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XX Olimpiade Invernale - Wikipedia

XX Olimpiade Invernale

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

XX Olimpiade Invernale
Bandiera olimpica
Torino Italia - 2006

Periodo: dal 10 febbraio
al 26 febbraio
Nazioni: 80
Atleti: 2663
1021 donne
1642 uomini
Medagliere
Nazione O A B
Germania 11 12 6
Stati Uniti 9 9 7
Austria 9 7 7
Russia 8 6 8
Canada 7 10 7
Svezia 7 2 5
Corea del Sud 6 3 2
Svizzera 5 4 5
Italia 5 0 6
Francia 3 2 4
Paesi Bassi 3 2 4
Estonia 3 0 0
Norvegia 2 8 9
Cina 2 4 5
Repubblica Ceca 1 2 1
Croazia 1 2 0
Australia 1 0 1
Giappone 1 0 0
Finlandia 0 6 3
Polonia 0 1 1
Bielorussia 0 1 0
Bulgaria 0 1 0
Regno Unito 0 1 0
Slovacchia 0 1 0
Ucraina 0 0 2
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(Lo slogan dei giochi di Torino 2006)
Il logo mostra la sagoma della Mole Antonelliana stilizzata con cristalli di ghiaccio bianchi e azzurri, neve e cielo, che formano una rete, simbolo dello spirito olimpico
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Il logo mostra la sagoma della Mole Antonelliana stilizzata con cristalli di ghiaccio bianchi e azzurri, neve e cielo, che formano una rete, simbolo dello spirito olimpico

I XX Giochi Olimpici Invernali si sono tenuti a Torino dal 10 al 26 febbraio 2006. Le gare si sono svolte sia a Torino sia in altre otto località del Piemonte. Dal 10 al 19 marzo si sono tenuti, nella stessa sede, i IX Giochi Paralimpici invernali.

Precedentemente altre due città italiane erano state sedi di manifestazioni olimpiche, Cortina d'Ampezzo nel 1956 con i VII Giochi Olimpici invernali, e Roma nel 1960 con i Giochi della XVII Olimpiade.

Indice

[modifica] Storia

[modifica] Assegnazione

La XX Olimpiade Invernale fu assegnata a Torino il 19 giugno 1999 durante il 109° congresso del Comitato Olimpico Internazionale (CIO) svoltosi a Seul.

In quella sede vennero presentate sei candidature: Helsinki (Finlandia), Klagenfurt (Austria), Poprad-Tatry (Slovacchia), Sion (Svizzera), Torino (Italia) e Zakopane (Polonia). Dopo la presentazione venne eletta una commissione selezionatrice che scelse come finaliste Sion e Torino. Tutti i delegati del CIO furono quindi chiamati a votare tra le due città. Torino venne scelta con 53 voti contro i 36 di Sion.

[modifica] Organizzazione e lavori

Le mascotte Neve e Gliz
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Le mascotte Neve e Gliz

Nell'organizzazione dei giochi sono stati impegnati 18.000 volontari selezionati su 41.500 richieste di partecipazione (secondo i dati pubblicati sul sito ufficiale) che hanno svolto diverse attività, dall'accoglienza a atleti, spettatori e giornalisti, alla preparazione dei tracciati di gara.

[modifica] Opere

Per lo svolgimento dei Giochi sono state realizzate oltre sessantacinque opere tra impianti sportivi, infrastrutture viarie, villaggi per atleti e media, per una spesa approssimativa totale di oltre 2 miliardi di euro (esclusa l'organizzazione vera e propria dell'Olimpiade).

Tra i principali impianti sportivi figurano:

Le principali opere infrastrutturali concomitanti all'Olimpiade hanno riguardato invece:

  • la metropolitana di Torino, di cui è stata inaugurato per le Olimpiadi il tratto compreso tra il comune di Collegno e la stazione ferroviaria di Porta Susa ;
  • il passante ferroviario, ancora in corso di realizzazione, che con 12 km di linea (dei quali 7 in galleria) unirà i principali scali cittadini ;
  • i lavori di ammodernamento e ampliamento di undici strade statali e provinciali che collegano Torino con le altre città olimpiche.

Sul piano urbanistico, le principali realizzazioni sono state il Palafuksas, edificio di vetro progettato da Massimiliano Fuksas, la nuova Biblioteca civica progettata da Mario Bellini, la nuova Galleria d'arte moderna, e il grande progetto della Spina, che recupererà oltre due milioni di metri quadrati grazie all'interramento delle linee ferroviarie cittadine e alla ristrutturazione delle aree industriali dismesse.

[modifica] Finanziamenti

L'organizzazione delle olimpiadi invernali del 2006 ha avuto un iter complesso.

Inizialmente, nel 1999, la città di Torino e il CONI costituirono la fondazione privata TOROC (Torino Organizing Committee), e nel 2000 lo Stato, con la legge 285/2000, creò l'Agenzia Torino 2006. Il TOROC aveva il compito di organizzare i Giochi mettendo a punto il piano degli interventi finanziandosi mediante la vendita dei diritti (tv, sponsorizzazioni, biglietti...); presidente del TOROC fu nominato l'ex-sindaco di Torino Valentino Castellani, presidente e direttore generale dell'agenzia fu designato Domenico Arcidiacono. L'Agenzia, con i finanziamenti pubblici concessi dallo Stato, quello di realizzare gli impianti e le infrastrutture sportive e viarie.

Sorsero, tuttavia, presto dei contrasti tra gli enti locali coinvolti nei lavori di preparazione, e per comporre le controversie nel 2003 fu costituita una "cabina di regia" con rappresentanti di TOROC, Agenzia, città di Torino, Provincia di Torino, Regione Piemonte e CONI, coordinata dal presidente della Regione Piemonte Enzo Ghigo.

Nel 2004, però, sono iniziate nuove controversie tra il governo italiano, che giudicava inefficiente la gestione del TOROC, e il TOROC stesso, che da parte sua accusava il governo di bloccare finanziamenti promessi in precedenza anche se in realtà avrebbe dovuto procurarsi i fondi in altro modo. Questa nuova crisi si è risolta nel mese di novembre, quando l'ex-presidente del CONI, ed attuale sottosegretario ai beni culturali, Mario Pescante è stato nominato dal governo supervisore della XX Olimpiade Invernale, con l'incarico di controllare l'avanzamento dei lavori. All'epoca il deficit di bilancio del TOROC era di 230 milioni di euro: gli enti locali si impegnarono a coprirne 70, il governo gli altri 160 (poi ridotti a 130).

Parte dei fondi promessi dal governo non è mai stata stanziata, e con la legge finanziaria del 2005 il contributo è stato ridotto di altri 64 milioni di euro, inoltre la differenza tra entrate uscite è stata maggiore del previsto di 22 milioni: di conseguenza, a dicembre 2005 il deficit di bilancio era ancora di oltre 100 milioni di euro, che verranno coperti in parte (30 milioni di euro) dalle fondazioni bancarie di Torino, in parte (20 milioni di euro) dal ricavato di una lotteria statale, in parte (5 milioni di euro) dall'azienda elettrica di Torino (di proprietà del Comune) e per la parte restante da una fidejussione richiesta dalla Città di Torino offrendo come garanzia le infrastrutture olimpiche.

Ad oggi il costo dell'organizzazione delle Olimpiadi, cioè la spesa del TOROC, è di circa 1.5 miliardi di euro; la realizzazione di tutte le opere, che era in capo all'Agenzia, ammonta ad oltre 2 miliardi di euro.

[modifica] Ambiente

Per garantire la sostenibilità ambientale dei lavori il comitato organizzatore ha aderito a numerosi accordi nazionali e nazionali: tutte le opere olimpiche sono state sottoposte a una procedura di controllo chiamata Valutazione Ambientale Strategica, svolta dalla Regione Piemonte e dal Ministero dell'Ambiente; il TOROC, inoltre, ha firmato un protocollo di intesa con l'UNEP (United Nations Environment Programme) dell'ONU, e ha aderito all'EMAS (Eco-Management and Audit Scheme) della Commissione Europea (primo caso di applicazione da parte di un comitato organizzatore di eventi sportivi). In particolare si sono attuati interventi compensativi per il "recupero" della CO2 prodotta durante i 15 giorni dei giochi (ma non quella prodotta durante la preparazione).

I lavori di preparazione delle XX Olimpiadi Invernali sono stati peralto duramente contestati da chi temeva danni agli spazi naturali (soprattutti in montagna) e alle condizioni di vita degli abitanti e hanno costituito un Comitato Noolimpiadi!. In parte i timori sono stati ad oggi confermati: tra quelli di maggior rilevanza si nota che risultano distrutti molti pascoli (trasformati in parcheggi) e boschi secolari, ed in alcuni siti sono state prese poche precauzioni contro la dispersione di fibre d'amianto durante i lavori di movimento terra e riplasmazione dei versanti.

[modifica] Cerimonia d'apertura

Per approfondire, vedi la voce Cerimonia di apertura della XX Olimpiade Invernale.
I cerchi olimpici alla cerimonia d'apertura
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I cerchi olimpici alla cerimonia d'apertura
Il braciere olimpico
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Il braciere olimpico

La cerimonia di apertura della XX edizione dei Giochi Olimpici invernali si è tenuta il 10 febbraio 2006 alle ore 20:00 CET (19:00 UTC), presso lo Stadio Olimpico di Torino (ex Stadio Comunale "Vittorio Pozzo").

Lo spettacolo, durato circa due ore e mezza, ha legato momenti di celebrazione dell'identità italiana a suggestivi momenti protocollari come l'ingresso della bandiera olimpica e l'arrivo della fiamma.

Nella parata delle nazioni partecipanti, tradizionalmente aperta dalla Grecia e chiusa dal paese ospitante, per la prima volta ad un'Olimpiade invernale la Corea del Nord e la Corea del Sud hanno sfilato insieme sotto la semplice denominazione di "Corea", come già accaduto ai Giochi estivi di Atene 2004 e Sydney 2000. Nelle competizioni le due squadre hanno gareggiato separatamente.

Alle 22:09 CET (21:09 UTC) il Presidente della Repubblica Italiana Carlo Azeglio Ciampi, con la tradizionale formula di rito, ha dichiarato ufficialmente "aperti i XX Giochi Olimpici Invernali".

Il giuramento olimpico è stato pronunciato dallo sciatore alpino Giorgio Rocca a nome degli atleti, e da Fabio Bianchetti a nome dei giudici.

L'ultimo tedoforo è stata la fondista Stefania Belmondo, l'atleta italiana che ha vinto il maggior numero di medaglie olimpiche (10), che ha dato il via all'accensione del braciere olimpico, disegnato come la torcia da Pininfarina. La struttura, alta 57 metri, è il braciere più alto utilizzato finora nella storia dei Giochi Olimpici.


[modifica] Nazioni partecipanti

Un record di 80 Comitati Olimpici Nazionali hanno partecipato alla XX Olimpiade Invernale; a Salt Lake City 2002 avevano preso parte alle gare 77 paesi. All'apertura dei Giochi risultavano iscritti 2633 atleti, a cui vanno aggiunti circa 2500 tecnici e accompagnatori delle nazionali, 2300 rappresentanti del CIO, dei Comitati Olimpici Nazionali e delle federazioni sportive, e 650 giudici e arbitri.

Gli 80 paesi participanti:    Grigio: Non partecipante Verde: 1-9 atleti Azzurro: 10-49 atleti Arancione: 50-99 atleti Rosso: 100 o più atleti
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Gli 80 paesi participanti:
  • Grigio: Non partecipante
  • Verde: 1-9 atleti
  • Azzurro: 10-49 atleti
  • Arancione: 50-99 atleti
  • Rosso: 100 o più atleti


Le 80 delegazioni partecipanti divise per continente. Per ognuna è indicato tra parentesi il numero di atleti che risultavano iscritti alle gare all'apertura dei Giochi, per un totale di 2633 partecipanti. (fonte cartella stampa Torino 2006)

Africa
Americhe
Asia
Europa
Oceania

Cinque comitati nazionali presenti a edizioni precedenti non hanno inviato nessun atleta a Torino: il Camerun, Figi, la Giamaica, Porto Rico e Trinidad e Tobago. Il Messico, che avrebbe dovuto partecipare, si è ritirato prima dell'inizio dei giochi.

[modifica] Calendario


   ●    Cerimonia d'apertura    ●    Competizioni    ●    Finali    ●    Galà    ●    Cerimonia di chiusura



Febbraio 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26
Cerimonie (Torino, Stadio Olimpico)    ●       ●   
Biathlon (Cesana, San Sicario)    ●       ●       ●       ●       ●       ●       ●       ●   
Bob (Cesana, Pariol)    ●       ●       ●       ●       ●   
Combinata nordica (Pragelato, Plan)    ●       ●       ●       ●   
Curling (Pinerolo, Palaghiaccio)    ●       ●       ●       ●       ●       ●       ●       ●       ●       ●       ●   
Freestyle (Sauze d'Oulx-Jouvenceaux)    ●       ●       ●       ●       ●       ●   
Hockey su ghiaccio (Torino, Palasport Olimpico, Esposizioni)    ●       ●       ●       ●       ●       ●       ●       ●       ●       ●       ●       ●       ●       ●       ●   
Pattinaggio di figura (Torino, Palavela)    ●       ●       ●       ●       ●       ●       ●       ●       ●       ●   
Pattinaggio di velocità (Torino, Oval Lingotto)    ●       ●       ●       ●       ●       ●       ●       ●       ●       ●       ●   
Salto con gli sci (Pragelato)    ●       ●       ●       ●       ●   
Sci alpino (Sestriere Borgata, Colle San Sicario Fraiteve)    ●       ●       ●       ●       ●       ●       ●       ●       ●   
Sci di fondo (Pragelato, Plan)    ●       ●       ●       ●       ●       ●       ●       ●       ●   
Short track (Torino, Palavela)    ●       ●       ●       ●       ●   
Skeleton (Cesana, Pariol)    ●       ●   
Slittino (Cesana, Pariol)    ●       ●       ●       ●   
Snowboard (Bardonecchia)    ●       ●       ●       ●       ●       ●   
Febbraio 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26


Giorno per giorni, gli eventi, le competizioni e le medaglie assegnate:

[modifica] Doping

Nel corso dei Giochi fu rilevato un unico caso di doping tra gli atleti medagliati: al controllo dopo la 15 km femminile di biathlon, la russa Olga Pyleva fu trovata positiva al Carphedon, venendo quindi squalificata dai giochi e privata della medaglia d'argento. Destarono molto scalpore i controlli a sorpresa e le perquisizioni dei Carabinieri presso gli alloggi delle squadre austriache di sci di fondo e biathlon, dopo la segnalazione della presenza dell'ex-allenatore Walter Mayer, già bandito dai Giochi dopo un caso di manipolazione del sangue a Salt Lake City; i dieci atleti testati risultarono tutti negativi, ma nelle stanze venne trovato materiale vietato.

[modifica] Cerimonia di chiusura

Per approfondire, vedi la voce Cerimonia di chiusura della XX Olimpiade Invernale.
Lo Stadio Olimpico
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Lo Stadio Olimpico

La cerimonia di chiusura si è tenuta allo Stadio Olimpico la sera del 26 febbraio 2006 alle ore 20:00 CET (19:00 UTC), presso lo Stadio Olimpico di Torino (ex Stadio Comunale).

Il tema scelto per lo spettacolo è stato il Carnevale italiano, i cui festeggiamenti coincidevano, nel calendario del 2006, con gli ultimi giorni dei Giochi Olimpici. Agli spettatori e agli atleti sono state fornite mascherine da indossare sul viso. Nei vari quadri della coreografia sono stati presentati costumi ispirati ai film di Federico Fellini, i carri del Carnevale di Viareggio, le maschere tipiche come Arlecchino e Pulcinella a bordo di Vespe e Fiat 500.

Come avvenuto alle Olimpiadi estive di Atene 2004, nella cerimonia di chiusura è stata inserita anche l'ultima premiazione dei Giochi. Ad Atene vennero consegnate le medaglie della maratona maschile; a Torino sono stati premiati i primi tre classificati nella 50 km di sci di fondo a tecnica libera che si era svolta nella mattinata.

La serata è proseguita con gli elementi tradizionali e protocollari della cerimonia di chiusura: la sfilata delle bandiere delle nazioni partecipanti che ha preceduto l'ingresso informale degli atleti, i discorsi conclusivi e di ringraziamento del presidente del Comitato Organizzatore e del presidente del CIO, il passaggio di consegne da Torino a Vancouver, la città canadese che ospiterà i Giochi Invernali del 2010, lo spegnimento del braciere olimpico.

Nel corso della serata, che si è conclusa con uno spettacolo pirotecnico, si sono esibiti i cantanti italiani Andrea Bocelli e Elisa, la canadese Avril Lavigne nel quadro dedicato al paese sede dei prossimi Giochi, e Ricky Martin.

[modifica] Trasmissione

Passion lives here, "la passione vive qui", lo slogan dei giochi di Torino 2006
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Passion lives here, "la passione vive qui", lo slogan dei giochi di Torino 2006

Torino 2006 è stata trasmessa in tutto il mondo da diverse reti:

Eurosport trasmette poi in diverse lingue in tutta Europa la manifestazione. La BBC inoltre ha trasmesso i giochi via internet nel Regno Unito.

[modifica] Discipline olimpiche

84 eventi in 15 discipline: Biathlon, Bob, Combinata nordica, Curling, Freestyle, Hockey su ghiaccio, Pattinaggio di figura, Pattinaggio di velocità, Salto con gli sci, Sci alpino, Sci di fondo, Short track, Skeleton, Slittino, Snowboard

[modifica] Principali protagonisti

  • Cindy Klassen (Canada, pattinaggio di velocità): con 5 medaglie (1 oro, 2 argenti, 2 bronzi) è l'atleta più medagliata dei Giochi di Torino 2006.
  • Ahn Hyun-Soo (Corea del Sud, short track): con tre ori e un bronzo è il pattinatore più medagliato nelle gare maschili.
  • Kjetil André Aamodt (Norvegia, sci alpino): si laurea per la terza volta campione olimpico in supergigante dopo Albertville 1992 e Salt Lake City 2002, impresa mai riuscita nella storia dei giochi invernali.
  • Michael Greis (Germania, biathlon): vince tre delle cinque medaglie in palio nel biathlon maschile.
  • Jin Sun-Yu (Corea del Sud, short track): con tre ori è la pattinatrice più medagliata dello short track femminile.
  • Thomas Morgenstern (Austria, salto con gli sci): si laurea bi-campione olimpico sul trampolino grande, vincendo sia l'oro individuale sia quello a squadre.
  • Benjamin Raich (Austria, sci alpino): gli riesce, come solo ad Alberto Tomba e Ingemar Stenmark, la doppietta slalom gigante - slalom speciale.
  • Enrico Fabris (Italia, pattinaggio di velocità): è il vero protagonista della squadra padrona di casa vincendo 2 ori e 1 bronzo nella specialità, prime medaglie in assoluto; inoltre la squadra azzurra vincerà la prima gara a squadre nella storia olimpica, l'inseguimento.
  • Le ragazze dello short track dell'Italia conquistano la 100° medaglia olimpica invernale nella storia azzurra (staffetta 3000 metri), grazie alla squalifica delle cinesi, ed Arianna Fontana diventa la più giovane medagliata italiana, sempre nella storia delle Olimpiadi invernali.
  • Giorgio Di Centa (Italia, sci di fondo) "emula" Stefano Baldini vincendo l'ultima gara individuale, la 50 km tecnica libera, ricevendo così l'oro all'ultima premiazione, effettuata dalla sorella Manuela, che eguaglia per ori vinti (l'ultima medaglia in assoluto assegnata è dell'hockey, dove la Svezia vince 3-2 contro la Finlandia).
  • Armin Zöggeler (Italia, slittino) diventa il primo atleta azzurro in assoluto a vincere 4 medaglie in quattro Olimpiadi consecutive (bronzo a Lillehammer, argento a Nagano, oro a Salt Lake City e a Torino).
  • Gerda Weißensteiner (Italia, bob), tocca 6 presenze alle Olimpiadi, insieme allo slittinista Wilfried Huber, e le festeggia conquistando il bronzo nel bob a 2 (in coppia con Jennifer Isacco), 12 anni dopo l'oro in slittino a Lillehammer.
  • Dan Zhang e Hao Zhang (Cina, pattinaggio di figura): protagonisti di una rovinosa caduta che li ha costretti a sospendere la prova, si rialzano ed eseguono un esercizio di così alto livello da consentir loro di salire comunque sul secondo gradino del podio.

[modifica] Medaglie per sport

I vincitori di medaglie nei diversi sport:

Medaglia d'oro Torino 2006
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Medaglia d'oro Torino 2006

[modifica] Medaglie italiane

Alla manifestazione parteciparono 184 atleti italiani che sono riusciti a conquistare in totale 11 medaglie, 5 ori e 6 bronzi.

[modifica] Oro

[modifica] Argento

Nessuna medaglia d'argento per l'Italia

[modifica] Bronzo

  • Pattinaggio di velocità
    • 5000 m maschile: Enrico Fabris in un tempo di 6:18.25
  • Sci di Fondo
    • 30 km maschile: Pietro Piller Cottrer
    • Staffetta 4x5km femminile: Arianna Follis, Gabriella Paruzzi, Antonella Confortola e Sabina Valbusa
  • Slittino
    • Doppio maschile: Gerhard Plankensteiner e Oswald Haselrieder
  • Bob
  • Short track

[modifica] Luoghi olimpici

[modifica] Siti delle competizioni

[modifica] Torino

Numerosi siti delle competizioni si trovano nel Distretto Olimpico a Torino:

[modifica] Altre località

I siti delle competizioni in provincia di Torino
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I siti delle competizioni in provincia di Torino
La pista di Cesana Pariol
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La pista di Cesana Pariol

[modifica] Villaggi Olimpici

[modifica] Aree d'allenamento

[modifica] Aree di eventi connessi

[modifica] Voci correlate

[modifica] Collegamenti esterni

Giochi Olimpici
Olimpiadi estive
Atene 1896 | Parigi 1900 | Saint Louis 1904 | (Atene 1906)¹ | Londra 1908 | Stoccolma 1912 | (Berlino 1916)² | Anversa 1920 | Parigi 1924 | Amsterdam 1928 |

Los Angeles 1932 | Berlino 1936 | (Helsinki 1940)² | (Londra 1944)² | Londra 1948 | Helsinki 1952 | Melbourne/Stoccolma 1956 | Roma 1960 | Tokyo 1964 |

Città del Messico 1968 | Monaco di Baviera 1972 | Montréal 1976 | Mosca 1980 | Los Angeles 1984 | Seul 1988 | Barcellona 1992 | Atlanta 1996 | Sidney 2000 |

Atene 2004 | Pechino 2008 | Londra 2012 |

? 2016 | ? 2020 | ? 2024

Olimpiadi Invernali
Chamonix 1924 | St. Moritz 1928 | Lake Placid 1932 | Garmisch-Partenkirchen 1936 | St. Moritz 1948 | Oslo 1952 | Cortina d'Ampezzo 1956 | Squaw Valley 1960 |

Innsbruck 1964 | Grenoble 1968 | Sapporo 1972 | Innsbruck 1976 | Lake Placid 1980 | Sarajevo 1984 | Calgary 1988 | Albertville 1992 | Lillehammer 1994 | Nagano 1998 |

Salt Lake City 2002 | Torino 2006 | Vancouver 2010

? 2014 | ? 2018 | ? 2022

Olimpiade | CIO | CONI | Giochi Paralimpici
¹Non riconosciuti come ufficiali dal CIO.     ² Cancellati per guerra.
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