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Ruanda - Wikipedia

Ruanda

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Progetto stati Ruanda
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Ruanda - Bandiera
Ruanda - Stemma
(dettaglio) (dettaglio)
Motto: Liberty, Cooperation, Progress
(Traduzione: Libertà, Cooperazione, Progresso)

Informazioni
Nome completo: Repubblica del Ruanda
Nome ufficiale: Repubulika y'u Rwanda
Lingua ufficiale: francese, kinyarwanda, inglese, swahili
Capitale: Kigali  (330.000 ab. / 1997)
Politica
Governo: Repubblica
Capo di stato: Paul Kagame
Capo di governo: Bernard Makuza
Indipendenza: Dal Belgio
1 luglio 1962
Ingresso all'ONU: 18 settembre 1962
Area
Totale: 26.338 km²
Pos. nel mondo: 144°
% delle acque: 5,3 %
Popolazione
Totale: 7.954.013 ab.  (2004)
Pos. nel mondo: 91°
Densità: 281 ab./km²
Geografia
Continente: Africa
Fuso orario: UTC +2
Economia
Valuta: Franco ruandese
Energia: 27  kW/ab.
Varie
TLD: .rw
Prefisso tel.: +250
Sigla autom.: RWA
Inno nazionale: Rwanda rwacu
Festa nazionale:  

Il Ruanda (o Rwanda) è uno Stato dell'Africa Orientale. Esso confina a ovest con la Repubblica Democratica del Congo, a nord con l'Uganda, a est con la Tanzania e a sud con il Burundi. Il Ruanda non ha sbocchi sul mare.

Indice

[modifica] Storia

[modifica] Le origini

L'etnia originaria del Ruanda era quella dei Twa, nomadi che vivevano di caccia e raccolta. Successivamente, nel primo millennio d.C., migrò in questo territorio una popolazione Bantu coltivatrice: gli Hutu. Nell'attuale territorio ruandese arrivarono dall'area etiope, nei secoli XIII-XIV, i Tutsi, un popolo nilotico prevalentemente cacciatore. I Tutsi, apparendo come "popolo superiore", ridussero alla schiavitù gli Hutu. Assunto il potere del territorio, lo divisero in staterelli e organizzarono una società a struttura piramidale, al cui vertice era il re, chiamato mwami. Il primo mwami la cui esistenza è certa fu Ruganza Bwimba (XV secolo), del clan dei Nyighinya. Negli anni successivi cominciò l'espansione del territorio ruandese, interrotta da invasioni da parte dei regni limitrofi di Nyoro e Rundi.

[modifica] Il colonialismo

Durante il regno del mwami Rwaabugiri (1860-1895) giunse alla corte il primo europeo, il conte von Goetzen. La Germania prese controllo di quella che divenne l'Africa Orientale Tedesca, che ebbe come primo governatore proprio von Goetzen. Nel 1918 la Società delle Nazioni affidò questo territorio al Belgio come "mandato di tipo B" e, nel 1946, divenne un territorio in amministrazione fiduciaria del Belgio. Nel 1957 è stato fondato un partito per l'emancipazione degli Hutu, il Parmehutu, che, dopo l'indipendenza del Congo, nel 1960, si è ribellato alla casta dominante. Kigeri V, il ventunesimo ed ultimo mwami, eletto nel 1959, fuggì. Migliaia di Tutsi emigrarono in Burundi.

[modifica] Dal 1960 al 1994

L'abolizione della monarchia fu sancita da un referendum. Il 1° luglio 1962 il Ruanda divenne uno Stato sovrano, una repubblica sotto la presidenza di Grégoire Kayibanda.

Nel dicembre del 1963 i Tutsi che si erano rifugiati in Burundi tornarono in Ruanda per riprendere il potere, anche per mezzo di stragi, ma non riuscirono nel loro intento. Forte fu, in tal occasione, la tensione fra Ruanda e Burundi e terminò quando anche il Burundi divenne una repubblica.

Nel periodo 1972-1973 le tensioni fra le due etnie divennero più pericolose. Nel luglio del 1973 il generale hutu Juvenal Habyarimana guidò un colpo di stato che depose Kayibanda. Il neopresidente fondò nel 1975 il Movimento Rivoluzionario Nazionale per lo Sviluppo (MRND), il partito unico del governo. Nel 1978 fu approvata mediante referendum la nuova costituzione e nel dicembre dello stesso anno, Habyarimana fu riconfermato come presidente.

Nel 1990 i Tutsi provarono invano un altro tentativo di golpe, invadendo la parte settentrionale dello Stato. Nel 1991 furono apportate modifiche alla Costituzione, introducendo, fra l'altro, il multipartitismo e la figura del primo ministro.

I premier che furono eletti negli anni successivi tentarono più volte un accordo fra i vari partiti, tra i quali il Movimento Repubblicano Nazionale per la Democrazia e lo Sviluppo e il Fronte Patriottico Ruandese (FPR).

[modifica] 1994, l'anno del genocidio

Per approfondire, vedi la voce Genocidio ruandese.

[modifica] Dal 1997 a oggi: il ritorno alla normalità

Nel 1997 furono avviati i primi processi per stabilire i responsabili del genocidio, ma dovettero subire rinvii a causa della mancanza di giudici. Nel frattempo centomila persone in attesa di giudizio affollavano le carceri. Un primo processo si concluse nel 1998, con la condanna a morte di ventidue persone considerate colpevoli di genocidio. Nel settembre di quell'anno il Tribunale Penale internazionale ha condannato l'ex premier Jean Kambanda all'ergastolo.

Nell'aprile del 2000 è stato eletto presidente della Repubblica il tutsi Paul Kagame, del FPR, che ha siglato, nel luglio del 2002, un armistizio con la Repubblica Democratica del Congo.

Le tensioni sono attualmente ancora vive (oggigiorno diecimila ribelli hutu sono ancora attivi in territorio congolese), ma esiste anche un serio desiderio di riappacificazione, come si è notato il 20 novembre 2002 in occasione di un concerto reggae che ha riunito 25mila persone di entrambe le etnie. Contemporaneamente, le truppe stanziate nella Repubblica Democratica del Congo sono rientrate in patria.

Nel 2003 le istituzioni politiche sono state modificate e approvate con il referendum del 26 maggio. Nel luglio dello stesso anno si sono tenute le elezioni presidenziali, che hanno riconfermato la carica a Kagame, e in settembre quelle legislative, che hanno visto il trionfo del FPR.

La responsabilità delle istituzioni e di alcune nazioni occidentali, che non si mobilitarono per fermare il genocidio, è stata ricordata dal presidente Kagame nel corso delle celebrazioni per il decimo anniversario dei massacri, nell'aprile del 2004.

Nel frattempo, avanzano i processi dei colpevoli, condotti dal Tribunale Penale Internazionale per il Ruanda (TPIR), alcuni dei quali si sono conclusi solo in tempi recenti. Per esempio, quello del colonnello Aloys Simba, condannato, il 12 dicembre 2005 a 25 anni di carcere per genocidio e crimini contro l'umanità e quello dell'ex sindaco della città di Gikoro, Paul Bisengimana, arrestato in Mali cinque anni prima e condannato il 14 aprile 2006 a 15 anni di prigione. Nel settembre del 2005 il Tribunale della comunità (gacaca) ha concesso a 774 prigionieri di lavorare alla costruzione di strade come pena alternativa alla detenzione in carcere.

[modifica] Organizzazione politico-amministrativa

Il Ruanda è una repubblica presidenziale a parlamento bicamerale, il cui Presidente, eletto a suffragio universale diretto, resta in carica per cinque anni. Il Presidente attuale è Paul Kagame, del Fronte Patriottico Ruandese. Il Primo Ministro è Bernard Makuza, un altro esponente del FPR.

Il potere legislativo è affidato alla Camera dei Rappresentanti (80 membri, di cui 24 donne) e al Senato (26 membri, di cui 12 scelti mediante elezione).

Il sistema giudiziario si basa sui codici della Germania e del Belgio e sulla legislazione tradizionale africana e prevede per i reati più gravi la pena di morte mediante fucilazione. Lo Stato è diviso in dodici prefetture:

  • Butare;
  • Byumba;
  • Cyangugu;
  • Gikongoro;
  • Gisenyi;
  • Gitarama;
  • Kibungo;
  • Kibuye;
  • Kigali città, che è anche la capitale del Ruanda;
  • Kigali-Ngali;
  • Ruhengeri;
  • Umutara.

Il Ruanda è membro dell'ONU, dell'Unione Africana e del WTO.

[modifica] Bandiera

La bandiera adottata dal Ruanda nel 1962 era divisa in tre fasce verticali, una rossa, una gialla e l'altra verde, con al centro una lettera R nera, per distinguerla dalla bandiera della Guinea.

Il 31 dicembre 2001 è stata adottata una nuova bandiera con tre bande orizzontali, rispettivamente azzurra (simbolo della pace), gialla (simbolo della crescita economica) e verde (simbolo della prosperità), con un sole giallo con 24 raggi posto nella fascia azzurra, a destra, come simbolo di pace.

[modifica] Geografia

[modifica] Morfologia

Il territorio è prevalentemente montuoso (l'altitudine media è di 1700 m s.l.m.). I rilievi si sono sviluppati nell'era cenozoica, con la formazione della Rift Valley africana. Come altre vette del Rift, infatti, i Monti Virunga, alti in media 2700 m, situati nel nordovest del Paese e che raggiungo i 4507 m con il monte Karisimbi, presentano vulcani attivi. Ai Virunga è collegata una catena montuosa che scende fino al lago Kivu. La zona orientale, invece, è relativamente più pianeggiante ed è occupata da acquitrini paludosi e da laghi.

[modifica] Idrografia

Il territorio ruandese è solcato da numerosi fiumi a carattere stagionale, la cui portata d'acqua dipende dalle piogge. Il fiume più importante è il Kagera, che lambisce i confini orientali del Paese e da cui ha origine il Nilo. A ovest scorrono il fiume Ruzizi, che sfocia nel Lago Tanganica, e il Luguka, un affluente del Congo (fiume). La catena montuosa occidentale rappresenta la linea spartiacque fra i bacini del Congo e del Nilo. Il lago più importante è il Lago Kivu, situato a 1459 m s.l.m., ampio 2650 kmq.

[modifica] Climi, paesaggi, parchi naturali

Il Ruanda si trova in una fascia equatoriale, ma, a causa della sua altitudine, presenta un clima temperato, considerato uno fra i più salubri dell'intero continente africano. La temperatura media è di 20 °C ed è ancora minore nelle zone più alte. Le precipitazioni non sono molto abbondanti (fra i 1000 e i 1400 mm annui, con valori maggiori sui Virunga) e sono concentrate in due stagioni delle piogge (marzo-maggio e ottobre-dicembre). Talvolta avvengono delle siccità.

A causa dell'intenso sfruttamento agricolo, favorito dalla fertilità del territorio vulcanico e dall'alta densità di popolazione, la flora originale è stata ridotta in savana, specialmente erbacea. Nella zona orientale, invece, prevale il paesaggio paludoso con formazioni di papiri. Sui versanti dei Virunga si trovano foreste pluviali con eucalipti, acacie, palme.

Il 14% circa del territorio fa parte dei due parchi nazionali del Paese, il più importante dei quali è il parco nazionale Kagera, al confine con la Tanzania, di elevata importanza faunistica (elefanti, ippopotami, coccodrilli, leopardi, antilopi). È da ricordare la presenza, presso i Monti Virunga, del gorilla di montagna, a rischio d'estinzione. Dopo la guerra civile, gli sfollati hanno tagliato indiscriminatamente gli alberi, mettendo in pericolo le aree protette.

[modifica] Economia

Il Ruanda è uno tra gli Stati poveri del mondo: ha un indice di povertà IPU-1 del 44,5%. Le cause della debolezza economica si trovano nella distanza dal mare, nella dipendenza economica dall'esportazione di tè e caffè e nella precaria situazione politica. Lo Stato ruandese, nonostante i recenti tentativi di incentivare l'economia migliorando le infrastrutture locali, dipende ancora molto dai finanziamenti esteri di Paesi dell'Unione Europea (soprattutto del Belgio) e di enti come il Fondo Africano di Sviluppo, l'Onu e la Banca Mondiale. Nell'anno 2001 ha ricevuto 291 milioni di dollari come aiuti dai Paesi esteri: purtroppo, non bastano a colmare il debito estero, che nel 2001 ammontava a 1316 milioni di dollari. Il PIL nel 2002 era di 1708 milioni di dollari; il PIL pro capite ammontava a 187 dollari.

La valuta locale è il franco del Ruanda (RWF), la cui unità è divisa in 100 centesimi.

[modifica] Settore primario

La base economica del Paese è costituita dall' agricoltura di piantagione, che occupa la maggior parte della forza lavoro e che è stata introdotta in epoca coloniale prima dai Tedeschi e poi dai Belgi. Attualmente è oggetto dei piani governativi di sviluppo, finanziati con gli aiuti esteri, che hanno come obiettivi:

  • l'aumento della produttività;
  • l'estensione della superficie coltivabile (che comunque rimane esigua rispetto alla popolazione);
  • l'intensificazione dei rapporti commerciali.

Il settore ha uno sviluppo molto lento a causa dell'arretratezza delle strutture. Le produzioni sono insufficienti al fabbisogno della popolazione e sembra che ciò sia destinato a peggiorare, data la scoperta di processi di erosione causati dallo sfruttamento intensivo del suolo. Sono coltivati per il mercato interno la batata, la manioca, la patata, il sorgo, il mais e prodotti agricoli come i legumi. Sono coltivati per l'esportazione il caffè, il , il piretro, il tabacco, le arachidi, la soia e altre piante per l'estrazione di oli. La coltivazione del riso e della canna da zucchero ha dato risultati insoddisfacenti.

I boschi e le foreste sono poco sfruttati e coprono il 21% del territorio. Il legname è usato solo come combustibile.

L' allevamento è favorito dai vasti spazi a prateria e a savana, da un adeguato livello di precipitazioni e da una limitata diffusione delle zanzare tse-tse. Sebbene l'allevamento sia condotto con metodi arretrati, soddisfa le richieste interne. Sono allevati soprattutto bovini e caprini, specialmente per il latte. La pesca commerciale è un'attività di modesta importanza, praticata soprattutto nel Lago Kivu.

[modifica] Settore secondario

Il settore estrattivo è in sviluppo sin dal periodo della dominazione belga e riguardano la cassiterite (da cui si estrae poi lo stagno), il tungsteno, la columbite, la tantalite, l'oro, il berillio e il gas naturale. Quest'ultimo si trova in particolare sotto il Lago Kivu, in una di quelle che è considerata una delle riserve più consistenti del pianeta (28,3 miliardi di metri cubi), ma l'estrazione è ostacolata dalla carenza di denaro.

Il settore metallurgico ha visto nel 1982 la creazione del primo impianto, destinato alla produzione di stagno. Altre forme di industria prevedono piccoli stabilimenti per la trasformazioe di prodotti agricoli, per la produzione di cemento e per la manifattura del tabacco.

Il Ruanda è autosufficiente dal punto di vista energetico, poiché l'energia elettrica è fornita da centrali idroelettriche.

[modifica] Settore terziario: commercio e vie di comunicazione

Il commercio è ostacolato dall'insufficiente sistema di comunicazioni. Le ferrovie sono inadeguate a causa anche della conformazione morfologica del territorio; le arterie stradali sono poche, partono dalla capitale Kigali e raggiungono i confini con l'Uganda e il Burundi. Il Ruanda intraprende comunicazioni marittime con la Repubblica Democratica del Congo attraverso il Lago Kivu. Per collegarsi all'Oceano Indiano, invece, i Ruandesi devono attraversare l'Uganda e giungere a Mombasa, in Kenya. Le comunicazioni aeree sono garantite dalla compagnia di bandiera, Air Rwanda e dai due aeroporti di Kigali e Kamembe.

Il commercio interno è poco sviluppato a causa della povertà della popolazione.

I commerci con l'estero sono più vivaci: le importazioni (soprattutto di macchinari, veicoli, combustibili, prodotti alimentari e manufatti vari; dal Kenya e dall'Unione Europea) superano le importazioni (caffè, piretro, tè, pelli, cuoi, cassiterite, tungsteno).

[modifica] Demografia

Ci sono 7.954.013 abitanti in Ruanda (stima 2004). La densità di popolazione (281 ab./kmq) è tra le più elevate del continente africano a causa della salubrità del clima. Le zone maggiormente urbanizzate sono le alteterre vicino alla catena montuosa occidentale, dove la densità di popolazione raggiunge i 350 ab./kmq, e le regioni vicine al Lago Kivu. Benché modificata dal genocidio del 1994, la dinamica demografica è in aumento, tanto che si prevede che la popolazione raggiunga i 12,5 milioni di abitanti nel 2025 e i 16,9 entro il 2050.

Il gruppo etnico più diffuso è quello degli Hutu (80%), cui seguono i Tutsi (19%) e i Twa (1%).

Gli insediamenti urbani sono costituiti da villaggi di capanne, diffusi soprattutto nelle regioni più elevate dell'altopiano. L'unico centro che ha la struttura di una vera e propria città è la capitale Kigali. Nyanza e Butare sono altri villaggi importanti per l'economia e per la burocrazia. La popolazione urbana raggiunge il 16,7% (2002).

Le religioni più diffuse sono il Cattolicesimo (65%), l'animismo (25%), il Protestantesimo (9%) e l'Islam (1%).

[modifica] Situazione sanitaria

La popolazione è difesa naturalmente da alcune malattie epidemiche (p. es., la malattia del sonno) grazie al clima del luogo. Ciò ha contribuito sia alla salute umana e a quella del bestiame. Tuttavia sussistono altri problemi sanitari:

  • la bassa speranza di vita alla nascita: 39 anni per i maschi, 40 per le femmine;
  • l'elevata mortalità infantile (10,36%, in calo negli ultimi anni);
  • la scarsità d'acqua (nel 2000, il 41% della popolazione non aveva accesso all'acqua potabile);
  • la diffusione di malattie quali la malaria (6500 casi ogni 100mila abitanti) e l'AIDS (il 6,3% della popolazione ne è malato).

Il 5,5% del PIL viene speso per la sanità.

[modifica] Istruzione

L' analfabetismo è ancora alto (30,8%, secondo i dati del 2002), ma si tenta di combatterlo grazie alla presenza di scuole statali e cristiane, al diritto all'istruzione gratuita e all'obbligo scolastico dai 7 ai 14 anni. A Butare è presente la National University.

[modifica] Telecomunicazioni

Scarsa è la diffusione delle tecnologie delle telecomunicazioni. Ogni mille abitanti si contano in media 2,8 telefoni, 13,6 cellulari, 76 radio e 0,1 Internet host.

[modifica] Collegamenti esterni


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