Razza ariana
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Razza ariana (in tedesco arische Rasse, dal sanscrito, M., आर्य, ārya, "quello nobile") ha indicato a partire dalla metà del XIX secolo il supposto gruppo razziale portatore del protoindoeuropeo, madre delle lingue indoeuropee, che in epoca preistorica sarebbe migrato dall'Europa centrorientale, espandendosi da una patria originale detta Urheimat in tutta l'Europa e in parte dell'Asia centrale e dal quale deriverebbe il tipo etnico nordeuropeo[1].
Divenuto tristemente famoso nella Germania nazista, quando fu utilizzato per giustificare il genocidio delle supposte razze inferiori (Shoah), attualmente al concetto di razza ariana non è data alcuna validità scientifica e il concetto stesso di razza come suddivisione rigida dei popoli umani è completamente decaduto.
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[modifica] Ariani e nazionalsocialismo
Secondo le teorie in voga nella cultura europea all'inzio del Novecento, tale popolo sarebbe partito dall' Urheimat (la cui ubicazione varia da teoria a teoria), espandendosi a quasi tutta l'Europa [2] colonizzando inizialmente le regioni europee centrosettentrionali (attuali Germania, Scandinavia meridionale e Polonia), fino a raggiungere la Grecia, la penisola italica e attraverso l'attuale Francia fino a parte della penisola iberica, fondando quei popoli che in seguito avrebbero dato vita alle civiltà Greca e Romana. A est gli Ariani si sarebbero espansi fino alla Persia e all'India, dando luogo alle culture antiche di quei paesi. Tale teoria, esistente in versioni simili fin da metà del XIX secolo, ha influenzato la concezione nazista della superiorità della razza germanica e del suo destino a dominare il mondo.
Con il Nazionalsocialismo, infatti, si è ritenuto che i popoli nordici germanici fossero stati gli unici fra tutti i popoli d'Europa a conservare l'identità razziale degli antichi Ariani, a causa delle forti e durature dominazioni extraeuropee nelle altre parti del continente: Arabi in Spagna e Portogallo, Turchi nei Balcani e Mongoli in tutta l'Europa orientale dove hanno fondato i Canati dell'Orda d'Oro. Adolf Hitler nel suo libro Mein Kampf identifica come Ariani in senso stretto i popoli nordeuropei germanici, cioè le attuali popolazioni di Germania, Danimarca, Olanda, Norvegia, Svezia e Gran Bretagna. In senso più lato egli usa questo termine per indicare anche le attuali popolazioni non germaniche dell'Europa occidentale, che discendono in parte dai popoli nordici che durante la Völkerwanderung del V secolo hanno oltrepassato il Reno e il Danubio insediandosi in Francia (Franchi), Italia (Ostrogoti e Longobardi) e Spagna (Vandali). Secondo Hitler l'uomo biondo, con gli occhi azzurri, nordico (di pura razza ariana) rappresenta il maximum evolutivo all'interno del gruppo umano caucasico. Nelle sue teorie si tratta di una razza superiore, a causa dell'idealismo intrinseco che la caratterizza, dandole la qualità di naturale razza dominante.
Sebbene con il termine di «razza ariana» si tenda a definire i popoli di carnagione chiara che abitano in Europa (che in vece dovrebbe essere chiamati Giafetici perché figli del patriarca bibblico Giafet), gli Ariani non hanno niente a che vedere con l´Europa; anzi, gli Ariani sono il risultato di un miscuglio di razze indo-europee formatesi nella zona centrale dell´Asia e poi stabilitisi in Persia (attuale Iran) e nella Media: i veri Ariani sono i Medi ed i Persiani.
[modifica] La situazione odierna del concetto di "razza"
Secondo ricerche scientifiche recenti, riportate nelle dichiarazioni dell'UNESCO in allegato, la suddivisione della specie umana in razze diverse è convenzionale e arbitraria. L'UNESCO sostituisce al concetto di razza quello di popolo come unico segmento della specie umana in cui sia riscontrabile una vera omogeneità tra individui. In accordo con le più moderne ricerche genetiche di Luigi Luca Cavalli-Sforza si possono identificare quattro macrogruppi genetici della specie umana: aborigeni australiani, africani, mongolici e caucasici. Il concetto di razza come suddivisione rigida dei popoli umani è però oggi completamente decaduto perché i grandi raggruppamenti e a maggior ragione le loro suddivisioni interne sfumano senza soluzione di continuità l'uno nell'altro, rendendo impossibile una classificazione dell'umanità in categorie nettamente distinte. Inoltre è accertato che le differenze tra due individui dello stesso gruppo sono in genere maggiori che le differenze tra la media degli individui di due raggruppamenti diversi.
[modifica] Origine ottocentesca del concetto
L'idea di razza ariana è nata dalla linguistica: all'inizio XIX secolo è stato notato che molte lingue d'Europa (latino, tedesco, lingue celtiche, albanese, lingue slave, greco) così come altre in Armenia, in Persia e in India mostrano molte caratteristiche in comune nel vocabolario e nella grammatica. Inoltre è stata determinata una somiglianza notevole nella mitologia e nel culto di questi popoli. In questo è stato trovato il presupposto di una patria comune oltre che di un'unica lingua originaria per queste lingue indogermaniche (denominate anche lingue indoeuropee); questa dichiarazione è oggi generalmente riconosciuta dopo un lungo formulare e riformulare ipotesi. Ci si è basati su documenti persiani ed indiani per dichiarare che i portatori di questa lingua probabilmente si autodenominavano Ariani (Arya).
La parola "ariano" compare per la prima volta nel testo sacro indiano antico Rigveda e nel Gathas iraniano. I termini indiani ed iraniani sono derivati direttamente da *arya (proto-indo-iraniano), apparentemente un'autodenominazione dei Proto-Indo-Iraniani. Il termine inoltre si trova nelle vecchie iscrizioni persiane ed in altre fonti persiane dal 500 a.C. in avanti, e la stessa parola "Iran" è derivata da esso (vedere Airyanem Vaejah). Dario il Grande disse: Io sono Dario il Grande Re, re dei re, re di paesi che contengono tutte le razze degli uomini, re in questa grande terra ampia e sconfinata, figlio di Hystaspes, un achemenide, un persiano, figlio di un persiano, un ariano, discendente da ariani. L'India inoltre si chiama Aryavarta, che significa "la terra degli Ariani". Gli iraniani moderni considerano la loro origine etnica e storica come ariana e nell'Induismo storico il termine dal sanscrito ha preso il significato spirituale di nobile. Poiché, nel XIX secolo, gli indo-iraniani erano il popolo che parlava la più antica lingua indoeuropea conosciuta, la parola "ariano" è stata adottata per riferirsi non solo alla gente indo-iraniana, ma anche agli altri popoli indoeuropei in generale, compresi i Romani, i Greci, i Germani, i baltici, i Celti e gli slavi. Si è argomentato che tutte queste lingue provengono da una radice comune - ora conosciuta come proto-indo-europea - parlata da popoli antichi che devono essere antenati dei popoli indiani, europei e iraniani. Dovrebbe essere notato che questo uso del termine è obsoleto. Nell'odierno inglese aryan è sinonimo di indo-iraniano, o in particolare proto-indo-iraniano.
Nel Saggio sull'ineguaglianza delle razze umane pubblicato a metà del XIX secolo da Joseph-Arthur de Gobineau si trova la prima definizione di razza ariana come razza bianca pura. Il nobile francese ha affermato la superiorità dell'aristocrazia ariana rispetto al popolo, secondo lui invece frutto della mescolanza degli Ariani con razze inferiori. L'idea che gli europei del nord fossero i più puri è stata successivamente affermata assiduamente non solo dal Conte de Gobineau ma anche da altri scrittori: il più importante è stato il suo discepolo Houston Stewart Chamberlain, che ha scritto della razza ariana: Colei che ha parlato le lingue indoeuropee ed è stata prescelta per essere il più nobile dei popoli.
Nel XIX secolo c'è stato un ulteriore salto dalla linguistica all'etnologia: è stato dichiarato che gli esseri umani che parlano la lingua discendente dagli Indogermani (cioè quasi tutti gli europei) discendono anche geneticamente da questo popolo. Di conseguenza gli esseri umani bianchi sono stati identificati come discendenti degli Ariani. L'ebreo, anche se in Europa è simile agli altri popoli per il colore chiaro della pelle, è stato escluso da questa definizione, poiché la lingua ebraica originaria (pre-diaspora) è semitica e non indogermanica. La persecuzione degli ebrei dell' Europa orientale assume cosi` una ulteriore connotazione di macabra assurdita`, dal momento che in realta` essi parlavano una lingua essenzialmente di origine germanica, lo yiddish, che non discende dalla lingua ebraica.
[modifica] L'"Urheimat ariano"
Sull'habitat primitivo degli Ariani si è speculato molto. A causa dell'antica età della lingua iraniana e del sanscrito è stato inizialmente cercato un collegamento con la Persia o la cultura dell'Indo. L'uso del termine "ariano" nelle iscrizioni e nelle vecchie scritture è stato interpretato come se una precedente cultura di Ariani fosse esistita. Subito dopo è stata cercata in Europa l'origine (Urheimat) di questa razza europea, e si è ritenuto che ovviamente gli Ariani dell'Asia fossero discesi da essa.
Durante il XIX secolo si è creduto comunemente che la razza ariana provenisse dal nord-europa , in particolare dalla Germania o dalla Scandinavia, o almeno che in quei paesi l'origine etnica ariana originale si fosse conservata nel tempo (Karl Penka, Gustaf Kossinna). Questa idea era diffusa sia nella cultura intellettuale che popolare all'inizio del XX secolo. La "teoria settentrionale " sulle origini ariane non era l'unica che circolava durante quel secolo, infatti molti eruditi britannici, americani e tedeschi hanno proposto che gli Ariani provenissero dalle steppe del sud-ovest della Russia attuale includendo le montagne del Caucaso o anche dall'Asia centrale.
L'ipotesi dell' invasione ariana, formulata chiaramente da Gordon Childe(The aryans,1926) è famosa tra queste teorie di diffusione. Essa vede l'Ariano come un cavaliere nomade che dalle steppe eurasiatiche si è diffuso sia al sud che all'ovest. In questa teoria la cosiddetta Kurgankultur avrebbe sparso la propria lingua, religione e cultura. Un'altra teoria dimostrerebbe invece che l'indoeuropeo della preistoria ha lasciato resti nel sumero, akkado ed egiziano. Era comune a molte teorie indicare gli Ariani principalmente come conquistatori, nel tentativo di giustificare in tal modo una presunta superiorità ariana.
[modifica] Raj britannico
In India, sotto l'impero britannico, gli inglesi hanno usato l'idea di razza ariana conquistatrice per fondere la dominazione britannica con il sistema delle caste indiano. Ampiamente è stato detto che gli Ariani fossero gente bianca che aveva invaso l'India nei periodi antichi, sottomettendo i dravidi indigeni più scuri, che sono stati poi spinti verso sud. Così la fondazione dell'Induismo è stata attribuita agli invasori bianchi che si erano stabiliti come caste dominanti e che si è supposto scrivessero i testi Veda. Molto di queste teorie era semplicemente una congettura a sostegno dell'imperialismo europeo. Che l'idea di un'invasione ariana origini dalle fantasie coloniali britanniche dimostra che tutta la teoria delle espansioni indo-ariane storiche rimane altamente discutibile e in India anche oggi continua ad alimentare il dibattito politico e religioso. Molti dravidi, sostenitori del movimento di Dalit, più comunemente Tamil, sostengono che il culto di Śiva è una religione dravidica distinta dall'Induismo ariano. In opposizione, il movimento nazionalista indiano di Hindutva sostiene che nessun'invasione o espansione ariana sia mai avvenuta, asserendo che la credenza Veda è nata dalla civiltà della valle dell'Indo, che è precedente alla presunta invasione degli Indo-Ariani in India e che è identificata come probabile candidata per una cultura di Proto-Dravidi.
[modifica] Nazionalsocialismo
La teoria delle origini nordiche degli Ariani era particolarmente influente in Germania. Ampiamente si è creduto che gli Ariani dei Veda fossero etnicamente identici ai Goti, ai Vandali ed agli altri antichi popoli germanici della Völkerwanderung. Tale convinzione portò alcune società razziste e in seguito lo stesso movimento nazionalsocialista ad adottare come proprio un simbolo induista: la svastica (Swastika).
Le distinzioni fra le genti semitiche e gli ariani sono state basate sulla storia linguistica ed etnica descritta precedentemente. In questo modo la gente semitica è stata vista come presenza straniera presso le società ariane ed è stata indicata spesso come la causa della distruzione dell'ordine sociale e come portatrice di valori che conducono alla rovina della civilizzazione e della cultura. Secondo gli ideologi nazionalsocialisti, la razza ariana ha sviluppato una civilizzazione che ha dominato il mondo negli ultimi diecimila anni. Questa presunta civilizzazione è declinata perché le razze inferiori hanno mescolato il loro sangue con quello ariano; tracce della civilizzazione ariana sono ancora visibili nel Tibet (attraverso il Buddhismo) e perfino nell'America Centrale, Sudamerica e antico Egitto.
Secondo l'ideologia nazista la storia è una lotta tra la razza ariana-nordica creatrice di civiltà e le altre razze che sono considerate inferiori (Untermenschen) sia culturalmente che biologicamente. La "visione del mondo" nazista (Weltanschauung) deriva in parte anche dal pensiero nietzschano della lotta tra l'uomo libero, forte, nobile, ariano e l'uomo debole, piccolo, moralista, malato nell'anima, giudeo.
La teoria che l'origine ariana sia stata nelle steppe della Russia è stata rifiutata in larga misura dai circoli nazionalisti tedeschi in Germania. Secondo teorie pseudoscientifiche (per esempio quella di Hans F.K. Günther) l'ariano è originario delle regioni meridionali della Scandinavia o del Nord della Germania, o almeno le caratteristiche razziali originarie si sono mantenute particolarmente pure in tali regioni. Oltre agli antichi Ariani i Goti, i Vandali e altri popoli vicini sono stati portati all'espansione. L'ariano è stato considerato fisicamente e mentalmente superiore e sulla purezza è stata basata la razza. L'ideologia del nazionalsocialismo ha interpretato così il termine "ariano" come razza dominante puramente germanica, la cui missione era di sottomettere o estinguere tutti i presunti popoli inferiori. I nazionalsocialisti hanno così giustificato la catalogazione di semiti e di slavi come subumani (Untermenschen). Hanno usato ancora un termine originalmente linguistico (semiti) nel senso razziale. Gli esseri umani nel Terzo Reich e nelle zone controllate dai nazionalsocialisti hanno dovuto fornire il cosiddetto Ariernachweise come prova della loro purezza razziale. Con l'idea di mantenere pura la razza ariana l'omicidio o la sterilizzazione sono stati usati su individui mentalmente handicappati o semplicemente soltanto esseri umani indesiderabili.
Una teoria completa ed altamente speculativa e razzista della storia può essere trovata nella pubblicazione di Alfred Rosenberg Razza e storia della razza. Il substrato storico di Rosenberg è ricercato molto bene, ma le sue conclusioni richiedono grandi salti logici. La natura apparentemente scientifica di tali teorie però è stata molto efficace nel diffondere le teorie ariane di supremazia tra gli intellettuali tedeschi nell'inizio del XX secolo, particolarmente dopo la prima guerra mondiale. Queste ed altre idee si sono evolute nel significato nazionalsocialista del termine "razza ariana" riferendosi a quella che è stata vista essere la razza matrice dei popoli europei nordici. Ciò portò all'estrema e violenta ricerca della purezza di questa razza con un ampio programma di eugenetica (legislazione di anti-miscelazione, sterilizzazione obbligatoria dei malati mentali e mentalmente carenti, l'uccisione del malato di mente istituzionalizzata come componente di un programma di eutanasia e finalmente lo sterminio sistematico degli ebrei, degli zingari e degli omosessuali). Inferiori agli ariani sono stati considerati dai nazionalsocialisti anche i popoli slavi dell'Europa orientale, che dovevano diventare schiavi, lasciando i loro territori alla colonizzazione tedesca per assicurare lo spazio vitale (Lebensraum) alla Germania. In un suo famoso discorso Hitler ha detto che gli Slavi dei territori occupati dovevano essere trattati come i pellirosse in America.
[modifica] Note
- ^ Il "tipo ariano" sarebbe cosi` caratterizzato da carnagione chiara, capelli biondi e alta statura, cranio dolicocefalo, volto stretto e lungo (ossia leptoprosopo).
- ^ Si potrebbe rilevare come la moderna teoria dei Kurgan di Maria Gimbutas (1956), parzialmente confermata dalla moderna ricerca genetica di Luigi Luca Cavalli Sforza fornisca un modello piuttosto simile per quanto riguarda l'espansione degli indoeuropei. Tale popolo sarebbe partito dall' Urheimat sul corso dell'alto Volga.
[modifica] Voci correlate
[modifica] Collegamenti esterni
- (EN) Four statements on the race question dell'UNESCO (1969) sui risultati di recenti ricerche scientifiche sulla questione della razza (documento scaricabile in formato .pdf).
- (IT) Introduzione alla linguistica generale. L'indoeuropeo di Manuel Barbera (2000) sulle teorie moderne della diffusione dell'indoeuropeo.
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