Albania
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Albania | |||||||||
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Informazioni | |||||||||
Nome completo: | Repubblica di Albania | ||||||||
Nome ufficiale: | Republika e Shqipërise | ||||||||
Lingua ufficiale: | albanese | ||||||||
Capitale: | Tirana (con le zone limitrofe, 1.000.000 ab. / 2006) | ||||||||
Politica | |||||||||
Governo: | Repubblica Parlamentare | ||||||||
Presidente della Repubblica: | Alfred Moisiu | ||||||||
Primo Ministro: | Sali Berisha | ||||||||
Indipendenza: | 28 novembre 1912 dall'Impero Ottomano | ||||||||
Ingresso all'ONU: | 14 dicembre 1955 | ||||||||
Area | |||||||||
Totale: | 28.748 km² | ||||||||
Pos. nel mondo: | 139° | ||||||||
% delle acque: | 4,7 % | ||||||||
Popolazione | |||||||||
Totale: | 3.370.113 ab. (Censimento 1990 INSTAT, www.instat.gov.al) | ||||||||
Pos. nel mondo: | 126° | ||||||||
Densità: | 125 ab./km² | ||||||||
Geografia | |||||||||
Continente: | Europa | ||||||||
Fuso orario: | UTC +1 | ||||||||
Economia | |||||||||
Valuta: | Lek | ||||||||
Energia: | 0,21 kW/ab. | ||||||||
Varie | |||||||||
TLD: | .al | ||||||||
Prefisso tel.: | ++ 355 | ||||||||
Sigla autom.: | AL | ||||||||
Inno nazionale: | Hymni i Flamurit | ||||||||
Festa nazionale: | 28 novembre |
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L'Albania (denominazione ufficiale: Repubblica di Albania, in albanese: Republika e Shqipërisë) - detta anche Shqipëria, letteralmente Paese delle aquile - è uno stato della Penisola balcanica, nel sud-est dell'Europa. Confina con il Montenegro a nord-ovest ed il Kosovo a nord-est, con la Macedonia ad est e con la Grecia a sud; le sue coste si affacciano sul Mar Adriatico e sullo Ionio.
Indice |
[modifica] Storia
Per approfondire, vedi la voce Storia dell'Albania. |
L'Albania fu abitata, per migliaia di anni, da diverse colonie autoctone Illire, discendenti dei Pelasgi, il cui territorio confinava
Fu in seguito parte della Provincia Romana dell'Illiria "Illiricum", all'epoca di Gaio Giulio Cesare (Latino:Gaius Julius Caesar), come Governatore.
Il territorio albanese è stato abitato fin dall'antichità, come dimostrano i ritrovamenti archeologici e gli studi antropologici su campioni di resti umani del medio-tardo Paleolitico risalenti a un periodo compreso tra 100.000 e 10.000 anni fa, rinvenuti presso la località di Xare e nelle caverne di Santa Marina a Saranda, nel sud del paese.
La nazione albanese discende quindi dagli Illiri. Intorno al VI secolo a.C. gli stessi Illiri, grazie ad un rapido sviluppo economico agricolo e produttivo determinato dalla metallurgia (per uso civile e militare) del bronzo e del ferro, svilupparono una forte identità comune rafforzando il predominio sul territorio con il commercio e in molti casi con atti di pirateria. Fondarono importanti città sulla costa mediterranea, tra cui quelle che oggi chiamiamo Durazzo (in albanese: Durrës), Valona (Vlorë), Scutari (Shkodër), Butrinto ed Alessio (Lezhë o Lezha).
L'invasione dell'esercito romana del II secolo a.C., nonostante abbia comportato pesanti conseguenze dal punto di vista militare, è comunque stata affrontata con politiche di integrazione e di assimilazione anche grazie alla forte identità originaria etnica e culturale degli Illiri.
Al crollo dell'Impero Romano, sul finire del IV secolo, l'Illiria si è quindi ritrovata sotto il dominio dell'Impero Bizantino ed ha subito, col passare dei secoli, le invasioni di popolazioni barbare come i Goti e gli Avari; intorno al V secolo è stata la volta degli Slavi Macedoni, che occuparono la parte settentrionale del territorio illirico. Nel 1478 il territorio delle Principate del'Albania divenne quindi parte dell'Impero Ottomano.
Le Province Illiriche furono uno dei governatorati dell'Impero napoleonico, costituito in seguito al trattato di Vienna (14 ottobre 1809). Comprendeva gli antichi domini veneziani della Dalmazia e dell'Istria, Ragusa, e le province austriache dell'Alta Carinzia, Carniola, Istria, Friuli e Croazia meridionale. Occupate dagli Austriaci nel 1813, le Province Illiriche furono assegnate agli Absburgo dal congresso di Vienna.
Al termine della Prima guerra dei Balcani, il 28 novembre 1912, alcuni esponenti politici del paese - tra cui Ismail Qemali - dichiararono l'indipendenza dell'Albania dall'Impero Ottomano mentre il paese versava in uno stato di disordine civile e politico. Diversi governi si succedettero nel tentativo di sviluppare uno stato laico, indipendente e democratico. Tali tentativi furono appoggiati dalle élite intellettuali, da parte della piccola e media borghesia nazionalista urbana, da parte della nobiltà e dei rappresentanti dei ceti elevati delle famiglie albanesi nazionaliste e dalla comunità legata alla diaspora albanese in Europa e negli Stati Uniti d'America, con il supporto e l'intervento della Società delle Nazioni negli anni '20.
Il processo di riforma democratica e laica fu interrotto dal colpo di stato politico-militare guidato da Ahmet Zogu, autonominatosi Re col nome di Zog I.
Nel periodo 1924 - 1943 si svilupparono intensi rapporti bilaterali economici tra Italia e l'Albania (per approfondire la ricerca dei quali è possibile consultare l'archivio della Banca d'Italia e della Banca Nazionale Albanese).
Il regime monarchico fu ribaltato nel 1939 quando l'Albania venne occupata dall'esercito fascista italiano.
Nel 1943, subito dopo la firma dell'armistizio con gli Alleati Aleanza Atlantica Anglo-Americana da parte del Governo italiano, l'Albania venne invasa dall'esercito nazista. Si formò così un movimento dei gruppi nazionalisti e di resistenza partigiana (formata principalmente dal partito nazional-comunista guidato da Enver Hoxha), che riuscì a prendere il controllo del paese fino alla cosiddetta vittoria popolare di liberazione nazionale antifascista, nel 1944. I nazionalisti e patriotici antifascisti albanesi si organizzarono nella L.A.N.Ç. - Lufta Antifashiste Nazional Çlirimtare.
Dall'anno 1944 - 1990, l'Albania divenne uno stato nazional-comunista estremamente isolazionista che dedicò poche energie alla cooperazione politica anche con gli altri stati comunisti del Patto di Varsavia dominato dall'Unione Sovietica.
Dopo la caduta del Muro di Berlino, cinque anni dopo la morte di Enver Hoxha il sistema mono-politico revisionista subì un impatto politico-economico negli anni 1990-1992, comincia la rivolta degli studenti e professori universitari di Tirana, intelettuali moderati e dei tecnici operai che porto la contra rivoluzione con la rinascita della democrazia e viene ripristinato il sistema multipartito, ma la nazione soffriva di molti problemi legati al basso sviluppo social-economica. La prima riforma legislativa riguardò l'economia di transizione e in particolare il diritto di proprietà privata venne sostituito alla gestione della proprietà statale e pubblica. Successivamente venne intrapresa la lunga strada verso l'adeguamento ai programmi europei del Patto di Stabilità e Crescita secondo il protocollo del Trattato di Maastricht. Nel 12 giugno 2006, il Governo e il rappresentanti parlamentari dell'Albania hanno siglato a Lussemburgo l’Accordo di Stabilizzazione e Associazione (Asa) con l’Unione Europea, diventando così il terzo dei paesi di Sud Est del'Europa ad impegnarsi con le istituzioni politiche di Bruxelles in profonde riforme, dopo la Croazia (attualmente Paese candidato all’adesione) e la Macedonia. Tutti i sogetti politici in Albania si sono uniti per un giorno ai festeggiamenti di ciò che è stato definito “un evento storico”, anche se l’U.E., ha subito messo in chiaro che d’ora in poi Tirana politica dovrà darsi parecchio da fare. Molti di operatori dei mezzi di informazione e mass-media locali invece si sono assunti il compito dei accordi con gli sogetti politici di propagandare alla popolazione, che ancora appare disorientata, i cambiamenti politici e social-economici effettivi che comporta l’A.S.A.
[modifica] Geografia
Per approfondire, vedi la voce Geografia dell'Albania. |
L'Albania si estende su una superficie totale di 28.748 km²; per avere un termine di confronto, è leggermente più grande della Sicilia.
[modifica] Clima
Trovandosi ad una latitudine soggetta a diverse caratteristiche climatiche durante le stagioni estiva ed invernale, avendo la costa affacciata sui mari Adriatico e Ionio e le regioni montuose appoggiate all'elevata massa dei Balcani, l'Albania ha un elevato numero di regioni climatiche considerata la sua modesta superficie.
Le pianure litoranee hanno tipicamente un clima mediterraneo, le regioni montuose hanno un clima continentale mediterraneo. Sia nelle pianure che nell'interno, il clima varia marcatamente da nord a sud. Le pianure hanno inverni miti, con una temperatura media di 7°C. D'estate la temperatura media è di 24°C con un'alta percentuale di umidità. Nelle pianure del sud, le temperature medie sono di circa cinque gradi più alte durante tutto l'anno. La differenza è più marcata durante l'estate.
[modifica] Confini
Confina con il Montenegro a nord (per 287 km), con il Kosovo e con la Macedonia a nord-est (151 km), e con la Grecia per 282 km a sud. Ad eccezione della linea costiera, tutti i confini dell'Albania sono convenzionali, stabiliti in linea di principio durante il Congresso degli Ambasciatori del 1912-1913 a Londra, dopo la proclamazione dell'indipendenza.
Il principio originale definiva linee di separazione, per quanto possibile, in conformità con gli interessi del popolo albanese e delle nazionalità delle regioni confinanti, seguendo le caratteristiche fisiche del territorio più marcate e mirando a separare nel modo migliore i gruppi nazionali ed etnici. I confini settentrionali ed orientali erano posti tra gli albanesi ed i serbi e i montenegrini; il confine sudorientale tra gli albanesi ed i greci; l'importante regione dei laghi della Macedonia occidentale era da dividersi fra i tre stati, Albania, Grecia e Regno di Jugoslavia, la cui popolazione viveva nella zona.
Il paese venne occupato, durante la Prima guerra mondiale, dagli eserciti di Italia, Serbia, Grecia e Francia, ma i confini stabiliti nel 1913 furono essenzialmente riaffermati dalle potenze vincitrici nel 1921. Alcune variazioni sono state accordate per salvaguardare le situazioni economiche locali, ad esempio per impedire la separazione di un villaggio dalle sue zone di pascolo o i mercati dalle relative zone di produzione. Le pressioni politiche inoltre furono un fattore importante nelle trattative, ma il risultato fu condizionato dall'approvazione delle potenze, che avevano interessi più astratti, soprattutto mantenere l'equilibrio delle forze piuttosto che specifiche ambizioni economiche.
La divisione della regione dei laghi fra tre nazioni richiese che ciascuno di essi avesse una parte delle pianure nelle vicinanze. Questa decisione artificiale, una volta presa, condizionò necessariamente i confini settentrionale e meridionale. Il confine che si estende dai laghi generalmente verso nord, sebbene segua le creste degli alture orientali, rimane distante dai 16 ai 32 km dallo spartiacque. Poiché i negoziatori al congresso di Londra si rifiutarono di utilizzare lo spartiacque come confine nordorientale del nuovo stato dell'Albania, la popolazione albanese del Kosovo fu incorporata nella Serbia.
Nell'estremo nord e nelle regioni montagnose del nordest dell'Albania, il confine segue le creste delle montagne attraverso le in gran parte inaccessibili Alpi Albanesi settentrionali, conosciute localmente come Bjeshkët e Namunës. Per la maggior parte, non esiste un confine naturale dalle alture all'Adriatico, anche se il lago di Scutari (Shkoder) e una parte del corso del fiume Buna a sud del lago sono stati usati per contrassegnare il confine nord-occidentale dell'Albania. A sud e sud-ovest, tra la regione dei laghi e il Mar Ionio, il confine sudorientale del paese non segue lo spartiacque ma attraversa alcune creste montuose.
[modifica] Morfologia
È bagnata dal Mare Adriatico e dal Mar Ionio; le sue coste misurano 362 km. Le pianure occidentali si affacciano sul mare Adriatico e sullo strategico canale d'Otranto, largo circa 100 km, che separa l'Albania dalla Puglia.
Il territorio è costituito da una piccola porzione di terreno pianeggiante e agricolo (700.000 ettari prevalentemente nella fascia costiera e nella pianura di Korca), mentre la gran parte è collinare, montagnoso e impervio. La vetta più alta raggiunge i 2.753 m di altezza. Il clima nell'entroterra è principalmente di tipo continentale, mentre la fascia costiera è caratterizzata da un clima mediterraneo.
Oltre alla capitale Tirana, che insieme ai comuni limitrofi conta circa 1.000.000 abitanti, le città principali sono Durazzo, Scutari Elbasan, Korca e Valona
[modifica] Geografia politica
Per approfondire, vedi la voce Suddivisioni dell'Albania. |
L'Albania è suddivisa amministrativamente in 12 prefetture o "contee" (il termine ufficiale è qark/qarku, ma viene usato anche prefekturë/prefektura), a loro volta suddivise in 36 distretti (rrethe in albanese).
La capitale del paese, Tirana, è sottoposta a uno statuto particolare in quanto metropoli.
[modifica] Economia
Il Sistema Albania è un paese estremamente povero per gli standard europei e sta attualmente compiendo la difficile transizione verso un'economia di mercato. La caduta del regime politico comunista è infatti avvenuta più tardi e in modo più caotico rispetto agli altri paesi dell'Est europeo ed è stata caratterizzata da un massiccio esodo di rifugiati verso l'Italia e la Grecia nel 1991 e nel 1992. I primi tentativi di riforma cominciarono all'inizio del 1992, dopo che il valore reale del PIL era diminuito di oltre il 50% rispetto al picco del 1989.
Il governo, eletto democraticamente, che si insediò nell'aprile del 1992, lanciò un ambizioso programma di riforme per arrestare il decadere dell'economia e instradare il paese verso un'economia di mercato. Gli elementi chiave della riforma comprendevano la liberalizzazione del sistema dei prezzi e degli scambi, un consolidamento fiscale, un più serrato controllo sulla politica monetaria e una rigorosa politica delle entrate. Questi cambiamenti erano supportati da un ampio pacchetto di riforme strutturali, che comprendevano la privatizzazione, la creazione di imprese, riforme nel settore finanziario e la creazione di un quadro legale per l'economia di mercato e le attività del settore privato.
La maggior parte dei prezzi furono liberalizzati e per i prodotti industriali sono attualmente ai livelli Europei e globali. Furono privatizzate la maggior parte delle imprese di stato, delle piccole industrie e le società cooperative agricole. Si continuò con la privatizzazione dei servizi di trasporto e delle imprese medie e piccole. A partire dal 1995 il governo iniziò a privatizzare le grandi imprese di stato: nel 2006 è iniziata la fase finale per una nuova gara di privatizzazione di TELECOM ALBANIA-ALBTELECOM, impresa statale di telecomunicazione fissa, con le tecnologie ALCATEL di fibra ottica, SIEMENS, ADSL e una licenza integrata di rilancio per un Operatore Mobile GSM. Le altre imprese statali che sono nella fase di privatizzazione come INSIG (l'Istituto Nazionale delle Assigurazioni), il settore distribuzione della KESH (la Compagnia Corporate Albanese per l'Energia Elettrica) e Albpetrol.
I risultati degli sforzi dell'Albania furono inizialmente incoraggianti. Dietro il settore trainante dell'agricoltura il PIL (prodotto interno lordo) crebbe di circa l'11% nel 1993, dell'8% nel 1994 e di più dell'8% nel 1995, con la maggior parte di questa crescita nel settore privato. L'inflazione annua cadde dal 25% del 1991 a percentuali ad una sola cifra. La moneta albanese (il Lek) si stabilizzò. L'Albania divenne meno dipendente da aiuti alimentari esterni. La rapidità e il vigore della risposta imprenditoriale privata alle aperture e alla liberalizzazione fu maggiore delle aspettative.
A partire dal 1995, tuttavia, il progresso si arrestò, con una trascurabile crescita del PIL nel 1996. Un indebolimento nella risoluzione del governo a continuare le politiche di stabilizzazione in occasione delle elezioni del 1996 contribuì al rinnovarsi della pressione inflazionistica, che raggiunse il 20% nel 1996, spinta anche dal deficit superiore al 12%.
Il collasso social-economico agli inizi del 1997 e del sistema finanziario portò il fallimento della Banca statale Agricola Albanese e la Banca statale Commerciale Albanese, un regime finanziario viziato dalla creazione di schemi piramidali speculativi finanziari e da traficanti usurai che avevano attirato depositi di una parte notevole della popolazione, diede origine a disordini che causarono più di 1500 morti, una diffusa distruzione di proprietà pubblica e privata con una caduta dell'8% del PIL e l'esplosione dell'inflazione al 50%. Il valore della moneta albanese durante la crisi del 1997 diminuì della metà, prima di salire nuovamente nel gennaio del 1998 alla quota di 143 lek per un dollaro. Il nuovo governo, che si insediò nel luglio del 1997, fu costretto ad adottare energiche misure per ristabilire l'ordine pubblico e rivitalizzare le attività economiche e il commercio. Nel 1998 l'Albania si riprese dalla crisi del 1997 e il PIL riprese a crescere del 7% nel 1999. Il 1999 fu caratterizzato dalla conflitto fra NATO e Serbia (allora Repubblica Federale di Jugoslavia) per la questione del Kosovo. Una considerevole massa di aiuti venne stanziata dalla comunità internazionale per aiutare il Governo albanese a sostenere gli alti costi dovuti all'afflusso di quasi mezzo milione di rifugiati dal Kosovo.
Attualmente l'Albania è sottoposta ad un intensivo regime di ristrutturazione macroeconomica sotto la sorveglianza del Fondo Monetario Internazionale e della Banca Mondiale in collaborazione per la politica monetaria con la Banca d'Albania (Banca Centrale dello stato Albanese). Esiste una profonda necessità di riforme, che riguarda tutti i settori dell'economia reale, ma la possibilità di attuarle è limitata da una scarsa capacità amministrativa con una mentalità mediocre provinciale e da bassi livelli di reddito, che rendono la popolazione particolarmente vulnerabile alla disoccupazione, alla fluttuazione dei prezzi e alle altre variabili che interessano negativamente i redditi.
L'economia continua ad essere sostenuta dalle rimesse di immigrati di un Miliardo di Euro all'anno, poiché circa il 20% della forza lavoro opera all'estero, soprattutto in Italia e in Grecia. Queste rimesse sostengono il PIL ed aiutano a mitigare il notevole deficit della bilancia dei pagamenti.
Gran parte delle terre agricole, privatizzate nel 1992 dai governi post-comunisti in questa fase di transizione attraverso una diffusa distribuzione sociale senza obblighi finanziari, che aveva dato luogo a mini-fattorie della piccola proprietà contadina con la dimensione media inferiore ad un ettaro, negli ultimi anni registrano redditi in aumento in alcune imprese agricole familiari e consorzi sociali società collettiva dei soci agricoltori diretti, ancora non è sviluppata nella legislazione albanese il contratto agrario "Mezzadria".
Investimenti esteri su larga scala sono tuttavia ancora ostacolati dalla mancanza di infrastrutture pubbliche e sociali, a cui si aggiungono:
- la ridotta capacità delle autorità fiscali ad esercitare un'adeguata vigilanza sul sistema bancario e tributaria specialmente su settore agricolo e sulla proprietà immobiliare nella zona rurale, per i motivi politici elettorali;
- l'assenza nella Borsa di Tirana di una banca dati contenente informazioni certe dei Titoli sulla proprietà mobiliare e immobiliare da parte di persone fisiche e/o giuridiche private, degli enti statali e pubblici, nonché sulla proprietà privata, di imprese agricole, agro-industriali, industriali, commerciali di export-import e dei servizi;
- l'assenza di una legislazione nazionale e strutture di vigilanza di diritto sulla difesa della proprietà industriale e intelettuale e/o il codice/codecs nazionale per i prodotti alimentari e industriali;
- la mancanza di legislazione adeguata e di un appropriato sistema fiscale riguardo ai contratti ancora non strutturati.
[modifica] Sistema Bancario
Dopo gli anni novanta molte banche commerciali private straniere e albanesi hanno aperto importanti sedi e filiali nelle principali città. Fra queste, una decina di banche sono controllate da società commerciali bancarie greche, una di queste filiale con la banca madre in Grecia e stata acquistata ultimamente da Groupe Crédit Agricole francese; poi abbiamo una dall'austriaca Raiffeisen Bank che si è avvalsa della privatizzazione della Banca Nazionale del Risparmio albanese; due dalle vandale ProCredit Bank e KFW Bankengruppe (quest'ultima è prevalentemente impegnata nel settore energetico e nella collaborazione del credito per lo sviluppo); due dalle italiane Gruppo Sanpaolo IMI di Torino (in joint-venture con SIMEST Società Italiana per le Imprese all'Estero e BERS - Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo) e l'altra Banca Popolare Pugliese in società con Banca SELLA (Banca Italiana per lo Sviluppo); due dalle statunitensi American Bank of Albania, creata dall’Albanian American Enterprise Fund AAEF, acquistata ultimamente 80% delle azioni da Gruppo Sanpaolo IMI di Torino e Union Bank / Western Union; due arabe; una dalla società turca che si è avvalsa della privatizzazione della Banca Nazionale del Commercio, BKT; una malese; una bulgara. Due istituti di credito appartengono a privati albanesi: Credins Bank e Banca Popolare.
Esistono inoltre alcuni istituti privati finanziari di micro-credito nel settore di sviluppo sostenibile dediti ai servizi all'agricoltura e per le piccole imprese di agroindustria: Fondazione per il Finanziamento Rurale, Partner Albanese di Micro-Credito (creata dall’Albanian American Enterprise Fund, AAEF), Unione Finanziario "Jehona", Unione Albanese del Credito di Risparmio, Fondazione "Drejt se Ardhmes", Fondazione "Besa", Fondazione per il Finanziamento delle Communitá Montane.
[modifica] Sistema delle Imprese
Negli ultimi anni della transizione economica hanno cominciato a diffondersi piccole e medie imprese (PMI/SME), manufatturiere nei settori dell'abbigliamento e delle calzature, e alcune piccole imprese industriali e agro-industriali, ad opera di privati albanesi o società miste con imprenditori italiani (di cui relativamente pochi dal centro-nord e maggiormente meridionali e pugliesi). Partecipano anche imprese greche, turche, tedesche e delle alcune industrie di export USA, quest'ultime attive nel settore delle erbe officinali bio naturali e medicinali.
I punti di forza di queste imprese sono:
- Basso costo del lavoro e mercato del lavoro flessibile. Il costo del lavoro in Albania è tra i più bassi in Europa. Il reddito mensile medio di un addetto operaio nel settore dell’abbigliamento e calzaturiero è pari a circa 200-250 Euro;
- Disponibilità di significative risorse naturali, l’Albania ha importanti risorse minerarie, tra cui cromo, nichel, rame, petrolio e carbone. Inoltre, sono presenti anche giacimenti di bauxite e fosfati, ancora poco sfruttati. Di minor importanza le riserve di dolomite, gesso, argilla, vetri vulcanici, bitume e marmo, sale marino bio-naturale di prima qualità a Valona e lungo la Riviera del sud fino al Konispol;
- Favorevole locazione geografica. Grazie alla sua collocazione geografica, l’Albania può essere utilizzata come base per la delocalizzazione di alcuni processi produttivi. I collegamenti giornalieri di trasporto via aereo e via mare di traghetto con l’Italia, da Durazzo e Valona verso i porti di Trieste, Ancona, Bari e Brindisi garantiscono un flusso rapido e continuo di merci;
- Lo sviluppo del settore dei servizi di terzario avanzato, che può contare nella formazione laica contemporania della capitale umano e sulla coorte dei nuovi laureati albanesi con conoscenza avanzata della lingua inglese e della lingua italiana, preparatisi nelle università occidentali europee (tra cui il Politecnico di Milano e di Torino, Università per Stranieri di Perugia, l'Università degli Studi di Torino, Milano, Università la Sapienza Roma I, Università di Tor Vergata Roma II, Roma III, Univ. degli Studi di Firenze, Venezia, Perugia, Bologna e Bari e oltre a numerose università statunitensi, canadesi, tedesche e britanniche) con i diplomati nelle Università Statali di Tirana e in altre citta del'Albania.
Molto favorevole inoltre la creazione di imprese industriali e dei servizi avanziati ad alto contenuto di qualità del lavoro e del capitale umano albanese soprattutto nelle città di Tirana, Durazzo, Scutari, Korca e Valona; specialmente nell'area di sviluppo:
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- degli Internet Service Provider, della tecnologia televisiva Europea DVB - Digital Video Broadcasting, dei programmatori informatici Software in Outsourcing on-line in Internet, della matematica applicata, dell'area strategica di ricerche e sviluppo per le nuove Tecnologie dell'Informazione e delle Comunicazioni - ICT, per le aziende di Outsourcing dedite all'assemblaggio dei Personal Computer, degli accessori relativi al mercato TV satellitare ed allo sviluppo di Software Open Source per le piattaforme ORACLE, JAVA, SUN Microsystems, Multimedia Home Platform (MHP), per siti web semi-professionali, professionali e sistemi avanziati di economia digitale, quest'ultimi in tutto a costi competitivi sul mercato globale.
[modifica] Sistema Economico Industriale
Il livello ancora limitato della produzione industriale nazionale per lo sviluppo del economia reale e del PIL, lascia ampie opportunità agli investitori privati albanesi e stranieri italiani del centro nord Italia e/o in un partner ship.
La Confindustria Albanese (Konfindustria Shqiptare) ha sviluppato studi e ricerche nel campo del Ingegneria Industriale per lo sviluppo dei progetti di lungo termine in partenariati con la Confindustria Italiana e con le corrispondenti organizzazioni di paesi più industrializati dell'Europa Occidentale, interessate a stabilire nuove unità industriali produttive, sviluppate con il supporto finanziario dei grandi gruppi privati bancari e delle fondazioni industriali europee. Questo processo apre importanti prospettive rivolte ai mercati regionali dell'Europa Sud Est, su cui possono trovare spazio tanto i prodotti industriali e agro-industriali europei, quanto quelli agricoli Bio-Organico naturali albanesi come frutta, ortaggi e verdura fresca prodotte da agricoltori diretti e certificati dalla Associazione Albanese dell'Agricoltura Biologica (sito www.organic.org.al), con ICEA Italia (sito www.icea.info), “FiBL/IMO” Svizzera ed “Ecocert” France, secondo gli standard dell'Unione Europea.
Il mercato albanese costituisce anche elemento di attrazione sia per le grandi distribuzioni (Iper- e Supermercati) come la nuova apertura a Tirana (Agosto 2006), del consorzio sociale italiano CONAD ADRIATICA e francese EUROMAX, con un target ad alto potere d'acquisto verso i grandi marchi registrati Italiani e dell'Europa occidentale, sia per i Discount con un target di basso potere d'acquisto dei prodotti senza costi agguntivi di marketing e pubblicità.
Le opportunità economiche imprenditoriali includono la creazione di società miste o di consorzi con le medie e grandi aziende familiari albanesi (è importante dalla storia economica di Albania, di conservare l'identita e l'eredita degli albanesi sulla proprietà privata delle terre agricole), e/o in affito direttamente con i proprietari delle terre agricole, secondo la secolare tradizione economica albanese, italiana e europea. Tali aziende agricole, agro-industriali ed agrituristiche, oggi nel anno 2006, con la nuova legge per lo sviluppo della dimensione di proprietà privata in Albania sono in fase di sviluppo in linea con la media Europea, che lo permette per possedere una proprietà privata da 40 fino a 100 ettari.
Il turismo è una risorsa in crescita con la creazione delle agenzie private turistiche albanesi e straniere, che si concentra sulla Costa Adriatica dal nord e alla Riviera Ionica, in particolare grazie alla presenza di turisti Kosovari e Macedoni.
Il sistema produttivo del paese ha un livello di esportazione minimo e importa molti prodotti industriali, dalle materie prime ai prodotti di largo consumo. Il rapporto export/import è di 1/7 ed è costituito soprattutto da merci provenienti dall'Italia, dalla Grecia, Macedonia e dalla Turchia. Oltre che dalle rimesse degli emigrati (che ammontano a quasi un miliardo di euro l'anno), le importazioni vengono finanziate grazie agli aiuti allo sviluppo ricevuti da alcuni paesi donatori (fra i quali Italia, Germania, Austria, Francia, Svizzera, Gran Bretagna, Irlanda, Spagna, Paesi Bassi, Giappone, Israele, USA, Canada, Turchia, Arabia Saudita e Kuwait) e tramite gli investimenti diretti esteri.
[modifica] Capitale Umano e Lavoro
Più di un quarto della forza lavoro albanese è impiegata all'estero. Secondo i dati dell'Organizzazione Internazionale per le Migrazioni, dagli anni novanta al 2006 sono emigrati piu di 1.000.000 di cittadini albanesi; di questi, la maggior parte ha assunto lo status di migrante economico permanente o a medio termine/stagionale; un centinaio circa sono emigrati inserendosi come imprenditori e commercianti nelle società straniere a partecipazione mista; una decina circa come artisti, musicisti e nelle attivita sportive come calcio in serie A..., mentre molti svolgono attività di ricerca e sviluppo come tecnici specialisti e professori presso i centri di ricerca esteri, sia statali che privati. Attualmente si calcolano circa 25.000 studenti albanesi nel mondo, di cui 10.000 nel solo sistema universitario italiano. In Italia vi sono 400.000 albanesi emigranti economici legalmente riconosciuti e da quelli 15,9% sono titolari come stranieri delle piccole imprese del Confartigianato, mentre in Grecia sono 600.000 emigranti economici albanesi. Altri paesi di forte emigrazione sono Germania, Svizzera, Gran Bretagna, Francia, Stati Uniti e Canada.
P.S.: per approfondire le ricerche sull'integrazione socioeconomica della comunità dei nuovi emigranti economici albanesi in Italia, è possibile consultare gli ultimi rapporti statistici economici dell'ISTAT, della Banca d'Italia, del CENSIS, dell'Osservatorio di Confartigianato sull’imprenditoria straniera, del Ministero della Pubblica Istruzione e quella dell'Università e della Ricerca della Repubblica Italiana.
[modifica] Demografia
Gran parte della popolazione albanese presenta una composizione etnica estremamente omogenea: i profilo della cittadinanza nel 98% dei casi sono di etnia albanese, la quale discende dagli Illiri, popolazione indoeuropea che abitava un tempo la regione. Questa teoria è stata confermata anche dagli ultimi studi in Albania e in Europa da antropologi, genetisti e archeologi su diversi individui di discendenza geneologica con unione sanguigna di nazionalità albanese.
Al gruppo etnico albanese appartengono i gheghi, stanziati a nord, e i toschi, che abitano le aree meridionali del paese. Esigue minoranze sono rappresentate da:
- greci, abitanti nelle zone rurali nel estremo sud presso il confine con la Grecia;
- slavi macedoni, a sud est vicino al Lago di Prespa;
- montenegrini, a nord del Lago di Scutari;
- bosniaci, nelle zone rurali vicino a Durrazzo;
- turchi, zingari e bulgari.
Molti albanesi (circa 2.700.000) vivono nel confinante Kosovo sotto il protettorato della NATO e delle Nazione Unite (risoluzione Nr.1244).
Un altro gruppo albanese (di circa 700.000 unità di persone) vive in Macedonia e altri 500.000 albanesi sono cittadini della nuova Repubblica del Montenegro, della Croazia, Bosnia Herzegovina e la Slovenia.
La diaspora albanese dura da secoli e riguarda molti paesi: in primis l'Italia. Si calcola che la più antica immigrazione fu quella che riguardò 200.000 persone della comunità Arbëresh. In Turchia ci sono 7.000.000 e negli Stati Uniti d'America sono 500.000 di albanesi provenienti dal Kosovo, dall'Albania, Monte Negro e Macedonia. Altre migliaia di persone di origine albanese sono in Romania, Bulgaria, Egitto, Argentina e Australia.
[modifica] Lingua
La lingua ufficiale è l'albanese (99%), anche se l'1% della popolazione rurale dell'estremo sud parla il greco. Una minoranza dell'est parla il macedone e un'altra minoranza del nord ovest parla la lingua slava croata.
[modifica] Educazione, Istruzione e Ricerca
Cenni storici delle scuole e studi accademici nel periodo dell'Illiricum
Per circa quattro secoli, il dominio di Roma apportò nelle terre illiriche un notevole sviluppo commerciale e culturale e pose fine ai dissensi nati tra le tribù locali. I romani stanziarono numerosi accampamenti e colonie, ma la latinizzazione culturale si limitò alle città costiere da Durazzo compresa la Via Egnatia, attraversando la valle del fiume Shkumbini fino in Macedonia e a Bisanzio dal lago di Scutari e dal lago di Ocrida. Apollonia vicino a Valona divenne un centro di istruzione culturale accademica, e lo stesso Giulio Cesare vi inviò suo nipote Ottaviano (che diventerà l'imperatore Augusto), per intraprendere gli studi accademici e arte della guerra.
Gli illiri si distinsero con i loro guerrieri nelle legioni romane e composero in gran parte la Guardia Pretoriana. Vari imperatori romani ebbero le loro origini tra la popolazione dell'Illiria. Tra questi Diocleziano (284-305) che salvò l'impero dalla disintegrazione introducendo delle riforme istituzionali, Costantino I il Grande (324-337) che tollerò il cristianesimo e trasferì la capitale dell'impero da Roma a Bisanzio, che chiamò Costantinopoli e Giustiniano I (527-565) che organizzò il diritto romano.
'Cenni storici dei periodi del sviluppo dell'identita della lingua, scuola e cultura nazionale albanese:'
""periodo di Rinascimento sotto il dominio dell'Impero Ottomano e Turco;"" ""periodo di Indipendenza fino al ex-Monarchia 1912-1939;"" ""periodo di Regime fascista italo-albanese 1939-1944;"" ""periodo di Regime nazional-communista 1944-1990;""
Periodo della transizione post-communista 1990-2006
In Albania attualmente ci sono università di diritto pubblico statali e private che sono nella fase di sviluppo dei curricula accademica per il riconoscimento del titolo di studio con ECTS European Credit Transfert System da parte della Commisione Europea con il Programma TEMPUS per Educazione Universitaria e la Cultura, con obbietivo l'integrazione nel sistema Universitario dell'Unione Europea, secondo il processo della dichiarazione di Bologna.
Molte hanno sedi a Tirana, come l'Università statale di Tirana con le diverse Facoltà, il Politecnico statale, l'Università statale Agraria, Accademia statale delle Belle Arti e della Musica, Accademia statale dell'Educazione Fisica e per lo Sport (Scienze Motorie e per lo Sport), Università statale degli Studi Militari, Accademia statale della Polizia, le due ultime in collaborazione per la riforma della curricula accademica con le strutture di formazione della NATO, PAMECA missione dell'Unione Europea in Albania, specializazzioni nelle accademie dell'Esercito Italiano e Carabinieri in Italia ecc.
Dopo anni 1997, l'offerta delle università private in Albania è più concentrata sulle facoltà di economia finanziaria, bussines, giurisprudenza, medicina, odontoatria e archittetura.
*Università private Italiane:
- Libera Università "Nostra Signora del Buon Consiglio" a Tirana, Fondazione laica e Cattolica del'Istituto Dermopatico dell'Immacolata di Roma (www.idi.it), organizazzione non profit;
Policlinico Universitario con la Facoltà di Medicina e la Facoltà di Scienze Politiche, Economia ed Admministrazione dell'Impresa, Architettura;
Tasse universitarie per i corsi di laurea per un A.A., variano secondo la disciplina scelta in Euro 2500-4000.
- "WISDOM UNIVERSITY", con sistema di educazione a distanza e-learning, filiale della Libera Università "San Pio V" di Roma (Istituto Politico-Religoso).
Corsi di Laurea in Scienze Politiche ed Economiche.
*Università private Albanesi:
- Università "UFO", "LUARASI", "KRISTAL", "MARIN BARLETI", "GIUSTINIANO 1", "POLIS", "EUROPEA" e "JUSTICIA", secondo la legislazione attuale in Albania la forma di organizazzione economica per aprire un università privata di profilo commerciale for profit della società S.r.l., e hanno sedi tutti in Tirana.
Facoltà con degli corsi di economia finanziaria, bussines, giurisprudenza, medicina, odontoatria, archittetura, scienze e comunicazione politica, giornalismo mass-media ecc;
Tasse universitarie per i corsi di laurea per un A.A., minimo in Euro 4000, a parte nell'Univ. "UFO" che variano da Euro 2000-5000.
*Università private USA:
- Filiale del "State University of New York" società S.r.l., dalla Grecia - Selanico, organizazzione laica Greco-USA, a Tirana;
Facoltà di economia finanziaria, bussines, giornalismo mass-media ecc;
Tasse universitarie per i corsi di laurea per un A.A., minimo in US$ 5500.
- Università "S. & P. QIRIAZI", società S.r.l., organizazzione di cultura laica e protestante Albanese-USA;
Facoltà di economia e management finanziario, bussines.
[modifica] Rapporti con la Cultura Italiana
La lingua italiana è la più conosciuta dopo la lingua materna dagli albanesi di ogni generazione e gruppo etnico sociale, che per i programmi televisivi italiani della RAI e Mediaset che raggiungono l'Albania via satellite.
- la frequenza delle scuole statali pubbliche di 69.377 alunni albanesi attualmente nell'a.s. 2005/'06 in Italia;
La conoscenza dell'italiano integrato anche con il Programma Iliria (convenzione ottenuta con accordi bilaterali dai governi italiano e albanese), viene promossa anche a livello universitario con:
- la presenza di 10.000 studenti albanesi attualmente in Italia;
- la formazione continua di docenti professori, insegnanti e traduttori albanesi presso l'Universita' statale di Tirana, nella Facoltà di Lingue Straniere e anche in tutta Italia;
- l'apertura della prima Libera Università privata Italiana a Tirana;
- l'organizzazione professionale da parte dell'Istituto Italiano di Cultura di eventi di promozione culturale dedicati all'arte, alla musica e alla letteratura italiana.
[modifica] Religioni e società
[modifica] Storia sociale e religiosa
Migliaia di anni fa gli abitanti del territorio albanese praticavano riti pagani e credevano nei miti della guerra, della natura e degli animali.
Il cristianesimo si diffuse nelle terre illiriche durante il I secolo d.C.
San Paolo scrisse di aver predicato anche nelle province romane dell'Illiria, e la Sacre Scritture narrano di una sua visita a Durazzo. Con la nascita del cristanesimo in Israele, il discepolo San Paolo conosce l'Albania grazie ai suoi viaggi via terra da Israele a Roma (poi si imbarcava con la nave a Durazzo verso la penisola Italica). L'opera di cristianizzazione fu portata avanti anche dai missionari cristiani attraverso l'antica Via Egnatia e il territorio dell'antica Illiria, dove si fondano le prime comunità e chiese cristiane ilire. Secondo le ultime scoperte archeologiche in alcune citta costiere del territorio dell'Albania in quei tempi sorsero anche alcune piccole communità ebraiche. Le comunità cristiane rimasero legate alla Chiesa Cattolica anche grazie ai capi spirituali religiosi latini italiani e albanesi e nella volonta di principi dei clan Arianiti, Castrioti, Balshaj, Topiaj, Gjon Markaj, Muzakaj.
Quando l'Impero Romano venne diviso in Impero Romano d'Oriente e d'Occidente nel 395, il territorio oggi noto come Albania venne posto sotto la giurisdizione dall'Impero d'Oriente, ma in termini ecclesiastici rimase dipendente da Roma.
Nel 732 un imperatore bizantino, Leone l'Isaurico, assoggettò l'area al patriarcato di Costantinopoli. Per secoli la terra di Albania divenne l'arena delle lotte ecclesiastiche fra Roma e Costantinopoli. Molti degli albanesi gheghi che vivevano a nord del fiume Shkumbini (area comprendente l'odierna Durrazo - Apollonia - Elbasan fino a Korca e l'area di Scutari - la pianura compresa fra il Mare Adriatico e il lago di Scutari) si convertirono al cattolicesimo mentre gli albanesi toschi che vivevano fra le regioni montuose del sud-est e le regioni sudoccidentali a sud del fiume Shkumbini si convertirono alla Chiesa Ortodossa di rito Bizantino.
Una volta scoppiata la guerra tra Impero Romano e Impero Bizantino, quest'ultimo invase il territorio dell'Epiro del nord, dell'Arberia, della Grecia e della Macedonia. Le comunità cristiane sotto il regime politico-militare dell'Impero Bizantino si divisero sia dai riti ortodosi (passando alla liturgia della Sacra Scrittura e ai simboli cristiani), sia dall'autorità di Costandinopoja del clero bizantino.
Seguì l'occupazione da parte dell'Impero Ottomano durante la quale l'autorità turca imponeva la conversione sia con la tassazione delle proprietà delle famiglie albanesi, sia con la minaccia di arruolare i figli nelle campagne militari. In molti accettarono la conversione imposta.
Nel periodo 1944 - 1990, tutte le religioni erano proibite durante il regime nacional-comunista stalinista di Enver Hoxha, quando l'ateismo di stato era stato assunto a principio costituzionale ed imposto con la forza.
[modifica] Situazione odierna
Secondo recenti ricerche quantitative, condotte a livello universitario la situazione e:
- la maggioranza il 35% della popolazione di ogni communità etnica in Albania si dichiara laico o ateo.
Il resto della popolazione dei credenti albanesi si suddivide in questo modo:
- di religione Musulmana e Bektashiana (70%).
- di religione cattolica (17%, vedi Chiesa Cattolica in Albania), a sua volta suddivisa in:
- Chiesa Cattolica di rito latino
- Chiesa Cattolica di rito bizantino (Chiesa Cattolica greco-albanese), in particolare la communità arbëresh in Italia Meriodionale e gli Arvaniti di origine albanese in Grecia;
- di religione ortodossa albanesi e greci (Chiesa Ortodossa (16%) rito bizantino e greco);
- il restante 4% è di altre religioni come i protestanti, ecc.
P.S.: da segnalare che né in Albania né nel Mondo fino ad oggi sono stati organizzati o finanziate ricerche empiriche qualitative per la scelta, l'identità e la pratica dei riti religiosi individuali sia per gli albanesi residenti in Albania che per i migranti.
[modifica] Politica
[modifica] Il Presidente
Per approfondire, vedi la voce Presidenti dell'Albania. |
Capo di stato dell'Albania è il Presidente della Repubblica eletto ogni cinque anni con i 3/5 dei voti dell'Assemblea del Popolo (Kuvendi Popullor) a scrutinio segreto. La maggior parte dei 140 membri dell'Assemblea viene eletta ogni 4 anni.
L'attuale presidente è Alfred Moisiu, eletto il 24 luglio 2002.
Il Presidente ha il potere di garantire il rispetto della costituzione e di tutte le leggi, opera come comandante supremo delle forze armate, esercita le funzioni dell'Assemblea del Popolo quando l'Assemblea non è in carica.
Il Presidente, con la proposta del leader del partito o coalizione di partiti che detiene la maggioranza nell'Assemblea, nomina il Primo Ministro, il quale propone al Presidente i membri del Consiglio dei Ministri. L'intero Consiglio poi viene approvato dal voto dell'Assemblea Popolare.
[modifica] Il Consiglio dei Ministri
Per approfondire, vedi la voce Primi Ministri dell'Albania. |
Il potere esecutivo viene esercitato dal Consiglio dei Ministri. Il presidente del Consiglio è nominato dal Presidente; i ministri sono anche essi nominati dal Presidente sulla base di raccomandazioni del Primo Ministro. L'Assemblea del Popolo dà l'approvazione definitiva alla composizione del Consiglio. Il Consiglio è responsabile sia della politica interna che estera. Dirige e controlla l'attività dei Ministeri e di altri organi dello Stato.
Capo del Governo attualmente è il primo Ministro Sali Berisha del Partito Democratico Albanese (PD) che ha vinto le elezioni del 3 luglio 2005. Egli è a capo di una coalizione politica di centro e centrodestra di cui fanno parte anche:
- il Partito Repubblicano Albanese (PR) guidato da Fatmir Mediu;
- il Nuovo Partito Democratico Albanese (PDR) guidato da Genc Pollo;
- il Partito Democristiano Albanese (PDK) guidato da Nikoll Lesi;
- l'Unione Liberal-Democratica Albanese (BLD).
Sono entrati nel governo attuale precedentemente alleati con i socialisti e la sinistra anche:
- il Partito della Minoranza Greca (PBDNJ) con un ministro (Koco Barka) e due vice-ministri;
- il Partito Agrario Ambientalista Albanese (con Lufter Xhuveli).
[modifica] Le elezioni del 3 luglio 2005
Le elezioni del 2005 si sono svolte in clima pacifico, l’affluenza ha sfiorato il 60% ed è molto alta se si considera che molti cittadini sono emigrati all’estero. L’OCSE ha ammesso che sono state elezioni sostanzialmente regolari, il fatto stesso che la coalizione socialista al governo che controllava gli apparati dello stato abbia perso è indice che in fondo la consultazione è stata regolare, nonostante molti limiti.
Lo scontro è stato tra il blocco socialista al governo da 8 anni e il blocco democratico di centrodestra. Il sistema elettorale è complicato: il parlamento unicamerale con 140 seggi viene eletto su base maggioritaria per 100 seggi e su base proporzionale con scorporo per i rimanenti 40 seggi.
Nel dettaglio sui 100 seggi maggioritari
- i candidati del Partito Democratico (PD) di Sali Berisha hanno vinto in 57 casi (soprattutto nel nord),
- i candidati del Partito Socialista (PS) di Fatos Nano, premier uscente, hanno vinto in 41 casi (soprattutto nel sud),
- 1 seggio è andato all’indipendente ex-ministro della giustizia Spiro Peci,
- 1 seggio è stato conquistato da Ilir Meta, ex-socialista in rotta con Fatos Nano che ha fondato un movimento autonomo (Movimento Socialista per l’Integrazione, LSI).
Va detto che in molti collegi il centro-sinistra ha pagato la propria divisione interna: dovunque oltre al candidato ufficiale del PS si sono presentati candidati di partiti affini e alleati: i Socialisti di Ilir Meta (LSI), i Socialdemocratici di Skender Gjinushi(PSD), la Democrazia Sociale (PDS), l’Alleanza Democratica (AD), tutti hanno presentato propri candidati nei collegi maggioritari disperdendo molti voti di centro-sinistra.
Con i 57 seggi maggioritari il PD non ha raggiunto da solo la maggioranza (ne servono almeno 71). L'ha raggiunta però con i propri alleati che, non presenti nel maggioritario per una sorta di “desistenza”, nel proporzionale hanno ottenuto altri 18 seggi. In totale il centro-destra al proporzionale ha raccolto circa il 40% dei consensi
- Partito Repubblicano 20% 11 seggi,
- Nuovo Partito Democratico 7,4% 4 seggi,
- Partito Democristiano 3,3% 2 seggi,
- Unione Liberal-Democratica 1,1% 1 seggio,
- nessun seggio per il 7,7% del Partito Democratico che ha fatto il pieno nel maggioritario.
La coalizione di centrodestra può così contare su una base di 75 seggi su 140.
Sul fronte opposto, sempre nel proporzionale, anche le forze di centro-sinistra si collocano attorno al 40%:
- socialdemocratici PSD 12,7% 7 seggi,
- Socialisti di Meta LSI 8,4% 4 seggi,
- Alleanza Democratica 4,8% 3 seggi,
- Democrazia Sociale 4,3% 2 seggi,
- nessun seggio per il Partito Socialista che ha raccolto l’8,9% ma ha vinto in molti collegi maggioritari.
Al di fuori degli schieramenti
- il Partito Agrario Ambientalista ha ottenuto il 6,5% dei voti con 4 seggi
- l’Unione per i Diritti Umani, che rappresenta la minoranza linguistica greca, romena e slava il 4,1% e 2 seggi.
Questi ultimi 2 partiti, in precedenza alleati con i socialisti, dopo le elezioni si sono uniti alla maggioranza di centrodestra e sono entrati nel governo Berisha.
[modifica] Cultura
[modifica] Filmografia
- Tirana year zero (1989), di Fatmir Koçi
- Lamerica (1994), di Gianni Amelio
[modifica] Albanesi celebri
- Giorgio Castriota Skanderbeg (Gjergj Kastrioti Skënderbeu), (1403-1468) eroe nazionale albanese, re cattolico dei territori nazionali, scelto dai principati albanesi.
- Leke Dukagjini, (1410-1481), autore dei Codici del Canone Secolare Albanese
- Gjon Buzuku, frate francescano albanese autore della lingua Teologica Albanese
- Ali Pashe Tepelena, pascià di gran parte dei territori sud-est europei dell'Impero Ottomano
- Naim Frasheri, scrittore del Rinascimento
- Sami Frasheri, poeta del Rinascimento
- Abdyl Frasheri, pubblicista del Rinascimento
- Ahmet Bej Zogu I, ex-re d'Albania
- Ismail Kemali (Ismail Qemali), (1844-1919), leader politico dell'indipendenza albanese dall'Impero Ottomano
- Isa Boletini, capo-clan militare dei Kosovari per l'indipendenza dall'Impero Ottomano
- Fan Stilian Noli, leader spirituale della Chiesa Ortodossa Albanese
- Madre Teresa di Calcutta (Agnes Gonxhe Bojaxhiu), (1910-1997), religiosa cattolica, fondatrice dell'ordine religioso delle Missionarie della Carità
- Daniel Dajani, Gjon Pantalia, Giovanni Fausti, Anton Luli i martiri di Cristo durante la dittatura comunista in Albania
- Marinus Barletius (Marin Barleti), (1450-1513), ecclesiastico
- Eqerem Cabej, linguistico e pubblicista
- Ismail Kadare, scrittore
- Enver Hoxha, (1908-1985), leader politico nazional-comunista (dittatore)
- Ernest Koliqi, (1903-1975), scrittore, poeta ed umanista
- Marie Logoreci, (1920 - 1988), attrice del teatro e del film, (Artiste e Popullit).
- Marie Kraja, cantante lirica, (Artiste e Popullit)
- John Belushi, (1949 - 1982), comico statunitense d'origine albanese
- Kledi Kadiu, ballerino
- Igli Tare, (1973) calciatore
[modifica] Voci correlate
- Origine e storia del nome dell'Albania
- Comuni e municipalità dell'Albania
- Targhe automobilistiche albanesi
[modifica] Altri progetti
[modifica] Collegamenti esterni
Albania su DMoz (Segnala su DMoz un link pertinente all'argomento Albania) |
- Ambasciata d'Italia a Tirana
- Informazioni sull'Albania dal sito Viaggiare Sicuri Sito curato dal Ministero degli Esteri Italiano e dall'ACI.
- Presidenza della Repubblica d'Albania (sito ufficiale)
- Parlamento Albanese (sito ufficiale)
- Consiglio dei Ministri della Repubblica d'Albania (sito ufficiale)
- Istituto Statale Albanese di Statistica (sito ufficiale)
- Associazione Albanese per l'Agricoltura Biologica
- Immagini Albania
- (SQ) Rivista online
- Elenco Telefonico Albanese "Pagine Bianche Albanese"
- Sito ufficiale della Lega Albanese in Italia
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