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Alauiti - Wikipedia

Alauiti

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Gli Alauiti (o Alawiti) sono un gruppo religioso mediorientale diffuso principalmente in Siria. Bashar al-Asad, l'attuale presidente siriano (2004), è un alauita, come suo padre Hafiz al-Asad prima di lui.

Gli alauiti si fanno chiamare Alawi. Il termine Alawi venne riconosciuto dai francesi quando occuparono la regione nel 1920. Storicamente venivano chiamati Nusairi, Namiriya, o Ansariyya. Nusairi è diventato un termine denigratorio ed essi preferiscono essere chiamati Alawi per mostrare la loro reverenza ad Ali, il cugino-cognato del profeta Maometto. Per evitare confusione, in questo articolo viene usato il termine moderno.

[modifica] Storia

L'origine degli alauiti è oggetto di discussione. Secondo alcune fonti essi erano in origine dei Nusayri, una setta che spezzò i legami con gli Sciiti duodecimani nel IX secolo. Gli alauiti fanno risalire le loro origini all'undicesimo Imam sciita, Hasan al-Askari (m. 873), e al suo pupillo Ibn Nusayr (m. 868). Nusayr si proclamò "bāb" o porta (rappresentante) dell'11° Imam. La setta sembra sia stata organizzata da un seguace di Ibn Nusayr noto come al-Khasibi, che morì ad Aleppo attorno al 969. Il nipote di al-Khasibi, al-Tabarani, si trasferì a Latakia sulla costa siriana dove elaborò il credo nusayri e, con i suoi discepoli, convertì gran parte della popolazione locale. Oggi gli alauiti pur essendo una minoranza, sono, in Siria, una setta potente dal punto di vista politico e religioso.

Gli alauiti vennero fondati nel X secolo, durante la dinastia hamdanide di Aleppo, ma vennero scacciati quando la dinastia cadde, nel 1004. Nel 1097 i Crociati inizialmente li attaccarono, ma in seguito si allearono con loro contro gli ismailiti. Nel 1120 gli alauiti vennero sconfitti dagli ismailiti e dai Curdi, ma tre anni dopo combatterono con successo questi ultimi. Nel 1297 ismailiti e Alauiti cercarono di negoziare una fusione, senza però giungere a niente.

Gli alauiti vennero perseguiti attivamente durante il dominio mamelucco, dal 1260 in avanti. Quando l'Impero Ottomano prese il controllo della Siria nel 1516, si dice che i Turchi uccisero oltre 90.000 alauiti. In seguito, gli alauiti vennero trattati come reietti e l'Impero inviò dei Turchi a colonizzare le loro terre. Apparentemente alcuni dei turchi si convertirono e divennero alauiti. Dopo che gli alauiti attaccarono il villaggio ismailita di Masyaf, nel 1832, il Pascià di Damasco inviò delle truppe contro di loro.

Dopo la caduta dell'Impero Ottomano, Siria e Libano vennero poste sotto mandato francese. I Francesi diedero autonomia agli alauiti e ad altri gruppi di minoranza e accettarono gli alauiti nelle loro truppe coloniali. Durante il mandato, molti capi tribù alauiti sposarono il concetto di una nazione alauita separata e cercarono di convertire la loro autonomia in indipendenza. Un territorio degli "Alaouites" venne creato nel 1925. Nel maggio 1930 venne creato il governo di Latakia, che durò fino al 28 febbraio 1937.

Nel 1939 una parte della Siria nord-occidentale, il sangiaccato di Alessandretta, l'odierna Hatay, che conteneva un gran numero di alauiti, venne ceduto alla Turchia dai Francesi, facendo infuriare la comunità alauita e i Siriani in generale. Zaki al-Arsuzi, il giovane capo alauita di Antioco, in Iskandariyya (in seguito chiamata Hatay dai Turchi) che guidò la resistenza all'annessione della sua provincia da parte dei turchi, divenne in seguito un fondatore del partito Ba'th assieme a Michel Aflaq. Dopo la seconda guerra mondiale, quando le province alauite vennero unite con la Siria, i seguaci alauiti di Sulayman al-Murshid cercarono di resistere all'integrazione. Egli venne catturato ed impiccato dal governo siriano, di recente indipendenza, a Damasco nel 1946.

La Siria divenne indipendente il 16 aprile 1946. A seguito della Guerra Arabo-Israeliana del 1948 per il controllo della Palestina, la Siria passò attraverso una serie di colpi di stato militari nel 1949, l'ascesa del Partito Ba'th, e l'unificazione della nazione con l'Egitto nella Repubblica Araba Unita nel 1958. La RAU durò per tre anni e si dissolse nel 1961, quando un comitato militare segreto, che includeva diversi ufficiali alauiti insoddisfatti, tra cui Hafiz al-Asad e Salah Jadid, aiutò il Partito Ba'th a prendere il potere nel 1963. Nel 1966, gli ufficiali dell'esercito di orientamento alauita si ribellarono ed espulsero il vecchio Ba'th che aveva guardato a Michel Aflaq e Salah al-Din al-Bitar per la sua leadership. Questi promossero Zaki al-Arsuzi come il "Socrate" del loro ricostituito Partito Ba'th.

Nel 1970, l'allora Colonnello dell'Aeronautica Militare Hafiz al-Asad prese il potere ed incitò un "movimento correzionista" nel Partito Ba'th. Nel 1971 al-Asad divenne presidente della Siria. Lo status degli alauiti venne migliorato significativamente e nel 1974 l'Imam Musa al-Sadr, capo degli sciiti duodecimani del Libano, proclamò l'accettazione degli alauiti come veri musulmani. Fino a quel momento le autorità musulmane - sia sunnite sia sciite - si erano rifiutate di riconoscerli come veri musulmani e, di fatto, la massima parte del mondo sunnita e sciita rifiuta ancor oggi di riconoscere come musulmani gli alauiti. Gli Asad sono stati vigili nel promuovere la tolleranza religiosa.

La maggioranza sunnita dei siriani non apprezzò il potere alauita e i Fratelli Musulmani cercarono di assassinare al-Asad il 25 giungo 1980 prendendo a pretesto l'eliminazione dalla Costituzione dell'articolo secondo il quale l'Islam era la "religione di Stato" e che il Presidente della Repubblica doveva essere musulmano. Asad rispose inviando nel 1982 le sue truppe migliori, al comando di suo fratello Rifa'a, contro la roccaforte sunnita di Hama. L'esercito siriano, all'atto pratico, eliminò i simpatizzanti dei Fratelli Musulmani nel "massacro di Hama", durante il quale tra le 20 mila e le 30 mila persone vennero uccise. Dalla rivolta di Hama, con la conseguente repressione, la Siria non ha più manifestato forme violente di opposizione al regime.

Dopo la morte di Hafiz al-Asad nel 2000, il figlio Bashar al-Asad ha mantenuto le linee guida del regime di suo padre. Anche se gli alauiti dominano all'interno dei vertici militari e dei servizi segreti, il governo civile e l'economia nazionale sono ampiamente guidate dai sunniti. Il regime di Asad è attento a permettere a tutte le sette religiose di condividere il potere e l'influenza nel governo.

[modifica] Religione

Teologicamente, gli alauiti odierni sostengono di essere sciiti duodecimani, ma tradizionalmente sono stati indicati come "estremisti" (ghulāt) e al di fuori dell'Islam dalla corrente principale dei musulmani, a causa della loro deificazione di 'Ali ibn Abi Tàlib. Solo uno dei libri sacri degli alauiti, il Kitāb al-Majmū', è stato tradotto in francese e stampato. Questo avvenne a metà del XIX secolo, a Beirut da un alauita convertito al Cristianesimo che venne in seguito ucciso da un seguace alauita per il suo tradimento. La religione alauita ha molte similitudini con l'Ismailismo. Come gli sciiti ismailiti, gli alauiti credono in un sistema di incarnazione divina, così come ad una lettura esoterica del Corano. Contrariamente agli ismailiti, gli alauiti considerano 'Alī come incarnazione della divinità della triade divina. Come tale, 'Alī è il "Significato"; Muhammad, che 'Alī creò con la sua luce, è il "Nome"; e Salman al-Farisi il "Cancello". Il catechismo alauita è espresso nella formula: "Mi rivolgo al Cancello; mi inchino al Nome; adoro il Significato". Un alauita prega in una maniera che ricalca la shahāda: "testimonio che non c'è Dio al di fuori di 'Alī." Ma egli deve anche dichiarare che è un musulmano. Gli alauiti credono di essere i veri e migliori musulmani.

La religione alauita è segreta e gli alauiti non accettano convertiti, né la pubblicazione dei loro testi sacri. La gran parte degli alauiti conosce ben poco dei contenuti dei suoi testi sacri o della sua teologia, che è custodita gelosamente da una ristretta cerchia di iniziati maschi. All'età di 15 o 16 anni tutti gli uomini alauiti ricevono poche ore di corso di iniziazione ma da quel momento sta a loro decidere se vogliono diventare studenti di religione, associarsi ad uno Shaykh e cominciare li lungo processo di iniziazione e il corso di studi della religione.

Poiché solo un libro è stato tradotto, i non appartenenti sanno poco della teologia alauita e vengono ripetute molte cose senza possibilità di effettuare alcun controllo critico. L'ultimo libro di Hanna Batatu ha una breve ma affidabile sezione sulla dottrina alauita, la teologia e i dibattiti recenti all'interno della comunità. Molti Shaykh preminenti oggi rigettano gran parte della tradizione delineata nel Kitāb al-Majmū. Quanto sincero sia questo rifiuto della bida' (innovazione) non v'è alcuna possibilità di dirlo ma ha una lunga tradizione all'interno della comunità. I Francesi cercarono di spingere i principali Shaykh alauiti a dichiarare la religione alauita come una religione distinta e non-musulmana, agli inizi degli anni '20.

La religione alauita sembra basarsi sullo gnosticismo e sul neoplatonismo. Secondo la fede alauita, tutte le persone erano in origine delle stelle nel mondo della luce, ma caddero dal firmamento a causa della disobbedienza. Il mondo materiale è un luogo pieno di pericoli, nemici e impurità. Il male essenziale di questa esistenza presente può essere evitato con l'aiuto del divino creatore. Ogni alauita ha nella sua anima una parte della luce del divino creatore, cui si può accedere e che porta alla retta via e alla salvezza. I fedeli alauiti credono che si dovranno trasformare o rinascere sette volte prima di tornare ad avere un posto tra le stelle, dove Alì è il principe. Se meritevoli di biasimo, essi rinascono talvolta come cristiani o ebrei, tra i quali rimarranno fino a quando l'espiazione sarà completa. Gli infedeli rinascono come animali.

A causa della natura altamente sincretistica della religione, gli studiosi hanno sostenuto che l'alauismo è correlato alla cristianità perché gli alauiti hanno una trinità, bevono vino come possibile forma di comunione e riconoscono il Natale. Diverse fonti sostengono che i loro riti comprendono resti dei rituali sacrificali fenici.

Anche se gli alauiti riconoscono i cinque pilastri dell'Islam, essi li considerano doveri simbolici e pochi li seguono, motivo questo perché la massima parte dei musulmani (sunniti e sciiti) considerino eretici gli alauiti. Gli sforzi di Hafiz al-Asad nel portare il suo popolo nella corrente principale dell'Islam compresero la costruzione di moschee nelle principali città alauite. Dei clerici riformatori hanno incoraggiato i seguaci alauiti a pregare regolarmente e a seguire i principi base dell'Islam. Baššār ha seguito il padre nello spingere la sua comunità a disfarsi della teologia e dei rituali idiosincratici. Gli shaykh alauiti sono incoraggiati a negare la divinità di 'Alī e a proclamarsi duodecimani.

L'insistenza sul conformismo ha portato a ricche ricompense politiche - gli alauiti godono di tutti i diritti dei musulmani in Siria e possono reggere l'incarico di Presidente della Repubblica, che deve essere ricoperto da un musulmano secondo la costituzione. Cionondimeno, gli alauiti hanno pagato un duro prezzo per il successo politico, negando la loro distintiva tradizione religiosa. In essenza, hanno rinunciato alla loro religione, o più precisamente, si sono convertiti all'Islam sunnita, per una partecipazione al potere politico e in ottemperanza al principio dell'uguaglianza all'interno della nazione.

Gli alauiti che hanno speculato sul successo di questo baratto sono considerevolmente più ottimisti circa la percentuale di Siriani che li considerano musulmani, di quanto non sia la loro controparte drusa. Diversi sostengono che il 50% o più dei siriani li accetta come musulmani. (Sondaggi non condotti su basi scientifiche suggeriscono che pochi sunniti credono veramente che siano musulmani, anche se i Siriani più liberali (il che spesso significa "più tiepidi") li accettano come correligionari similarmente a come i cristiani americani meno tradizionalisti accettano i mormoni nella famiglia dei cristiani, nonostante il fatto che questi ultimi abbiano aggiunto un altro libro alla Bibbia e credano nei profeti degli ultimi giorni). La ragione che gli alauiti danno per il loro successo è che hanno provato più dei Drusi ad essere come i musulmani sunniti e ad assimilare la versione "da manuale" dell'Islam. Una nativa di Latakia, una donna alauita sui trent'anni con una istruzione avanzata, ha dato la seguente spiegazione:

"Siamo accettati come musulmani perché abbiamo lavorato duramente per questo. Abbiamo copiato i sunniti. Alcune alauite si coprono i capelli e indossano il hijab, sia per motivi personali o perché vogliono sposare dei sunniti. Noi non mangiamo prosciutto, e anche quando lo facciamo, non lo facciamo in pubblico. Noi digiuniamo, o pretendiamo di digiunare; per rispetto verso gli altri non mangiamo di fronte a loro durante il Ramadan. Abbiamo costruito moschee nelle nostre città principali. Alcuni alauiti vanno alla preghiera del venerdì e al Hajj. Mio nonno era uno shaykh moderno che incoraggiava tutti a pregare nella moschea di Jableh. Le fondazioni di beneficenza create e gestite da Jamil al-Asad (fratello del defunto Presidente Hafiz al-Asad) finanziano centinaia di alauiti per farli partecipare al Hajj e le donne che lavorano per l'organizzazione devono indossare il hijab. Hafiz al-Asad pregava nella moschea e digiunava. Quando sua madre e suo figlio morirono, pregò per loro nella moschea. Costruì la moschea di Na'isa a Qardaha, sua città natale, in nome di sua madre. Tutte queste cose sono la prova per i sunniti che gli alauiti cercano tenacemente di essere parte dell'Islam e di essere esattamente come loro".

Oggi gran parte degli alauiti conosce solo i principi dell'Islam sunnita perché vengono loro insegnati nelle lezioni obbligatorie di religione durante la scuola dell'obbligo. I testi scolastici siriani non fanno menzione della parola "alauita" né fanno riferimento alla diversità di credo e di pratica religiosa islamica. L'introduzione del sistema scolastico statale nella regione alauita, durante gli ultimi 50 anni, ha trasformato l'identità religiosa degli alauiti. Anche se sanno di essere differenti dai sunniti, non sanno esattamente in che modo lo sono. La maggior parte vi parlerà delle cerimonie religiose popolari in cui si impegnano le loro famiglie, che includono le visite annuali ai sacrari dei santi (cosa biasimata dall'Islam sunnita), il sacrificio della pecora il 10 dhu l-hijja e l'indossare talismani.

Tradizionalmente gli alauiti hanno cinque sotto-sette; Ghaybiyya, Haydariyya, Murshidi (da Sulayman al-Murshid), Shamsiyya (setta del Sole) e Qamariyya (setta della Luna). Le sette hanno una suddivisione tribale. Oggi, si trovano pochi alauiti che sanno cosa significhino queste sette. Anche se molti giovani alauiti possono dire a quali tribù appartengono i loro genitori, non si tende per forza d'abitudine a sposarsi all'interno della tribù, e a livello sociale le tribù stesse hanno poco significato. In politica questo può non essere vero. Evidentemente gli Asad si impegnano molto per assicurarsi che le differenti tribù siano rappresentate equamente nei posti di vertice dell'esercito, allo stesso modo in cui cercano di spartire gli incarichi governativi tra i vari gruppi etnici e religiosi della Siria.

[modifica] Popolazione

In Siria, gli alauiti vivono nelle montagne lungo la costa del Mar Mediterraneo. Latakia e Tartus sono le città principali della regione. Si concentrano inoltre nelle piane attorno ad Hama e Homs. Oggi gli alauiti vivono in tutte le principali città della Siria. Stime sul loro numero esatto variano tra 1,5 e 1,8 milioni, ovvero circa il 12% della popolazione siriana.

Ci sono meno di 100.000 alauiti che vivono il Libano e altri che vivono nelle regioni di Hatay, Adana, e Mersin nella Turchia meridionale. Gli Alevi della Turchia sono differenti dagli alauiti siriani, anche se condividono lo stesso nome. Gli alevi turchi discendono dai Kizılbaš, una diramazione sciita-sufi con connessioni con i primi Safavidi iraniani, mentre gli alauiti sono Nusairi.

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