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Madagascar - Wikipedia

Madagascar

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Progetto stati Madagascar
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Madagascar - Bandiera
Madagascar - Stemma
(dettaglio)
Motto: Patria, Libertà, Progresso

Informazioni
Nome completo: Repubblica del Madagascar
Nome ufficiale: Repoblikan'i Madagasikara
Republique de Madagascar
Lingua ufficiale: malgascio, francese
Capitale: Antananarivo  (1.050.000 ab.)
Politica
Governo: Repubblica presidenziale
Capo di stato: Marc Ravalomanana
Capo di governo: Jacques Sylla
Indipendenza: Dalla Francia 26 giugno 1960
Ingresso all'ONU: 20 settembre 1960
Area
Totale: 587.041 km²
Pos. nel mondo: 29°
% delle acque: 0,6 %
Popolazione
Totale: 16 473 477 ab.  (2002)
Pos. nel mondo: 15°
Densità: 75 ab./km²
Geografia
Continente: Africa
Fuso orario: UTC +3
Economia
Valuta: Ariary
Energia:
Varie
TLD: .mg
Prefisso tel.: 261
Sigla autom.: RM
Inno nazionale: Ry Tanindraza nay malala ô
Festa nazionale:

Il Madagascar, è una nazione-isola situata nell'Oceano Indiano, al largo della costa orientale dell'Africa, di fronte al Mozambico. L'isola principale, anch'essa chiamata Madagascar, è la quarta più grande isola del mondo. Ospita il 5% delle specie animali e vegetali del mondo, l'80% delle quali si trovano solo in Madagascar. Fra gli esempi più noti di questa eccezionale biodiversità ci sono la famiglia dei lemuri, tre famiglie endemiche di uccelli, le numerose specie di camaleonti e i tipici baobab. L'aggettivo associato al Madagascar (usato per indicarne la lingua nativa, le etnie e la cittadinanza) è malgascio. Il malgascio è le prima lingua del Madagascar, ma la popolazione parla correntemente anche il francese (a causa del passato coloniale dell'isola).

Indice

[modifica] Storia

Per approfondire, vedi la voce Storia del Madagascar.
Mappa del Madagascar nel 1888
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Mappa del Madagascar nel 1888

Si ritiene che il Madagascar si sia staccato dal supercontinente di Gondwana, e quindi dall'Africa a ovest e dall'India a est, circa 140 milioni di anni fa. Il conseguente isolamento è testimoniato dallo straordinario grado di endemismo delle specie animali e vegetali dell'isola. I primi uomini a giungere sull'isola, fra 2000 e 1500 anni fa, erano probabilmente di origine indonesiana e malese; da questi primi coloni discendono le etnie malgasce dai tratti somatici e culturali più evidentemente asiatico-indonesiani, come i Merina che abitano l'altopiano centrale. Successivamente, dall'Africa partirono flussi migratori di popoli bantu, che diedero origine a etnie come i Sakalava nell'ovest e i Bara nel sud dell'isola.

Gli arabi conobbero l'isola prima degli europei, e iniziarono a fondare insediamenti in Madagascar intorno al X o XI secolo, soprattutto con l'intento di commerciare in schiavi. Gli arabi ebbero numerosi contatti con le popolazioni del luogo, e numerosi elementi della cultura malgascia (come le pratiche astrologiche degli ombiasy, o i nomi dei mesi in lingua malgascia) testimoniano di questa antica influenza araba. Etnie malgasce come gli Antemoro e gli Antanosy discendono dai coloni arabi, e praticano ancora oggi la fede islamica.

Gli Europei vennero a sapere dell'esistenza del Madagascar da fonti asiatiche o arabe; lo stesso Marco Polo cita quest'isola sconosciuta e misteriosa nel suo Milione. L'isola fu poi avvistata fortuitamente da Diogo Dias, che era stato portato fuori rotta da una tempesta mentre rientrava dalle Indie diretto in Mozambico. Successivamente, Portoghesi, Francesi e Olandesi tentarono di creare insediamenti stabili sull'isola; le malattie e l'ostilità degli indigeni si rivelarono però ostacoli insormontabili.

Rimasto fuori dalla sfera di influenza delle grandi potenze europee, il Madagascar del XVI e XVII secolo divenne il rifugio ideale per i pirati che depredavano le flotte mercantili in transito per le Indie.

Il colonialismo e la conseguente crescita della richiesta di schiavi da parte delle potenze europee influì pesantemente sugli equilibri interni del Madagascar. Alcuni clan malgasci iniziarono a trafficare in schiavi con l'Europa, ricevendo in cambio oro e armi da fuoco. Questo afflusso di ricchezza portò alla formazione dei primi regni dell'isola; in particolare, i Sakalava dell'ovest diedero vita ai regni di Menabe e di Boina e gli Zana-Malata, etnia di origine mista indonesiano-europea, riuscirono a unificare tutto l'est nel regno dei Betsimisaraka.

A questi regni si aggiunse nel XVIII secolo quello dei Merina, unificati nel regno di Andrianampoinimerina, collocando la sua capitale ad Antananarivo. Il suo successore, Radama I, strinse accordi strategici con gli inglesi, ottenendone l'appoggio militare ed economico in cambio di una serie di favori volti a ostacolare la presenza francese nella zona. Nel 1824, Radama estese i propri domini fino alle coste, diventando il primo sovrano del Regno di Madagascar.

I diversi re Merina che si susseguirono dopo Radama I ebbero atteggiamenti alternanti fra la chiusura nazionalista e tradizionalista (Ranavalona I) e il filo-europeismo (Radama II), orientato in diverse epoche più verso gli inglesi o più verso i francesi. Nel 1885, nel contesto della spartizione coloniale dell'Africa, gli inglesi rinunciarono a qualsiasi pretesa nei confronti del Madagascar, lasciando il campo libero ai francesi. Nel 1890 la Francia dichiarò il Madagascar un proprio protettorato; un tentativo di resistenza della regina Ranavalona III fu stroncato dalla presa della capitale Antananarivo da parte delle truppe francesi, nel 1895.

Durante la Seconda Guerra Mondiale, truppe malagasce combattereno in Francia, Siria e Marocco.Quando la Francia cadde in mano ai tedeschi, il Madagascar passò sotto il controllo del governo di Vichy. Nel 1942 l'isola fu invasa dalla Gran Bretagna che la riconsegnò ai "francesi liberi" di de Gaulle l'anno dopo.

Nel 1947, una rivolta indipendentista tenne impegnate per molti mesi le forze francesi. La rivolta fu stroncata brutalmente, si parla di 60.000 - 100.000 morti[1], ma nei primi anni '50 la Francia diede inizio a una serie di riforme che consentirono al Madagascar una transizione verso l'indipendenza. Il 14 ottobre 1958 nacque ufficialmente la Repubblica del Madagascar nel ambito della Communauté Française. Il 26 Giugnio 1960 finalmente il Madagascar divene indipendente, con Philibert Tsiranana come primo presidente.

Tsiranana condusse una politica apertamente filo-francese e volta essenzialmente a preservare lo status quo, causando un malcontento diffuso fra la popolazione malgascia. Dopo l'abbandono di Tsiranana e un breve periodo di transizione, il potere passò nelle mani di Didier Ratsiraka, che modificò profondamente lo stato e la politica estera malgascia in direzione di un socialismo filo-sovietico. Il partito di Ratsiraka divenne l'unico partito legalmente riconosciuto nel 1977, e la libertà di stampa fu fortemente ridotta.

Il regime di Ratsiraka iniziò a vacillare negli anni '80, sotto la pressione di una forte crisi economica e del crescente isolamento internazionale del paese. Ratsiraka modificò gradualmente la propria politica, fino a indire le prime elezioni multi-partitiche nel 1993. Ratsiraka e il suo principale rivale, Albert Zafy, si alternarono alla guida del paese fino al 2001.

Le elezioni del 2001, che vedevano contrapposti ancora Ratsiraka e Marc Ravalomanana, si conclusero con reciproche accuse di brogli e scontri anche armati nel paese. Ne uscì vittorioso Ravalomanana, e Ratsiraka fu costretto all'esilio.

[modifica] Geografia

Per approfondire, vedi la voce Geografia del Madagascar.
Immagine satellitare
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Immagine satellitare

L'isola del Madagascar è la quarta isola più grande del mondo. Si trova al largo della costa orientale Africana, nell'Oceano Indiano, a 400km dalle coste del Mozambico (il braccio di terra compreso fra la costa continentale e l'isola si chiama Canale di Mozambico). È un'isola tropicale (attraversata dal Tropico del Capricorno) ma, data la notevole estensione, paesaggio e clima sono molto vari.

La terra rossa di una pista verso l'Isalo, sud del Madagascar
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La terra rossa di una pista verso l'Isalo, sud del Madagascar

Il tratto più distintivo dell'isola nel suo insieme è il colore rosso intenso del terreno, ricco di ferro. Proprio a causa della netta prevalenza di terreni ferrosi, il Madagascar viene anche chiamato l'Isola Rossa (o il Continente Rosso).

Risaie nella provincia di Antananarivo
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Risaie nella provincia di Antananarivo

Il cuore del paese è l'altopiano centrale, le hautes terres, che comprende le regioni di Fianarantsoa e Antananarivo e presenta colline e montagne che proteggono valli fertili e fondamentali per l'agricoltura; numerosissime sono, in particolare, le risaie. Nel nord (regioni di Antsiranana, Sava, Mahajanga) predominano le colline coperte di foresta, e la terra è sempre umida. La costa orientale (dal nord: Fenoarivo Est, Toamasina, Mananjary, Farafangana) è ricca di vegetazione e di risorse naturali; vi si praticano la pesca, la caccia e l'agricoltura, e gran parte del territorio è coperto da foresta naturale come nel nord.

La savana nella regione dell'Isalo, sud del Madagascar
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La savana nella regione dell'Isalo, sud del Madagascar

Tra l'altopiano centrale e la costa orientale si trovano le regioni di Bezanozano, Alaotra e Ambatondrazaka, anch'esse ricche di risaie; scendendo verso sud alle regioni di Zafimaniry e Tanala il paesaggio predominante torna a essere la foresta, che rappresenta la principale fonte di sostentamento delle popolazioni locali. Nelle regioni del sud-est (Vangaindrano e Taolagnaro) la terra è anche fertile ma l'acqua non sempre è sufficiente. Nel sud (Ambovombe, Androy, Ampanihy) la pianura è fertile ma secca, e si trovano aree coperte da savana e da steppa ricca di fichi d'India, detti raketa in malgascio; la popolazione coltiva il mais e la manioca. Il sudovest (Anakao, Betioky, Andranovory, Toliara, Manombo e Morombe) è anch'esso arido, e stepposo. La costa occidentale (da sud verso nord: Morondava o Menabe, Belo, Tsiribihina, Miandrivazo, Ankavandra, Antsalova e Maintirano, fino all'est di Mahajanga) è una vasta pianura adatta coltivata. Fra il centro e la costa ovest (Tsiroanomandidy, Manja, Ankazoabo, Sakaraha, Horombe) si alternano rilievi montuosi e pianure fertili, per lo meno a nord; man mano che si procede verso sud (Isalo, Ilakaka, Benenitra, Belamoty, Bezaha) si incontrano nuovamente savana e zone meno coltivate, pur con delle eccezioni (per esempio, la valle dell'Onilahy è il cuore della produzione di riso del sud del Madagascar, con 2 o 3 raccolti l'anno). Tutta la parte occidentale dell'isola, da Mahajanga ad Ambovombe ha il clima adatto all'allevamento di bovini e ovini; numerosissimi sono soprattutto gli zebù.

[modifica] Suddivisione amministrativa

Per approfondire, vedi la voce Suddivisione amministrativa del Madagascar.

Il Madagascar è suddiviso amministrativamente in enti di quattro livelli principali:

  1. provincia (faritany mizakatena)
  2. regione (faritra)
  3. dipartimento (departemanta)
  4. comune (kaominina)

Ogni provincia prende il nome dal suo capoluogo:

  1. la Provincia di Antananarivo comprende regioni di Bongolava, Itasy e Vakinankaratra
  2. la Provincia di Antsiranana comprende le regioni di Diana e Sava
  3. la Provincia di Fianarantsoa comprende le regioni di Amoron'i Mania, Atsimo Atsinanana, Haute-Matsiatra, Ihorombe e Vatovavy-Fitovinany
  4. la Provincia di Mahajanga comprende le regioni di Betsiboka, Boeny, Melaky e Sofia
  5. la Provincia di Toamasina comprende le regioni di Alaotra Mangoro, Analanjirofo e Atsinanana
  6. la Provincia di Toliara comprende le regioni di Androy, Anosy, Atsimo Andrefana e Menabe

[modifica] Economia

Nosy Iranja è una delle mete del turismo internazionale in Madagascar
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Nosy Iranja è una delle mete del turismo internazionale in Madagascar

Le principale risorse economiche del Madagascar sono il turismo, l'esportazione tessile, la produzione agricola e l'estrazione mineraria. Il turismo è soprattutto orientato al mercato dell'ecoturismo, e sfrutta la presenza di habitat quasi incontaminati e la staordinaria biodiversità dell'isola (l'attrazione principale per i turisti, in questo senso, sono le numerosissime specie di lemuri e le spiaggie coralline del nord, intorno a Nosy Be). L'esportazione tessile e di abbigliamento è rivolta soprattutto agli Stati Uniti e ai mercati europei, e avviene rispettivamente nel contesto degli accordi African Growth and Opportunity Act e Everything But Arms. L'esportazione agricola è centrata su prodotti di volume ridotto e alto valore, come la vaniglia (il Madagascar è il primo produttore al mondo, con circa metà della produzione mondiale), litchi e olii essenziali. L'estrazione mineraria è soprattutto svolta da società straniere; si estraggono soprattutto ilmenite e nickel.

Nel 2000, il Madagascar ha intrapreso la preparazione di una strategia di riduzione della povertà secondo quanto previsto dagli standard dell'iniziativa HIPC. Il Fondo Monetario Internazionale e la Banca Mondiale hanno approvato nel 2004 il lavoro svolto dal governo del paese, approvando la qualificazione del Madagascar.

[modifica] Politica

[modifica] Forma di governo

La costituzione vigente (quella del 1998) prevede come istituzioni principali del paese il Presidente, il Parlamento (detto "Assemblea Nazionale"), il Senato, il Primo Ministro col suo gabinetto, e un potere giuridico indipendente. Il presidente viene eletto per suffragio universale e rimane in carica 5 anni; può essere riconfermato due volte. L'Assemblea Nazionale comprende 160 rappresentanti eletti con voto diretto ogni 5 anni. Il Senato comprende 90 senatori, due terzi dei quali eletti da legislatori locali e un terzo scelti dal presidente, tutti in carica per 6 anni. Il Primo Ministro e un consiglio di altri ministri si occupano della gestione del governo e dell'applicazione della legge; il Primo Ministro è scelto dal Presidente. Il Presidente può sciogliere l'Assemblea Nazionale; da parte sua, l'Assemblea può votare una mozione di censura e rimuovere dall'incarico i ministri. La Corte Costituzionale ha lo scopo di giudicare della costituzionalità delle nuove leggi.

[modifica] Politica estera

Il Madagascar, che ha storicamente una posizione marginale rispetto alla vita politica africana, è tornato nel luglio del 2003 (dopo la crisi politica del 2002) a essere parte attiva dell'Unione Africana.

Dal 1978 al 1991, sotto il governo di Ratsiraka, il Madagascar ha allacciato legami politici soprattutto con paesi socialisti e non-allineati come Corea del Nord, Cuba, Libia e Iran. Il successivo presidente Zafy ha cercato di ampliare la rosa dei contatti internazionali del paese.

Dal 1997 il Madagascar ha iniziato ad aprirsi ai mercati mondiali. I suoi rapporti commerciali sono comunque più orientati verso l'Oceano Indiano (Mauritius, Comore, Réunion) e l'Europa (soprattutto Francia, Germania, Svizzera) che verso l'Africa. Ci sono rapporti importanti anche fra Madagascar e Regno Unito, Russia, Giappone, India e Cina. Ravalomanana ha coltivato anche le relazioni con gli Stati Uniti, grazie alle quali il Madagascar fu una delle prime nazioni a beneficiare dell'iniziativa Millennium Challenge Account. Più in generale, Ravalomanana ha teso coscientemente a rafforzare i rapporti con i paesi anglofoni per controbilanciare il rapporto di sudditanza politica e culturale del Madagascar nei confronti della Francia.

[modifica] Demografia e cultura

Per approfondire, vedi la voce Popoli del Madagascar.
Contadini degli altopiani di Fianarantsoa
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Contadini degli altopiani di Fianarantsoa

In Madagascar si distinguono diciotto gruppi etnici principali, prevalentemente di origine mista asiatica e africana, con elementi arabi ed europei. Solo una minoranza, collocata principalmente sugli altopiani, ha tratti somatici e culturali spiccatamente asiatici. Ricerche recenti suggeriscono che l'isola sia stata inizialmente colonizzata da popolazioni di provenienza malese, giunti fra 2000 e 1500 anni fa. Studi sul DNA delle popolazioni malgasce mostrano origini per metà circa malesi e per metà africane, con alcune influenze arabe, indiane ed europee soprattutto sulle coste. La lingua malgascia presenta un vocabolario sovrapponibile al 90% a quello Maanyan parlato nella regione del fiume Barito nel Borneo meridionale. Successive migrazioni dal Pacifico e dall'Africa hanno consolidato questa mescolanza iniziale di razze. I tratti orientali sono presenti soprattutto negli altopiani centrali, e corrispondono alle popolazioni Merina (3 milioni) e Betsileo (2 milioni); la gente della costa (detta côtiers) sono di origine più chiaramente africana. I più grandi gruppi tribali costieri sono quello i Betsimisaraka (1,5 milioni), Tsimihety e Sakalava (entrambi composti da circa 700.000 persone).

[modifica] Lingua

La lingua malgascia è di origine malayo-polinesiana ed è parlata in tutta l'isola. Gran parte della popolazione conosce anche il francese. L'inglese si sta diffondendo e nel 2003 il governo ha iniziato un programma per l'insegnamento di questa lingua nelle scuole. Molti volontari europei si sono prestati ad aiutare questo sforzo insegnando l'inglese ai maestri malgasci.

La prima costituzione del Madagascar (1960), equiparava malgascio e francese come lingue ufficiali della Repubblica. La costituzione attuale non fa menzione del concetto di "lingua ufficiale", ma precisa che il malgascio è la "lingua nazionale". In occasione di una protesta formale di un cittadino che aveva ritenuto incostituzionale la pubblicazione di documenti ufficiali in solo francese, la Corte Costituzionale ha respinto la protesta, deliberando che in assenza di una indicazione precisa a livello legislativo, il francese poteva essere considerato ancora accettabile come lingua ufficiale.

[modifica] Religione

Per approfondire, vedi la voce Credenze e riti tradizionali del Madagascar.
Una tomba tradizionale della tribù Mahafaly, con simboli cristiani
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Una tomba tradizionale della tribù Mahafaly, con simboli cristiani

Circa metà della popolazione malgascia è dedita a culti tradizionali locali, che tendono a essere centrati attorno all'idea del legame con i defunti. Soprattutto i Merina degli altopiani seguono rigorosamente i loro riti tradizionali. Ritengono che gli antenati defunti divengano divinità e seguano con attenzione le vicende dei loro discendenti ancora in vita. Sia i Merina che i Betsileo hanno una pratica di "risepoltura" detta famadihana, in cui i resti dei defunti vengono tolti dalle tombe, avvolti in nuovi sudari, e poi riposti nei loro sepolcri dopo un certo periodo di festeggiamenti cerimoniali. Il 45% dei malgasci sono invece cristiani, suddivisi circa in parti uguali fra cattolici e protestanti. In molti casi, il cristianesimo malgascio mantiene alcuni tratti derivanti dalle credenze tradizionali, come quelli relativi al culto dei morti. Non raramente un sacerdote cristiano viene invitato a presidere una famadihana. La Chiesa Cattolica, che basa la propria attività missionaria sul concetto dell'inculturazione, non respinge queste pratiche; i sacerdoti protestanti sono in generale più inclini a condannarle come superstizione o addirittura adorazione dei demoni. Sulle regioni costiere, specialmente nelle province di Mahajanga e Antsiranana è presente una minoranza di musulmani, appartenenti a etnie indo-pakistane o originarie delle Comore.

Le chiese cristiane in Madagascar sono spesso influenti sulla vita politica del paese. Il Consiglio delle Chiese Malgasce (FFKM) riunisce le quattro dottrine più radicate nel paese (cattolicesimo romano, protestantesimo riformato, luteranesimo e anglicanesimo).

[modifica] Istruzione

L'istruzione in Madagascar è regolata secondo le linee impostate dalla riforma scolastica del 1978, voluta dal governo socialista di Ratsiraka con lo scopo di democratizzare, nazionalizzare e decentrare il sistema scolastico. Le scuole sono organizzate in quattro fasi: educazione di base (6 anni), formazione secondaria di base (4 anni), formazione secondaria specializzata (3 anni) e formazione universitaria (impartita dall'Università del Madagascar, fondata nel 1961 con sede nella capitale, o da altri istituti superiori equiparati). Nonostante gli sforzi messi in atto dai governi succedutisi alla guida del paese negli anni, il livello di analfabetismo in Madagascar è ancora piuttosto elevato (intorno al 60% della popolazione).

[modifica] Musica

Per approfondire, vedi la voce Musica malgascia.

La musica malgascia risente del sincretismo e del multiculturalismo del Madagascar; vi si riconoscono elementi provenienti dalla tradizione francese, araba e africana (specialmente sudafricana, keniota, congolese).

[modifica] Ambiente

Per approfondire, vedi la voce Aree naturali protette in Madagascar.
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«Posso annunciarvi che il Madagascar è la terra promessa dei naturalisti? Qui la natura sembra essersi ritirata in un santuario privato, dove può lavorare su modelli differenti da quelli che ha usato in ogni altro luogo. Si incontrano forme bizzarre e meravigliose a ogni passo»

Il Madagascar e le Seychelles sono frammenti dell'antico supercontinente di Gondwana. Quando il Gondwana iniziò a frantumarsi (circa 160 milioni di anni fa) il Madagascar si separò prima dall'Africa e solo dopo dall'India (89 milioni di anni fa). Questo isolamento ha fatto del Madagascar quello che alcuni biogeografi chiamano l'"ottavo continente". Sull'isola mancano quasi completamente le specie animali tipiche dell'Africa continentale; molte sono le specie sia animali che vegetali endemiche; molte sono quelle che il Madagascar ha in comune con continenti diversi dall'Africa, e non sempre queste sono in comune (come risulterebbe naturale aspettarsi) con il subcontinente indiano (per esempio, la cosiddetta palma del viaggiatore (Ravenala madagascariensis) si trova in Madagascar e in Sudamerica; in Africa non esiste più). La protezione dell'eccezionale biodiversità dell'isola è uno degli obiettivi di primaria importanza perseguiti dal WWF.

[modifica] Flora

Per approfondire, vedi la voce Flora del Madagascar.
Il Pachypodium ("piede di elefante") viene detto "baobab bonsai"
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Il Pachypodium ("piede di elefante") viene detto "baobab bonsai"

Fra le specie vegetali, otto famiglie di angiosperme sono endemiche del Madagascar: Asteropeiaceae, Didymelaceae, Didiereaceae, Kaliphoraceae, Melanophyllaceae, Physenaceae, Sarcolaenaceae e Sphaerosepalaceae. Si trovano sull'isola circa 170 specie di palme, tra cui la palma rafia (Raphia sudinaca); una delle specie più tipiche dell'isola, la cosiddetta palma del viaggiatore (Ravenala madagascariensis) appartiene in realtà alla famiglia delle Strelitziaceae. Vi sono inoltre numerose specie di felci e bambù; un migliaio di specie di orchidea (tra cui quella da cui si ricava la vaniglia), molte piante carnivore, tra cui la Nephentes madascariensis (un tempo diffuse su tutta l'isola, ora circoscritte alla zona di Tolagnaro) e le agavi da cui si ricava una fibra nota come sisal, usata per la realizzazione di imballaggi biodegradabili. Delle otto specie di baobab note ben sei sono endemiche del Madagascar. Infine sono talvolta chiamati "baobab bonsai" (pur non avendo alcun legame di parentela con i baobab) i curiosi Pachypodium, di poche decine di centimetri d'altezza e tronco e rami tozzi e di diametro relativamente largo.

[modifica] Fauna

Per approfondire, vedi la voce Fauna del Madagascar.
Un camaleonte nella Riserva naturale di Berenty
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Un camaleonte nella Riserva naturale di Berenty

Tutte le specie di lemuri esistenti vivono in Madagascar o nelle isole vicine, così come i due terzi delle specie note di camaleonti e numerose specie di tartarughe e di gechi. I mammiferi tipici dell'isola includono anche un roditore gigante, il votsotsa (Hypogeomys antimena) , una famiglia di insettivori, i tenrec, cinque specie di mangusta, tra cui la celebre mangusta dalla coda cerchiata (Galidia elegans), e altre specie di carnivori come il fossa (Cryptoprocta ferox) e il fanaloka (Fossa fossana). Gli studi del DNA hanno mostrato come gran parte delle specie del Madagascar siano discendenti di antenati comuni giunti dall'Africa. L'antenato comune dei lemuri sembra essere arrivato sull'isola 62 milioni di anni fa; quello delle otto specie di carnivori endemiche dell'isola sarebbe invece arrivato fra 18 e 24 milioni di anni fa.

Numerose specie endemiche si sono estinte in tempi relativamente recenti; molte di esse scomparvero in un periodo che corrisponde alla prima colonizzazione da parte dell'uomo, intorno a 2000 anni fa. Si trovavano sull'isola, tra l'altro, un ippopotamo pigmeo, un lemure gigante (delle dimensioni di un gorilla), un fossa delle dimensioni di un leone, un "uccello elefante" (Aepyornis maximus) simile allo struzzo e una tartaruga gigante.

Fra le altre specie animali presenti sull'isola si possono citare i coccodrilli e 60 specie di serpenti (nessuno dei quali pericoloso per l'uomo), tra cui 3 specie diverse di boa. Anche i fondali marini sono ricchi di pesci, coralli e piante marine, sia al sud (soprattutto nella barriera corallina a sudovest, fra Anakao e Morombe) che al nord (nella zona di Nosy Be). Al largo dell'isola di Sainte-Marie transitano stagionalmente le balene.

[modifica] Bibliografia

[modifica] Voci correlate

[modifica] Collegamenti esterni

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