Messapi
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I Messapi furono un'antica popolazione italica stanziatasi nell'attuale Penisola Salentina, all'estremità meridionale della Puglia.
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[modifica] Origini
I Messapi giunsero nel Salento probabilmente alle soglie dell'età del ferro intorno all'XI secolo a.C., in seguito ai movimenti migratori che dall'Illiria, attraverso il Canale d'Otranto, riversarono sulla penisola italiana numerosi popoli (Umbri, Dauni, Enotri, Iapigi, Peucezi) con caratteristiche comuni agli Osco-Umbri. Tali caratteristiche concernono la lingua parlata, le pratiche di culto e l'abilità nell'allevamento ed addestramento dei cavalli per fini bellici.
[modifica] Dodecapoli messapica
I Messapi si stabilirono nell'attuale Salento organizzandosi in una dodecapoli messapica ovvero dodici città stato autonome che riconoscevano come capitale politico - amministrativa della federazione Oria, e come capitale militare Ceglie Messapica per la sua posizione strategica contro la nemica Taranto. La dodecapoli era formata da Alytia (Alezio), Aoxentum (Ugento), Brention/Brentesion (Brindisi), Hyretum/Veretum (Vereto), Hodrum/Idruntum (Otranto), Kaìlia (Ceglie Messapica), Manduria, Mesania (Mesagne), Neriton (Nardò), Orra (Oria), Sybar (Cavallino), Thuria Sallentina (Roca Vecchia). Oggi tali città sono ripartite tra le tre provincie salentine di Taranto, Brindisi e Lecce. Questi popoli ebbero fin da subito contrasti con le popolazioni indigene, in particolare con gli Ausoni: furono questi contrasti ad esempio a provocare la migrazione degli Elimi e dei Siculi in Sicilia.
[modifica] Tratti distintivi
I Messapi in particolare sono ricordati per il grande impiego della cavalleria e per la loro ferocia: nel 478 a.C. sterminarono un esercito di Tarentini e Reggini. Scarsi comunque sono gli elementi che li riguardano almeno fino al V secolo a.C., periodo al quale risalgono le circa 200 iscrizioni in lingua detta appunto "messapica", che presenta chiari elementi illirici e che fanno presumere l'arrivo di nuove popolazioni attraverso l'Adriatico tra il VI ed il V secolo a.C., modificando nuovamente gli equilibri della regione. Da questo periodo in poi non si parlerà più infatti di Messapi, bensì di Salentini (o Sallentini) e Calabri, popoli con cui successivamente entreranno in contatto i Romani. Messapi è un nome che sarà usato solo dai Greci, come chiaramente si evince da questo passo di Strabone:
«Subito confinante vi è la Iapigia, i Greci la chiamano anche Messapia, mentre i locali chiamano la parte intorno al capo Iapigio terra dei Salentini, dopo i Calabri".»
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Per quello che riguarda il termine "Messapo", non è chiaro se l'origine sia autoctona in toto o in parte, oppure se sia un invenzione dei primi storiografi greci per indicare la penisola salentina."Messapia" = "terra tra due mari". L'unica divinità messapica che si conosce, grazie alle iscrizioni trovate nella Grotta della Poesia, è Taotor Andirabas. La grotta, scoperta nel 1983, di origine carsica, si affaccia sulla falesia costiera di Roca (LE), per parecchi anni sede di culto del dio Taotor (o anche Tator, Teotor, o Tootor). Nonostante le iscrizioni dei Messapi (che adottavano, come molte altre popolazioni del bacino mediterraneo, l'alfabeto greco) non si hanno ulteriori dettagli riguardanti la divinità, sia per la scarsità di informazioni, sia per lo strano linguaggio degli abitanti della Messapia.
Il linguaggio dei Messapi è ancora, infatti, non del tutto chiaro, soprattutto a causa della mancanza di materiale scritto – se si escludono le iscrizioni su stele di pietra, trovate in abbondanza nel territorio messapico.