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Brindisi

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Nota disambigua - Se stai cercando il comune italiano in provincia di Potenza, vedi Brindisi Montagna.
Wikipedia:WikiProject/Progetto geografia/Antropica/Comuni Brindisi
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Stato: Italia
Regione: Puglia
Provincia: Brindisi
Coordinate:
Latitudine: 40° 38′ 0′′ N
Longitudine: 17° 56′ 0′′ E
Mappa
Altitudine: 15 m s.l.m.
Superficie: 328 km²
Abitanti:
87.935 31-12-04
Densità: 279 ab./km²
Frazioni: Tuturano 
Comuni contigui: Carovigno, Cellino San Marco, Latiano, Mesagne, San Donaci, San Pietro Vernotico, San Vito dei Normanni, Villa Castelli, Oria, Ostuni, San Michele Salentino
CAP: 72100
Pref. tel: 0831
Codice ISTAT: 074001
Codice catasto: B180 
Nome abitanti: brindisini 
Santo patrono: San Lorenzo da Brindisi e San Teodoro d'Amasea 
Giorno festivo: prima domenica di settembre 
Comune
Posizione del comune nell'Italia
Sito istituzionale

Brindisi (87.935 ab.) è una città della Puglia, capoluogo dell'omonima provincia.

La scalinata davanti al porto
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La scalinata davanti al porto

Indice

[modifica] Geografia

Situata nella pianura salentina a ridosso del Mar Adriatico, è dotata di un porto naturale, una ria che si incunea profondamente nella costa, importante per i collegamenti con Grecia, Turchia e Albania. Il traffico mercantile concerne carbone, olio combustibile, gas naturale, prodotti chimici. Il porto si articola su tre bacini: interno, medio ed esterno. Nel porto interno sono attive, nel seno di Levante, undici banchine, per uno sviluppo di 1.925 m con fondali da 8,5 a 10 m. Il porto medio è principalmente destinato alle attività commerciali.

Le banchine di Costa Morena si sviluppano per 1.170 m, con profondità di 14 m e piazzali per 300.000 m². Lungo la diga di Costa Morena (500 m) si sviluppa il sistema, a mezzo nastro e tubature, per lo sbarco dei prodotti destinati all'alimentazione delle centrali elettriche di Brindisi sud e nord. A Punta delle Terrare sono operativi 270 m di banchine per il traffico ro-ro con possibilità di ormeggio contemporaneo di cinque navi.

Il portoesterno ha vocazione principalmente industriale e in esso sono installate strutture destinate allo sbarco di prodotti destinati agli stabilimenti del polo industriale chimico. Complessivamente il porto di Brindisi dispone di 21 banchine commerciali per uno sviluppo lineare di oltre 3.700 m.

[modifica] Storia

Il percorso della Via Appia
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Il percorso della Via Appia

E’ una città d’origine preromana, forse fondata da genti illiriche e il suo nome latino Brundisium, attraverso il greco Brentesion, ricalca il vocabolo messapico Brention, testa di cervo, che sembra riferirsi alla forma del porto che la città ospita. Antica regia sede messapica, Brindisi, per la sua posizione strategica, fu sempre in contrasto con la vicina Taranto. Nel 267 a.C. fu conquistata dai Romani. Il famoso poeta latino Virgilio vi morì il 19 settembre 19 a.C.. Vi ebbe i natali il poeta Marco Pacuvio. Fu allora porto attivissimo e caposcalo per l'Oriente e la Grecia collegata a Roma attraverso le consolari Appia, la Regina Viarum, e la via Traiana. Sede episcopale sin dall'età apostolica, fu il centro promotore per l'evangelizzazione cristiana della Puglia meridionale.

Più tardi Brindisi sarebbe stata conquistata dai Goti e nel VI secolo, compresa da Bisanzio nella sua sfera d'influenza. Distrutta nel 674 dai Longobardi di Benevento guidati da Romualdo, nel IX secolo fu sede, nel sito di Torre Guaceto, di un campo trincerato saraceno. Ripresa dai Bizantini, ne restò in possesso sino alla conquista normanna nel 1070. Città demaniale, sarà legate alle regnanti dinastie degli Svevi, degli Angiò, degli Aragona. La città è rilanciata nel ruolo di principale imbarco verso l’oriente durante il periodo delle Crociate, quando dal porto si imbarcano numerosi cavalieri e pellegrini diretti in Terra Santa. Lo stesso imperatore Federico II di Svevia, il 9 novembre 1221 nella Cattedrale di Brindisi prende in moglie Isabella (o Jolanda) di Brienne, erede della corona di Gerusalemme (Documento sulle nozze tra Federico e Isabella), e dal porto brindisino parte nel 1228 per la Sesta crociata da lui comandata (Documento sulla VI Crociata partita da Brindisi).

Sarà poi, come altri porti pugliesi, dominio di Venezia prima d'essere ricompresa nei domini di Spagna. La città, devastata dalla peste nel 1348 sarà ripopolata grazie a massicce immigrazioni di slavi, albanesi e greci. Con l’annessione al Regno d'Italia nel 1860 e con l’apertura del canale di Suez nel 1869, Brindisi divenne il terminale europeo della Valigia delle Indie. Durante la prima guerra mondiale Brindisi fu utilizzata come sede del comando alleato per il basso Adriatico. Tra il settembre 1943 e il febbraio 1944 la città ebbe funzione di capitale d'Italia.

[modifica] Luoghi di interesse

[modifica] Monumenti e palazzi

  • Le due colonne romane sono, da sempre, il simbolo della città di Brindisi. Sebbene si ritenga, erroneamente, che segnavano il punto esatto in cui terminava la Via Appia, in realtà fungevano da riferimento portuale per gli antichi naviganti. Furono costruite nel II secolo con un marmo proveniente dalla Turchia, solo una oggi è integra ed è formata da otto rocchi, per un'altezza complessiva di di 18,74 metri. Il capitello corinzio è decorato con foglie di acanto, teste di divinità, ed otto triton. L'altra colonna crollò nel 1528, oggi è rimasta solo la base e uno dei rocchi. La restante parte si trova in piazza Santo Oronzo a Lecce.
  • In Piazza del Duomo è ammirabilr il Portico dei Cavalieri Templari, realizzato nel [XIV secolo], resti di un ben più maestoso edificio. Oggi costituiusce l'ingresso del Museo Ribezzo, dove si conserva tutto ciò che viene ritrovato nella provincia, ospita anche il prezioso calco della sezione della Colonna Traiana in cui è raffigurato il porto di Brindisi, ci sono anche numerosi vasi, ceramiche e statue. Altre sezioni del museo illustrano reperti che testimoniano i traffici del porto già da epoca preistorica.
  • Sempre nel centro storico si trova la chiesa di Santa Maria degli Angeli, che venne costruita nel 1600 e fu realizzata dai duchi di Lorena.
  • L'odierna Piazza della Vittoria comprende due piazze che nel XVII secolo erano chiamate piazza dei nobili e piazza della plebe, dov'era il mercato. Nelle estati 1617 e 1618 Brindisi conobbe delle epidemie dovute alla scarsità dell'acqua che spinse la popolazione e bere acqua non pra. L'allora governatore della città, il capitano Pedro Aloysio de Torres, spagnolo di grande capacità, per condurre l'acqua ai cittadini, stabilì di costruire tre fontane all'interno del centro abitato, addebitandone la spesa ai cittadini in proporzione alle possibilità di ciascuno. La fontana di piazza Vitooria, costituita da una grande vasca marmorea in cui si raccoglieva l'acqua zampillante da una bella vasca superiore più piccola, pure di marmo, molto simile a un fonte battesimale di epoca più antica, vi è un'iscrizione a ricordo del governatore de Torres.
  • La fontana grande, conosciuta anche come fontana Tancredi, si trova nei pressi dal termine dell'antica via Appia, nonostante il nome, fu costruita in dai Romani. Tancredi, conte di Lecce e ultimo re normanno, si occupò solo di farla restaurare nel 1192, a ricordo del matrimonio celebrato quell'anno nella Cattedrale tra suo figlio Ruggero e Irene di Grecia, figlia dell'imperatore di Costantinopoli Isacco.
  • In Piazza Cairoli si trova la Fontana delle Ancore, che risale al 1937. Il disegno originale, composto da una colonnina centrale costituita da quattro fasci littori che reggevano un'elegante coppa creando suggestivi effetti di luce, fu completamente rivisitato con un progetto dell'Ente Autonomo Acquedotto Pugliese.
  • Un altro monumento degno di nota è il Castello Svevo, detto anche "castello grande" o "di terra", voluto da Federico II la cui pianta è trapezoidale e presenta robusti torrioni quadrati. Per la sua costruzione furono impiegati materiali dalle vecchie mura e di altr monumenti in rovina. Abbandonato dagli spagnoli, fu trasformato in penitenziario da Gioacchino Murat nel 1813, e poi dal 1909 è utilizzato dalla Marina Militare. Il Castello fu base navale durante le due guerre mondiali, inoltre qui fu ospitato nel 1943 il re Vittorio Emanuele III che trasformò Brindisi in capitale d'Italia (10/9/43 - 11/2/44).
  • Giungendo a Brindisi dal mare si ammira il Castello Aragonese, più conosciuto come Forte a mare. Si tratta di una costruzione realizzata nel 1491 sull'isola antistante il porto da Ferdinando I d'Aragona per difendere della città dagli attacchi provenienti dal mare. Il Castello Aragonese è formato da due sezioni: il Castello Rosso, nome dovuto al colore dei suoi mattoni ricavati dalla pietra dell'isola, ed il Forte, più recente, adibito ad alloggio delle guarnigioni.
  • Entrando nel porto dal mare o passeggiando sulla banchina non si può non notare il Monumento al Marinaio d'Italia realizzato nel 1933 con la tipica forma di timone alto 54 metri. Alla base vi è una cappella sacrario in cui sono commemorati i caduti delle guerre mondiali ed è conservata la campana della corazzata "Benedetto Brin", che affondò nel porto di Brindisi nel 1915.
  • Le aree archeologiche di San Pietro degli Schiavoni (sottostanti al nuovo il teatro sospeso), di via Casimiro.


[modifica] Le Chiese

  • La Cattedrale, visitabile in Piazza del Duomo. La superba chiesa è in stile romanico ma presenta una facciata del settecento. Al suo interno si può ammirare il pavimento musivo, uno spendido altare e il coro in legno intarsiato del cinquecento. Fu costruita per volontà di papa Urbano II e dell'Arcivescovo Bailardo, riedificata dopo il terremoto del 20 febbraio 1743, su progetto dell'architetto Mauro Manieri. La chiesa conserva l'arca d'argento reliquiario del corpo di San Teodoro.
  • La chiesa di San Benedetto, che esistente già nel XI secolo fu costruita per volontà dei conti normanni Goffredo e Sighelgaita. Presenta, sul portale d'ingresso, pannelli scolpiti con scene di combattimento fra uomini e animali fantastici.
  • La chiesa di San Giovanni al Sepolcro presenta una pianta circolare risalente agli inizi del XII secolo e tracce di affreschi lungo le pareti.
  • Santa Maria del Casale è un pregevole esempio di architettura di passaggio dallo stile romanico a quello gotico, fu costruita tra il 1300 e il 1310. Presenta armoniose composizioni geometriche, di conci di arenaria grigia e càrparo dorato e per un protiro pensile a baldacchino su mensola scalata. Negliinterni è possibile ammirare affreschi, opere di Rinaldo da Taranto, con Cristo seduto tra gli Apostoli, Angeli, ed episodi del nuovo Testamento e storie della Passione.
  • San Paolo, esempio di gotico, fu ricostruita nel XVII secolo e fu restaurata nel 1949. All'interno vi è la cappella dedicata a San Francesco, sulle pareti interne vi sono resti degli affreschi.
  • La chiesa della Santissima Trinità o di Santa Lucia, che pure doveva essere un tempo completamente affrescata, è del XIV secolo. Presenta un crocefisso di legno e un polittico raffigurante la Madonna del Dolce Canto, del XVI secolo. Si può ammirare la cripta, che risale alla fine del XII secolo.
  • La chiesa del Cristo, ultimata intorno al 1232, sfoggia una facciata di stile romanico dove si alternano in orizzontale la pietra bianca e di quella dorata, interrotto da un grande rosone. All'interno presenta un crocefisso dipinto e una statua di legno della Madonna col Bambino riconducibili alla scultura gotica francese del XI secolo.
  • La chiesa di Santa Maria degli Angeli, fu costruita nel 1609 per iniziativa di S. Lorenzo col contributo finanziario prevalente del duca Massimiliano di Baviera e del re di Spagna Filippo III. Fu successivamente trasformata con l'allargamento dei muri perimetrali e lo spostamento del portale d'ingresso. Vi si può ammirare un pregevole portone in legno, scolpito con immagini agiografiche che riguardano S. Francesco, Santa Chiara e gli Evangelisti. Conserva due crocefissi, uno in legno e l'altro in avorio, molte tele e le reliquie di San Lorenzo.
  • La chiesa di Santa Teresa, costruita nel 1671 nel quartiere detto degli "Spagnoli" è tipico esempio di architettura barocca.

[modifica] Musei

[modifica] Evoluzione demografica

Abitanti censiti


[modifica] Trasporti

Costa Morena
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Costa Morena

[modifica] Aeroporto Internazionale di Brindisi-Casale

L'aeroporto di Brindisi (Papola-Casale) ha collegamenti giornalieri con le maggiori città italiane ed europee. Lo scalo, distante 6 km dal centro cittadino, serve l'intera provincia di Brindisi, quella di Taranto (in parte) e quella di Lecce. Nel 2004 sono transitati complessivamente 754.289 passeggeri, sono state imbarcate e sbarcate merci per 805.108 t, vi hanno fatto scalo 9.418 aeromobili.

L'aeroporto è dotato di due piste, una in direzione NW-SE lunga 2.628 m, l'altra in direzione NE-SW lunga 1.970 m.

Attivo già prima della seconda guerra mondiale, l'aeroporto di Brindisi ebbe dal 1928 regolari collegamenti aerei con Valona in Albania cui seguirono quelli, dal 1933, sulla linea Brindisi - Atene - Rodi e Brindisi- Atene - Istanbul. Interrotta nel 1943 per gli eventi bellici, l'attività civile riprese regolarmente nel 1947. Tra il 1960 e il 1970 la seconda pista viene allungata fino ai 2.628 metri attuali. Negli anni ottanta le strutture vengono sostanzialmente modificate con l'edificazione di una serie di edifici, tra cui una caserma dei Vigili del Fuoco ed una struttura per il traffico merci.

Attualmente, la struttura è gestita dalla S.E.A.P. - Aeroporti di Puglia, ed è parte del sistema aeroportuale pugliese con gli scali Bari Karol Wojtyla, Foggia "Gino Lisa" e Taranto-Grottaglie.

Colonna sulla via Appia
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Colonna sulla via Appia

[modifica] La base logistica delle Nazioni Unite

A Brindisi hanno sede una Base Logistica delle Nazioni Unite (UNLB) e il Deposito del WFP-UNHRD. L'UNLB, attivo dal 1994, riceve materiale proveniente dalle missioni in chiusura o ridimensionamento, ispeziona, ripara, immagazzina e invia tale materiale alle operazioni di pace e umanitarie che ne fanno richiesta; appronta e mantiene in condizioni di efficienza i cosiddetti "START UP KITS", ossia tutti quei materiali ed attrezzature necessarie all'apertura di una nuova missione; Opera da centro di smistamento delle telecomunicazioni satellitari per le Nazioni Unite.

Il Deposito del WFP-UNHRD è situato presso l'Aeroporto Militare "O.Pierozzi" di Brindisi dove possono atterrare aerei cargo anche di notevoli dimensioni. I depositi, gestiti dal World Food Programme, sono stati trasferiti il 1 giugno 2000 dalla precedente sede di Pisa su decisione del Segretario Generale delle Nazioni Unite, che ne ha affidato la loro gestione al WFP/PAM in considerazione delle sue capacità logistiche nelle attività umanitarie. Questa struttura garantisce un soccorso rapido ed efficace alle popolazioni colpite da calamità naturali o guerre. Gli aiuti alimentari ed i farmaci sono già stoccati nel deposito e pronti ad essere trasportati appena se ne verifichi il bisogno. Da Brindisi, il WFP è in grado di creare ovunque vere e proprie basi operative, in grado di ricevere e distribuire aiuti e valutare danni e necessità immediate.

Il deposito, costituito da tre magazzini, ha una superficie complessiva di oltre 6.000 mq. Contiene materiali di pronto impiego divisi quali:

  1. beni di prima necessità,
  2. farmaci e materiale di consumo sanitario,
  3. prodotti alimentari,
  4. riserva globale,
  5. equipaggiamenti, fra cui mezzi di trasporto, sistemi di telecomunicazione ed uffici mobili.

[modifica] Economia brindisina

[modifica] Il settore industriale

[modifica] Polo energetico

Brindisi è leader per la produzione di energia elettrica in Italia. Sul territorio comunale insistono tre grandi centrali pertinenti ai gruppi ENEL, EDIPOWER ed ENIPOWER.

La centrale ENEL "Federico II", articolata su 4 sezioni termoelettriche policombustibili dalla potenza di 660 MW ciascuna, è entrata in servizio tra il 1991 e il 1993. La centrale è collegata, mediante quattro elettrodotti a 380 Kv, alla stazione elettrica ubicata nella frazione brindisina di Tuturano, da cui partono le linee connesse alla rete nazionale. La superficie dell'impianto è di 270 ettari. Il complesso della centrale comprende: un edificio lineare collocato sul prospetto principale per i quattro gruppi turbina-alternatore; quattro torri per i generatori di vapore; due sale di controllo; gli spazi dedicati ai trasformatori (collocati all'esterno della sala macchine) e alla stazione elettrica; un parco combustibili liquidi e un piazzale per lo stoccaggio del carbone; gli impianti di depurazione dei gas di combustione (denitrificatori, precipitatori elettrostatici, desolforatori); gli impianti per il recupero ceneri, gli impianti per i condensatori, le opere di presa e di restituzione a mare per l'acqua necessaria al raffreddamento, la ciminiera dove vengono convogliati i fumi dopo essere stati depurati. I combustibili sono trasportati in centrale da un oleodotto con una capacità di 900 t/h che serve 4 serbatoi: 2 da 50.000mc e 2 da 100.000mc) e da un nastro trasportatore del carbone (capacità di 2000 t/h) che dal molo di Costa Morena, nel porto di Brindisi, a 13 chilometri circa di distanza, serve un piazzale carbone con una capacità di stoccaggio di 750.000t.

La centrale EDIPOWER di Costa Morena, nella zona industriale di Brindisi, si iniziò a costruire nel luglio del 1964.

In una prima fase furono costruiti due gruppi da 320 MW collegati alla rete elettrica a 220 kV. Successivamente l'impianto fu ampliato con ulteriori due gruppi di pari potenza collegati alla rete a 380 kV. Nel 1979 fu decisa la riconversione a carbone conservando la possibilità di bruciare, come combustibile di supporto o in alternativa, anche l'olio combustibile denso. Attualmente la potenza installata è di 1.280 MW. La centrale è equipaggiata con:

Attualmente è in esercizio un solo gruppo alimentato a carbone. L'impianto prevede la possibilità di funzionare sia a carbone che a olio combustibile denso, o con mix di entrambi i combustibili. Le petroliere attraccano al molo di Costa Morena dove scaricano l'olio combustibile che, tramite oleodotto, viene stoccato nei serbatoi. Il carbone viene scaricato dalle navi carboniere presso le banchine preposte del porto di Brindisi e trasportato al parco di stoccaggio. Da qui il carbone viene ripreso e, tramite nastri trasportatori, portato all'alimentazione delle caldaie. Il progetto di revamping della centrale prevede la realizzazione delle seguenti opere:

  • Le sezioni termoelettriche 1 e 2 saranno trasformate in ciclo combinato utilizzando, per ogni sezione, un turbogas (TG) con potenza di circa 250 MW.
  • Le sezioni 3 e 4 saranno ambientalizzate mediante l'installazione di un impianto di denitrificazione (DeNOx).

In merito, Edipower ha comunicato, tramite avviso al pubblico del 3/12/2003, la richiesta di pronuncia di compatibilità ambientale del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del territorio.

La centrale termoelettrica a ciclo combinato di EniPower, una volta completata, con una potenza installata di 1.170 megawatt, sarà la più potente tra quelle della Società Eni. La centrale avrà tre gruppi di potenza, per un totale di 1.170 megawatt e a regime produrrà circa 10 miliardi di chilowattora l'anno. La centrale, inoltre, produrrà energia termica (vapore) destinata ad uso industriale. L'alimentazione a gas naturale sarà garantita dalla costruzione di un gasdotto sotterraneo lungo circa 14 km.

La realizzazione del nuovo impianto situato all'interno dello Stabilimento Petrolchimico Multisocietario, comporta l'investimento di circa 550 milioni di euro. Il completamento della prima delle tre unità è programmato per la primavera del 2005.

La costruzione di questo impianto, per il quale EniPower si avvale della collaborazione di Snamprogetti, società di ingegneria dell'Eni, comporta la realizzazione di opere di bonifica delle aree EniPower all'interno del Petrolchimico di Brindisi e la messa fuori servizio di alcuni gruppi attualmente in produzione. Grazie all'utilizzo di tecnologie più efficienti si avrà un abbattimento complessivo sia delle emissioni di ossidi di zolfo, di circa 11.000 tonnellate l'anno, che delle polveri, di circa 360 tonnellate l'anno. L'impianto di Brindisi è il quarto che Enipower inizia a costruire dopo quelli di Ferrera Erbognone, Ravenna e Mantova.

[modifica] Terminale di rigassificazione

BG Group plc (British Gas) possiede il 100% del progetto del terminale di rigassificazione di gas naturale liquefatto (GNL) di Brindisi. Nel novembre 2002, il Gruppo BG ha ricevuto l'approvazione per costruire e gestire il terminale di importazione nel porto di Brindisi, un progetto da €330 milioni per una capacità di 8 miliardi di metri cubi di gas. Nel mese di Gennaio 2003 è stato promulgato il decreto interministeriale di autorizzazione (secondo l'art.8 della Legge Bassanini), e il 4 febbraio dello stesso anno è stato firmato con l'Autorità Portuale di Brindisi l'Accordo Sostitutivo di concessione demaniale, che autorizza l'utilizzo dell'area portuale per il terminale. Fece seguito nello stesso mese l'accordo con l'ENEL poi uscita dal progetto nell'estate 2005. Quando Brindisi LNG sarà operativo, l'Italia disporrà di una nuova fonte di importazione e fornitura di gas naturale a prezzi competitivi. Il terminale sarà operativo dal 2010; BG potrà disporre dell'80% della capacità; il restante 20% sarà soggetto all'accesso regolamentato da parte di terzi (risoluzione 91/02). L'Italia importa la maggioranza del gas che consuma e ha un solo terminale di rigassificazione operativo, in Liguria. Il terminale di Brindisi sarà costruito in due fasi da 4 miliardi di metri cubi l'una, e i lavori hanno, come da programma, preso avvio. Brindisi LNG è nella lista delle priorità infrastrutturali sia del Governo Italiano sia delle autorità dell'Unione Europea, anche se allo stato attuale l'insediamento del rigassificatore in località Capo Bianco è osteggiato dall'amministrazione provinciale, dall'amministrazione comunale e dalla Regione Puglia. Sembra infatti che le autorizzazioni rilasciate delle precedenti amministrazioni siano in qualche modo viziate, la mancanza del V.I.A.(valutazione d'impatto ambientale) e il non rispetto della normativa europea per la realizzazione di simili impianti sembra ne stiano rallentando la costruzione..

[modifica] Amministrazione comunale

Sindaco: Domenico Mennitti dal 14/6/2004
Centralino del comune: 0831 229111
Email del comune: Sindaco@comune.brindisi.it

[modifica] Collegamenti esterni

Altosalento - Terra di olivi
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