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Pianeta - Wikipedia

Pianeta

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Nota disambigua - Se stai cercando l'indumento liturgico, vedi Pianeta (liturgia).

Un pianeta è definito come un corpo celeste che orbiti attorno ad una stella (ma che non produca energia tramite fusione nucleare, ovvero non sia esso stesso una stella) la cui massa sia sufficiente a conferirgli una forma sferoidale e la cui fascia orbitale sia priva di eventuali corpi di dimensioni confrontabili o superiori.

Tale definizione è entrata ufficialmente nella nomenclatura astronomica il 24 agosto 2006, con la sua promulgazione ufficiale da parte dell'Unione Astronomica Internazionale. In precedenza non esisteva una definizione precisa, ma un'atavica indicazione (derivante dall'antica astronomia greca) per cui si considerava pianeta qualunque corpo celeste, dotato di massa significativa, che muovesse su orbite fisse.

Indice

[modifica] Origine ed evoluzione del termine

Nell'antichità, come rivela l'etimologia del termine pianeta (vagabondo, in lingua greca), venivano considerati tali tutti gli astri che si spostavano nel cielo notturno rispetto allo sfondo delle stelle fisse, ovvero la Luna, il Sole, Mercurio, Venere, Marte, Giove e Saturno. A loro si riferisce la scansione del tempo in settimane e, ad esempio, la presenza di sette bracci nella Menorah. Nel XVI secolo, con l'introduzione del sistema eliocentrico, divenne chiaro che Luna e Sole non condividevano in realtà la natura fisica e le caratteristiche orbitali proprie degli altri pianeti, e, al contrario, la Terra stessa doveva essere annoverata nella lista. Nel 1781 venne scoperto il primo pianeta che non era noto agli astronomi greci: si trattava di Urano. Nei successivi 150 anni sarebbero stati individuati, in successione, altri due pianeti, Nettuno e Plutone. Quest'ultimo è stato considerato pianeta dal 1930 al 2006, per essere poi declassato.

A partire dal 1801, inoltre, vennero progressivamente scoperti diverse decine di migliaia di corpi di dimensioni subplanetarie orbitanti attorno al Sole principalmente nella regione di spazio compresa fra l'orbita marziana e quella gioviana (la cosiddetta fascia principale); sebbene in un primo tempo designati come pianeti, questi corpi, in virtù del loro numero sempre crescente, vennero presto definiti come una classe di oggetti a sé, gli asteroidi. Fra di essi, solo poche decine sono caratterizzati da una forma approssimativamente sferica.

[modifica] La promulgazione della nuova definizione

Lo schema dei nove pianeti classici rimase inalterato fino agli anni '90 del XX secolo; alla fine del 2002, tuttavia, le moderne tecniche osservative avevano già permesso l'individuazione di oltre cento corpi di questo tipo, fra pianeti extrasolari e planetoidi ghiacciati orbitanti nelle regioni periferiche del sistema solare esterno. Nel caso di questi ultimi, in particolare, la scoperta di corpi dalle dimensioni confrontabili o addirittura superiori a quelle di Plutone (il più piccolo dei nove pianeti) ha riacceso un forte dibattito sulla necessità di promulgare una definizione precisa di pianeta.

Il problema nasceva dal fatto che la classificazione dei corpi celesti derivava in parte dall'astronomia dell'Antica Grecia, che si limitava a chiarire che un pianeta era un qualsiasi corpo celeste che si muovesse lungo orbite ("schemi") fisse. Questa descrizione era stata limata col tempo fino a quella corrente, che tuttavia peccava in vaghezza e in genericità.

L'Unione Astronomica Internazionale ha così istituito nel 2003 il Comitato per la definizione di pianeta (PDC), composto da sette luminari provenienti da tutto il mondo, con il compito di dare una definizione precisa del termine. Nel corso della ventiseiesima Assemblea Generale dell'UAI (14-25 agosto 2006) la risoluzione proposta dal comitato è stata discussa, modificata ed il 24 agosto 2006 ufficializzata. Da tale data Plutone, precedentemente considerato un pianeta, è stato ridefinito, assieme ad altri corpi, come pianeta nano.

[modifica] Classificazione planetaria

  • I pianeti del sistema solare possono essere divisi in due categorie principali secondo la loro composizione: quelli simili alla Terra (composti principalmente da roccia) sono chiamati pianeti terrestri, o pianeti rocciosi; quelli composti per lo più da materiale gassoso, come Giove, sono chiamati pianeti gioviani, o giganti gassosi.
  • Si registra talvolta l'utilizzo del termine "pianetini" per designare gli asteroidi, e dell'espressione "pianeti maggiori" per indicare i corpi planetari più grandi (quelli che sono normalmente chiamati pianeti).

[modifica] Formazione di sistemi planetari

Per approfondire, vedi la voce Sistema planetario.

Si ritiene che i pianeti si siano formati nel collasso della stessa nebulosa protoplanetaria che ha dato origine alla stella centrale. I modelli di formazione planetaria predicono che si formano all'inizio numerosi nuclei di dimensioni ridotte, che si uniscono via via a formare corpi più grandi impattando tra loro.

[modifica] Pianeti del sistema solare

Gli otto pianeti del sistema solare.
Ingrandisci
Gli otto pianeti del sistema solare.
Per approfondire, vedi la voce Definizione di Pianeta del Sistema Solare.

Gli otto pianeti che, in base alla definizione ufficiale del 24 agosto 2006, compongono il sistema solare, in ordine di distanza crescente dal Sole, sono:

  1. Mercurio ()
  2. Venere ()
  3. Terra (), con un satellite naturale, la Luna.
  4. Marte (), con due satelliti naturali (Phobos e Deimos).
  5. Giove (), con sessantatrè satelliti naturali confermati.
  6. Saturno (), con cinquantasei satelliti naturali confermati.
  7. Urano (), con ventisette satelliti naturali confermati.
  8. Nettuno (), con tredici satelliti naturali confermati.

Dal 1930 al 2006 era considerato pianeta:

  1. Plutone (), con tre satelliti naturali, Caronte, Notte e Idra.

Nel 2006 Plutone è stato riclassificato come pianeta nano.

Tutti i pianeti del sistema solare (eccetto la Terra) possiedono nomi derivati dalla mitologia romana; al contrario, i nomi dei principali satelliti naturali sono derivati da quelli di divinità o personaggi della mitologia greca (ad eccezione di quelli di Urano, che portano nomi di personaggi delle opere di Shakespeare).

Gli asteroidi, al contrario, possono essere battezzati, a discrezione del loro scopritore, con un nome qualunque (con l'approvazione dell'Unione Astronomica Internazionale).

Non sono ancora chiare le convenzioni di nomenclatura che verranno adottate per la categoria dei pianeti nani.

[modifica] Pianeti extrasolari

Per approfondire, vedi la voce Pianeta extrasolare.

Quasi tutti i pianeti extrasolari scoperti fino ad ora sono caratterizzate da masse pari o superiori a quella di Giove, il corpo planetario più massiccio del sistema solare; l'unica eccezione di rilievo è composta da tre pianeti orbitanti una pulsar, il resto di un'esplosione di supernova. Il motivo di questa apparente difformità con la distribuzione di masse osservata nel sistema solare è dato da un classico effetto di selezione, in virtù del quale i nostri strumenti sono capaci di vedere solo pianeti molto grandi e prossimi alla rispettiva stella madre, perché i loro effetti gravitazionali sono maggiori e più agevoli da individuare. Esistono con ogni probabilità pianeti extrasolari di dimensioni inferiori che siamo ancora incapaci di scoprire. Inoltre, è probabile che i pianeti fin qui scoperti non siano molto simili ai giganti gassosi del sistema solare, perché sono così vicini alla loro stella da sperimentare altissime temperature (fino al migliaio di gradi per alcuni) e sono spesso caratterizzati da un'orbita altamente ellittica, che li porta alternativamente vicini e lontani dalla loro stella. Corpi di questo tipo sono noti con l'appellativo di pianeti gioviani caldi.

[modifica] Pianeti immaginari

Per approfondire, vedi la voce Pianeti immaginari.

L'esplorazione di altri pianeti è un tema costante della fantascienza, specie in relazione al contatto con forme di vita aliene. Durante le prime fasi dello sviluppo della fantascienza, Marte rappresentò il pianeta più frequentemente utilizzato e romanzato del nostro sistema solare; le sue condizioni in superficie erano ritenute le più favorevoli alla vita.

Gli scrittori nelle loro opere hanno creato migliaia di pianeti immaginari. La maggior parte di questi sono quasi indistinguibili dalla Terra. In questi mondi, le differenze rispetto alla Terra sono prevalentemente di tipo sociale; altri tipici esempi sono i pianeti prigione, le culture primitive, gli estremismi politici e religiosi, e così via.

Pianeti più insoliti dal punto di vista fisico si possono invece trovare nelle opere di fantascienza hard o classica; tipici esempi sono quelli che presentano su gran parte della loro superficie un unico ambiente climatico, ad esempio i pianeti desertici, i mondi acquatici, artici o interamente ricoperti da foreste.

Alcuni scrittori, scienziati e artisti hanno poi speculato riguardo a mondi artificiali o pianeti-equivalenti.

Alcune delle più celebri serie televisive fantascientifiche, come Star Trek e Stargate SG-1, sono basate sulla scoperta e sull'esplorazione di nuovi pianeti e di civiltà aliene.

[modifica] Voci correlate

[modifica] Collegamenti esterni

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