Storia della filosofia occidentale
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Per storia della filosofia occidentale si intende quel lungo processo culturale che, iniziato con la nascita del pensiero speculativo greco, ha coinvolto ed influenzato i pensatori di tutta Europa durante il Medioevo, l'era moderna e contemporanea. La comune base greca ha trasmesso alla tradizione filosofica occidentale un metodo di pensiero improntato all'antidogmatismo e la sensibilità verso una serie di problematiche ontologiche ed etiche che l'hanno caratterizzata rispetto ad altre tradizioni filosofiche.
Non si può poi tralasciare, come secondo substrato della filosofia occidentale, la tradizione giudaico-cristiana che già dalla Tarda Antichità va ad instaurare un rapporto complesso con il pensiero laico, introducendo una serie di concetti inediti nel pensiero filosofico ed avviando quella dialettica tra fede e ragione variamente risolta nei secoli.
Gli storici della filosofia dividono solitamente la lunga storia della filosofia occidentale in filosofia antica, filosofia medievale, filosofia moderna e filosofia contemporanea. Per una lista di autori in ordine cronologico vedere Storia della filosofia (tabella cronologica).
Indice |
[modifica] Filosofia antica
Anche senza arrivare ad affermare che "tutta la storia della filosofia occidentale non è che una serie di note a margine su Platone"[1], non si può tuttavia negare che tutti i filosofi posteriori alla fioritura del pensiero antico abbiano avuto come punto di riferimento - anche in funzione polemica e distruttiva - le tematiche sollevate dai filosofi antichi (e da essi stessi risolte in modo eterogeneo) attorno al fine dell'agire morale, al rapporto tra l'uomo e la verità, tra intelletto e realtà.
Nella filosofia antica sono sicuramente da ricordare un buon numero di filosofi presocratici, tra cui Parmenide, Zenone di Elea, Anassagora, Democrito.
Nel periodo classico la filosofia antica è dominata dai tre grandi filosofi greci: Socrate, Platone ed Aristotele.
Nel periodo ellenistico si formarono varie scuole, quali l'Epicureismo, lo Stoicismo, e lo Scetticismo.
[modifica] Filosofia medievale
In Europa, la diffusione del Cristianesimo all'interno dell'impero romano segnò la fine della filosofia ellenistica e l'inizio della Filosofia medievale.
La filosofia medievale costituisce un imponente ripensamento dell'intera tradizione classica sotto la spinta delle domande poste dai tre grandi monoteismi. I nomi più importanti di questo periodo sono Avicenna e Averroè in ambito islamico, Mosè Maimonide in ambito ebraico, Abelardo, Tommaso d'Aquino e Duns Scoto in ambito cristiano.
[modifica] Filosofia moderna
La filosofia moderna si estende dal 1600 fino al 1900 circa, e fra i filosofi moderni i più importanti sono René Descartes, Thomas Hobbes, John Locke, David Hume e Immanuel Kant.
La filosofia del XIX secolo, che è spesso trattata come un periodo a sé stante, è stata dominata dalla filosofia post-kantiana tedesca e da filosofi idealisti come Georg Wilhelm Friedrich Hegel, Karl Marx e Francis H. Bradley.
Altri importanti pensatori del periodo sono stati John Stuart Mill, Ralph Waldo Emerson, Friedrich Nietzsche e Søren Kierkegaard.
[modifica] Filosofia contemporanea
Nella filosofia contemporanea si è creata una certa divergenza tra i filosofi del continente europeo e quelli anglosassoni (sostanzialmente inglesi ed americani), pur con comuni origini in quella fucina di idee che fu il Circolo di Vienna a inizio del XX secolo. La filosofia anglosassone ha preso un approccio più utilitaristico, che ha portato tra l'altro alla filosofia analitica. La filosofia del continente europeo ha mantenuto una maggiore varietà di filoni, restando più legata a impostazioni di tipo ontologico e gnoseologico, mantenendo allo stesso tempo vicinanza con le filosofie orientali.
La cosiddetta filosofia analitica, con Bertrand Russell, George E. Moore e Ludwig Wittgenstein, si sviluppò soprattutto a Oxford e Cambridge, dove si riunirono anche gli empiristi logici emigrati dalla Germania e dall'Austria (ad esempio Rudolf Carnap) e altri studiosi americani (come Willard Van Orman Quine, Donald Davidson e Saul Kripke, o comunque di lingua inglese (per esempio Alfred J. Ayer).
In Europa continentale (specialmente in Germania ed in Francia), i fenomenologisti tedeschi Edmund Husserl e Martin Heidegger aprirono la strada, presto seguiti da Jean-Paul Sartre e altri esistenzialisti, a tutta una varietà di scuole che portarono al postmodernismo; (Vedi anche Filosofia continentale).
[modifica] Note
- ↑ "The safest general characterization of the European philosophical tradition is that it consists of a series of footnotes to Plato." Alfred North Whitehead in Process and Reality, p. 39 (Free Press, 1979)
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