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Amleto

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Nota disambigua - Se stai cercando altri significati per questo nome, vedi Hamlet e Amleto (nome).

Amleto o Amloði è un leggendario principe danese, che secondo un mito nordico si finse pazzo per poter vendicare l'assassinio del padre.

La leggenda di Amleto è riportata nelle Gesta Danorum dello storico medievale Saxo Grammaticus, il quale afferma che egli sarebbe vissuto in un'epoca anteriore a quella di Cristo; ma è conosciuta soprattutto per essere l'oggetto di uno dei più famosi drammi di William Shakespeare.

Indice

[modifica] L'Amleto di Shakespeare

Amleto
di William Shakespeare
[[]] in atti
[[]] in un atto unico

Amleto con il teschio di Yorick

Henry Courtney Selous (1803-1890)

Titolo originale Hamlet
Lingua originale inglese
Versioni dell'autore in altre lingue {{{Lingua2}}}
Genere
Fonti letterarie {{{Soggetto}}}
Ambientazione {{{Scena}}}
Composto nel
Prima assoluta
Teatro:
Prima rappresentazione italiana
Teatro:
Versioni successive
Personaggi:
  • Amleto, Principe di Danimarca, figlio del re Amleto.
  • Claudio, Re di Danimarca, zio di Amleto.
  • Spettro del vecchio Amleto, il re morto.
  • Gertrude, la regina, madre di Amleto, ha sposato Claudio.
  • Polonio, consigliere di stato.
  • Laerte, figlio di Polonio.
  • Ofelia, figlia di Polonio, fidanzata di Amleto.
  • Orazio, amico fidato di Amleto.
  • Rosencranz e Guildestern, cortigiani, già compagni di università di Amleto.
  • Fortebraccio, Principe di Norvegia.
  • Voltimando, Cornelio: consiglieri danesi, ambasciatori in Norvegia.
  • Marcello, Bernardo, Francesco: Guardie del Re.
  • Osrico, cortigiano lezioso.
  • Rinaldo, servo di Polonio.
  • Attori.
  • Un gentiluomo di corte.
  • Un prete.
  • Due becchini.
  • Il compagno del becchino.
  • Un capitano, messaggero di Fortebraccio.
  • Ambasciatori d'Inghilterra.
  • Dame, gentiluomini, ufficiali, soldati, marinai, messaggeri e servitori
Autografo: {{{Autografo}}}
Trasposizioni operistiche
Riduzioni cinematografiche pericoloso
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Amleto (The Tragical History of Hamlet, Prince of Denmark) è una delle tragedie shakesperiane più conosciute e più citate. Fu scritta probabilmente tra il 1600 e l'estate del 1602. È l'opera più frequentemente rappresentata in quasi ogni paese occidentale, ed è considerata un testo cruciale per attori maturi. Il monologo di Amleto "essere o non essere" (Atto III, scena I), il passaggio più famoso del dramma, vanta una immensa gamma di interpretazioni sui palcoscenici di tutto il mondo.

Amleto è una delle opere letterarie più conosciute al mondo, ed è stata tradotta in quasi ogni lingua del mondo.

In questa tragedia Shakespeare descrive in modo pressoché perfetto il tema della vendetta, aggrappandosi ad una finta follia impersonificata da Amleto, principe di Danimarca. Scavando più approfonditamente all'interno dell'opera si notano molte più sfaccettature e temi che Shakespeare mette in scena accanto al tema principale. Un esempio lampante è il tema del veleno: non è difficile notare che tutti i personaggi che prendono parte alla tragedia muoiono a causa di un veleno; un altro tema rappresentato è quello della donna, che muore sempre fuori scena, come nella maggior parte dei drammi shakespeariani.

Tra le opere più rappresentate di Shakespeare, nel Novecento il principe danese è stato rappresentato sulle scene dal talento di attori come Laurence Olivier e John Barrymore, anche se resta indimenticabile ed ineguagliabile la prova del grande istrione britannico John Gielgud.

[modifica] Testi

Ci sono tre versioni di Amleto dai primi anni del 1600 in formato in-folio e in-quarto

Il dramma appare per la prima volta nel 1603 in una versione conosciuta come il 'cattivo quarto'. Questa edizione segue sostanzialmente la trama del dramma come la conosciamo, ma è molto più corta e il linguaggio spesso è molto diverso. Per esempio, nella versione più nota si legge "To be or not to be, that is the question", nel 'cattivo quarto' è scritto "To be or not to be, aye there's the point".

Queste differenze fanno pensare che il testo sia stato pubblicato senza il consenso della compagnia, e messo insieme stenograficamente o da attori minori che ricordavano le battute degli altri a memoria.

Il 'secondo quarto' (Q2)
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Il 'secondo quarto' (Q2)


Il 'secondo quarto' (Q2), autorizzato, fu pubblicato nel 1604, ed è il più lungo testo di Amleto che sia stato pubblicato in quel periodo.

La terza edizione fu quella pubblicata nel primo in-folio delle opere complete di Shakespeare. Questo testo è più corto ma contiene anche scene non presenti nel Q2.

Le edizioni moderne sono il compromesso tra il Q2 e il testo in-folio. Qualcuno integra le due edizioni per ottenere un testo molto lungo. Altri ritengono che il testo in-folio rappresenti le intenzioni finali di Shakespeare e che i tagli sono stati fatti da lui. Di solito si possono trovare i passaggi del Q2 tagliati in un appendice.

In Teatro, rappresentare l'intero testo integrato Q2/in-folio ha una durata di circa 4 ore. Per questo, molte produzioni utilizzano un testo tagliato.

Alcune compagnie hanno sperimentato la rappresentazione del 'cattivo quarto', che dura solo 2 ore, dichiarando che mentre alla lettura sembra peggiore, nella recitazione è più diretto della versione ufficiale.


[modifica] Trama

Sulle torri che cingono Elsinore capitale di Danimarca due soldati s’interrogano sul fantasma che nelle ultime sere sta facendo la sua comparsa aspettando il cambio di mezzanotte. Al cambio insieme alla sentinella arriva anche Orazio amico del principe chiamato dalla guardia a vigilare sullo strano fenomeno, i due salutano i commilitoni e aspettano soli la venuta del fantasma.

Lo spettro compare per la prima volta poco dopo la mezzanotte e si fa subito notare da Orazio per la somiglianza con il defunto sovrano però nonostante gli incitamenti del secondo alla conversazione rimane e muto e poco dopo scompare. I due inattesa di altre apparizioni discutono sulla mobilitazione militare che si sta effettuando in Danimarca, Orazio spiega cosi a Marcello che il figlio di Fortebraccio sta riunendo un’armata ai confini della Norvegia per riprendersi i territori che il padre perse in un duello con il defunto re. Prima dell’alba riappare il fantasma ma quando è sul punto di parlare in seguito alle continue richieste d’Orazio canta il gallo e con questo suono scompare.

La scena si sposta ora nel consiglio reale da poco apertasi sono presenti: il re, la regina, Amleto, il ciambellano Polonio, suo figlio Laerte, i due ambasciatori Cornelio e Voltimando ed altri. Nella riunione viene per prima discussa la questione di Fortebraccio figlio, si decide a proposito di mandare i due ambasciatori dal re di Norvegia suo zio per convincerlo ad indurre suo nipote a più miti azioni . Poi Laerte chiede al re di poter partire alla volta della Francia e questo assicuratosi che il giovane abbia ricevuto il permesso del padre glielo accorda immediatamente. I due sovrani discutono poi con Amleto lamentandosi con lui per i suoi costumi luttuosi a due mesi dalla morte del padre, ma questi non sente ragione e non pensa nemmeno a svestire il lutto; Rimasto poi solo riflette sulla pochezza d’animo della madre che solo dopo un mese dopo la morte del marito che in venerava con il fratello di questo.

Tornato a casa Laerte prima della partenza nel darsi l’addio con la sorella raccomanda a questa di non credere alle attenzioni che Amleto mostra verso di lei perché anche se fossero vere il suo ruolo di principe gli impedirebbe di sposarla. Poco dopo Polonio, giunto anche lui per gli ultimi saluti a Laerte, rinnova da Ofelia le raccomandazioni del fratello aggiungendo a queste il divieto d’incontrare Amleto se non in pubblico. Sempre prima della partenza del figlio Polonio incarica Rinaldo, un suo servitore, di seguire Laerte ed informarsi sulla condotta di questo.

Orazio intanto va da Amleto e lo mette al corrente delle apparizioni di uno spirito con le sembianze del padre e del proprio presentimento che questi voglia parlare solamente con lui, decidono quindi d’incontrarsi sulle mura verso le undici. Giunti sulle mura lo spirito fa la sua apparizione e chiede subito di parlare con il solo Amleto questo intuendo che ritratta dello spirito del padre accetta senza esitazioni. Rimasti soli lo spettro svela ad Amleto questa tremenda verità : mia moglie e mio fratello s’amavano fin da prima della mia morte e quest’ultimo desideroso del mio trono un pomeriggio vedendomi addormentato in giardino mi verso nell’orecchio un veleno mortale. Alla fine della tragica storia lo spettro chiede al giovane di vendicarlo e questo accoglie senza indugiare la richiesta.

Tornato tra i suoi amici (Orazio e la guardia Marcello) nonostante le richieste di questi di svelargli il contenuto del colloquio Amleto resta muto e gli fa anche giurare coadiuvato in questo compito dalla voce dello spettro di non parlare con nessuno delle apparizioni. Dopo l’incontro Amleto diventa ancora più tetro e i sovrani preoccupati mandano a chiamare Rosencrantz e Guilderstein (due amici dell’università) affinché indaghino sulla malinconia del principe. I due parlano a lungo con Amleto e mossi dal sentimento di amicizia gli svelano anche il perche della loro venuta, tentano comunque di rallegrare il principe sfruttando l’occasione dell’arrivo di una compagnia teatrale.

La scena della trama secondaria che ritrae la colpa di Claudio 1875-1876.
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La scena della trama secondaria che ritrae la colpa di Claudio 1875-1876.

A questo evento Amleto si dimostra molto gioioso ma non perche contento del nuovo svago che gli si prospetta bensì perché ha ideato un piano per vedere se le informazioni dello spettro provengano davvero dallo spirito del padre o siano una demoniaca falsità usata per indurlo all’assassinio . I due amici vengono intanto richiamati dal re per sapere se hanno scoperto qualcosa sulla crisi d’Amleto e su come si possa riportarlo ai vecchi svaghi. Presente anche Polonio quando vede che i due non riescono a spiegare la causa dei problemi del principe, questo propone al e di verificare se la tristezza d’Amleto derivi dal non vedere più Ofelia. Quindi, congedati Rosencrantz e Guilderstein e vedendo l’arrivo d’Amleto, Polonio il re e la regina si nascondono lasciando sola Ofelia affinche si possa incontrare in modo “casuale” con Amleto. Amleto però giunge in quel momento in preda ai furori causatigli dalla rivelazione dello spettro cosicché abbonisce ogni idea di vita coniugale a alla povera Ofelia che gli ricorda le vecchie promesse d’amore consiglia di farsi suora terminando i il loro dialogo con la tetra frase "Non avverranno più matrimoni e degli sposati uno morirà". Lo zio sentendo questa frase sospetta che Amleto possa aver intuito qualcosa dei suoi crimini inizia quindi a prospettare l’idea di esiliarlo in Inghilterra con la scusa di qualche incarico amministrativo.

Amleto dopo ciò va dagli attori per raccomandargli una buona interpretazione nello spettacolo della sera. Il suo piano infatti consiste nel verificare se le accuse dello spettro sono vere inscenando un dramma simile a quello accaduto e vedendo le reazioni del re , se il re si fosse mostrato turbato sarebbe significato che le accuse del fantasma erano fondate. L’idea riesce al meglio quando infatti c’è la scena dell’avvelenamento il re esce incollerito dal teatro. Dopo ciò la madre per placare la collera del re chiama Amleto in camera sua per indurlo a spiegarsi con lo zio del perche della rappresentazione di quel dramma.

La regina intanto a colloquio con il re e Polonio stabilisce insieme a questi che quest’ultimo si nasconda nella sua camera cosicche possa riferire al re le parole di Amleto. Amleto, mentre sfoga la sua collera con la madre, scambia Polonio per il re e lo uccide al grido di "un topo un topo", alla fine porta senza alcun rimorso il corpo con se per seppellirlo velocemente.

Saputo di quest’atto il re conviene che si deve affrettare la sua partenza per la Gran Bretagna e manda Rosencrantz e Guilderstein a sollecitarlo per partire subito con la scusa del vento buono . Ofelia intanto giunge al palazzo in uno stato di completa pazzia perchè, venendo a sapere da alcune voci che il padre Polonio era stato ucciso, è stata sopraffatta dal nuovo dolore, aggiuntosi alla delusione amorosa inflittale da Amleto.

Amleto intanto, in cammino verso il porto per imbarcarsi per l’Inghilterra, incontra le armate di Fortebraccio che passano sul territorio danese per attacare la Polonia. Informatosi presso i soldati dell’importanza del territorio viene a sapere che è un terreno brullo e strategicamente inutile ma che loro lo conquisteranno anche se ben difeso dai polacchi solamente per l’onore che deriva da una conquista. Cio induce Amleto a riflettere sulla propria meschinità che gli fa lasciare invendicato l’assassinio del padre nonostante la richiesta di questo di una vendetta.

Laerte intanto, a cui sono giunte delle false voci secondo le quali suo padre è stato ucciso dal re, messosi alla guida di un accozzaglia di criminali e avventurieri giunge in Danimarca , sbaraglia l’esercito danese e si presenta davanti al re chiedendogli conto sia della morte di Polonio sia dei mancati onori funebri. Il re dopo un lungo colloquio durante il quale fa la sua patetica comparsa anche Ofelia riesce a illustrare al furente Laerte tutta la verità, omettendo naturalmente il motivo della furia del principe.

Intanto arriva ad Orazio un messaggero con una lettera di Amleto in cui gli dice che di tutto l’equipaggio della nave lui solo è stato catturato dai pirati, e gli ordina di portare la lettera allegata a quella che sta leggendo al sovrano. Orazio manda subito un corriere al re che giunge verso la fine della sua discussione con Laerte. La missiva annuncia al sovrano il suo imminente ritorno in Danimarca.

Il re propone allora a Laerte, come mezzo di vendetta, di sfidare Amleto a duello ma di smussare la spada dell’avversario e intingere in un mortale veleno la propria e di riempire la coppa del vincitore di un mortale veleno nel caso vincesse Amleto. Laerte acconsente.

Nel frattempo Ofelia ormai pazza si è suicidata gettandosi in un lago e due becchini le stanno scavando la fossa . Amleto passeggiando con Orazio passa di li e s’interroga su quale nobildonna (perché solo una nobildonna potrebbe avere una sepoltura cristiana anche suicidandosi) debba esser seppellita lì. Quando vede il corteo funebre capisce tutto e non può fare a meno di accorrere sulla bara di Ofelia, Laerte pieno di collera contro di lui lo riempie d’insulti e lo sfida a duello. Il giorno seguente Amleto viene chiamato nella sala del re per la sfida che sarà al primo sangue. Amleto però prima del duello si riconcilia con Laerte per mezzo di sincere scuse e dimostrazioni di stima.

Inizia il duello, mentre questo si svolge la Regina chiede da bere, e beve alla coppa di vino avvelenata, i duellanti intatno si scambiano più volte le sciabole cosicche ognuno si ferisce con quella avvelenata. La prima a soccombere è la regina, allora Laerte pentito di aver escogitato un così ignobile piano rivela tutto ad Amleto e poi muore per il veleno sulla punta del fioretto. La furia del principe si abbatte allora sul re che è costretto a bere dalla coppa con il veleno, poco dopo muore.

Amleto è in fin di vita quando Orazio gli annuncia che Fortebraccio e appena tornato vittorioso dalla Polonia, Amleto allora lo propone come nuovo re e muore. Fortebraccio giunge quindi a castello sale sul trono in quanto è quello con maggiori diritti a reclamarlo e dispone grandi funerali per il defunto principe.

[modifica] Analisi

Non c’è nella storia della letteratura mondiale un personaggio così centrale, così ricco di sfumature, così complesso e sfuggente. Alla corte di Danimarca il dubbio e l’ambiguità prevalgono. C’è incertezza tra essere e apparire, pensiero e azione. Il giovane principe sembra determinato a compiere la sua vendetta ma continuamente procrastina l’azione; l’esitazione sembra essere la sua malattia.

Anche se è basato su una struttura convenzionale, Amleto apre la via ad un moderno concetto di teatro. Muove il fulcro dell’attenzione da una vendetta privata verso un’indagine sulle basi dell’umana esistenza e sulla validità delle azioni umane. Mette sotto scrutinio un gran numero di argomenti (la legittimazione del potere, l’incesto), idee (morte, suicidio, esistenza di un mondo soprannaturale), valori (castità, onore, lealtà, amicizia), mancanza di valori (incostanza, ipocrisia, tradimento), relazioni (vincoli familiari), emozioni (amore, gelosia, odio), forme sociali (potere sovrano, gerarchia).

La tragedia è costruita su confusione e contraddizione che resistono a spiegazioni logiche che riflettono il punto di vista di Shakespeare nello scrivere. Per Goethe Amleto è l’eroe romantico, sensibile, dubitoso, wertheriano, schiacciato da un’impresa più grande di lui. Lo Schlegel vede in Amleto quasi un ipocrita verso sé stesso, i cui scrupoli non sono che pretesti per mascherare la sua mancanza di risolutezza; mentre secondo Coleridge, la causa diretta dell’incapacità ad agire del malinconico principe è l’eccesso di pensiero, di riflessione. Amleto (uomo o personaggio) scrive Eliot “ è dominato da un’emozione che è inesprimibile perché “in eccesso” rispetto ai fatti quali appaiono nel testo. La supposta identità di Amleto con il suo autore è vera, nella misura in cui lo scacco di Amleto (scarsa attendibilità oggettiva) corrisponde allo scacco artistico dell’autore”. Perciò dal punto di vista letterario è un opera mancata ma che può essere colmata solo dall’interpretazione scenica che ne fa un capolavoro.

Per Raffaello Piccoli ciò che inceppa la volontà di Amleto è la consapevolezza di un’infinita esigenza che egli sa di non poter mai assolvere in un atto particolare; per cui la sua vendetta non sarà un’azione giustificata se non in quanto avrà un valore universale. Non è il re immaturo per ricevere il castigo, ma Amleto per infliggerlo. Egli è ancora e sempre lo schiavo della passione, e l’azione compiuta in queste condizioni sarebbe essa stessa viziata e corrotta, un nuovo anello nella infinita catena del male. La debolezza di Amleto non è dunque una generica incapacità di agire: è il sentimento dell’inadeguatezza della sua coscienza all’azione moralmente giustificata.

[modifica] Amleto nella musica

Ofelia vista da John William Waterhouse
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Ofelia vista da John William Waterhouse

[modifica] Opere liriche

Almeno 26 opere liriche sono state scritte basandosi su Amleto, tra cui:

[modifica] Poemi sinfonici

[modifica] Musica di scena

[modifica] Musica leggera

  • La canzone dei Dream Theater "Pull Me Under" è influenzata da, e fa riferimenti ad Amleto.
  • La canzone di Lou Reed "Goodnight Ladies", del 1972 dall'album Transformer, utilizza una battuta dalla follia di Ofelia (Atto 4, Scena 5) come coro.
  • La canzone "Ophelia" di Francesco Guccini tratta del personaggio dell'Amleto.
  • La canzone "Ophelia", dall'album Sitting Targets di Peter Hammill tratta anch'essa del personaggio dell'Amleto.

[modifica] Amleto al cinema

Amleto è di gran lunga l'opera scespiriana che è stata rappresentata al cinema con maggior frequenza e successo. Il personaggio che incarna il dubbio esistenziale è stato rappresentato fin dagli albori della cinematografia sia da attori che da attrici. Tra le interpretazioni femminili, fecero scalpore quella di Sarah Bernhardt nel film del 1900, e inferiore per notorietà la prova d'attrice della danese Asta Nielsen nella pellicola del '21, nella quale introdusse una sfumatura di erotismo nel rapporto con Orazio, tramite lunghe inquadrature e pause languide.

Il più apprezzato interprete delle tragedie di Shakespeare al cinema del secondo dopoguerra, il barone al merito Laurence Olivier, si cimentò con Amleto nel 1948: il suo principe danese, abbondantemente rodato sui palcoscenici britannici, è una specie di tigre in gabbia, mantenendo anche davanti alla cinepresa la fisicità e la potenza proprie dell'Olivier teatrale.

In Italia è il giovane Vittorio Gassman a presentare la pellicola italiana più nota dell'epoca sugli intrighi di Elsinore.

Negli ultimi decenni, hanno impersonato con grande successo Amleto sullo schermo tra gli altri sir Ian McKellen, Mel Gibson, Kenneth Branagh, Ethan Hawke.

Non sono mancate poi le molteplici sperimentazioni e i liberi adattamenti, come il video-esperimento degli anni '70 Un Amleto di meno di Carmelo Bene, in realtà tratto da un testo di Jules Laforgue; la tragedia di Amleto vista con gli occhi di due smemorati comprimari in (Rosencrantz e Guildenstern sono morti) di Tom Stoppard; il racconto poetico di Kenneth Branagh intorno ad una scalcagnata compagnia alle prese con il Bardo (Nel bel mezzo di un gelido inverno).

[modifica] Trasposizioni cinematografiche

  • Amleto (Le duel d'Hamlet)
Regia di Clément Maurice
Interpreti: Sarah Bernhardt (Amleto), Pierre Magnier (Laerte).
Francia, 1900
  • Amleto (Hamlet)
Regia di Georges Méliès
Formato: B.N., muto, proiezioni animate. Durata: 10'.
Francia, 1907. (probabilmente perduto)
  • Amleto
Regia di Mario Caserini
Italia, 1908
  • Amleto
Regia di Luca Comerio
Italia, 1908
Regia di Mario Caserini
Italia, 1910
Regia di Arturo Ambrosio
Italia, 1914
Regia di Eleuterio Rodolfi.
Interpreti: Ruggero Ruggeri (Amleto), Enrico Gemelli (Claudio), Mercedes Brignone (Gertrude).
Italia, 1917
regia e scenografia Sven Gade;
interpreti Asta Nielsen (Amleto)
Germania, 1921; durata: 110'
regia Laurence Olivier;
interpreti Laurence Olivier (Amleto), Jean Simmons (Ofelia)
GB, 1948, durata: 155';
Leone d'oro; 4 Premi Oscar
  • Amleto
Regia di C. Fino (regia teatrale di Vittorio Gassman)
Interpreti: Memo Benassi (Claudio), Vittorio Gassman (Amleto), Andrea Bosic (Fortebraccio), Luigi Vannucchi (Laerte), Mario Maranzana (Rosencranz), Carlo Alighiero (Guildenstern), Elena Zareschi (Gertrude), Anna Maria Ferrero (Ofelia).
Italia, 1955
  • Amleto (Hamlet)
Regia di Franz Peter Wirth
Interpreti: Maximilian Schell (Amleto).
RFT, 1960
  • Amleto (Hamlet)
Regia di B. Colleran (regia teatrale John Gielgud)
Interpreti: Richard Burton (Amleto), Hume Cronin (Polonio), John Gielgud (il fantasma).
USA, 1964
regia e sceneggiatura Grigorij M. Kozintsev,
musica Dmitrij Dmitrievic Šostakovic,
soggetto dall'Amleto (Shakespeare) (tradotto da Boris Pasternak)
interpreti Innokenti Smoktunovskij, Anastasja Vertinskaja.
URSS, 1964; durata: 150'; Mostra di Venezia 1964: Premio della Giuria
  • Hamlet at Elsinore
Regia di Philip Saville
Interpreti: Christopher Plummer (Amleto), Robert Shaw (Claudio), Michael Caine (Orazio), Donald Sutherland (Fortebraccio), Jo Maxwell Muller (Ofelia), Steven Berkoff (Luciano), Lindsay Kemp.
GB-Danimarca, 1964
  • Amleto (Hamlet)
Regia di Tony Richardson
Interpreti: Nicol Williamson (Amleto), Anthony Hopkins (Claudio), Judy Parfitt (Gertrude), Marianne Faithfull (Ofelia).
GB, 1969
  • Amleto (Hamlet)
Regia di David Giles
Interpreti Faith Brook (Gertrude) Susan Fleetwood (Ophelia) Ian McKellen (Amleto) John Woodvine (Claudio)
GB-USA, 1972
  • Un Amleto di meno
regia, costumi e scelta delle musiche Carmelo Bene, sceneggiatura Carmelo Bene
liberamente tratta da Hamlet ou les suites de la pitié filiale di Jules Laforgue;:interpreti Carmelo Bene (Amleto), Isabella Russo (Ofelia), Lydia Mancinelli (Kate)
Italia, 1973, col.; durata: 70'
  • Amleto
Regia di Celestino Coronado
1976
  • Amleto si mette in affari - (Hamlet liike-maailmassa)
Regia di Aki Kaurismäki
Interpreti: Pirkka-Pekka Petelius (Amleto), Kati Outinen (Ofelia), Esko Salminen (Klaus), Elina Salo (Gertrude).
Finlandia, 1987
regia Franco Zeffirelli,
musica Ennio Morricone;
interpreti Mel Gibson (Amleto), Glenn Close (Gertrude), Alan Bates (Claudio), Paul Scofield (il fantasma del padre), Helena Bonham Carter (Ofelia), Michael Maloney (Rosencrantz).
USA, 1990, col.; durata: 134'
regia Tom Stoppard,
sceneggiatura Tom Stoppard, dalla sua omonima commedia;
interpreti Gary Oldman, Tim Roth
GB, 1990, col.; durata: 118'
regia e sceneggiatura Kenneth Branagh;
interpreti Michael Maloney, Richard Briers
GB, 1995; durata: 100'
  • Hamlet
regia e adattamento Kenneth Branagh
interpreti Kenneth Branagh (Amleto), Derek Jacobi (Claudio), Julie Christie (Gertrude) Kate Winslet (Ofelia), Richard Briers (Polonio), Gérard Depardieu (Rinaldo) Jack Lemmon (Marcello), Charlton Heston Judi Dench, John Gielgud, Robin Williams (Osrico)
USA/GB, 1996, col.; durata: 242'
  • Hamlet 2000
regia Michael Almereyda
interpreti Ethan Hawke (Amleto), Kyle MacLachlan (Claudio), Sam Shepard (il fantasma del padre), Diane Venora (Gertrude), Julia Stiles (Ofelia), Karl Geary (Orazio)
USA, 2000, col.; durata: 123'
  • La tragedia di Amleto (film 2002) (The Tragedy of Hamlet)
regia di Peter Brook
interpreti Adrian Lester (Amleto), [[Natasha Parry] (Gertrude), Bruce Myers (Polonio), Scott Handy, Jeffery Kissoon, Yoshi Oida (Attore che impersona il re)
Francia 2002, 134 min

[modifica] Curiosità

  • Secondo Edith Sitwell (The Queens and the Hive, 1962) , il personaggio Polonio sarebbe la caricatura di lord William Cecil barone di Burghley, segretario e tesoriere di Elisabetta I d'Inghilterra: era infatti un personaggio ambiguo soprannominato "La volpe", sempre raffigurato con il bastone del comando (in latino "Polus"). Il nome Polonio dunque sarebbe stato coniato da Shakespeare ispirandosi a "Polus".
  • Dell'Amleto esiste persino una traduzione in Klingoniano, sebbene non sia mai stata rappresentata.

[modifica] Voci correlate

[modifica] Altri progetti

[modifica] Collegamenti esterni

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