La Civiltà Cattolica
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Paese | Italia | |
Lingua | italiano | |
Periodicità | bisettimanale | |
Genere | stampa nazionale | |
Formato | magazine | |
Tiratura | {{{tiratura}}} ({{{data-tiratura}}}) | |
Diffusione | 15.000 (2006) | |
Resa | {{{resa}}} ({{{data-resa}}}) | |
Record vendite | {{{record-vendite}}} ({{{data-record}}}) | |
Evento collegato al record | {{{evento-record}}} | |
Data di fondazione | Napoli, 1850 | |
Inserti e allegati | {{{inserti-allegati}}} | |
Sede | (Roma, Italia) | |
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Sito web | laciviltacattolica.it |
La Civiltà Cattolica è una rivista dei gesuiti italiani, considerata prestigiosa nel panorama delle riviste cattoliche. Si considera una rivista di alta divulgazione[1].
Indice |
[modifica] Storia
[modifica] La fondazione
La rivista fu fondata a Napoli da un gruppo di gesuiti.
Ne fu l'ispiratore e il primo direttore il padre gesuita Carlo Maria Curci. L'idea che lo spinse alla fondazione della rivista fu quella di difendere «la civiltà cattolica», come allora la si concepiva, minacciata dai nemici della Chiesa, in particolare dai liberali e dai massoni[2], che andavano ispirando molte linee portanti dell'Italia risorgimentale:
«Condurre l'idea e il movimento della civiltà a quel concetto cattolico da cui sembra da tre secoli avere fatto divorzio»
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(Padre Curci)
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Il primo numero uscì il 6 aprile 1850. Fu pubblicato in italiano, per espressa richiesta di Curci, e non in latino, come avrebbero voluto i superiori gesuiti.
Padre Curci ottenne l'appoggio pieno di papa Pio IX, che voleva disporre di uno strumento adatto a difendere il pensiero cattolico, e del cardinale Giacomo Antonelli. Invece il generale dei gesuiti dell'epoca, padre Joannes Philippe Roothaan (1783-1853), non era entusiasta dell'iniziativa, per timore che, se, la rivista fosse entrata in questioni politiche, la Compagnia di Gesù avrebbe potuto esserne danneggiata.
Tra i primi redattori si annoverano i gesuiti:
- Luigi Taparelli D'Azeglio (1793-1862), filosofo del diritto.
- Matteo Liberatore (1810-1892), cultore della filosofia tomista, e precursore dell'insegnamento sociale della Chiesa, al punto che Leone XIII lo chiamerà a stendere la Rerum Novarum.
- Antonio Bresciani (1798-1862), letterato.
- Giovanni Battista Pianciani (1784-1862), studioso di scienze naturali.
Vi collaborarono anche i padri Carlo Piccirillo(1821-1888) e Giuseppe Oreglia di Santo Stefano (1823-1895), a quel tempo ancora studenti.
Molti di questi padri formeranno in seguito il primo Collegio degli Scrittori, costituito "perpetuamente" il 12 febbraio 1866 con il breve Gravissimum supremi di papa Pio IX. Fino al 1933 gli autori conservarono l'anonimato, e da quell'anno gli articoli furono firmati.
La rivista ebbe da subito quindi un carattere polemico e combattivo, che si mantenne per lungo tempo. Era lo stile tipico dell'Ottocento, stile che peraltro era tipico anche degli avversari della Chiesa.
A causa della censura della polizia dei Borboni del Regno delle Due Sicilie, la redazione fu trasferita a Roma nel 1850. Si parla di persecuzione da parte di «consiglieri e ministri massoni imbevuti di spirito anticurialista»[3].
Dopo tale passaggio La Civiltà Cattolica assunse sempre più il carattere dì interprete fedele del pensiero e delle direttive della Santa Sede.
Nel 1870, in seguito all'ingresso delle truppe italiane in Roma, la pubblicazione venne sospesa per due mesi. Invece fra il 1871 e il 1887 i redattori risiedettero a Firenze.
[modifica] Le battaglie dell'Ottocento
Protagonista del dibattito culturale che si svolse in Italia e nella Chiesa nella seconda metà del secolo XIX, La Civiltà Cattolica portò un contributo decisivo al Sillabo[4], al Concilio Vaticano I (1869-1870) e, soprattutto, all'opera di restaurazione della filosofia tomista, che avrà il suo coronamento durante il pontificato di papa Leone XIII (1878-1903).
Rivestì sempre un ruolo di primo piano anche sulla scena politica italiana, seguendo con attenzione le vicende che portarono all'unificazione politica d'Italia e alla nascita della Questione Romana: dopo la breccia di Porta Pia (1870), si pose sempre come pietra d'inciampo per la classe politica liberale, minoritaria nel paese. Ugualmente portò avanti la polemica contro il modernismo.
[modifica] Reazioni laiciste
Il mondo culturale laicista reagì all'opera de La Civiltà Cattolica con la fondazione, a Torino, della rivista Il Cimento, uscita dal 1852 al 1856. Attaverso di essa il filosofo Bertrando Spaventa (1817-1883), vicino al pensiero di Hegel, e lo storico della letteratura Francesco De Sanctis si proposero di confutare gli articoli della rivista cattolica.
[modifica] La prima metà del Novecento
All'inizio del Novecento la rivista si rivolgeva alla maggioranza cattolica degli italiani, nel tentativo di costruire una scuola per una classe dirigente preparata ad affrontare il futuro, soprattutto dopo il graduale venir meno del non expedit[5].
Anche durante il fascismo la rivista puntò soprattutto alla formazione della classe dirigente, ovviando all'assenza di figure di rilievo nel movimento cattolico. Nel 1930, nell'ambito dello scontro fra Stato e Chiesa verificatosi dopo il Concordato del 1929, venne scoperto un legame fra il gruppo antifascista d'ispirazione monarchico-cattolica Alleanza Nazionale e Padre Enrico Rosa, in quel tempo direttore della rivista.
Nel 1936 La Civiltà Cattolica trattò della liceità delle annessioni coloniali. Il tema fu affrontato da padre Antonio Messineo (1897-1968) in un frangente delicato: in quel tempo infatti l'Italia era impegnata nella conquista dell'Etiopia e stava vivendo il conseguente scontro con la Società delle Nazioni.
Nel 1937 pubblicò la lettera[6], con cui i vescovi spagnoli presero posizione il 1° luglio dello stesso anno 1937 sulla guerra civile, sostenendo il movimento nazionale.
È del 1938 un articolo a firma di Enrico Rosa[7], in cui il gesuita analizza alcune critiche rivolte alla rivista da uno studio sulla questione ebraica. L'autore respinge le accuse secondo le quali la rivista assecondò nel 1890 due misure contro gli ebrei: la confisca dei beni e l'espulsione dall'Italia; il padre Rosa afferma che nessuna delle due può essere ammessa da uno spirito cristiano, e che la rivista non le appoggiò, pur ammettendo che il vigore della polemica propria di quel momento storico non aiutò a esprimere le posizioni nella forma più chiara. Al tempo stesso l'articolo di Enrico Rosa prende le distanze dal nascente antisemitismo fascista.
Secondo il giudizio degli storici cattolici La Civiltà Cattolica continuò sempre nella denuncia di tutti i totalitarismi che insanguinarono il 1900. Tale lettura è stata messa in questione recentemente (vedi oltre). È degna di nota l'opera di padre Robert Graham, dedicatosi a smentire le teorie storiche sul preteso "silenzio" di papa Pio XII a proposito dei campi di sterminio nazisti.
Nel secondo Dopoguerra mise in guardia contro il pericolo comunista in Italia e nei paesi dell'Est europeo. Articoli di fuoco, come quelli firmati da Padre Riccardo Lombardi (1908-1979), richiamavano il mondo cattolico alla necessità di organizzarsi per combattere le sinistre nella campagna elezione del 1948.
In quel momento si verificò un dissidio interno al Collegio degli Scrittori sull'opportunità che i cattolici si alleassero con schieramenti diversi:
- Il direttore della rivista, Padre Giacomo Martegani (1902-1981), vedeva con favore un "asse" di destra fra Uomo Qualunque, Movimento Sociale Italiano e parte della Democrazia Cristiana e, insieme al vescovo di Pompei, monsignor Roberto Ronca (1901-1978), favoriva la costituzione del movimento Civiltà Italica.
- In pratica prevalse invece una linea conforme, anche se critica, alle strategie di Alcide De Gasperi (1881-1954), rappresentata da padre Antonio Messineo e da padre Salvatore Lener (1907-1983).
[modifica] Dopo il Vaticano II
[modifica] Prospettiva ecclesiale
La rivista diede un'amplissima informazione sul Concilio Vaticano II, al quale alcuni suoi scrittori parteciparono anche in qualità di periti.
Da allora la rivista non assunse più un tono di opposizione, ma di dialogo col mondo moderno, nello sforzo di non venire meno alla verità cristiana e senza compromessi, alla ricerca di un dialogo tra fede e cultura.
Il lungo pontificato di papa Giovanni Paolo II influì inevitabilmente anche sulle scelte della Compagnia di Gesù e sulla rivista, favorendo la prospettiva missionaria e la ripresa di articoli apologetici, e il lavoro sulla Nuova Evangelizzazione di un mondo culturalmente sempre più disomogeneo e attratto da punti di riferimento diversi da quelli del Vangelo.
[modifica] Nel contesto politico italiano
Nel momento del compromesso storico la rivista portò avanti un costante appello all'unità politica e partitica dei cattolici, cosa che sfociò in un pressante e perdurante richiamo a «rifondare» la DC.
Nel frattempo stava avanzando il processo di secolarizzazione della società italiana, visibile nelle sconfitte referendarie su temi come il divorzio e l'aborto. I cattolici divennero minoranza nel paese, e s'indebolì la loro forza politica, fino alla frammentazione e alla «libera uscita» dell'elettorato democristiano dopo la caduta del Muro di Berlino (1989) e l'inizio di Tangentopoli.
[modifica] Polemiche recenti
[modifica] La Civiltà Cattolica e l'antigiudaismo
David Kertzer, nel suo libro I Papi contro gli ebrei[8] (2001), accusa la Chiesa cattolica di aver sostenuto, con il suo antigiudaismo, l'antisemitismo dei totalitarismi del XX secolo. In particolare riporta che nel 1882 La Civiltà Cattolica annunciò con soddisfazione le prime manifestazioni dei movimenti politici antisemiti moderni che organizzavano congressi internazionali. Riporta pure che nel 1890 nella stessa rivista apparvero tre lunghi articoli sulla "questione giudaica" che negli anni successivi furono riuniti in un libretto di 90 pagine diffuso per ogni dove[9].
Tale libro è stato oggetto di un pubblico dibattito sul Corriere della Sera tra lo stesso autore del libro e padre Giovanni Sale S.J.[10]. Nella sua replica, il gesuita osserva è vero che c'era stato un antigiudaismo, ma che «la rivista però modificò poi il suo antigiudaismo... E per impulso di Pio XI, a partire dal 1934, pubblicò alcuni articoli contro l'antisemitismo razziale». Inoltre «La Civiltà Cattolica fu l'unica rivista italiana che si oppose, già nell'agosto 1938, alla legislazione razziale emanata da Mussolini il 1º settembre 1938».
Vedi anche lo studio di Francesco Martino (al link www.cronologia.it/storia/a1943o.htm) sui silenzi di Pio XII riguardo agli ebrei.
[modifica] Costanti
[modifica] Il rapporto con la Santa Sede
Caratteristica specifica de La Civiltà Cattolica è il suo particolare rapporto con la Santa Sede. Quando il fascicolo della rivista è ancora in bozze viene inviato alla Segreteria di Stato per l'approvazione definitiva.
Il giudizio della Santa Sede verte essenzialmente su tre punti:
- La conformità degli articoli con l'insegnamento ufficiale della Chiesa in materia di fede e di morale: alcuni articoli di particolare rilievo teologico e morale sono rivisti anche dalla Congregazione per la Dottrina della Fede o da altri Dicasteri competenti della Curia Romana.
- La conformità o almeno la non sostanziale difformità con gli indirizzi seguiti dalla Santa Sede nei confronti degli Stati, in particolare nei confronti dell'Italia.
- L'opportunità o meno di pubblicare taluni articoli in particolari situazioni.
Il lunedì che precede la data di pubblicazione il direttore è ricevuto in udienza in Segreteria di Stato: gli vengono comunicate le osservazioni fatte sul fascicolo, e queste sono discusse per decidere quali devono essere necessariamente inserite nella rivista e quali invece sono lasciate al giudizio e alla prudenza del direttore.
Nonostante ciò, la rivista esce sotto la responsabilità dei gesuiti che fanno parte del Collegio degli scrittori e per loro iniziativa circa gli argomenti trattati. La revisione vaticana non comporta che La Civiltà Cattolica sia un organo ufficiale e neppure ufficioso della Santa Sede; significa soltanto che quanto è pubblicato non è in contrasto con gli indirizzi di quest'ultima sui vari problemi.
[modifica] Struttura del numero
Esce il primo e il terzo sabato del mese.
In tutti i numeri si trovano, fin dall'inizio, i seguenti contenuti:
- L'editoriale, che affronta problemi significativi per la vita dell'uomo, della società e della Chiesa;
- articoli di formazione e riflessione teologica, filosofica, morale, sociale, politica e letteraria;
- note e commenti che partono da interventi sulla stampa o da libri e che ne presentano una lettura cattolica;
- tre servizi di cronaca: vita ecclesiale, Italia ed estero;
- la rubrica bibliografica con recensioni e segnalazioni, e una scheda di presentazione di un film o di una rappresentazione teatrale.
[modifica] Redazione
Il direttore è designato dal Superiore Generale della Compagnia col beneplacito della Santa Sede.
La redazione prende il nome di Collegio degli scrittori della Civiltà Cattolica (secondo gli Statuti di Pio IX ancora in vigore), ed è composta interamente da padri gesuiti. Tale Collegio è corresponsabile in solidum di tutto ciò che si pubblica: il lavoro della rivista è collegiale.
[modifica] Oggi
[modifica] Redazione attuale
Gli scrittori attuali (ovvero nel 2006) sono:
- GianPaolo Salvini, direttore
- Michele Simone, vicedirettore e notista politico
- Guido Valentinuzzi, segretario
- Virgilio Fantuzzi, spettacolo e comunicazione
- Luciano Larivera, economia
- Giovanni Marchesi, teologia dogmatica e cronaca della Chiesa
- GianDomenico Mucci, cultura e spiritualità
- Giovanni Sale, storia
- Antonio Spadaro, letteratura
- PierSandro Vanzan, teologia pastorale
Gli scrittori emeriti sono: Ferdinando Castelli, Giuseppe De Rosa, Angelo Macchi, Giuliano Raffo, Giovanni Rulli.
[modifica] Tirature, diffusione, lettori
Il primo fascicolo fu stampato in 4.200 copie, e se ne dovettero fare sette successive edizioni. Dopo quattro anni la tiratura era di 13.000 copie: numero notevole per l'epoca, tanto che il tipografo dovette acquistare in Inghilterra una macchina celere in sostituzione di quella per la stampa a mano.
Gli abbonati erano 6.307 già alla fine del primo trimestre, e salirono ben presto a 11.800, cifra record per quei tempi: il periodico divenne la prima pubblicazione italiana a diffusione nazionale.
Attualmente la rivista è inviata in abbonamento postale ed è in vendita nelle librerie cattoliche e in altre librerie maggiori.
La tiratura è (2006) tra le 15.000 e le 16.000 copie. Il lettore tipico è una persona di cultura medio alta, principalmente di formazione classica, oltre naturalmente a molti preti, religiosi, e istituzioni cattoliche: conventi, biblioteche, seminari, ecc.
[modifica] La Civiltà Cattolica e Wikipedia
La rivista ha dedicato un articolo[11] a firma del padre Antonio Spadaro a Wikipedia.
L'articolo analizza il significato di wikipedia nel contesto culturale italiano, ne analizza la storia, e ne mette in evidenza pregi e limiti.
La sua conclusione è:
«Dalla descrizione e dalle valutazioni compiute comprendiamo bene come Wikipedia rappresenti un sogno illuminista di descrivere il mondo, che però si scontra con le difficoltà di accreditarsi come compendio di sapere credibile, mantenendo nel contempo anonimato, flessibilità e continua apertura a nuovi collaboratori. Nello stesso tempo questa «utopia» rovescia il sogno dell'enciclopedia tradizionale, intesa come costruzione autorevole, organica e integrata del sapere. Infatti Wikipedia è come un organismo vivente: cresce (al ritmo del 7% ogni mese), si "ammala", è sottoposta a composizioni e scomposizioni interne, ad accrescimenti e riduzioni continue. Ma soprattutto Wikipedia nasconde un'altra utopia, a suo modo, ambigua: la democrazia assoluta del sapere e la collaborazione delle intelligenze molteplici che dà vita a una sorta di intelligenza collettiva. Questa utopia potrebbe nascondere una nuova forma di "torre di Babele", che ha il suo tallone di Achille non solo nell'inaffidabilità, ma anche nel relativismo.»
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[modifica] Note
- ↑ Il sito ufficiale dice al riguardo:
- ↑ La Massoneria contava a metà dell'Ottocento in Parlamento ben 300 deputati.
- ↑ http://www.alleanzacattolica.org/idis_dpf/voci/c_civilta_cattolica.htm, n. 3
- ↑ Si tratta della raccolta di ottanta proposizioni condannate da papa Pio IX in diversi documenti e pubblicata nel 1864 con l'enciclica Quanta cura
- ↑ È il divieto imposto ai cattolici da papa Pio IX di prender parte attivamente alla vita politica nazionale
- ↑ Vedi il Testo integrale. Tale lettera fu ignorata anche da L'Osservatore Romano
- ↑ La questione giudaica e "La Civiltà Cattolica", in La Civiltà Cattolica, anno 89 - Vol. IV - 1° Ottobre 1938 - quaderno 2119
- ↑ Titolo originale: The Popes against the Jews, Alfred A. Knopf Inc. 2001
- ↑ Citato da http://www.uaar.it/ateismo/opere/52.html
- ↑ Entrambi gli interventi appaiono in un post del vaticanista Sandro Magister
- ↑ http://www.laciviltacattolica.it/Quaderni/2005/3722/Articolo%20Spadaro.html, La Civiltà Cattolica 2005 III 130-138
[modifica] Bibliografia
- Francesco Dante, Storia della "Civiltà Cattolica" (1850-1891). Il laboratorio del Papa, Studium, Roma 1990
- Giovanni Sale S.J., "La Civiltà Cattolica" nei suoi primi anni di vita, in La Civiltà cattolica, anno 150°, volume I, quaderno 3570, 20-3-1999, pp. 544-557.
- Giuseppe De Rosa S.J., La Civiltà Cattolica. 150 anni al servizio della Chiesa. 1850-1999, La Civiltà Cattolica, Roma 1999
- Marco Invernizzi, Il movimento cattolico in Italia dalla fondazione dell'Opera dei Congressi all'inizio della Seconda Guerra Mondiale (1874-1939), Mimep-Docete, Pessano (MI) 1995
[modifica] Voci correlate
[modifica] Collegamenti esterni
- Sito web ufficiale de La Civiltà Cattolica: riporta gli estratti di tutti gli articoli, e alcuni articoli per ogni numero in versione integrale
- Indice analitico per la ricerca sulle annate dal 1999 (fascicolo 3565) fino ad oggi
- Voce La Civiltà Cattolica del Dizionario del pensiero forte
- Discorso di papa Giovanni Paolo II alla comunità de La Civiltà Cattolica (22 aprile 1999)
- Studio su La Santa Sede e la seconda guerra mondiale. Memoria e ricerca storica nelle pagine della "Civiltà Cattolica", di Matteo Luigi Napolitano
- Articolo del 1938 in cui la rivista prende posizione rispetto a certa interpretazione di un suo presunto atteggiamento antigiudaico
- Articolo de La Civiltà Cattolica che analizza it.wiki, a firma del padre Antonio Spadaro
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