Campagna del Nord Africa
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Fronte del Mediterraneo (1941-45) |
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Guerra Greco-Italiana – Jugoslavia – Grecia – Creta – Nord Africa – Italia |
La Campagna del Nord Africa, conosciuta anche come Guerra nel Deserto, si riferisce ad un teatro di guerra situato nel Nord Africa, in Egitto, Libia, Tunisia, Algeria e Marocco, in cui si confrontarono italiani, tedeschi da una parte, e gli Alleati dall'altra, durante la Seconda guerra mondiale tra il 1940 e il 1943.
L'esercito italiano in Libia, forte sì di 200.000 uomini, ma del tutto impreparato ad una guerra moderna, aveva invaso, nel settembre del 1940, l'Egitto, difeso da 30.000 soldati inglesi, con lo scopo di impossessarsi del canale di Suez. Dopo qualche successo iniziale nel dicembre dello stesso anno gli inglesi iniziarono la loro controffensiva che li portò ad occcupare l'intera Cirenaica, cioè la metà orientale della Libia. Quando Mussolini chiese aiuto ad Hitler, la Germania inviò in Italia alcuni reparti della Luftwaffe e l'Afrika Korps, formato da due divisioni al comando di Erwin Rommel, che sarebbe divenuto celebre con l'appellativo di "Volpe del deserto". Dopo una serie di offensive e controffensive in Libia e in Egitto, la decisiva vittoria di El Alamein costrinse le forze italo-tedesche ad abbandonare la Libia e ad attestarsi in Tunisia. Nel frattempo lo sbarco di forze Americane ed Inglesi in Africa nel 1942, determinarono l'anno successivo l'espulsione totale delle forze dell'Asse dal teatro africano.
Indice |
[modifica] Campagna del Deserto Occidentale
Per approfondire, vedi la voce Campagna del Deserto Occidentale. |
Il 13 settembre 1940, le forze italiane di stanza in Libia, comandate dal generale Graziani, lanciarono una piccola offensiva attraversando la frontiera egiziana. Le truppe britanniche si ritirarono senza combattere e si trincerarono nel campo trincerato di Marsa Matruh. Il 16 settembre, le truppe italiane entrarono a Sidi el Barrani, a circa 90 chilometri dalla frontiera. Graziani ordinò di sospendere l'offensiva per costruire un acquedotto e altre strutture logistiche. Sebbene le forze inglesi potessero contare solo su 30.000 soldati, queste erano meglio equipaggiate, e dopo aver ingrossato le loro linee, il 9 dicembre 1940 lanciarono una controffensiva (Operazione Compass) che portò entro il mese di gennaio del 1941 all'occupazione della Cirenaica fino ad El Agheila, dopo la sconfitta italiana nella battaglia di Beda Fomm e la cattura di migliaia di prigionieri di guerra.
Come rinforzo, Hitler inviò in Libia il Deutsches Afrikakorps al comando di Erwin Rommel. Sebbene gli ordini iniziali di Rommel fossero quelli di mantenere la linea e di salvare Tripoli, la "Volpe del deserto" colse l'occasione favorevole lanciando un'offensiva che costrinse gli inglesi ad abbandonare El Agheila e a perdere Bengasi. In aprile Rommel era in possesso di tutta la Cirenaica, con l'eccezione di Tobruk che resisteva (si veda Assedio di Tobruk) ma che era isolata, e di fatto avevo respinto gli inglesi alle loro posizioni iniziali. Rinforzata con unità provenienti dall'Australia, dall'India, dal Sudafrica, dalla Nuova Zelanda e con le forze della Francia Libera al comando di Pierre Koenig, l'8. Armata inglese al comando di Auchinleck attaccò nel novembre 1941 (Operazione Crusader) costringendo i tedeschi, privi di rifornimenti, a ritirarsi fino alla linea difensiva di Mersa el-Brega.
Dopo aver ricevuto i sospirati rifornimenti, Rommel attaccò nuovamente: sconfitti gli Alleati a Gazala e catturata Tobruk, oltrepassò la frontiera libico-egiziana ma venne fermato in quella che è ricordata come la Prima battaglia di El Alamein.
In una situazione ormai disperata con Alessandria d'Egitto e il Canale di Suez ormai a pochi centinaia di chilometri, venne nominato comandante generale delle forze in Nord Africa, Bernard Montgomery, il quale, dopo aver sconfitto le forze italo-tedesche ad Alam Halfa e nella Seconda battaglia di El Alamein, iniziò a respingere le forze dell'Asse, fino ad occupare l'intera Libia a Tripoli.
[modifica] Operazione Torch
Per approfondire, vedi la voce Operazione Torch. |
Nel tentativo di prevenire le forze tedesche, gli Americani sbarcarono nel Nord Africa occupato dalle forze francesi di Vichy, trovandovi una flebile resistenza. Tuttavia, gli Alleati trovarono alcuni difficoltà con le forze dislocate ad Oran e in Marocco, ma non ad Algeri, dove il putsch dell'8 novembre, era riuscito a neutralizzare il XIX Corpo d'armata francese, prima degli sbarchi e che si era concluso con l'arresto dei generali francesi collaborazionisti. Tre giorni dopo il Generale Clark, assistente di Eisenhower, riuscì ad ottenere la resa dell'Ammigraglio François Darlan, e ogni resistenza ad Oran e in Marocco cessò tra il 10 e l'11 novembre.
[modifica] Campagna di Tunisia
Per approfondire, vedi la voce Campagna di Tunisia. |
Circondato dalle forze Americane e del Commonwealth, Rommel si impegnò in una serie di operazioni difensive, la più importante e famosa delle quali fu la Battaglia del Passo di Kasserine, che portarono la guerra ad una situazione di stallo, con le forze Alleate incapaci di prevenire ed arrestare gli attacchi tedeschi. Tuttavia la mancanza di uomini, di mezzi e soprattutto di rifornimenti avevano segnato la sorte delle forze in Tunisia. Dopo aver sfondato le posizioni italo-tedesche sulla linea del Mareth, gli Alleati posero fine alla resistenza delle forze dell'Asse in Africa facendo oltre 275.000 prigionieri.
[modifica] Epilogo
La vittoria Alleata nella Campagna del Nord Africa, segnò la prima importante vittoria di Americani ed Inglesi durante la Seconda guerra mondiale, e il preludio per la successiva Campagna d'Italia.
[modifica] Principali battaglie
- Assedio di Tobruk
- Operazione Battleaxe
- Operazione Crusader
- Battaglia di Gazala
- Prima battaglia di El Alamein
- Seconda battaglia di El Alamein
- Battaglia del Passo di Kasserine
- Battaglia di Bir Hakeim
[modifica] Voci correlate
- Commons contiene file multimediali su Campagna del Nord Africa