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Estinzione - Wikipedia

Estinzione

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Si dice estinzione la scomparsa di una determinata specie di esseri viventi: è contrapposta alla speciazione, il processo opposto per cui una nuova specie nasce a partire da una preesistente.

Le cause principali di una estinzione possono essere diverse: un mutamento improvviso dell'ambiente in cui vive la specie, tanto che gli esemplari non riescono ad adattarsi; la comparsa di una specie concorrente (per il cibo) o di una specie predatrice. I campanelli d'allarme che segnalano il rischio di estinzione di una specie sono due: la diminuzione dello spazio vitale, cioè dei territori e habitat che questa specie occupa, e la diminuzione del numero di esemplari della specie stessa. In linea di massima, una popolazione di 5.000 esemplari e/o un habitat limitato a solo uno o due siti sono considerati i limiti al di sotto dei quali una specie corre un serio rischio di estinzione.

Per questo motivo le specie considerate più "fragili", che cioè sono potenzialmente più esposte a questo pericolo, sono quelle più specializzate e che occupano particolari e ristrette nicchie ecologiche, per esempio perché si cibano esclusivamente di un particolare cibo, come il panda, o perché vivono solo su certe particolari isole, come le tartarughe giganti delle isole Galapagos. All'altro estremo, specie onnivore estremamente diffuse e adattabili, come i topi, le mosche, gli scarafaggi e l'uomo, non corrono rischi di estinguersi a meno di eventi straordinari su scala planetaria.

Indice

[modifica] Estinzioni di massa

Un'estinzione di massa è un evento durante il quale un grande numero di specie viventi si estingue in un tempo (geologico) breve. Il tasso normale di estinzione di una specie va da circa due a cinque famiglie biologiche di invertebrati marini e invertebrati ogni milione di anni.

Da quando esiste la vita sulla Terra, questo meccanismo è stato interrotto da cinque eventi maggiori chiamati appunto estinzioni di massa.

[modifica] Ordoviciano superiore (circa 444 milioni di anni fa)

In un periodo di tempo di pochi milioni di anni alla fine dell'Ordoviciano, probabilmente a causa di imponenti glaciazioni il livello marino si abbassò drasticamente causando l'estinzione di molte specie marine. Depositi glaciali di questo periodo sono stati trovati nel deserto del Sahara. Si pensa infatti che, a causa della deriva dei continenti, il supercontinente Gondwana transitando vicino al Polo Sud abbia causato una prolungata glaciazione. Gli impulsi glaciali furono almeno due, separati da 500.000-1.000.000 di anni durante i quali il livello del mare risalì rapidamente. Si stima che l'estinzione abbia riguardato circa l'85% delle specie.

Secondo una recente ipotesi avanzata da Prof. A. Melott della Kansas University, questa estinzione di massa sarebbe stata causata da lampi di raggi gamma dovuti all'esplosione di una supernova "vicina" (qualche migliaio di anni luce) particolarmente massiccia.

[modifica] Tardo Devoniano (circa 375 milioni di anni fa)

Al passaggio Frasniano-Famenniano (Devoniano superiore) si verificò un'estinzione di massa che interessò una percentuale stimata in circa l'82% delle specie viventi. Anche se alcuni scienziati suggeriscono come causa dell'estinzione alcuni impatti asteroidali, non si trattò certamente di un evento improvviso in quanto le estinzioni si svilupparono durante un periodo di circa 3 milioni di anni. In Brasile sono stati trovati depositi glaciali relativi a questo periodo.

[modifica] Permiano-Triassico (circa 251 milioni di anni fa)

Si tratta sicuramente dell'estinzione di massa più catastrofica di tutti i tempi. Al limite Permiano-Triassico circa il 96% delle specie animali marine si estinse e complessivamente scomparve il 50% delle Famiglie animali esistenti. Secondo alcuni ricercatori questa estinzione avvenne in un periodo rapidissimo, anche se altri ritengono che si siano verificati tre o più episodi durante un periodo di tempo di circa 3 milioni di anni. Nel sottosuolo australiano è stato infatti scoperto recentemente un antico cratere da impatto, largo circa 120 chilometri, che risale all'epoca della grande estinzione. Costruire ipotesi riguardo a questo cratere e affermare che sia stata la causa scatenante è senz'altro prematuro in quanto la durata dell'estinzione del Permiano-Triassico è ancora incerta. Alcuni scienziati sono convinti che a provocare l'estinzione sia stato un episodio di vulcanismo intenso che si è verificato proprio 250 milioni di anni fa. Infatti a Norilsk in Siberia è stata individuata un'enorme colata di basalto, spessa 4 km e ampia 2.5 milioni di kmq. Recentemente, una prova all'ipotesi del meteorite che avrebbe provocato l'estinzione è stata fornita dall'enorme cratere di 450 km di diametro rilevato in Antartide e risalente proprio, secondo gli esperti, a 250 milioni di anni fa. La scoperta è avvenuta grazie al satellite della Nasa, Grace, che avrebbe rintracciato, sotto lo strato di ghiaccio, materiale proveniente dal mantello che fu portato in superficie dall'impatto del meteorite.

[modifica] Triassico-Giurassico (circa 180 milioni di anni fa)

Al termine del Triassico, la temperatura salì di circa 5 gradi celsius e si estinsero circa il 76% delle specie viventi, tra le quali molti terapsidi e molti anfibi primitivi, e l' 84% dei bivalvi. La le cause proposte per spiegare questa estinzione, oltre ad impatti di corpi extraterrestri, ricordiamo variazioni climatiche verso una crescente aridità, variazioni del livello del mare e diffusa anossia dei fondi marini, o con l'ultima ipotesi in ordine di tempo attraverso il rilascio di grandi quantità di metano dal fondo degli oceani, come suggerirebbe una recente ricerca sviluppata da Antony Cohen e colleghi della Open University; nel corso dei successivi 150.000 anni, si è dimostrato che il riscaldamento globale del pianeta ha provocato un aumento della erosione delle rocce sulla superfice terrestre di almeno un 400%, causando reazioni chimiche che consumarono il biossido di carbonio in eccesso ponendo fine al riscaldamento globale.

[modifica] Cretaceo-Terziario (circa 65 milioni di anni fa)

Al limite Cretaceo-Terziario è stimata l'estinzione di circa il 76% di tutte le specie viventi, compresi i famosissimi dinosauri. Nel 1980 il premio nobel per la chimica Luis Alvarez, suo figlio Walter, e Frank Asaro, misurarono in alcuni livelli geologici risalenti al limite K-T (abbreviazione per Cretaceo-Terziario) campionati vicino a Gubbio la presenza di una concentrazione insolita di iridio, un elemento chimico piuttosto raro sulla Terra ma comune nelle meteoriti. Si avanzò pertanto l'ipotesi che l'estinzione di massa fosse stata provocata dall'urto con un meteorite. È stata scoperta recentemente un'enorme struttura circolare sotterranea situata nella penisola dello Yucatan, vicino alla città di Puerto Chicxulub presso Merida. Lo studio su questo cratere ha portato alla conclusione che il meteorite abbia colpito la Terra alla velocità stimata di 30 km/s aveva un diametro di almeno 10 km, e che ha liberato un'energia pari a 10.000 volte quella che avrebbe liberato tutto l'arsenale nucleare ai tempi della guerra fredda.

[modifica] Piccole estinzioni

Oltre alle grandi estinzioni vi sono stati periodi in cui si sono verificate estinzioni di minore entità. Tra le piccole estinzioni si possono annoverare quelle avvenute 2, 11, 35-39, 90-95 e 170 milioni di anni fa. Per spiegare queste estinzioni sono state proposte diverse ipotesi.

  • La prima ipotesi suggerisce un ciclo di piccole estinzioni ogni 26 -30 milioni di anni. È difficile datare accuratamente i fossili al fine di produrre risultati affidabili, ma molti studi di questo ipotetica periodicità suggeriscono che altre estinzioni minori sono state separate da periodi di tempo di solo 10 milioni di anni.
  • La seconda ipotesi suggerisce invece che il ciclo di estinzioni sia stato causato da una ancora non osservata stella binaria compagna del Sole chiamata Nemesis. Essa, periodicamente, influirebbe sulla Nube di Oort causando la deviazione di diverse centinaia o migliaia di asteroidi e comete verso il Sole (e di conseguenza verso la Terra) una volta ogni 26 milioni di anni.
  • Una terza ipotesi suggerisce che l'oscillazione del sistema solare attraverso il piano galattico provochi come risultato un anomalo e intenso flusso cometario.
  • La quarta, recentissima ipotesi, che si sta ancora valutando, prevede un periodico e intensissimo vulcanismo (in inglese viene chiamato verneshot) su scala planetaria, durante il quale rocce gigantesche verrebbero lanciate su di una traiettoria sub orbitale. Le conseguenze degli impatti sarebbero molto simili agli effetti degli impatti di asteroidi.

Sia per le grandi che per le piccole estinzioni è possibile che si sia verificata una concomitanza di eventi, per esempio un impatto asteroidale che come conseguenza avrebbe potuto attivare un intenso vulcanismo.

[modifica] Epoca moderna

Mammiferi estinti in epoca moderna (dal 1600 in poi)

[modifica] Marsupiali

  • Potorous platyops (1875, Australia)
  • Lagorchestes leporides (1890, Australia)
  • Onychogalea lunata (1908, Australia)
  • Macropus greyi (1924, Australia)
  • Macrotis leucura (1931, Australia)
  • Lagorchestes asomatus (1932, Australia)
  • Caloprymnus campestris (1935, Australia)
  • Thylacinus cynocephalus - Tilacino (1936, Australia)
  • Parameles eremiana (1943, Australia)
  • Chaeropus ecaudatus (1950's, Australia)

[modifica] Roditori

  • Flores Cave Rat (Indonesia)
  • Verhoevan's Giant Tree Rat (Indonesia)
  • Cuban Coney (1500, Cuba)
  • Notomys macrotis (1843, Australia)
  • Darling Downs Hopping Mouse (1846, Australia)
  • Conilurus albipes (1870's, Australia)
  • Notomys amplus (1896, Australia)
  • Guadalcanal Rat (1899, Solomon Islands)
  • Long-Tailed Hopping Mouse (1901, Australia)
  • Martinique Musk Rat (1903, Martinique)
  • Nesoryzomys darwini (1930, Galapagos)
  • Pseudomys gouldii (1930, Australia)
  • Indefatigable Galapagos Mouse (1934, Galapagos)
  • Dang's Giant Squirrel (1940, India)
  • Kansas Bog Lemming (1946, US)
  • Emperor Rat (1960's Solomon Islands)
  • Nebraska Bog Lemming (1968, US)
  • Oryzomys nelsoni (1990, Messico)
  • Hispaniolan Edible Rat (1994, Hispaniola)
  • Oriente Cave Rat (1994, Cuba)
  • Torre's Cave Rat (1994, Cuba)
  • Imposter Huita (1996, Hispaniola)
  • Montane Huita (1996, Hispaniola)
  • Geocapromys thoracatus (1996, Honduras)

[modifica] Lagomorfi

  • Prolagus sardus - Pica della Sardegna (1774, Sardegna)

[modifica] Pipistrelli

  • Puerto Rican Flower Bat (Puerto Rico)
  • Lesser Mascarene Flying Fox (1864, Reunion, Mauritius)
  • Large Palau Flying Fox (1874, Palau)
  • Panay Giant Fruit Bat (1892, Philippines)
  • Nendo Tube-nosed Fruit Bat (1907, Solomon Islands)
  • Strudee's Pipistrelle (1915, Japan)
  • Guam Flying Fox (1968, Guam)
  • Philippine Bare-backed Fruit Bat (1970, Philippines)
  • New Zealand Greater Short-tailed Bat (1988, New Zealand)

[modifica] Primati

  • Piliocolobus badius waldronae - Colobo rosso di Miss Waldron (1978, Ghana)
  • Xenothrix mcgregori - Scimmia giamaicana
  • Paralouatta varonai - Scimmia cubana
  • Antillothrix bernensis - Scimmia dominicana

[modifica] Ungulati

  • Choeropsis madagascariensis - Ippopotamo nano del Madagascar
  • Bos taurus primigenius - Uro (1627, Polonia)
  • Bison bonasus hungarorum - Bisonte ungherese
  • Hippotragus leucophaeus - Antilope azzurra (1799)
  • Arabian Gazelle (1825)
  • Equus ferus gmelini - Tarpan (1880, Polonia)
  • Eastern elk, (1880, USA)
  • Equus quagga quagga - Quagga (1883)
  • Capra pyrenaica lusitanica - Stambecco del Portogallo (1892, Portogallo)
  • Gazella rufina - Gazzella rossa (1894, Algeria)
  • Cape Warthog (1900)
  • Merriam's elk, (1906, USA)
  • Equus quagga burchellii - Zebra di Burchell (1910, negli ultimi anni si ritiene di averla riscoperta)
  • Bubal Hartebeest (1923, Algeria)
  • Bison bonasus caucasicus - Bisonte del Caucaso (1926, Russia)
  • Syrian Wild Ass (1927, Siria)
  • Cervo di Schomburgk (1932, Thailandia)
  • Queen Charlotte caribou, (1935, Canada)
  • Gazella bilkis (1951, Yemen)
  • Roberts' Lechwe (1994, Zambia)
  • Kenya Oribi (1996, Kenya)
  • Capra pyrenaica pyrenaica - Stambecco dei Pirenei (2000, Spagna)

[modifica] Carnivori

[modifica] Mammiferi marini

  • Hydrodamalis gigas - Ritina di Steller (1768, USA)
  • Mustela macrodon - Visone di mare (1890, USA)
  • Monachus tropicalis - Foca monaca delle Antille (1922)
  • Zalophus japonicus - Leone marino giapponese (anni Cinquanta, Giappone)
  • Lipotes vexillifer - Delfino bianco di fiume (baiji) (2006, Cina)

[modifica] Voci correlate

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