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Peugeot 406 - Wikipedia

Peugeot 406

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Peugeot 406


Una Peugeot 406 prima serie

Premio Auto dell'anno nel

[[{{{auto_dell'anno}}}]]

Costruttore

Peugeot

Descrizione generale
Tipo Berlina
Inizio produzione 1996
Sostituisce la: Peugeot 405
Fine produzione 2004
Sostituita da: Peugeot 407


La 406 era un'autovettura di fascia medio-alta prodotta tra il 1996 ed il 2004 dalla Casa francese Peugeot.

Indice

[modifica] Storia

La 406 fu introdotta nel 1996 in sostituzione della 405. Rispetto a quest'ultima era più grande e spaziosa, e presentava una linea più elegante e signorile, ma meno sportiva. La 406 manteneva la stessa configurazione della 405 per quanto riguardava il corpo vettura, trattandosi di una berlina a tre volumi. Le ambizioni della 406 erano leggermente più alte di quelle della 405, in quanto le sue dimensioni maggiori e la gamma di cilindrate, più ampia e traslata più in alto andava a sovrapporsi con la gamma motoristica della sfortunata Peugeot 605. La 406 non voleva però essere una erede dell'ammiraglia francese, ma semplicemente una vettura in grado di competere con l'agguerrito e nutrito mercato delle vetture di segmento D, ossia delle berline di fascia medio-alta. La 406 nacque sullo stesso pianale della Citroën Xantia, anche se rispetto a quest'ultima non ripropose il sofisticato sistema delle sospensioni idropneumatiche. La 406 ebbe un ottimo successo, specialmente in Francia ed in Gran Bretagna. In quest'ultimo mercato, la 406 fu costruita negli ex-stabilimenti della Chrysler Europe, la quale fu assorbita nel 1978 dal Gruppo PSA: la 406 riscosse un successo enorme in tale mercato, al punto di offuscare il già enorme successo ottenuto negli anni precedenti dalla piccola Peugeot 205. Un po' meno brillanti furono i risultati ottenuti in Germania, dove la clientela era campanilisticamente più legata ai prodotti della concorrenza nazionale (che comunque erano ottime vetture). Anche in Italia la 406 stentò un po', anche se ottenne risultati di gran lunga migliori che nel mercato tedesco.
La 406 fu proposta inizialmente nelle versioni 1.8 e 2.0 a benzina e 1.9 turbodiesel. Successivamente la gamma di motori si completò con l'arrivo di un 2.1 turbodiesel, di un 2.0 turbo, del piccolo 1.6 e del potente 2.9 V6 preso dalla 605. Le versioni a gasolio furono particolarmente apprezzate, in quanto gran parte della clientela sceglieva questa vettura per le sue elevate doti di confort e di affidabilità, oltre che per la sua relativa economia di esercizio. Inoltre la dotazione era piuttosto soddisfacente: l'ABS era di serie su tutte le versioni, così come il doppio airbag. In seguito arrivarono persino i tergicristalli con sensore di pioggia. Le versioni a gasolio furono ancor più apprezzate con l'arrivo della versione station wagon, nel 1997. Quest'ultima era caratterizzata da un enorme bagagliaio che garantiva un grosso volume di carico già senza bisogno di abbattere il divano posteriore. In ogni caso, rinunciando anche a tale fila di sedili, si arrivava a disporre di ben 1.7 metri cubi di volume. Fu una delle auto preferite dai rappresentanti e dai commercianti in genere.

Una splendida 406 coupé
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Una splendida 406 coupé

Sempre nel 1997 entrò in produzione la 406 coupé: la sua splendida linea firmata Pininfarina riscosse un buon successo. La 406 coupé segnò il ritorno in grande stile della Peugeot nel segmento delle coupé di fascia medio-alta, dopo l'uscita di scena della 504 Coupé. La coupé fu disponibile inizialmente nelle versioni da 2.0 e da 3.0 litri di cilindrata, ovviamente a benzina.
Nel 1999, la 406 fu sottoposta ad un restyling, che interessò berlina e station wagon, ma non la coupé, la quale si discostava già di per se' in maniera piuttosto decisa dal resto della gamma. Il restyling interessò il frontale, con nuova calandra e gruppi ottici più grandi ed aggressivi, e la coda, che propose gruppi ottivi tagliati in due e non più in pezzo unico.

Una 406 station wagon
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Una 406 station wagon

Con il boom del gasolio, in seguito all'introduzione della tecnologia common rail, anche per la 406 furono proposte motorizzazioni turbodiesel, da 2.0 e da 2.2 litri di cilindrata. In questi anni, il gasolio fu proposto anche su vetture di carattere sportiveggiante, per sperimentare l'impatto che avrebbe avuto sul pubblico, impatto che si rivelò positivo. In tal senso, la motorizzazione da 2.2 litri a gasolio fu proposta anche sulla 406 coupé. Assieme ad essa arrivò anche una motorizzazione sempre da 2.2 litri ma a benzina.

Da questo punto in poi, si entra nella fase calante della carriera della 406, sulla quale non vennero introdotte più variazioni o novità di rilievo e la gamma si avviò lentamente verso il pensionamento. Nel 2004 la berlina e la station wagon furono tolte di produzione per lasciare il posto alla Peugeot 407. La coupé resistette fino alla fine del 2005. All'inizio dell'anno seguente, fu introdotta la 407 coupé.

[modifica] La linea

Vista posteriore di una 406 prima serie
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Vista posteriore di una 406 prima serie

Nella configurazione berlina, la 406 diede molto spazio all'eleganza, per quanto riguarda il punto di vista estetico. Anche senza rinunciare ad una certa dose di grinta nelle linee, sembra comunque prevalere l'aspetto signorile nelle sue linee. Il frontale, in schietto stile Peugeot, era caratterizzato anch'esso dai tipici fari trapezoidali discendenti verso il centro della calandra a scanalature orizzontali. La fiancata era impreziosita da nervature che ne accentuavano l'eleganza. Nelle versioni di base, a tali nervature si accompagnavano anche dei fascioni in plastica nera. La coda era caratterizzata dall'andamento leggermente concavo, in corrispondenza del baule. All'altezza del baule si trovavano i fari posteriori, anch'essi trapezoidali, ma dal disegno leggermente più morbido e smussato rispetto a quelli anteriori. Nell'insieme, quindi la vettura mostrava una personalità più marcata di quella della 405 che andava a sostituire, avvicinandosi molto ai tratti della sfortunata sorella maggiore, la 605.

Vista frontale di una 406 seconda serie
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Vista frontale di una 406 seconda serie

Con l'arrivo della seconda serie cambiarono sostanzialmente i fari anteriori, più grandi e dallo sviluppo orizzontale decisamente incrementato, che si protendevano maggiormente verso la calandra, la quale rinunciava alle scanalature orizzontali, che a questo punto sarebbero risultate forse troppo poco visibili. In coda cambiarono anche i fari, dallo stesso profilo, ma non più in un pezzo unico, bensì tagliati orizzontalmente in due pezzi. In questo nuovo look, la 406 acquisì ancor maggiore personalità e grinta, sfoderando un look più aggressivo.

Dall'elegante aggressività alla praticità, e si passa dalla berlina alla station wagon, che proponeva un corpo vettura più lungo ed un grande vano bagagli, ulteriormente ampliabile con l'abbattimento del divano posteriore. Tale vettura, specie nelle versioni diesel, incontrò un buon successo di vendite. Anche la station wagon beneficiò delo stesso restyling della berlina.

Vista posteriore di una 406 coupé
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Vista posteriore di una 406 coupé

Invece il restyling non interessò la coupé, che rimase tale e quale durante l'intero arco della sua produzione, beneficiando solo di poche modifiche di dettaglio. Tutte le 406 erano firmate Pininfarina, ma la 406 coupé era forse quella che più di tutte tradiva la firma del noto stilista italiano. Molti suoi tratti erano strettamente imparentati con quelli di alcune Ferrari, vetture la cui collaborazione pluridecennale con Pininfarina è leggendaria. Decisamente diversa nei tratti dalla berlina (nonché dalla station wagon), la 406 coupé mostrava un frontale appuntito, con fari più piccoli ed una calandra liscia ed affusolata. Anche il parabrezza era decisamente più inclinato. La fiancata era priva di nervature, per rendere più filante e pulita la linea. Era presente unicamente una sottile fascia laterale in plastica nera. Sempre lateralmente, si nota l'assenza del montante centrale, per sottolineare la sportività del modello, mentre invece era piuttosto grande e robusto il montante posteriore. Il padiglione era anch'esso molto più inclinato di quello della berlina e faceva da preludio ad una coda sfuggente e rastremata, sulla quale campeggiavano i fari poteriori decisamente diversi da quelli della berlina, più sportivi e personali.

[modifica] Meccanica

Vista anteriore di una 406 coupé
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Vista anteriore di una 406 coupé

Come già detto in precedenza, la 406, pur nascendo sul pianale della Citroën Xantia, non ne condivideva la soluzione delle sospensioni idropneumatiche, ma optava per uno schema più tradizionale.
Per quanto riguarda il resto della meccanica, la 406 ha mantenuto la trazione anteriore. Il cambio era solitamente manuale, ma in alcune versioni era disponibile anche il cambio automatico.I motori erano quasi tutti a 4 cilindri, tranne la versione di punta che era rappresentata da un V6 da 2.9 litri. Ecco di seguito una breve descrizione dei motori a benzina che erano disponibili sulla 406:

  • Motore 1.6: era il TU5JP da 1587 cc già utilizzato sulle 306 e sulle Saxo. La distribuzione era monoalbero a due valvole per cilindro e la potenza massima era di 90 CV a 5000 giri/min. Con tale motore, la 406 raggiungeva una velocità massima di 180 km/h.
  • Motore 1.8: il motore utilizzato nella 406 1.8 era il XU7JP4 da 1761 cc con distribuzione bialbero a 4 valvole per cilindro. La potenza massima era di 112 CV a 5500 giri/min. La velocità massima ottenibile sulla 406 con tale propulsore era di 195 km/h.
  • Motore 2.0: era disponibile in due versioni, una aspirata ed una sovralimentata, entrambe di 1998 cc di cilindrata. La prima, denominata XU10J4R, era caratterizzata dalla distribuzione bialbero in testa con 4 valvole per cilindro ed arrivava ad erogare 136 CV a 6000 giri/min, portando la 406 2.0 a sfiorare i 210 km/h. La seconda, sovralimentata tramite turbocompressore, era denominata XU10J2TE, ed era derivata dall'unità motrice XU10J2C da 123 CV. In questa veste sovralimentata, tale unità arrivava invece ad erogare 143 CV a 6000 giri/min, portando la 406 ad una velocità massima di quasi 220 km/h.
  • Motore 2.2: tale motore nacque per rimpiazzare il già citato XU10J2TE. Della cilindrata di 2230 cc, appartiene ad una serie completamente nuova, denominata EW12J4, ma a differenza del propulsore che andava a sostituire, esso era aspirato e si avvaleva di una distribuzione bialbero in testa a 4 valvole per cilindro. Tale motore fu utilizzato sulla 406 coupé, arrivava a 160 CV a 5650 giri/min e poteva spingere la vettura a 225 km/h di velocità massima.
  • Motore 2.9: derivava dall'ultima serie dei motori di punta utlizzati sulla 605. Non era imparentato con il vechio V6 PRV, ma anzi, il suo intento era di sostituirlo in tutto e per tutto. Denominato ES9J4, e progettato assieme alla Renault, era interamente in alluminio ed era un V6 con angolo di 60° tra le bancate, della cilindrata di 2946 cc. La distribuzione era a due assi a camme in testa, uno per bancata, e a 4 valvole per cilindro. La potenza massima, inizialmente di 194 CV a 5500 giri/min, fu portata nel 2001 a 207 CV a 6000 giri/min. In questo modo, le 406 equipaggiate con tale propulsore, potevano raggiungere i 235 km/h di velocità massima.
Vista anteriore di una 406 station wagon seconda serie
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Vista anteriore di una 406 station wagon seconda serie

Ed ecco invece di seguito le motorizzazioni diesel:

  • Motore 1.9: era disponibile soprattutto in versione sovralimentata, ma in alcuni mercati vi era anche la versione aspirata. Derivanti entrambe dalle vecchie unità XUD9 ad iniezione indiretta da 1905 cc di cilindrata, la versione aspirata e la versione turbodiesel erogavano rispettivamente 68 e 92 CV. Le prestazioni erano quindi piuttosto modeste, ed erano comprese tra gli oltre 160 km/h della 406 1.9 diesel e i 175 km/h della 406 1.9 turbodiesel.
  • Motore 2.0: era il nuovo turbodiesel common rail da 1997 cc disponbile in due varianti, con o senza intercooler. Disponevano entrambe di distribuzione monoalbero a due valvole per cilindro. La versione priva di intercooler, denominata DW10TD, erogava 90 CV a 4000 giri/min e spingeva la 406 così equipaggiata a quasi 180 km/h. La versione con intercooler invece arrivava ad una potenza massima di 110 CV a 4000 giri/min, portando la 406 a quasi 190 km/h di velocità massima.
  • Motore 2.1: era il vecchio XUD11BTE turbodiesel con distribuzione a tre valvole per cilindro. La potenza era di 108 CV e la velocità massima era di 185 km/h.
  • Motore 2.2: versione di punta dei motori a gasolio previsti per la 406, aveva una cilindrata di 2179 cc. Denominato DW12TED4, disponeva di 135 CV a 4000 giri/min e spingeva la 406 2.2 HDi a 200 km/h di velocità massima.

[modifica] Curiosità

  • La 406 divenne molto famosa grazie alla trilogia cinematografica Taxxi, firmata dal regista francese Luc Besson. In questa trilogia la 406 viene ad ogni episodio modificata con dispositivi sempre più sofisticati e quasi fantascientifici, grazie ai quali riesce a compiere mirabolanti imprese.
  • La 406 fu utilizzata in Francia ed altri Paesi come auto della Polizia.
  • In Italia, la 406 si avvalse di un'efficace campagna pubblicitaria: la prima serie poneva l'accento alla presenza di un dispositivo ABS di ultima generazione, grazie alla scena di una 406 berlina che frena di colpo e del paesaggio circostante che viene proiettato in avanti per inerzia, situazione assurda ma che voleva rendere l'idea dell'efficacia frenante della vettura. La seconda serie si avvalse anche di una nota pellicola di Hitchcock.
  • La 406 fu utilizzata anche su pista in alcuni campionati Turismo.

[modifica] Voci correlate

[modifica] Altri progetti

[modifica] Collegamenti esterni


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