Utente:Afragolese
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Mens movet molem
Virgilio
Sono nato in una clinica napoletana, nell'antico borgo di Chiaja, in un soleggiato pomeriggio di primavera del 1984. Fui accolto al mondo da una scossa di terremoto; se non fossi cattolico direi che si sia trattato di un segno del destino.
Fui immediatamente trasferito ad Afragola, città dei miei genitori nonché di Gennaro Aspreno Rocco e Antonio Bassolino, e patria acquisita del grande statista Enrico de Nicola. Mia madre aveva partorito a Napoli poiché il suo ginecologo, che aveva uno studio privato ad Afragola, in quel periodo esercitava nella clinica dell'elegante quartiere napoletano.
Ho cominciato a interessarmi al mondo del giornalismo da bambino, e a collaborare stabilmente con testate a diffusione anche nazionale, a vario livello, all'età di 16 anni. Nel frattempo ho conseguito il diploma conclusivo nell'indirizzo classico (ex maturità classica) e oggi, laureando in Media e giornalismo (classe delle lauree in Scienze della comunicazione) presso il corso "Adriano Olivetti" della facoltà di Scienze politiche "Cesare Alfieri" dell'ateneo fiorentino, mi occupo di tutte le scienze sociali, dal diritto alla psicologia (ma le mie passioni principali rimangono il diritto amministrativo, la geografia antropica e la sociologia dei processi comunicativi), e di cultural studies con approccio sociologico. Sono allievo di Milly Buonanno, Carlo Sorrentino e Giovanni Bechelloni e lo sono stato di Pina Lalli. Oltre che di ricerca (vissuta più come un hobby che come un lavoro, non avendo la benché minima intenzione di intraprendere la carriera accademica), mi occupo di comunicazione in senso pratico, e in particolare di giornalismo, relazioni pubbliche, comunicazione sociale.
La mia vita non ha attualmente un punto di riferimento materiale (quello ideale resta sempre Afragola): ho la residenza anagrafica a Bologna ma le mie attività si svolgono soprattutto a Firenze, Roma, Napoli e altre città campane e in misura minore Milano.
Ho accumulato più di 600 pubblicazioni tra articoli e servizi giornalistici complessi e ho redatto anche diversi saggi, per ora utilizzati solo in àmbito accademico.
Sono su Wikipedia con questo nick da maggio 2004, ma già prima collaboravo in forma anonima (e lo faccio tuttora, per pigrizia o perché qualche admin che non tollera la polemica costruttiva si diverte a bloccarmi il nick per tempi molto lunghi); ammetto di nutrire alcuni dubbi nei confronti del progetto, in quanto ritengo che la maggior parte delle persone sia legata a pregiudizi di autorevolezza (e pertanto per effettuare ricerche bibliografiche non adopererebbe una fonte open source) e oltretutto in molti articoli qui pubblicati riscontro approssimazione, superficialità, sgrammaticatezza e autoreferenzialità (spesso anche tutte queste cose insieme). Tuttavia ritengo che con il contributo di persone competenti questo problema si possa superare.
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Proteggendo la mia personale pagina di discussione per evitare che possa rispondere alle illazioni che fate sul mio conto avete davvero toccato il fondo. Sono costretto a utilizzare la mia pagina utente per rispondere alle cavolate che avete scritto ieri e oggi.
Risposta a M7: il messaggio era personale, non diretto alla comunità; non mi pare che l'indirizzo e-mail a cui l'ho mandato fosse un qualcosa tipo community@it.wikipedia.org.. E l'affermazione «Non commettere un reato sennò ti querelo» non può essere interpretata come una minaccia, perché l'applicazione della legge penale, al contrario, è un dovere. Ti ho diffidato, non minacciato.
Risposta a Snowdog: per l'appunto, se avessi intentato una causa civile o avessi querelato M7 l'autorità giudiziaria avrebbe richiesto all'autorità di polizia giudiziaria di procurargli le prove, derogando legittimamente il segreto epistolare. Anche il segreto professionale in alcuni casi può essere violato (per esempio l'esimente ex art. 200 c.p.p. si applica ai giornalisti professionisti a meno che il giudice non ritenga che la rivelazione di notizie ottenute attraverso fonti fiduciarie, e l'identità di tali fonti, sia l'unico modo per risalire alle dinamiche del delitto su cui si indaga e/o ai suoi autori). Per «interesse pubblico» si intende l'interesse dell'intera comunità nazionale (per esempio un giornalista riceve una lettera in cui gli si annuncia che qualcuno ha intenzione di fare un attentato contro il capo dello Stato... In questo caso non ha il diritto ma il dovere di scriverlo sul giornale, e anche di sporgere denuncia ex art. 421 c.p.. Oppure io ti scrivo delle minacce – minacce vere, cioè annunci di provocazione di un ingiusto danno, come definite dall'art. 612 c.p., non diffide interpretate come minacce – e per questo sporgi denuncia-querela nei miei confronti), mentre per la definizione dell'ordine pubblico ti rimando al TULPS (testo unico delle leggi di pubblica sicurezza, emanato con R.D. 773/1931, come modificato e integrato sino alla data odierna). E comunque gli articoli 94 e 95 della legge 633/1941 non fanno riferimento né al pubblico interesse né a motivi di ordine pubblico, bensì esclusivamente all'interesse di Stato. La prossima volta che riporti testi normativi sei pregato di riportarli come fanno i testi dottrinali e giurisprudenziali e i manuali di diritto, cioè virgolettati – con eventuali note esplicative a parte –, al massimo con omissioni, opportunamente precisate, ma mai con modificazioni o addirittura, come in questo caso, aggiunte. Quanto all'onore e alla reputazione personale e familiare (che non c'entra assolutamente niente con la fattispecie), ti invito a consultare il codice penale per capire cosa sono.
Per tutti e due: per cortesia non parlate di legge con me perché non la spuntate.
Vi lascio annunciandovi che continuerò imperterrito a collaborare a questo progetto, nell'anonimato (come ho sempre fatto, d'altronde, troppo pigro per effettuare il log in), soprattutto per correggere gli errori orto-sintattici e concettuali e per aggiungere articoli e integrare quelli esistenti sugli argomenti di cui sono esperto.
Tanti saluti. Afragolese, 12:44, Mag 17, 2005 (CEST).
