, che è anche capitale dell'omonimo cantone.
Indice |
[modifica] In breve
La Svizzera è suddivisa in tre aree geografiche, linguistiche e culturali distinte: tedesca, francese e italiana, a cui vanno aggiunte le valli del Canton Grigioni in cui si parla il romancio. Il tedesco, il francese, l'italiano sono lingue ufficiali, mentre il romancio e solo lingua "nazionale". Vale a dire che i documenti ufficiali dell'amministrazione federale devono essere disponibili in tedesco, francese e italiano, mentre se ne fornisce una versione in romancio solo su richiesta.
Gli svizzeri quindi non formano una nazione nel senso di una comune appartenenza etnica, linguistica e religiosa. Il forte senso di appartenenza al Paese si fonda sul percorso storico comune, sulla condivisione dei miti nazionali e dei fondamenti istituzionali (federalismo, democrazia diretta, neutralità), sulla geografia (Alpi), sulle piccole dimensioni in mezzo ai giganti europei e in parte sull'orgoglio di rappresentare un caso particolare in Europa.
La Svizzera è stata una confederazione di cantoni solo fino al 1848. Da quella data è effettivamente una repubblica federale, comprendente (dal 1979) 26 cantoni.
Con un reddito pro capite pari a 52.600 franchi svizzeri nel 2004 [1] (33.000 Euro), la Svizzera è uno dei Paesi economicamente più prosperi al mondo. Tre quarti della forza lavoro sono attivi nel settore terziario.
La politica estera è contraddistinta dalla tradizionale neutralità. La Svizzera fa parte delle Nazioni Unite (solo dal 2002), dell'EFTA, del Consiglio europeo, dell'Organizzazione mondiale del commercio (dal 1959), ma non dell'Unione europea.
[modifica] Storia
Per approfondire, vedi la voce Storia della Svizzera. |
La regione dell'attuale Svizzera fu occupata nell'antichità dalle genti celtiche degli Elvezi a nord delle Alpi, dei Leponti, degli Insubri a sud e dei Rezi a sud-est. La Rezia fu intensamente romanizzata durante l'Impero (corrisponde grossomodo all'attuale cantone dei Grigioni).
La storia della Svizzera ha inizio il 1° agosto del 1291, quando i rappresentanti delle comunità montane di Uri, Svitto e Untervaldo (detti Cantoni primitivi o Waldstätten) si riunirono sul prato del Rütli, sulle sponde del Lago dei Quattro Cantoni, e stipularono il giuramento di alleanza eterna che costituisce la nascita della Confederazione. Il Patto del Rütli (Patto Federale) costituiva una lega difensiva volta ad estromettere dalle valli gli Asburgo. A Morgarten (1315), Sempach (1386) e Näfels (1388) la fanteria confederata inflisse tre clamorose sconfitte agli Austriaci. Nel contempo nuovi cantoni aderivano alla confederazione: con l'adesione di Lucerna, Zurigo, Glarona, Zugo e Berna si costituisce la cosiddetta Confederazione degli otto cantoni.
Nel corso del XV secolo gli Svizzeri assoggettano i territori di Appenzello, Argovia e Turgovia e ottengono l'alleanza di Ginevra, Vallese, San Gallo e Grigioni. Nel XVI secolo Carlo il Temerario di Borgogna è sconfitto a Grandson e Morat. Adesione di Friburgo e Soletta. Nel 1501 aderisce Basilea. Intanto Uri, con l'aiuto di Untervaldo, passa a sud delle Alpi e conquista la valle settentrionale del fiume Ticino. Nel corso del secolo dilaga anche in Svizzera la Riforma Protestante introdotta da Ulrico Zwingli. Le guerre di religione che infuriano in tutta l'Europa non risparmiano il paese (lo stesso Zwingli muore sul campo di battaglia). Berna conquista il Canton Vaud e vi diffonde il Protestantesimo. E' nella città di Glarona (capoluogo dell'omonimo cantone) che viene arsa viva l'ultima "strega" in Europa, Anna Goeldi - siamo nel 1782.
Nel 1648 con la Pace di Westfalia viene riconosciuta l'indipendenza della Svizzera nei confronti dell'Impero. Nel 1798 la Svizzera è invasa dalle truppe rivoluzionarie francesi e trasformata in una repubblica unitaria: la Repubblica Elvetica. Non ci sono più cantoni ma solo delle semplici unità amministrative, sul modello dei Départements francesi. Nel 1803 Napoleone fa tornare la Svizzera uno stato confederale tramite l'Atto di Mediazione. Da questo momento non ci sono più territori soggetti ad altri cantoni (i baliaggi); ogni cantone è messo sullo stesso piano degli altri. Nascono così i cantoni Argovia, Grigioni, San Gallo, Turgovia, Ticino, e Vaud. Finita l'era napoleonica, al Congresso di Vienna del 1815 vengono riconosciute internazionalmente le frontiere esterne della Svizzera e quelle interne tra cantoni. Le grandi potenze impongono al Paese la «neutralità armata permanente» per sottrarlo all'influenza francese. Ai 19 cantoni della Mediazione si aggiungono Neuchâtel, Vallese e Ginevra. Il Patto federale (1815-1848) restaura la confederazione di cantoni sovrani, che avevano perso la loro autonomia sotto il dominio napoleonico.
Nel 1847 i cantoni conservatori-cattolici costituiscono una propria lega (Sonderbund). La Guerra del Sonderbund è rapidamente vinta dai cantoni liberali. Nel 1848 entra in vigore una nuova costituzione: la Svizzera, da confederazione di stati, diventa uno stato federale sul modello degli Stati Uniti.
Nel 1979 Il Canton Giura si stacca da Berna e diventa il ventiseiesimo cantone. Nel 1971 in un referendum gli elettori maschi decidono che anche le donne hanno diritto al voto a livello federale. Elisabeth Kopp del Partito radicale è la prima donna eletta ministro. A livello cantonale l'ultimo cantone ad adeguarsi è Appenzello Interno, che introdurrà il suffragio femminile solo nel 1990, per decisione del Tribunale federale.
Nel 1986 in un plebiscito gli elettori rifiutano di entrare nelle Nazioni Unite. Nel 1992 rifiutano di partecipare all'area economica europea. In questa occasione il paese si divide tra la Romandia (Svizzera francese) favorevole a un'integrazione nell'Europa Unita e la Svizzera tedesca e italiana che vogliono mantenere la separazione culturale ed economica dagli "Europei". Si dice che la Svizzera tedesca tema la Germania e la Svizzera italiana tema l'Italia. Un accordo è invece raggiunto con le maggiori organizzazioni capitalistiche mondiali, la Banca Mondiale e il Fondo Monetario Internazionale.
Nel 1999 Ruth Dreifuss è la prima donna presidente. Dopo una nuova votazione popolare, questa volta con esito positivo, la Confederazione entra ufficialmente nelle Nazioni Unite il 10 settembre 2002.
Negli ultimi anni, la tradizionale reputazione della Svizzera come terra di virtù civile, pace e prosperità è particolarmente scossa da due eventi che segnano profondamente l'immaginario collettivo elvetico.
In seguito ad accuse da parte di organizzazioni ebraiche americane, secondo le quali, beni depositati da cittadini ebrei in banche svizzere, prima e durante la Seconda Guerra Mondiale non sarebbero stati restituiti ai legittimi proprietari, si riaccende una vasta discussione interna sul ruolo della Svizzera nel conflitto (fino a quel momento piuttosto idealizzato in conformità al mito della neutralità elvetica) e sul suo rapporto con il regime nazista tedesco. Alcune colpe vengono ammesse, e due delle maggiori banche del paese patteggiano nel 1998 il pagamento di $1,25 miliardi alle suddette organizzazioni per essere distribuiti alle famiglie delle vittime dell'Olocausto.
A causa di errori di amministrazione e per la sfavorevole congiuntura internazionale, nel 2001 fallisce la compagnia aerea di bandiera Swissair, per decenni orgoglio e simbolo della nazione (era chiamata la "banca volante"). Il grounding del 2 ottobre 2001 è vissuto da tutta la popolazione come un trauma collettivo.
[modifica] Geografia
Per approfondire, vedi la voce Geografia svizzera. |
[modifica] Geografia fisica
[modifica] Morfologia
La struttura geologica della Svizzera è il risultato della convergenza delle zolle continentali africana ed europea negli ultimi milioni di anni. La Svizzera occupa tre regioni morfologiche principali: il Giura, una catena montuosa calcarea, l'altopiano centrale (Mittelland) e le Alpi. A queste vanno aggiunte due piccole regioni: l'estremo meridionale della Svizzera, ossia il Mendrisiotto, che morfologicamente fa parte della pianura Padana, e Basilea, che giace nel bassopiano renano.
[modifica] Montagne
In Svizzera svettano complessivamente 74 quattromila, di cui 55 completamente nel territorio svizzero e 19 al confine con l'Italia. Le dodici cime più alte sono tutte nelle Alpi vallesane. Il punto più elevato è rappresentato dai 4.634 metri sul livello del mare della Punta Dufour del massiccio del Monte Rosa, condivisa con l'Italia, mentre la montagna più alta interamente nel territorio della Confederazione è il Dom, di 4.545 metri, tra Zermatt e Saas Fee. Il monte svizzero (condiviso con l'Italia) più noto al mondo è probabilmente il Cervino (4.478 metri), a sud di Zermatt. Anche il gruppo composto da Eiger (3970 m.s.l.m), Mönch (4.107 m.s.l.m) e Jungfrau (4.158 m.s.l.m.) nelle Alpi bernesi è uno dei panorami più fotografati.
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[modifica] Fiumi
I maggiori fiumi svizzeri, tra cui i grandi fiumi europei Reno e Rodano nascono dal massiccio del San Gottardo, che dà alla luce anche il Ticino che scorre verso sud, e la Reuss, che forma a nord il Lago dei Quattro Cantoni. Tutti i fiumi svizzeri confluiscono nel Reno o nel Rodano, tranne il Ticino, che sfocia nel Po, e l'Inn, che nasce dal Maloja e si getta nel Danubio. Le Alpi svizzere fungono quindi da spartiacque, generando corsi d'acqua che si dirigono verso l'Oceano Atlantico, il Mediterraneo occidentale, il Mediterraneo orientale e il Mar Nero.
Il corso d'acqua più lungo nel territorio svizzero è il Reno, lungo 375 km, seguito dal suo affluente Aar con 295 km e dal Rodano con 264 km.
[modifica] Laghi
A causa della sua struttura topografica e in eredità dalle ere glaciali, il territorio svizzero ospita circa 1.500 laghi, per la maggior parte laghetti di montagna.
Il lago maggiore non è il lago Maggiore, ma il Lemano (580,03 km², di cui 60 km² in territorio svizzero), formato dal Rodano, su cui si specchiano Ginevra e Losanna. Con i suoi 536 km², il lago di Costanza, al confine con Austria e Germania e formato dal Reno, è solo leggermente meno esteso. La porzione svizzera del lago Maggiore, il cui emissario è il Ticino, è poco estesa (19,20 km²) in confronto alla parte italiana; il pelo dell'acqua rappresenta il punto più basso della Svizzera (193 m.s.l.m.). I laghi più grandi completamente in territorio elvetico sono il lago di Neuchâtel (215,20 km²), il lago dei Quattro Cantoni (113,72 km²) e il lago di Zurigo (88,17 km²).
[modifica] Geografia politica
La Svizzera politicamente è una federazione di 26 stati. Tradizionalmente era divisa in cantoni, termine tuttora ufficialmente e correntemente usato per indicare i vari stati, poiché la maggioranza di essi sono coestensivi con gli omonimi cantoni tradizionali (p.es. Repubblica e Cantone del Ticino, République et Canton de Neuchâtel); sei stati (Obvaldo e Nidvaldo, Basilea Città e Campagna, Appenzello Interno ed Esterno) sono però considerati in pratica mezzi cantoni, in quanto uniti a due a due formano tre cantoni tradizionali, che però in questo caso non hanno alcun titolo di ufficialità (risp. Untervaldo, Basilea e Appenzello).
nome italiano | nome tedesco | nome francese | nome romancio | capitale | lingua/e |
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Argovia (AG) | Aargau | Argovie | Argovia | Aarau | ted. |
Appenzello Esterno (*) (AR) | Appenzell-Ausserrhoden | Appenzell-Rhôdes-Extérieures | Appenzell dador | Herisau | ted. |
Appenzello Interno (*) (AI) | Appenzell-Innerrhoden | Appenzell-Rhôdes-Intérieures | Appenzell dadens | Appenzello | ted. |
Basilea Campagna (*) (BL) | Basel-Land | Bâle-Campagne | Basilea Champagna | Liestal | ted. |
Basilea Città (*) (BS) | Basel-Stadt | Bâle-Ville | Basilea Citad | Basilea | ted. |
Berna (BE) | Bern | Berne | Berna | Berna | ted., fr. |
Friburgo (Friborgo) (FR) | Freiburg | Fribourg | Friburg | Friburgo (Friborgo) | fr., ted. |
Ginevra (GE) | Genf | Genève | Genevra | Ginevra | fr. |
Glarona (GL) | Glarus | Glaris | Glaruna | Glarona | ted. |
Grigioni (GR) | Graubünden | Grisons | Grischun | Coira | ted., rom., it. |
Giura (JU) | Jura | Jura | Giura | Delémont | fr. |
Lucerna (LU) | Luzern | Lucerne | Lucerna | Lucerna | ted. |
Neuchâtel (NE) | Neuenburg | Neuchâtel | Neuchâtel | Neuchâtel | fr. |
Nidvaldo (*) (NW) | Nidwalden | Nidwald | Sutselva | Stans | ted. |
Obvaldo (*) (OW) | Obwalden | Obwald | Surselva | Sarnen | ted. |
San Gallo (SG) | Sankt Gallen | St-Gall | Son Gagl | San Gallo | ted. |
Sciaffusa (SH) | Schaffhausen | Schaffhouse | Schaffusa | Sciaffusa | ted. |
Svitto (SZ) | Schwyz | Schwytz | Sviz | Svitto | ted. |
Soletta (SO) | Solothurn | Soleure | Soloturn | Soletta | ted. |
Turgovia (TG) | Thurgau | Thurgovie | Turgovia | Frauenfeld | ted. |
Ticino (TI) | Tessin | Tessin | Tessin | Bellinzona | it. |
Uri (UR) | Uri | Uri | Uri | Altdorf | ted. |
Vallese (VS) | Wallis | Valais | Valais | Sion | fr., ted. |
Vaud (VD) | Waadt | Vaud | Vad | Losanna | fr. |
Zugo (ZG) | Zug | Zoug | Zug | Zugo | ted. |
Zurigo (ZH) | Zürich | Zurich | Turitg | Zurigo | ted. |
(*) semicantone: i semicantoni Appenzello Esterno e Interno formano il Canton Appenzello, Basilea Città e Basilea Campagna formano il Canton Basilea, Nidvaldo e Obvaldo formano Untervaldo.
A livello federale il potere legislativo è esercitato da due camere, il Consiglio Nazionale e il Consiglio degli Stati (elaborate sul modello del Parlamento americano). I cantoni svizzeri mantengono gran parte della loro sovranità. In alcuni piccoli cantoni (Appenzello, Glarona e Untervaldo) è ancora in vigore la pratica della Landsgemeinde: l'assemblea dei cittadini si riunisce all'aperto e vota per alzata di mano. Le lingue ufficiali della Svizzera sono tre: il tedesco, nella pratica lo svizzero-tedesco (Schwizerdütsch) che per inciso, è molto diverso dal tedesco ufficiale (65% della popolazione), il francese (dialetti francoprovenzali) (18%) e l'italiano (dialetti lombardi) (12%). A queste si aggiunge il romancio (meno dell'1%) parlato unicamente nel canton Grigioni
[modifica] Città
Per approfondire, vedi la voce Città svizzere. |
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[modifica] Comuni famosi
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[modifica] Geografia umana
[modifica] Religioni
Per approfondire, vedi la voce Religioni in Svizzera. |
Il 41% degli svizzeri aderisce al Cattolicesimo, il 40% alla Chiesa riformata svizzera (protestante) il 2,5% alle chiese protestanti libere. Il 5% ad altre chiese cristiane. L'11% della popolazione svizzera non professa nessun credo religioso. Fra gli stranieri (circa il 20% della popolazione residente) il 44% è cattolico, il 5% protestante, il 17% cristiano ortodosso, il 18% islamico e il 2% non professa nessun credo.
[modifica] Lingue
Per approfondire, vedi la voce Lingue in Svizzera. |
Le lingue parlate in Svizzera sono fondamentalmente quattro, ossia - in ordine per popolarità - il tedesco, il francese, l'italiano e il romancio. Le prime tre sono lingue nazionali e ufficiali, il Romancio è solo lingua "nazionale". Vale a dire che ogni documento ufficiale pubblicato in Svizzera deve essere disponibile in tedesco, francese e italiano, se ne fornisce una versione in romancio solo su richiesta. A queste si deve aggiungere l'insubre, parlato in Canton Ticino e in alcune valli del Canton Grigioni. Nonostante le lingue ufficiali siano quattro, la maggior parte degli svizzeri ha una sola lingua madre e impara a scuola un'altra lingua nazionale e l'inglese. Ogni cittadino svizzero ha il diritto di potersi rivolgere alle istituzioni nazionali in una delle tre lingue ufficiali e di ricevere risposta in tale lingua. Questo plurilinguismo, però, non vale a livello dei cantoni e dei comuni, in cui ogni territorio decide indipendentemente anche su questo punto. Nel 2000 il tedesco era parlato dal 63,7% degli svizzeri (in 17 dei 26 cantoni si parla tedesco), il francese dal 20,4% e l'italiano dal 6,5%. La variante di tedesco parlata in Svizzera presenta delle differenze sostanziali con il cosiddetto Hochdeutsch (tedesco standard). Si parla, infatti, di tedesco svizzero o alemanno (Schweizerdeutsch, in tedesco o Schwyzerdütsch, in tedesco svizzero) in riferimento alla variante non standard parlata in Svizzera e in Liechtenstein. Il tedesco svizzero, però, è presente pressoché esclusivamente nella lingua parlata; nello scritto e in situazioni formali solitamente viene utilizzato lo Hochdeutsch. La situazione linguistica della Svizzera tedesca è molto controversa, perché non solo convivono queste due varianti della lingua tedesca - Hochdeutsch e Schweizerdeutsch -, ma anche perché all'interno dello svizzero tedesco si possono distinguere centinaia di dialetti diversi.
[modifica] Economia
Per approfondire, vedi la voce Economia svizzera. |
[modifica] Risorse
[modifica] Trasporti
La rete di trasporti in Svizzera è molto ben sviluppata: le ferrovie coprono in modo capillare tutto il territorio. Gli autopostali collegano innumerevoli stazioni alle località più discoste. Il tariffario è unificato tra treni, bus, battelli, funivie, ecc. Da una biglietteria automatica delle Ferrovie Federali Svizzere è possibile selezionare la maggior parte delle destinazioni, anche se fanno capo ad altre imprese di trasporti. Un sistema d'orario cadenzato fu istituito già negli anni '70-'80. Dal 2005, oltre all'apertura della tratta ad alta velocità Mattstetten (Berna) - Rothrist (Argovia), tra Berna e Zurigo, un sistema di nodi in corrispondenza dei principali centri ha migliorato la connettività tra le regioni. La maggior parte dei treni di lunga percorrenza entrano in stazione nei 10 minuti precedenti o successivi l'ora in punto. È quindi possibile ripartire nei 10/15 minuti seguenti verso destinazioni regionali e locali. Sulle linee principali i treni transitano ogni mezz'ora. Attualmente è allo studio la cadenza di 15 minuti sulle linee principali (Ginevra-Losanna-Berna-Zurigo-San Gallo). Nel 1998 è iniziata la costruzione della galleria ferroviaria più lunga del mondo (progetto alptransit Gottardo) che terminerà approsimativamente nel 2015. L'alptransit comprende anche la galleria del Lötschberg (linea Sempione-Berna) che verrà aperta completamente al traffico ferroviario nel dicembre del 2007. Le NTFA (nouve trasversali ferroviarie alpine) sono un progetto molto dispendioso che è nato con l'intento di trasferire la maggior parte degli autocarri che attraversano il paese su rotaia e ridurre di conseguenza il traffico e l'inquinamento stradale.
[modifica] Turismo
Per approfondire, vedi la voce Turismo in Svizzera. |
[modifica] Commercio
[modifica] Esportazioni
[modifica] Importazioni
[modifica] Cultura
Per approfondire, vedi la voce Cultura svizzera. |
[modifica] Istruzione
[modifica] Stampa
[modifica] Sanità
[modifica] Festa Nazionale
La Festa Nazionale svizzera ricorre ogni 1 agosto. Essa ricorda la nascita della Confederazione avvenuta lo stesso giorno dell'anno 1291. Con la stipulazione del Patto Federale i primi tre cantoni (Uri, Svitto e Untervaldo) davano vita ad un'alleanza per contrastare le pressioni degli Asburgo. La mattina di questo giorno si tiene la tradizionale festa sul praticello del Grütli (o Rütli). Vi partecipano il Presidente della Confederazione, oltre ad altre personalità di spicco, e l'avvenimeto è trasmesso dalle televisioni nazionali. In serata viene anche trasmessa l'allocuzione del Presidente. La popolazione è solita festeggiare in maniera piuttosto sobria davanti ad un falò, esponendo le bandiere sui balconi o sparando fuochi artificiali. In questo giorno, alle 8 di sera, tutte le campane della Svizzera suonano a festa. Inoltre, la sera, un Comune svizzero scelto con rotazione delle regioni linguistiche ospita i festeggiamenti ufficiali, trasmessi a reti unificate.
[modifica] Ambiente
[modifica] Flora
La vegetazione è tipicamente alpina e segue le fasce di altitudine. Le foreste di latifoglie arrivano fino a circa 1500 metri
[modifica] Fauna
Fra i componenti della fauna svizzera, si possono citare: il camoscio, lo stambecco, il cervo, la marmotta, lo scoiattolo, la gazza, il picchio, il corvo, il martin pescatore, il lupo, la volpe, il cinghiale, il riccio, la lepre, la salamandra, il tritone, la trota, il cavedano e il luccio.
[modifica] Arte
Per approfondire, vedi la voce Arte svizzera. |
[modifica] Architettura
[modifica] Pittura e scultura
[modifica] Letteratura
[modifica] Poesia
[modifica] Romanzo
[modifica] Teatro
[modifica] In Italiano
La territorialità della lingua, nel contesto della confederazione elvetica, fa sì che l'italiano sia usato - come lingua di comunicazione e cultura - soltanto nella cosiddetta Svizzera Italiana: il Cantone Ticino e tre valli del cantone Grigioni (che pratica altre due lingue: romancio e tedesco). Anche il teatro italofono, dunque, è limitato a queste regioni (salvo rare eccezioni di gruppi amatoriali che lavorano in italiano a Ginevra, Friburgo o Zurigo). Nella regione italiana della Svizzera vi sono tracce teatrali almeno a partire dal Seicento (convento dei Gesuiti di Bellinzona, Convento dei Somaschi a Lugano), con realizzazioni anche di un certo rilievo (traduzioni inedite dal francese, in special modo di Molière e Corneille, ad opera dell'abate Gian Pietro Riva). Nell'Ottocento l'attività teatrale è specialmente incentrata sull'importazioni di spettacoli dall'Italia (e più raramente dal resto della Confederazione Elvetica): sorgono i teatri di Lugano, Bellinzona (un raffinato edificio architettonicamente affine alla Scala di Milano), Locarno e Chiasso. La produzione autoctona tarda però a manifestarsi, se non nelle forme del teatro amatoriale e dialettale (senza testi scritti fino alla fine dell'Ottocento) e nelle manifestazioni folkloriche (come le "Sacre Rappresentazioni" - dette "Processioni storiche" - di Mendrisio, nel basso Ticino, tradizione tuttora esistente. Nel 1932 nasce la prima compagnia teatrale professionistica, ad opera di un'attrice ticinese nata a Londra, Maria Bazzi (rapido fallimento dell'iniziativa). Nel 1932, inoltre, nasce la Radio Svizzera Italiana (detta anche Radio Monteceneri) che formerà una prima generazione di attori e registi: si ricorda in particolare il lavoro, presso questo ente di Guido Calgari, Romano Calò, Giuseppe Galeati. Subentrano in seguito, come registi, Vittorio Ottino e Carlo Castelli. Grazie alla radio, gli attori iniziano anche a calcare i palcoscenici in modo professionista e nascono le compagnie indipendenti: Teatro Prisma (diretto dall'italiano Franco Passatore, 1956-59), Teatro La Cittadella (1961-66) e Teatro La Maschera (1984-93), compagnie dirette da Alberto Canetta (1924-87), uno dei più importanti uomini di teatro del dopoguerra, nella Svizzera di Lingua Italiana. Nel 1981 nasce il "Teatro della Svizzera Italiana", che promuove vaste tournée sul territorio cantonale e la cui esperienza si esaurisce nel 1987. Nel 1987 nasce inoltre il TASI (Teatri Associati della Svizzera Italiana) che raggruppa le nuove compagnie indipendenti, nate nel corso degli anni 70-80. Un ruolo notevole, in questo contesto, è svolto dalla Scuola e dal Teatro Dimitri, istallato a Verscio, da cui escono molti degli artisti attivi a partire dagli anni '90. Nell'attuale scena, estremamente composita dal profilo sia organizzativo che stilistico (teatro di parola, teatro di marionette, teatro-danza, teatro-multimediale) si possono ricordare: il Teatro Pan, il Teatro Sunil (il cui regista Daniele Finzi Pasca lavora con il Cirque du Soleil in grandi realizzazioni internazionali), Luganoteatro, Markus Zohner, il Teatro delle Radici, il Teatrodanza Margit Huber, ecc.
[modifica] In Tedesco
[modifica] In Francese
[modifica] In Romancio
[modifica] Musica
[modifica] Politica
Politica in Svizzera
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Per approfondire, vedi la voce Politica svizzera. |
[modifica] Politica interna
La base della Confederazione è nella Costituzione del 1848, la quale è stata modificata nel 1874 ed è rimasta inalterata fino alla votazione del 1999 (Vedi http://www.admin.ch/ch/i/as/1999/2556.pdf), quando il popolo adottò una magna charta totalmente rinnovata. Tra gli stati moderni, la Svizzera è il solo ad essere governato tramite Democrazia diretta
[modifica] Politica estera
[modifica] La Svizzera e l'Unione Europea
In generale la Svizzera affronta la politica europea, così come quella estera, con prudenza e pragmatismo. Dopo il fallimento di alcuni referendum su un'eventuale adesione (ma con margini molto ristretti: il primo di questi, sullo Spazio economico europeo nel 1992, venne respinto dal 50,3% dei votanti), la Svizzera, per evitare l'isolamento, ha dovuto scegliere una via bilaterale (basata cioè su accordi bilaterali) con l'Unione.
Nel 2000 un importante pacchetto di 7 accordi su, rispettivamente, libera circolazione delle persone, trasporto aereo, trasporti terrestri, agricoltura, ostacoli tecnici al commercio, appalti pubblici, ricerca, ha avuto l'avallo popolare. Questo pacchetto di 7 accordi è tenuto insieme dalla cosiddetta clausola ghigliottina: vale a dire, che se uno solo dei 7 accordi viene messo in discussione, cade l'intero pacchetto. Nel giugno del 2005 la Svizzera ha aderito agli accordi di Schengen, negoziandone l'attuazione pratica in modo di mantenere controlli saltuari alle frontiere, e reclamando un eventuale diritto di rescissione. Il 25 settembre 2005, un altro referendum ha esteso l'accordo della libera circolazione delle persone ai 10 Paesi entrati nell'UE nel 2004 (il referendum riguardava solo questo accordo, in quanto gli altri 6 si erano già automaticamente estesi ai nuovi Paesi). Il 26 novembre 2006, sulla scia delle trattative bilaterali in corso, un ulteriore referendum ha permesso l'approvazione della Legge federale sulla cooperazione con i Paesi dell'Est: tale legge funge da base legale per il versamento di un miliardo di Franchi svizzeri (650 milioni di Euro), che avverrà a tappe nell'arco dei prossimi 10 anni, a sostegno dello sviluppo sociale ed economico dei 10 Paesi che hanno aderito all'UE nel 2004.
[modifica] Prodotti svizzeri famosi
[modifica] Il cioccolato svizzero
Breve Storia
Il famoso cioccolato svizzero ha una storia molto lunga e complicata, che inizia con la grande migrazione dei Maya nell'America del sud. Lì stabilirono le prime piantagioni di cacao. In seguito le coltivazioni di cacao vennero mandate avanti finché, nel 1504, durante il suo quarto viaggio, Colombo non scoprì il chicco di cacao. Il navigatore inizialmente non se ne interessò. Il cacao rimase sconosciuto finché, nel 1528, Hernán Cortés non portò in Europa la pianta e gli utensili per la preparazione della bevanda degli indiani, che veniva chiamata Xocolatl, da cui deriva "cioccolata".
Durante il 1600 gli europei iniziarono ad interessarsi al "cioccolato" ed iniziarono a scrivere libri sull'argomento, ma solo dopo il 1615 si introdusse l'usanza di bere la cioccolata nelle corti. Nel 1569, però, papa Pio V assaggiò la bevanda e la trovò così sgradevole, che vietò di berla. Soltanto nel 1662 anche la chiesa iniziò ad accettarla.
Nel 1697 il sindaco di Zurigo, Heinrich Escher, fece una vacanza in Spagna, dove assaggiò il cioccolato e ne rimase estremamente colpito. Però solo nel 1819 venne aperta la prima fabbrica di cioccolato in Svizzera da Francois-Louis Cailler. Nel 1875 lo svizzero Daniel Peter introduce nel mercato il primo cioccolato al latte.
Ora la Svizzera è conosciuta in tutto il mondo per il suo buonissimo cioccolato.
[modifica] Il coltellino svizzero
È famoso in tutto il mondo il coltellino svizzero, che è un ferro tascabile nel quale sono racchiusi uno o più coltelli, cacciaviti vari, cucchiaio, forchetta, stuzzicadenti, forbici, ecc. È un arnese multiuso utile per risolvere problemi di tutti i giorni. Il coltellino in dotazione all'esecito però ha solo pochi accessori, ed è di color argenteo, mentre le versioni commerciali più recenti possono contenere dispositivi elettronici (memory stick, altimetro,...).
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