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Terremoto - Wikipedia

Terremoto

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Nota disambigua - Se stai cercando il tipo di bomba britannica della seconda guerra mondiale, vedi Bomba terremoto.
Animazione degli tsunami risultanti dal terremoto sottomarino del 26 dicembre 2004 nel sud-est asiatico.
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Animazione degli tsunami risultanti dal terremoto sottomarino del 26 dicembre 2004 nel sud-est asiatico.

Un terremoto è uno scuotimento o un tremore della superficie terrestre.

I terremoti sono tipicamente il risultato del movimento delle zone di deformazione delle faglie geologiche negli strati superiori.

La terraferma è in lento ma costante movimento (vedi placca tettonica) e i terremoti si verificano quando la tensione risultante eccede la capacità del materiale di sopportarla. Questa condizione occorre molto spesso (e la conseguente maggior frequenza dei terremoti serve a definirli) sui confini delle placche tettoniche nelle quali la litosfera terrestre può essere divisa. Gli eventi che si verificano nei confini tra placche sono detti terremoti interplacca; quelli meno frequenti che avvengono all'interno delle placche della litosfera sono detti terremoti intraplacca.

I terremoti si verificano ogni giorno sulla Terra, ma la stragrande maggioranza causa poco o nessun danno. La durata media di una scossa è molto al di sotto dei 30 secondi; per i terremoti più forti però può arrivare fino a qualche minuto. Le onde elastiche che si propagano durante un terremoto sono di diverso tipo e in alcuni casi possono risultare in un movimento prevalentemente orizzontale o verticale del terreno (scossa ondulatoria o sussultoria). Un terremoto può essere accompagnato da forti rumori sotterranei che possono ricordare boati, rombi, tuoni, sequenze di spari, ...; questi suoni sono dovuti al passaggio delle onde sismiche all'atmosfera e sono più intensi in vicinanza dell'epicentro.

Indice

[modifica] Danni dei terremoti

I grandi terremoti possono causare gravi distruzioni e alte perdite in vite, attraverso una serie di agenti distruttivi, il principale dei quali è il movimento sussultorio e ondulatorio del terreno, accompagnato da effetti correlati: frattura della faglia, inondazione (ad esempio, maremoto o rottura di dighe), cedimenti del terreno (frane, smottamenti), incendi o fuoriuscite di materiali pericolosi. In un particolare terremoto, ognuno di questi agenti può essere predominante, e storicamente ognuno ha causato gravi danni o numerose vittime.

I terremoti sono gli eventi naturali di gran lunga più potenti sulla terra. I grandi terremoti possono rilasciare un'energia superiore a migliaia di bombe atomiche in pochi secondi. A tal riguardo basta pensare che un terremoto riesce a spostare in pochi secondi dei volumi di roccia di dimensioni pari a centinaia per centinaia di chilometri o anche più. Qui c'è un semplice programma che permette di calcolare l'energia rilasciata da un terremoto in funzione della sua magnitudo.

[modifica] Ipocentro ed epicentro

I terremoti più grandi sono di norma accompagnati da altri più piccoli, noti come scosse di assestamento quando seguono la scossa principale. La fonte del terremoto è distribuita su un'area significativa -- nel caso dei terremoti più grossi, ha un raggio di oltre un migliaio di chilometri -- ma è normalmente possibile identificare un punto preciso dal quale le onde sismiche sono apparentemente emanate. Questo punto chiamato "ipocentro" é il punto in cui si è originata la frattura o faglia e la proiezione verticale dell'ipocentro sulla superficie terrestre viene detta "epicentro".

[modifica] Le onde sismiche

Per approfondire, vedi la voce Onde sismiche.

Le onde sismiche si propagano per tutto il territorio circostante a partire dall’ipocentro, ossia il punto da dove si sprigiona l’energia. Si distinguono tre tipi di onde sismiche:

[modifica] Onde longitudinali o di compressione (P)

Le 'onde P' fanno oscillare le particelle avanti e indietro nella stessa direzione di propagazione dell'onda stessa. Generano quindi delle compressioni e delle rarefazioni nel materiale in cui si propagano. La velocità di propagazione dipende dalle caratteristiche elastiche del materiale, comunque queste nei sismometri rappresentano sempre i primi arrivi essendo le onde che si propagano a velocità maggiore ( P = primae ). Nella crosta terrestre tali onde viaggiano ad una velocità che può raggiungere anche i 10 km al secondo. Durante la guerra fredda queste onde sono state molto studiate per tenere sotto controllo le nazioni che facevano esperimenti nucleari, infatti il primo arrivo di un'onda generata da un'esplosione nucleare è sempre un'onda P in compressione.

[modifica] Onde di taglio o trasversali (S)

Le onde S muovono le particelle perpendicolarmente alla loro direzione di propagazione. Sono più lente delle onde P, viaggando nella crosta con una velocità tra 2,3 e 4,6 km/s. Queste non possono propagarsi attraverso i fluidi perché questi non hanno resistenza a taglio.

[modifica] Onde superficiali (R e L)

Le onde superficiali, a differenza di quello che qualcuno potrebbe pensare, non si manifestano dall’epicentro (il corrispondente verticale sulla superficie dell’ipocentro), ma solo ad una certa distanza da questo. Tali onde sono il frutto del combinarsi delle onde P e delle onde S, sono perciò molto complesse.

Le onde di Rayleigh, dette anche onde R, muovono le particelle secondo orbite ellittiche in un piano verticale lungo la direzione di propagazione, come avviene per le onde in acqua.

Le onde di Love, dette anche onde L, muovono invece le particelle trasversalmente alla direzione di propagazione (come le onde S), ma solo sul piano orizzontale.

[modifica] I maremoti

I terremoti, specialmente quelli che avvengono sotto il mare o sotto aree coperte dall'oceano, possono provocare maremoti (detti anche tsunami), sia come risultato diretto della deformazione del letto marino causata dal terremoto, sia come risultato di uno smottamento subacqueo indirettamente innescato da questo. Altri effetti dei terremoti possono essere: la formazione di crepacci dai quali alle volte possono fuoriuscire acque, fanghi o gas; abbassamento od innalzamento dei suoli; frane di parti scoscese.

[modifica] Le scale di misurazione

I sismografi sono degli apparecchi speciali in grado di rilevare con precisione l'ora, la direzione e la durata di una scossa. Questi rilevano anche tutte le scosse non percepibili dall'uomo.

Negli anni '30, un sismologo Californiano, Charles Francis Richter, sviluppò una semplice scala numerica (che chiamò magnitudine) per descrivere le dimensioni relative dei terremoti, la quale sarebbe stata in seguito chiamata Scala Richter. Dopo Richter, i sismologi hanno sviluppato diverse scale di magnitudine.

La maggior parte delle scale in uso nel mondo occidentale sono mutuamente consistenti al punto da usare comunque il termine "Scala Richter" quando si riferiscono i valori al pubblico. Altre scale (e modi di descrivere la dimensione dei terremoti) sono usate in altre aree geografiche e dagli specialisti in terremoti. La stampa talvolta riporta questi valori come "magnitudine Richter", creando confusione nel pubblico.

Gli effetti del terremoto sono descritti in termini di intensità in una scala che tenta di quantificare la gravità dello scuotimento in un dato punto. Esistono diverse scale di intensità, con diversi gradi di consistenza le une con le altre. La più conosciuta è la Scala Mercalli, inventata dal vulcanologo italiano Giuseppe Mercalli, ma la più consistente e analitica Scala Macrosismica Europea sta divenendo d'utilizzo sempre più frequente.

[modifica] Cause dei terremoti

Per approfondire, vedi la voce Teoria del rimbalzo elastico.
L'Interstate 880 a Oakland, California, dopo il terremoto del 1989.
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L'Interstate 880 a Oakland, California, dopo il terremoto del 1989.

Alcuni terremoti sono causati dal movimento magmatico all'interno di un vulcano, e possono essere indicatori di una imminente eruzione. In rarissimi casi dei terremoti sono stati associati all'accumulo di grandi masse d'acqua dietro a delle dighe, come per la Diga di Kariba in Zambia, Africa, e con l'iniezione o estrazione di fluidi dalla crosta terrestre (Arsenale delle Montagne Rocciose). Tali terremoti avvengono perché la resistenza della crosta terrestre può essere modificata dalla pressione del fluido. Infine, i terremoti (in senso molto ampio) possono essere il risultato della detonazione di esplosivi.

Nel periodo della guerra fredda, i due blocchi studiavano i progressi nucleari del blocco contrapposto grazie all'utilizzo di strumenti sismologici, al punto che i test nucleari (sotterranei o in atmosfera) sono stati usati sia dagli USA che dall'URSS come una sorta di comunicazione indiretta col nemico.

[modifica] La previsione dei terremoti

Per approfondire, vedi la voce Previsione dei terremoti.

[modifica] I più forti terremoti dal 1900

  1. Valdivia, Cile - magnitudo 9.5 - 22 maggio 1960
  2. Prince William Sound, Alaska - magnitudo 9.2 - 28 marzo 1964
  3. Al largo della costa nord di Sumatra - magnitudo 9.0 - 26 dicembre 2004
  4. Kamchatka, Russia - magnitudo 9.0 - 4 novembre 1952
  5. Al largo della costa dell'Ecuador - magnitudo 8.8 - 31 gennaio 1906
  6. Sumatra, Indonesia - magnitudo 8.7 - 28 marzo 2005
  7. Isole Rat, Alaska - magnitudo 8.7 - 4 febbraio 1965
  8. Isole Andreanof, Alaska - magnitudo 8.6 - 9 marzo 1957
  9. Assam, Tibet - magnitudo 8.6 - 15 agosto 1950
  10. Isole Kurili, Russia - magnitudo 8.5 - 13 ottobre 1963
  11. Mare di Banda, Indonesia - magnitudo 8.5 - 1 febbraio 1938
  12. Kamchatka, Russia - magnitudo 8.5 - 3 febbraio 1923

[modifica] I terremoti più distruttivi nel mondo

  1. Shansi, Cina - 830.000 morti - 23 gennaio 1556
  2. Sumatra - 283.106 morti - 26 dicembre 2004
  3. Tangshan, Cina - 255.000 morti - 27 luglio 1976
  4. Aleppo, Siria - 230.000 morti - 9 agosto 1139
  5. Damghan, Iran - 200.000 morti - 22 dicembre 856
  6. Tsinghai, Cina - 200.000 morti - 22 maggio 1927
  7. Gansu, Cina - 200.000 morti - 16 dicembre 1920
  8. Ardabil, Iran - 150.000 morti - 23 marzo 823
  9. Kanto, Giappone - 143.000 morti - 1 settembre 1923
  10. Messina e Reggio Calabria, Italia - 130.000 morti - 28 dicembre 1908
  11. Ashgabat, URSS - 110.000 morti - 5 ottobre 1948
  12. Chihli, Cina - 100.000 morti - settembre 1290
  13. Pakistan - 80.361 morti - 8 ottobre 2005
  14. Caucaso - 80.000 morti - novembre 1667
  15. Tabriz, Iran - 77.000 morti - 18 novembre 1727
  16. Gansu, Cina - 70.000 morti - 25 dicembre 1932
  17. Lisbona, Portogallo - 70.000 morti - 1 novembre 1755
  18. Perù - 66.000 morti - 31 maggio 1970
  19. Quetta, Pakistan - tra 30.000 e 60.000 morti - 30 maggio 1935
  20. Sicilia, Italia - 60.000 morti - 11 gennaio 1693
  21. Avezzano - 33.000 - 13 gennaio 1915

[modifica] Voci correlate

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