Sefarditi
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Sefarditi è il nome dato agli ebrei di origine spagnola (dall'ebraico Sefarad, Spagna) che dopo la loro espulsione dalla penisola iberica (1492), si dispersero in Italia, Paesi Bassi, Turchia, Africa settentrionale e nei Paesi balcanici.
I Sefarditi (dall’ebraico ספרדים 'spagnoli') sono i discendenti degli ebrei che vissero nella penisola iberica fino al 1492. Sefarad o Sepharad (ספרד) è il nome di una città biblica di incerta collocazione che in seguito fu identificata con la penisola iberica e che nell'ebraico contemporaneo denota la Spagna.
I Sefarditi convissero pacificamente con mussulmani e cristiani durante i secoli e a loro cultura prosperò nella penisola come in nessun'altra parte. Durante il Medio Evo, gli ebrei spagnoli erano considerati come le guide della fede e della cultura giudaica del tempo, un riconoscimento religioso, e soprattutto culturale, che si prolungò per vari secoli fino alla loro espulsione.
Espulsi nel 1492 dai Re Cattolici (Isabella I di Castiglia e Ferdinando II di Aragona), gli ebrei spagnoli si stabilirono nell'Africa Settentrionale e, soprattutto, nell’antico Impero Ottomano, Francia meridionale, Italia, l'allora Nordamerica spagnolo (sud-est degli attuali Stati Uniti e Messico), Sudamerica, Paesi Bassi (da dove molte famiglie emigrarono verso le colonie di Curaçao, Suriname e Aruba), Inghilterra, Germania, Danimarca, Austria e Ungheria, dove si stabilirono in comunità e conservarono il proprio patrimonio culturale.
Durante i secoli conservarono una varietà del castigliano chiamato ladino o giudeospagnolo, che si sviluppò in modo isolato rispetto allo spagnolo della Spagna e dell'America. Nella lingua israeliana contemporanea, la parola "sefardí" indica anche le comunità ebraiche che migrarono dai paesi del Medio Oriente, in particolare Yemen, Iraq e Iran, anche se non hanno una connessione ancestrale con gli ebrei della Spagna e del Portogallo. Gli ebrei di queste comunità medio-orientali sono a volte chiamati "ebrei orientali" come equivalente all’ebraico "Misrachim". Precedentemente erano detti "ebrei arabi", ma gli inconvenienti di questa espressione la fecero cadere in disuso.
Il termine "Nusakh Sepharad" non si riferisce alla liturgia che si recita tra i sefarditi di solito, ma a una liturgia europea alternativa che è utilizzata da molti chassidim. Tradizionalmente, i sefarditi utilizzano la Nusakh Eidot Hamizrach per pregare (liturgia delle congregazioni dell’Europa dell'est) anche essa conosciuta col nome, per maggior confusione, "Nusakh Sefardi".
