Madre Teresa di Calcutta
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«"[...] Sento che oggigiorno il più grande distruttore di pace è l'aborto, perché è una guerra diretta, una diretta uccisione, un diretto omicidio per mano della madre stessa. [...] Perché se una madre può uccidere il suo proprio figlio, non c'è più niente che impedisce a me di uccidere te, e a te di uccidere me. [...]"»
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Madre Teresa di Calcutta, al secolo Agnes Gonxha Bojaxhiu OM (26 agosto 1910, Skopje - 5 settembre 1997, Calcutta), religiosa cattolica albanese, fondatrice dell'ordine religioso delle Missionarie della Carità. Il suo lavoro tra le vittime della povertà di Calcutta l'ha resa una delle persone più famose al mondo. Ha vinto il Premio Nobel per la Pace nel 1979. E' venerata come beata dalla Chiesa cattolica.
Nobel per la pace 1979
Indice |
[modifica] Biografia
[modifica] Giovinezza e vocazione
Nata a Skopje, nell'odierna Macedonia, era la minore dei cinque figli di Nikola e Drane Bojaxhiu, e fu battezzata con i nomi di Gonxha Agnes. All'età di otto anni perse il padre, e la famiglia soffrì di gravi difficoltà finanziarie. Poco dopo, nel settembre del 1928, partì per l'Irlanda, dove entrò nell’Istituto della Beata Vergine Maria, noto anche col nome di “Suore di Loreto”, ed assunse il nome di suor Mary Teresa, ispiratole da quello di Teresa di Lisieux.
Nel dicembre dello stesso anno partì per l’India, sbarcando a Calcutta il 6 gennaio 1929. Nel maggio del 1931 fece la professione dei voti temporanei e venne inviata presso la comunità di Loreto a Entally, dove insegnò nella scuola per ragazze St. Mary. Il 24 maggio 1937 fece la Professione dei voti perpetui e da quel momento venne definitivamente chiamata Madre Teresa. Nei venti anni che trascorse a St. Mary svolse attività di insegnante e si distinse per le sue innate capacità organizzative, tanto che nel 1944 fu nominata direttrice della scuola.
Il 10 settembre 1946 fu il giorno in cui, come ella stessa raccontò, ebbe la "chiamata nella chiamata", che la portò a lasciare la scuola e a fondare una comunità religiosa che si occupasse dell'assistenza "ai più poveri dei poveri". Dovettero passare altri due anni prima che Madre Teresa potesse fondare la comunità delle Missionarie della Carità (17 agosto 1948). Scelse come veste per sé e per le consorelle, fra cui molte sue ex allieve che si univano a lei in numero sempre crescente, il caratteristico sari bianco bordato di azzurro. Era sua costante abitudine recarsi nei sobborghi più poveri di Calcutta per visitare le famiglie ed assistere gli ammalati.
[modifica] Gli ordini religiosi e le strutture di carità
Nell'ottobre del 1950 Teresa ricevette l'autorizzazione ufficiale dell'arcidiocesi di Calcutta a far nascere il suo ordine religioso, che fu inizialmente chiamato dalle autorità ecclesiastiche Congregazione Diocesana della Arcidiocesi di Calcutta, ma che più avanti divenne noto col nome di Missionarie della Carità, la cui missione era prendersi cura, come dice Madre Teresa stessa, "degli affamati, dei nudi, dei senzatetto, degli storpi, dei ciechi, dei lebbrosi, di tutte quelle persone che si sentono non volute, non amate, non curate dalla società, tutte quelle persone che sono diventate un peso per la società e che sono rifuggite da tutti". Il suo iniziò come un piccolo ordine a Calcutta, composto da soli 12 membri; oggi quest'ordine ha più di 4000 suore suddivise nelle più di seicento case di missione presenti in ben 123 paesi, in orfanotrofi, ospizi per i malati di AIDS e centri di carità per rifugiati, ciechi, disabili, anziani, alcolisti, poveri, senzatetto, alluvionati, malati, vittime di carestie.
Con l'aiuto delle autorità indiane aprì il suo primo centro in una struttura attigua al grande tempio induista consacrato alla dea Kali, centro che chiamò Casa Kalighat per i morenti, un'ospizio gratuito per i poveri. Poco dopo aprì un altro ospizio, il Nirmal Hriday (cioè Cuore Puro), poi ancora una casa per lebbrosi chiamata Shanti Nagar (cioè Città della Pace) e infine un orfanotrofio. L'Ordine cominciò presto ad attirare sia "reclute" che donazioni caritatevoli, e dagli anni 60' ha aperto ospizi, orfanotrofi e case per lebbrosi in tutta l'India.
Il lavoro di Madre Teresa ispirò altri cattolici ad affiliarsi al suo Ordine. L'Ordine dei Fratelli Missionari della Carità fu fondato nel 1963, e seguí un ramo contemplativo delle Sorelle nel 1976.
Nel febbraio del 1965, concedendo il Diritto Pontificio, papa Paolo VI, accettò la richiesta di Madre Teresa di espandere il suo ordine in altri paesi. Così, l'ordine di Teresa cominciò a crescere rapidamente, mentre nuove case si aprivano in tutto il globo. La prima casa dell'ordine fuori dall'India fu in Venezuela, e altre seguirono a Roma, in Tanzania, e di conseguenza in molti altri paesi dell'Asia, dell'Africa e dell'Europa, inclusa l'Albania. Inoltre, la prima casa delle Missionarie della Carità negli Stati Uniti fu fondata nel South Bronx, a New York. Negli anni compresi fra il 1980 ed il 1990, Madre Teresa aprì altre case di missione anche nei paesi comunisti, compresi l'ex Unione Sovietica, l’Albania e Cuba. Dal 1996, Madre Teresa stava controllando 517 missioni in più di 100 paesi. Oggi più di un milione di lavoratori in tutto il mondo sono dipendenti delle Missionarie della Carità.
Laici sia cattolici che non cattolici furono arruolati nei Co-Lavoratori di Madre Teresa, nei Co-Lavoratori per i Malati e i Sofferenti e nelle Missionarie Laiche della Carità. In risposta alle richieste di molti sacerdoti, nel 1981 Madre Teresa diede inizio, inoltre, al Movimento Corpus Christi per i Sacerdoti.
Nel 1991 Teresa ritornò nella sua regione natale per la prima volta, e aprì una casa dei Fratelli Missionari della Carità a Tirana, in Albania.
[modifica] Il peggioramento della salute e la morte
Nel 1983, a Roma, Teresa ebbe un infarto mentre era in visita a Giovanni Paolo II; dopo un secondo attacco nel 1989, le fu messo il pacemaker. Nel 1991, dopo una battaglia contro la polmonite, mentre era in Messico, ebbe ancora problemi cardiaci.
Decise di rinunciare alla carica di capo dell'ordine, ma fu tenuto un ballottaggio segreto nel quale tutte le sue suore votarono perché Teresa ne restasse al comando. Quindi, Madre Teresa accettò di continuare il suo lavoro in qualità di capo delle Missionarie della Carità.
Nell'aprile del 1996 Madre Teresa cadde e si ruppe la clavicola. In seguito, nell'agosto dello stesso anno, fu colpita dalla malaria e da una disfunzione cardiaca. Si sottopose a un'operazione chirurgica al cuore, ma era chiaro che la sua salute stava peggiorando. Il 13 marzo 1997 lasciò il comando delle Missionarie della Carità. Sempre nel marzo 1997 incontrò Giovanni Paolo II per l’ultima volta, prima di rientrare a Calcutta dove morì il 5 settembre, 9 giorni dopo il suo 87° compleanno.
Christopher Hitchens ha evidenziato [1] come Madre Teresa preferì farsi curare in ospedali occidentali piuttosto che mettersi nelle mani delle sue stesse strutture di cura.
A Madre Teresa fu garantito il funerale di stato da parte del governo indiano, un onore normalmente dato solo ai presidenti e ai primi ministri indiani, come gesto di gratitudine per i suoi servigi ai poveri di tutte le religioni in India. La sua morte fu ampiamente considerata una grande tragedia sia dalle comunità secolari che da quelle religiose. Il Segretario Generale delle Nazioni Unite, Javier Pérez de Cuéllar, per esempio, disse: "Lei è le Nazioni Unite. Lei è la pace nel mondo." Nawaz Sharif, il Primo Ministro del Pakistan disse, inoltre, che Madre Teresa era "un raro e unico individuo che ha vissuto a lungo per più alti scopi. La sua lunga vita di devozione alla cura dei poveri, dei malati e degli svantaggiati è stata uno dei più grandi esempi di servizio alla nostra umanità."
Il vescovo di Calcutta, Henry Sebastian D'Souza, ordinò a un sacerdote di compiere un esorcismo su Madre Teresa poco prima che morisse, poiché credeva che fosse stata attaccata dal diavolo. Alcuni cattolici sono d'accordo sul fatto che, mentre l'esorcismo rimane una parte importante ma rara del compito della Chiesa, l'arcivescovo ha probabilmente esagerato nell'ordinare tale cerimonia.
A soli due anni dalla morte, Giovanni Paolo II consentì che si aprisse la causa di canonizzazione. È stata beatificata il 19 ottobre 2003.
[modifica] Opinioni su Teresa di Calcutta
Analizzando l'opera e i risultati di Madre Teresa, Giovanni Paolo II chiese:
«Dove trovò Madre Teresa la forza per mettersi completamente al servizio degli altri? La trovò nella preghiera e nella silenziosa contemplazione di Gesù Cristo, del Suo Santo Volto, del Suo Sacro Cuore»
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(Papa Giovanni Paolo II)
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Nella sua prima enciclica, Deus Caritas Est, Benedetto XVI ha menzionato Teresa di Calcutta tre volte e ha inoltre usato la sua vita per spiegare uno dei principali punti della sua enciclica:
Mentre molti cattolici e altri considerano Teresa l'incarnazione di una vita santa, delle critiche hanno sollevato questioni riguardo le sue dichiarazioni pubbliche, i suoi metodi di lavoro, i suoi collegamenti politici e l'uso dei fondi donati alla sua organizzazione di carità. In particolare, nel 1997 il giornalista Christopher Hitchens pubblicò la sua inchiesta "La posizione della missionaria. Teoria e pratica di Madre Teresa", in cui portava un'analisi dettagliata dell'operato di Madre Teresa. Dall'indagine condotta risultano particolari interessanti: ad esempio la totale mancanza di ottimizzazione nei processi ospedalieri, e la conseguente inaffidabilità e scarsa funzionalità degli ospedali stessi gestiti dalla missionaria. L'inchiesta mette in luce come, in nome della divina provvidenza e della sofferenza che purifica, i miserabili curati da madre Teresa non ricevessero analgesici o antidolorifici di sorta, con l'eccezione dell'aspirina, e fossero costretti a dormire su scomodi pagliericci.
[modifica] Influenza francescana
Anche se non c'è una diretta connessione tra l'Ordine di Madre Teresa e l'Ordine francescano, è conosciuta come grande ammiratrice di Francesco d'Assisi: la vita e l'opera di Teresa mostrano chiare influenze della spiritualità francescana.
Le suore recitano la preghiera della pace di Francesco ogni mattina prima di colazione, e molti dei voti e dell'enfasi dei suoi ministri sono simili.
Dai primi anni 70', Madre Teresa era diventata una celebrità internazionale. La sua fama può essere in gran parte attribuita al documentario del 1969 Qualcosa di bello per Dio, di Malcom Muggeridge, e al libro di quest'ultimo uscito nel 1971, che ha il medesimo titolo. Durante le riprese del documentario, la squadra considerò di scarsa qualità i fotogrammi presi in carenti condizioni di luce, specialmente nella Casa per i Morenti. Ma dopo il ritorno dall'India, lo spezzone fu ritenuto invece ben illuminato. Muggeridge asserì che questo fu un "miracolo" di "luce divina" compiuto da Madre Teresa stessa. Altri nella squadra di ripresa pensarono invece che il fatto fosse dovuto, più probabilmente, a un nuovo tipo di pellicola Kodak. In seguito, Muggeridge si convertì al cattolicesimo.
Nel 1982 Madre Teresa persuase gli israeliani e i palestinesi, che erano nel mezzo di un conflitto, a cessare il fuoco per un tempo sufficiente a soccorrere e a portar via 37 pazienti mentalmente handicappati da un ospedale assediato a Beirut.
Quando le barriere dell'Europa dell'Est crollarono, essa ampliò i suoi sforzi nei paesi comunisti che l'avevano rigettata, imbarcandosi in decine di progetti.
Non si scoraggiò minimamente per le critiche mosse verso il suo ferma posizione contro l'aborto e il divorzio, e disse, infatti: "Non importa chi dice cosa, devi accettarlo con un sorriso e continuare a fare il tuo lavoro".
Teresa è anche conosciuta per i suoi libri di spiritualità cristiana e di preghiere, alcuni dei quali furono scritti insieme al suo amico Frère Roger.
[modifica] Riconoscimenti
- 1962: Premio Magsaysayper la Pace e l'Intesa Internazionale; premio indiano Padma Shri
- 1971: Premio della Pace papa Giovanni XXIII, assegnatole da papa Paolo VI; Premio Kennedy
- 1972: Premio Nehru per la promozione della pace e della comprensione internazionale
- 1973: premio Templeton
- 1975: Premio Internazionale Albert Schweitzer
- 1978: Premio Balzan "per l'eccezionale abnegazione con la quale ha dedicato tutta la sua vita per soccorrere, in India e in altri paesi del mondo, le vittime della fame, della miseria e delle malattie, gli abbandonati e i morenti, tramutando in azione instancabile il suo amore per l'umanità sofferente."
- 1979 e 1980: Bharat Ratna, la più alta onorificenza civile dell'India
- 17 ottobre 1979: Premio Nobel per la Pace "per il lavoro compiuto nella lotta per vincere la povertà e la miseria, che costituiscono anche una minaccia per la pace". Nel discorso di premiazione[2] disse di accettarlo esclusivamente a nome dei poveri e presentò l'aborto come il principale pericolo in grado di minacciare la pace nel mondo. Rifiutò il convenzionale banchetto cerimoniale per i vincitori, e chiese che i 6000 dollari di fondi fossero destinati ai poveri di Calcutta, che sarebbero potuti essere sfamati per un anno intero: "le ricompense terrene sono importanti solo se utilizzate per aiutare i bisognosi del mondo". Alla domanda: "Cosa possiamo fare per promuovere la pace mondiale?", rispose: "Và a casa e ama la tua famiglia"
- 1981: assegnazione della Legion d'Honneur da Jean-Claude Duvalier
- 1985: Medal of Freedom da Ronald Reagan
- 1996: nominata Cittadina Onoraria degli Stati Uniti e Medaglia d'Oro Congressuale
Altro:
- Fu la prima persona non politica ad essere raffigurata da vivente su un francobollo postale
- Ricevette diverse laureae honoris causa da parte di diverse università
- Durante la sua vita e dopo la sua morte, fu più volte eletta dalla Lista Gallup delle persone più ammirate, e nel 1999 fu eletta "persona più ammirata del XX secolo"
[modifica] Miracolo e beatificazione
In seguito alla morte di Madre Teresa, nel 1997, la Santa Sede intraprese il processo di beatificazione, il secondo passo verso la canonizzazione o santità. Questo processo richiede la documentazione di un miracolo avvenuto per intercessione di Madre Teresa. Nel 2002 il Vaticano ha riconosciuto come miracolo la guarigione di un tumore presente nell'addome di una donna indiana, Monica Besra, a seguito all'applicazione sulla zona colpita da tumore di un ciondolo con, all'interno, l'immagine di Madre Teresa. Monica Besra affermò che un fascio di luce fuoriuscì dal ciondolo guarendole il tumore.
É stata ufficialmente beatificata da Papa Giovanni Paolo II il 19 ottobre 2003 con il nome di Beata Teresa di Calcutta. Per procedere con la canonizzazione è tuttavia necessario un secondo miracolo. Il tema del presunto miracolo, tuttavia, si è dimostrato controverso in India nel periodo della beatificazione di Madre Teresa.
Secondo quanto detto dal "The Daily Telegraph", il marito di Besra avrebbe sostenuto, nei primi tempi, che il tumore era stato curato per mezzo di trattamenti medici. Avrebbe testualmente dichiarato: "Questo miracolo è una truffa, c'è stato tanto rumore per nulla. Mia moglie è stata curata dai medici". Successivamente, comunque, ritrattò quanto sostenuto, dicendo ad un intervistatore: "É stato un miracolo di Madre Teresa a curare mia moglie. La nostra era una situazione terribile e non sapevamo cosa fare. Ora i miei figli hanno un'educazione grazie alle suore e ho avuto anche la possibilità di acquistare un piccolo terreno. La mia vita ha avuto un netto miglioramento". Secondo inoltre quanto affermato da Monica Besra nel "Time Asia", le documentazioni delle sue cure sono state trasferite dall'ospedale da un membro dell'Ordine e sono attualmente conservate da una suora. I dottori che hanno curato la donna, invece, hanno smentito le voci sulla possibilità di una guarigione miracolosa e hanno rivelato di averla riconosciuta tale a causa della pressione delle Missionarie della Carità.
[modifica] Visioni politiche e sociali
Madre Teresa ha spesso condannato l'aborto e i metodi di contraccezione artificiali nei suoi incontri con esponenti politici di tutto il mondo. Nel discorso tenuto alla consegna del Premio Nobel, dichiarò: "Sento che oggigiorno il più grande distruttore di pace è l'aborto, perché è una guerra diretta, una diretta uccisione, un diretto omicidio per mano della madre stessa. [...] Perché se una madre può uccidere il suo proprio figlio, non c'è più niente che impedisce a me di uccidere te, e a te di uccidere me".
Il 3 febbraio 1994 ad un "National Prayer Breakfast" (una «Prima Colazione Nazionale di Preghiera») sponsorizzato dal Senato degli Stati Uniti e dalla Camera dei Rappresentanti, a Washington DC, Madre Teresa sfidò il pubblico con argomenti riguardanti la vita e l'aborto e disse: "Vi prego di non uccidere il vostro bambino, lo voglio io. Vi prego di darmelo, sono lieta di accettare qualsiasi figlio che dovrebbe altrimenti essere abortito e di darlo ad una coppia sposata che lo amerà e da lui sarà amato".
Immediatamente dopo la Guerra per la Liberazione del Bangladesh, fu calcolato che più di 450.000 donne nel Pakistan dell'Est, ora Bangladesh, siano state stuprate e abbiano dato alla luce a centinaia di "figli della guerra". Madre Teresa sostenne il suo rifiuto nei confronti dell'aborto negando all'aborto stesso la possibilità di essere considerato un'opzione, dicendo alle donne rimaste sole di tenere il loro bambino che ancora doveva nascere. Ha definito meglio il suo pensiero nel 1993 quando, ad una domanda riguardante l'aborto in un caso di una quattordicenne irlandese vittima di stupro, rispose: "L'aborto non è mai necessario ... in quanto è un puro e semplice omicidio".
Mentre la sua posizione segue la linea della Chiesa Cattolica Romana, che sostiene che la sola forma accettabile di controllo delle nascite sia una pianificazione famigliare naturale, quanti la criticano ritengono che Madre Teresa si sia sempre rifiutata categoricamente di riconoscere i problemi relativi alla sovrappopolazione, soprattutto in città come Calcutta. Molti comunque si opporrebbero alla validità di questa critica, in quanto le dinamiche di crescita della popolazione non sono mai state parte del ministero di Madre Teresa; il suo scopo era, piuttosto, quello di avere cura dei poveri.
Madre Teresa ha anche condotto delle campagne contro il divorzio, che individuò, come del resto viene insegnato dalla sua fede, come un immorale abominio e che sostenne dovesse essere reso illegale. Nel 1996 organizzò, senza successo, una campagna per mantenere la legge che vietava, in Irlanda, il divorzio.
Madre Teresa credeva fermamente nel perdono, come ella stessa dimostrò: "Una volta tirai fuori una donna da una discarica di rifiuti. Scottava per la febbre alta; le restava poco da vivere e le uniche parole che riusciva a pronunciare erano "É stato mio figlio a farmi questo". La pregai: "Devi perdonare tuo figlio. In un momento di follia, in cui non era in sé, ha fatto una cosa di cui si pentirà. Sii una vera madre nei suoi confronti e perdonalo". Ho impiegato molto tempo perché ella dicesse: "Lo perdono"; lo disse poco prima di morire tra le mie braccia, ma fu capace di dirlo con sincerità, senza preoccuparsi di essere sul punto di morire".
La suorina credeva anche nell'ecumenismo: "C'è un solo Dio, ed é Dio per tutti; è per questo importante che che ognuno appaia uguale dinnanzi a Lui. Ho sempre detto che dobbiamo aiutare un Indù a diventare un Indù migliore, un Musulmano a diventare un Musulmano migliore ed un Cattolico a diventare un Cattolico migliore. Crediamo che il nostro lavoro debba essere d'esempio alla gente. Attorno noi abbiamo 475 anime: di queste, solo 30 famiglie sono Cattoliche. Le altre sono Indù, Musulmane, Sikh... Sono tutti di religioni diverse, ma tutti quanti vengono alle nostre preghiere". La visione cattolica romana sull'ecumenismo è quella per cui l'unità dev'essere vista nel tentativo di portare gli uomini all'unione con Cristo e con l'unica vera Chiesa Cattolica che Egli ha fondato.
[modifica] Le critiche contro Madre Teresa
Christopher Hitchens, un giornalista inglese che ora vive a Washington, ha descritto l'organizzazione di Madre Teresa come una setta che ha incoraggiato la sofferenza e non ha aiutato i bisognosi. Hitchens ha scritto che le parole sulla povertà della stessa Madre Teresa provano che "la sua intenzione non era quella di aiutare la gente". Ha citato il discorso di Madre Teresa a una conferenza stampa del 1981 nella quale le fu chiesto: "Lei insegna ai poveri a sopportare la loro sorte?" Lei rispose: "Penso sia molto bello per i poveri accettare la loro sorte, dividerla con la Passione di Cristo. Penso che il mondo sia molto aiutato dalla sofferenza della povera gente."
Hitchens inoltre sostiene che Madre Teresa abbia mentito ai donatori circa l'utilizzo dei loro contributi. Ai donatori fu detto che il denaro serviva a costruire infrastrutture mediche in India e in altri luoghi. Delle prove mostrano invece che sono stati ampiamente spesi in lavori missionari e che Madre teresa controllava personalmente alcuni di questi fondi: non è stato costruito alcun ospedale. Nel 1994 Hitchens ha pubblicato un articolo su "The Nation" titolato "Il demone di Calcutta".
Hitchens, insieme al giornalista britannico Tarik Alì, ha co-prodotto un documentario televisivo per la britannica Channel 4 chiamato "Hell's Angel" (L'angelo dell'Inferno), basato su un lavoro di Aroup Chatterjee. Benché egli non fosse mai entrato nel merito delle conclusioni del documentario, Chatterjee criticò ciò che aveva definito l' "approccio volto al sensazionale" di questo lavoro. L'anno successivo Hitchens pubblicò "La posizione della missionaria: teoria e pratica di Madre Teresa", che aveva gli stessi contenuti, ma più particolareggiati.
Il dottor Aroup Chatterjee, l'autore di "Madre Teresa: il verdetto definitivo" (2003), ha sostenuto che l'immagine di Madre Teresa come aiuto ai poveri, agli ammalati ed ai morenti è fuorviante ed esagerato; il numero di persone aiutate dal più grande dei ricoveri non è nemmeno vicino alla grandezza che gli occidentali credono che abbia.
Chatterjee ha dichiarato che molte delle operazioni dell'Ordine non si impegnano assolutamente in alcuna attività di carità. I fondi sarebbero utilizzati per il lavoro missionario. Secondo quanto è stato da lui detto, nessuna delle strutture gestite dalle Missionarie della Carità in Papua Nuova Guinea ospita dei bisognosi; il loro unico compito è quello di convertire la popolazione al Cattolicesimo. Alcuni di coloro che difendono l'Ordine hanno controbattuto facendo notare che l'attività missionaria - dichiarata con il nome stesso dell'Ordine - è stata una parte basilare della vocazione di Madre Teresa. In una lettera aperta scritta a quest'ultima, Chatterjee ha chiesto delucidazioni in proposito. Chatterjee cita i Madre Teresa e le sue stime (57.000 persone aiutate in una sola struttura, 250.000 in un'altra, centinaia di persone soccorse ogni giorno in una terza) ed avanza dubbi in proposito. Secondo quanto scritto in un rapporto sulla Suora apparso sullo "Stern Magazine", l'associazione umanitaria protestante "Assemblea di Dio" serve ogni giorno 18.000 pasti nella città di Calcutta: molti di più di quelli serviti in tutte le strutture delle Missionarie della Carità messe insieme.
Benché abbia ammesso di essere stato responsabile del coinvolgimento di Christopher Hitchens in questa causa, Chatterhee è critico nei suoi confronti per ciò che concerne quello che Hitchens chiama un "approccio alla vicenda volto al sensazionale" e al contempo si pente del già citato coinvolgimento in quanto il giornalista minerebbe lo scopo primo della causa in questione: far conoscere la verità.
Chatterjee inoltre pone in rilievo come non fosse concesso alle famiglie dei ricoverati nelle strutture dell'Ordine visitare i propri cari e come le Missionarie della Carità di Madre Teresa siano le uniche associazioni caritative, tra quelle presenti in India, a rifiutarsi di rilasciare un proprio rapporto finanziario. "Direi che è ormai una certezza il fatto che milioni di persone sono morte a causa del suo lavoro, e che molti altri milioni sono stati resi ancora più poveri, più stupidi, più malati, più debilitati, più intimoriti e, infine, più ignoranti" - dice Hitchens.
[modifica] Battesimo dei moribondi
Oltre a queste principali critiche, Madre Teresa se ne è guadagnate altre per aver fatto battezzare i malati, la maggior parte dei quali erano Indù o Musulmani, in punto di morte. Ciò veniva fatto senza alcun riguardo verso la loro religione. In un discorso pronunciato nella Scripps Clinic di San Diego, in California, nel gennaio 1992, disse: "É una cosa veramente bella... nessuno è spirato senza aver prima ricevuto lo speciale "biglietto per San Pietro", come lo chiamiamo noi. Chiamiamo il battesimo il "biglietto per San Pietro". Chiediamo alla persona: "Vuoi una benedizione che ti permetterà di avere la remissione dei tuoi peccati e ti permetterà di raggiungere Dio?" Non l'hanno mai rifiutata. Dal 1952, quando abbiamo iniziato, 29.000 persone sono morte in una struttura a Kalighat dopo aver ricevuto questa benedizione".
[modifica] Critiche sulle cure fornite
Nel 1991 il dottor Robin Fox, allora direttore della rivista scientifica medica "The Lancet", visitò la Home for Dying Destitute di Calcutta e definì disorganizzate le cure mediche che i pazienti ricevevano. Osservò che suore e volontari, alcuni dei quali non avevano nessuna conoscenza medica, dovevano prendere delle decisioni per la cura dei pazienti a causa della mancanza di medici nelle strutture. Il dottor Fox considerava Madre Teresa responsabile per le condizioni della struttura, ed osservò che, nell'organizzarla, non faceva distinzioni tra pazienti curabili ed incurabili; quanti potevano sopravvivere alle proprie sofferenze erano comunque ad un rischio sempre più alto di morte a causa di contrazione di infezioni e carenza di cure.
Fox riconobbe che il regime ospedaliero che aveva osservato includeva igiene, attenzione alle ferite e ai dolori dei pazienti e molta gentilezza nei loro confronti; notò però anche che la capacità delle missionarie di gestire il dolore era "fastidiosamente assente". Il prontuario medico della struttura che Fox ha visitato non aveva forti analgesici, cosa che, a suo parere, separava nettamente l'avvicinamento di Madre Teresa al ricovero stesso. Il dottore scrisse che gli aghi venivano puliti con semplice acqua calda, che li lasciava inadeguatamente sterilizzati e che, inoltre, la struttura non poneva in isolamento i pazienti malati di tubercolosi. Alcuni contestano questo genere di critiche ponendo in gran luce le limitate risorse della Home for Dying ed evidenziando come essa, nonostante le sue ristrettezze economiche, riuscisse ad offrire un ambiente molto migliore di quello delle strade di Calcutta.
Molti altri rapporti hanno documentato delle disattenzioni nei confronti delle cure mediche nelle strutture dell'Ordine; le stesse opinioni sono state anche espresse da alcuni ex volontari che hanno prestato servizio per l'Ordine di Madre Teresa.
[modifica] Atteggiamento con i leader politici
Madre Teresa lasciò alcune dichiarazioni pubbliche riguardanti leaders politici che hanno prodotto svariate controversie. Dopo la sospensione delle libertà civili attuata dal Primo Ministro indiano Indira Gandhi, disse: "La gente è più soddisfatta, ora c'è più lavoro e, certamente, non ci sono scioperi". Questi commenti di approvazione sono stati visti come un risultato dell'amicizia tra Madre Teresa e il Nacionalist Congress Party e sono stati criticati addirittura dai media di orientamento cattolico. Nel 1981 fece un viaggio ad Haiti per accettare un'onorificenza da parte di Jean-Claude Duvalier, che era noto come repressivo cleptocrate, celebrando la famiglia Duvalier in quanto "amica dei poveri di Haiti". Nel 1989 viaggiò in Albania e pose una corona di fiori sulla tomba di Enver Hoxha, leader fortemente stalinista a capo del Paese nel periodo della Guerra Fredda, che dichiarò illegale la religione e che in alcune occasioni represse brutalmente delle manifestazioni religiose, tra le quali anche quelle della Chiesa Cattolica.
Un altro esempio degli apparenti allontanamenti di Madre Teresa dalle sue convinzioni nei momenti in cui fossero coinvolte persone famose o di potere è la questione del divorzio. Nonostante la sua ostilità a questa pratica, disse al Ladies Home Journal, riferendosi al matrimonio del Principe Carlo d'Inghilterra e della Principessa Diana: "É un bene che sia finito. Nessuno dei due ne era più contento". Il perché non sentisse l'infelicità dei matrimoni dei più poveri è una dubbio che non va sollevato.
[modifica] L'analisi ufficiale della chiesa cattolica sulle critiche
Nell'esaminare l'adeguatezza di Madre Teresa alla beatificazione e alla canonizzazione, la Curia Romana ha esaminato attentamente una grande quantità di documenti di critica, pubblicata e non, alla sua vita e alle sue opere. Il Vaticano ha ufficialmente dichiarato che le accuse di Hitchens, non basate su prove attendibili, sono state studiate con cura dal dicastero incaricato, la Congregazione per le Cause dei Santi, che non ha trovato alcun ostacolo per la canonizzazione di Madre Teresa.
[modifica] Opere
- Tu mi porti l'amore, Città Nuova, 1976
- La gioia di darsi agli altri, San Paolo Edizioni, 1987
- Missione d'amore, Rusconi, 1994
- Il cammino semplice, Mondadori, 1995
- La mia regola, Piemme, 1995
- Sorridere a Dio, San Paolo Edizioni, 1996
- La gioia di amare, Mondadori, 1997
- Non c'è amore più grande, Rizzoli, 1997
- Ti offro il mio cuore, o Signore, Mondadori, 1998
- La mia vita, Bompiani, 2001
- Vivi davvero!, Edizioni Paoline, 2003
- Alla scuola della carità. Le mie preghiere, Rizzoli, 2006
[modifica] Bibliografia
- Angelo Comastri, Madre Teresa. Una goccia d'acqua pulita!, Edizioni Paoline, 2003
- Annalisa Borghese, La donna delle beatitudini. Madre Teresa di Calcutta, Ancora, 2001
- Christian Feldmann, Madre Teresa. Vita e messaggio, Queriniani, 1998
- Christopher Hitchens. La posizione della missionaria. Teoria e pratica di Madre Teresa (tit. or.: The Missionary Position. Mother Teresa in Theory and Practice, Verso, London 1995). ed. minimum fax, Roma 2003. ISBN 8875210098
- Desmond Doig, Madre Teresa. La sua gente, il suo lavoro, San Paolo Edizioni, 1992
- Edward Le Joly, Lo facciamo per Gesù. Madre Teresa e le Missionarie della Carità, San Paolo Edizioni, 2003
- Edward Le Joly, Madre Teresa. Gli anni della gloria, San Paolo Edizioni, 1990
- Eileen Egan e Kathleen Egan, Madre Teresa e le beatitudini, Queriniana, 2000
- Elena Bergadano, Madre Teresa. La donna più potente del mondo, Edizioni Paoline, 1997
- Franca Vitali, La vita di Madre Teresa, Edizioni Paoline, 2005
- Franca Zambonini, Madre Teresa. La mistica degli ultimi, Edizioni Paoline, 2003
- Giuseppe Ramello, Madre Teresa di Calcutta. La santa dei poveri più poveri, San Paolo Edizioni, 2003
- Gloria Germani, Il pensiero di Teresa di Calcutta, Edizioni Paoline, 2000
- Gloria Germani, Teresa di Calcutta. Una mistica tra Oriente e Occidente, Edizioni Paoline, 2003
- José Louis Gonzalez-Balado, I fioretti di Madre Teresa di Calcutta, San Paolo Edizioni, 2001
- José Louis Gonzalez-Balado, Madre Teresa dei poveri. Una vita per gli altri, San Paolo Edizioni, 1997
- Kathryn Spink, Madre Teresa. Una vita straordinaria, Piemme, 2003
- Luigi Guglielmoni e Fausto Negri, Qual'è l'amore più grande? Via crucis con Madre Teresa di Calcutta, Berti, 2006
- Lush Gjergji, Madre Teresa e le sue radici, EMI, 1987
- Malcom Muggeridge, Qualcosa di bello per Dio. Madre Teresa di Calcutta, San Paolo Edizioni, 1988
- Maria di Lorenzo, Madre Teresa. Lo splendore della carità, Edizioni Paoline, 2003
- Maria Fernandez de Cordova, Teresa di Calcutta. La madre dei più poveri, San Paolo Edizioni, 2003
- Mario Bertini, Sulla strada di Madre Teresa, Edizioni Paoline, 1999
- Marino Gobbin, Amare con Gesù. Via crucis con Madre Teresa di Calcutta, Elledici, 2004
- Morihiro Oki, Madre Teresa. Amore senza limiti, Marietti, 1998
- Piera Paltro, Madre Teresa di Calcutta. Una grande storia d'amore, Edizioni Paoline, 2002
- Pio Laghi, Madre Teresa di Calcutta. Il Vangelo in cinque dita, EDB, 2003
- Roswitha Kornprobst, Preghiamo con Madre Teresa, Edizioni Paoline, 1995
- Sebastian Vazhakala, Una vita con Madre Teresa, Elvetica, 2003
- Severino Carlucci, Madre Teresa di Calcutta. Un meraviglioso dono di Dio, AVE, 2003
- Teresio Bosco, La vera storia di Madre Teresa, Elledici, 2003
- Teresio Bosco, Madre Teresa di Calcutta, Elledici, 1999
- Teresio Bosco, Madre Teresa "il sorriso di Dio". Una biografia, Elledici, 2003
- Valentino Savoldi, Madre Teresa emblema di pace, Elledici, 2003
[modifica] Voci correlate
- Beato
- Calcutta
- Chiesa Cattolica
- Cristianesimo
- Missionarie della Carità
- Premio Nobel
- Macedonia
- Ettore Boschini
[modifica] Altri progetti
- Commons contiene file multimediali su Madre Teresa di Calcutta
- Wikiquote contiene citazioni di o su Madre Teresa di Calcutta
[modifica] Note
- ↑ Christopher Hitchens, La posizione della missionaria. Teoria e pratica di Madre Teresa, Minimum Fax, 2003, ISBN 88-7521-009-8
- ↑ Discorso alla premiazione del Nobel per la pace
[modifica] Collegamenti esterni
- Il sito ufficiale della causa di canonizzazione di Madre Teresa di Calcutta
- Il racconto di Christopher Hitchens chiamato in causa dai funzionari della Chiesa cattaolica nel corso della causa di canonizzazione di Madre Teresa
- Il sito ufficiale del Mother Teresa of Calcutta Center
- Biografia completa della Beata Teresa
- Poesie e citazioni di Madre Teresa
- Un brano dal suo libro Non c'è amore più grande
- Scritti, preghiere e fioretti di Madre Teresa di Calcutta
- La scheda e le immagini della Beata Teresa di Calcutta dal sito santiebeati.it
- (EN) Vita, vocazione, parole e bibliografia di Madre Teresa
- La biografia di Madre Teresa in breve
- La scheda di Madre Teresa di Calcutta dal sito della Fondazione Internazionale Balzan
- (EN) Il profilo di Madre Teresa, la santa dei poveri dal sito della CNN
- (EN) Articolo del Time su Madre Teresa
- Fotografie e citazioni di Madre Teresa di Calcutta
- Sito su Madre Teresa di Calcutta a cura di Maria Di Lorenzo
- Recensione sul libro Madre Teresa. Una mistica tra Oriente e Occidente di Gloria Germani
- (IT) Recensione sul libro La posizione della missionaria. Teoria e pratica di Madre Teresa
- (IT) Raccolta di opinioni sull'inchiesta di Hitchens circa l'operato di Madre Teresa
- (IT) Matt Cherry. «Intervista a Christopher Hitchens su Madre Teresa», da Free Inquiry 4/96, tradotta in italiano