Web - Amazon

We provide Linux to the World


We support WINRAR [What is this] - [Download .exe file(s) for Windows]

CLASSICISTRANIERI HOME PAGE - YOUTUBE CHANNEL
SITEMAP
Audiobooks by Valerio Di Stefano: Single Download - Complete Download [TAR] [WIM] [ZIP] [RAR] - Alphabetical Download  [TAR] [WIM] [ZIP] [RAR] - Download Instructions

Make a donation: IBAN: IT36M0708677020000000008016 - BIC/SWIFT:  ICRAITRRU60 - VALERIO DI STEFANO or
Privacy Policy Cookie Policy Terms and Conditions
Giovanni Scoto Eriugena - Wikipedia

Giovanni Scoto Eriugena

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Giovanni Scoto Eriugena
Ingrandisci
Giovanni Scoto Eriugena

Giovanni Scoto Eriugena o Ioannes Scotus Erigena (Irlanda, circa 810 - circa 880), monaco irlandese, filosofo neoplatonico cristiano, teologo e traduttore.

Indice

[modifica] Biografia

Banconota irlandese da 5 pound su cui è raffigurato Scoto
Ingrandisci
Banconota irlandese da 5 pound su cui è raffigurato Scoto

Le sue origini irlandesi si possono dedurre dal suo stesso nome, infatti egli è scoto, ovvero abitante della Scotia Maior, nome dell'Irlanda all'epoca; inoltre, nei manoscritti egli si firmava Eriugena, cioè nato (gena) in Irlanda (Eriu). Nel 843 si trasferí in Francia per dirigere la Schola Palatina di Carlo il Calvo; questi gli affidò anche il compito di tradurre il Corpus Areopagiticum di Dionigi l'Areopagita, che Scoto studiò e commentò in latino avvicinandosi al Neoplatonismo. Conoscitore di greco, fu studioso e traduttore anche degli scritti di Origene e dei Padri di Cappadocia, tra cui San Basilio Magno, San Massimo il Confessore e San Gregorio di Nissa.

La sua filosofia si mantiene sulla linea di Sant'Agostino riguardo al Platonismo e alla teologia negativa. Senza dubbio, Eriugena volle spiegare la realtà mediante un sistema razionale e unitario che contraddiceva il dualismo della religione — secondo il quale Dio e mondo sono due realtà differenti — e i dogmi relativi alla creazione e alla volontà divina.

Per Scoto, ragione e fede sono fonti valide di vera conoscenza, per questo non possono essere in contraddizione; però se cosí avvenisse, è la ragione che deve prevalere. Questa affermazione, assieme al Panenteismo (tutte le cose sono emanazione di Dio e ad esso ritornano) che egli sostenne nel De divisione naturae, gli valsero la condanna della Chiesa Cattolica per eresia, che poté eludere solo grazie alla protezione del re. Sulla sua morte circolarono diverse storie, una delle quali dice che dopo la morte del suo protettore si rifugiò in Inghilterra, dove venne assassinato dai monaci che lo consideravano un eretico; sebbene questa storia sia la piú pittoresca, non è la piú credibile.

La persecuzione di Scoto Eriugena da parte della Chiesa non si fermò con la sua morte. Nel 1210 gli arrivò una condanna conciliare postuma, con la condanna al rogo per il suo libro De divisione naturae; ancora nel 1225 papa Onorio III manderà un'ossessionata lettera ai vescovi francesi per chiedere la raccolta di ogni copia del libro da spedire a Roma per esservi bruciata.

[modifica] Il divino e la ragione

Per Scoto Eriugena, filosofia e teologia si identificano. Egli dice infatti: "la vera filosofia è la vera religione e, viceversa, la vera religione è la vera filosofia". Filosofare significa vedere e riconoscere la validità e la fondatezza dei principi su cui si fonda la vera religione. Proprio per questa sua totale identificazione dei principi religiosi con quelli filosofici, Eriugena ebbe molti nemici. Comunque, secondo il monaco irlandese, il legame e l'accordo fra fede e ragione è intrinseco, in quanto entrambe sono generate da una medesima causa, ovvero la Sapienza divina, che si è rivelata nella Sacra Scrittura. Se non è sostenuta dalla ragione, la fede rischia di vacillare, per Scoto Eriugena, e arriva a dire che bisogna "credere a ciò che si dice con verità intorno all'unico principio delle cose" e "intendere ciò che con verità si crede". In questo, dunque, Eriugena si avvicina molto al pensiero di Sant'Agostino, per il quale vigeva il "credo ut intelligam et intelligo ut credam" (cioè credo per comprendere e comprendo per credere). La fede, per Eriugena, è dunque la ricerca e lo sforzo di interpretazione del significato delle Scritture, che porta al riconoscimento della loro intrinseca struttura razionale; esse, infatti, devono essere lette ed intese in senso allegorico, e non letterale, perché lo Spirito Santo, che parlava attraverso i profeti, si esprimeva attraverso immagini e metafore che hanno infiniti significati. Per Giovanni Scoto, anche gli scritti dei Padri della Chiesa debbono esser letti in più sensi, poiché certe volte sembrano essere in contrasto tra loro, e ciò è impossibile. Ed è solo attraverso la ragione, sottoposta allo Spirito, che noi possiamo vedere e comprendere i motivi e le vie d'intrepretazione, e poi condurci oltre queste, nella profondità unica e divina della verità da cui nascono tali diverse esposizioni.

[modifica] Le quattro nature

Scoto Eriugena formula la sua teoria del divino partendo dunque dal Neoplatonismo, ma integrandovi il concetto cristiano della natura personale di Dio, Creatore del mondo. Per il filosofo, Dio è l'unica vera realtà, ed è dunque l'unico "protagonista" della sua filosofia: infatti, tutte le cose dipendono e sono generate da Lui e tutte le cose ritornano sempre a Lui, per Eriugena. Egli chiama l'insieme di tutte le cose "natura", e, poiché la natura si identifica con Dio, egli in essa distingue le quattro divisioni dell'essere divino. Esse sono:

  1. La natura increata e creante, che è Dio: l'Essere divino, in questa prima divisione, è considerato come principio primo, eterno, ed immutabile alla cui conoscenza l'uomo può solo avvicinarsi, senza mai però giungere ad una adeguata rappresentazione e comprensione. Infatti, Egli è oltre la natura, oltre la bontà, oltre l'essenza, e dunque ciò che si dice di Lui nelle Scritture è detto non per Egli in Sé stesso, ma per noi, anche per quanto riguarda, ad esempio, la Trinità. Essendo dunque al di là, oltre tutto ciò che a noi è accessibile, la realtà di Dio è il non-essere, inteso come ciò che trascende il limite dell'essere. Questo concetto sarà poi ripreso in seguito per la formazione della teologia negativa di Nicola Cusano e di altri teologi e filosofi.
  2. La natura creata e creante, che è il Verbo procedente da Dio: anche in questa seconda divisione Dio è l'Autore delle cause primordiali o degli esemplari originali di tutte le cose. Tali "specie" o "forme" sono aspetti del pensiero divino. Esse sono coeterne a Dio, e, in quanto creatrici di ogni cosa, sono anche Sua manifestazione. In questa divisione Eriugena riprende chiaramente il concetto platonico delle Idee, dandone una spiegazione in chiave cristiana.
  3. La natura creata e non creante, che è tutta la realtà materiale (o fisica) posta nello spazio e nel tempo: questa divisione sarebbe l'esteriorizzazione delle idee divine (con un altro rimando alla teoria delle Idee platoniche), in quanto l'universo intero, inteso come ordine fisico, deriverebbe dalle ragioni ideali, e sarebbe effetto di quelle cause primordiali che sono nel Verbo divino. L'universo è dunque creato ed eterno, in quanto cosussistente nel Verbo eterno, e sarebbe composto d'anima e corpo, come un immenso organismo vivente. Le cose materiali che lo compongono sarebbe dunque solo un'apparenza, in quanto il loro vero fondamento è spirituale. Tale tesi è ripresa dal Neoplatonismo, il quale afferma che vi è un'unica sostanza, cioè quella divina, e il mondo non è che manifestazione di questa sostanza (teofania, ovvero, manifestazione di Dio). Per Scoto Eriugena, quindi, "Deus fit in omnibus omnia", cioè Dio diventa tutto in tutte le cose, come era per lo Pseudo-Dionigi l'Areopagita.
  4. La natura non creata e non creante, che è Dio stesso, concepito come ciò verso cui l'intero Creato tende: tale divisione rappresenta Dio come meta e fine del mondo, poiché tutto ciò che proviene da un principio tende naturalmente a tornarvici. Il filosofo dunque propone i temi della discesa e del ritorno al principio caratteristici del Neoplatonismo. In tutto ciò, inoltre, l'uomo è nell'intermezzo fra il mondo dei corpi e quello delle essenze; per Eriugena, l'uomo è un microcosmo che, attraverso l'intelletto, cerca di ricostruire l'intima ragione delle cose, cerca di ritrovare la loro unità d'essenza, oltre la moltitudine e la molteplicità caotica del mondo materiale e del mondo intellettuale. Chi dunque cerca con sforzo questa primordiale unità, comprende che le cose che sono create e mortali, sono invece coeterne al Verbo in quanto espressione delle essenze. Grazie alla fede e alla ragione l'uomo comprende il divino che vi è nel mondo, e contribuisce cosí al ritorno dell'universo a Dio. L'intelligenza umana, quindi, è solo un mezzo per contemplare il Verbo, ma essa può smarrirsi nelle cose e perdere la capacità di conoscere la verità. La redenzione dell'intelligenza umana, che per sua natura è distorta dalla verità, può avvenire solo attraverso Cristo, che rende possibile il ritorno alla conoscenza che Dio ha del mondo e di Sé stesso.

In questo modo, dunque, le quattro nature formano un "circolo divino", nel quale Dio stesso è il centro, e che si manifesta in modo incessante ed eterno, non uscendo mai da Sé, in quanto Egli crea tutto da Sé, in Sé e per Sé. Anche in questa tesi Scoto Eriugena si rimanda a Sant'Agostino, che parla di circolo ermeneutico riguardo la ragione e la fede.

[modifica] La libertà umana

Giovanni Scoto Eriugena fu anche un grande sostenitore della libertà umana, in particolare contro la negazione che ne aveva fatto il monaco Gotescaldo di Fulda: quest'ultimo, interpretando in modo estremo e letterale le tesi di Sant'Agostino d'Ippona, aveva formulato la dottrina della doppia predestinazione, sostenendo che Dio, sin dal principio, ha destinato alcuni uomini alla salvezza e al bene e altri alla dannazione e al male. Ma Scoto Eriugena obietta che non è possibile attribuire a Dio una "pre-destinazione" intesa come "destinare prima", in quanto in Dio non esiste né primadopo. Prendendo come base la teologia negativa di Dionigi, Eriugena afferma inoltre che non è affatto possibile condizionare la volontà umana. Rifacendosi invece ad Agostino, sostiene che il male non è una realtà, ma un non-essere, e dunque Dio non lo conosce, poiché se lo conoscesse lo creerebbe, in quanto il pensiero e l'azione in Dio si identificano. Il male è dunque un' assenza di perfezione, o una negazione di realtà. Dunque, in Dio non vi può affatto essere prescienza del male dell'uomo, e di conseguenza non vi è può essere predestinazione al male. La caratteristica essenziale dell'uomo è, per Eriugena, il libero arbitrio, che è dunque la possibilità di peccare o di non peccare; tuttavia, pur essendo libero, l'uomo può fruire dell'aiuto della Grazia divina. Questo pensiero lo espone però all'accusa di Pelagianesimo, e la sua dottrina verrà infatti condannata da due sinodi.

[modifica] Opere

  • De corpore et sanguini Domini (Il corpo e il sangue del Signore)
  • De divina praedestinatione (La predestinazione divina)
  • De divisione naturae (La divisione della natura)
  • De egressu et regressu animae ad Deum (L'uscita e il ritorno dell'anima a Dio)
  • Expositio in Hierarchiam celestem Dionysii (Esposizione nella -Gerarchia celeste- di Dionigi)

[modifica] Bibliografia

  • Mario Dal Pra, Scoto Eriugena ed il neoplatonismo medievale, Fratelli Bocca, Milano 1941
  • Tullio Gregory, Sulla metafisica di Giovanni Scoto Eriugena, Sansoni, Firenze 1960

[modifica] Voci correlate

[modifica] Altri progetti

[modifica] Collegamenti esterni

Our "Network":

Project Gutenberg
https://gutenberg.classicistranieri.com

Encyclopaedia Britannica 1911
https://encyclopaediabritannica.classicistranieri.com

Librivox Audiobooks
https://librivox.classicistranieri.com

Linux Distributions
https://old.classicistranieri.com

Magnatune (MP3 Music)
https://magnatune.classicistranieri.com

Static Wikipedia (June 2008)
https://wikipedia.classicistranieri.com

Static Wikipedia (March 2008)
https://wikipedia2007.classicistranieri.com/mar2008/

Static Wikipedia (2007)
https://wikipedia2007.classicistranieri.com

Static Wikipedia (2006)
https://wikipedia2006.classicistranieri.com

Liber Liber
https://liberliber.classicistranieri.com

ZIM Files for Kiwix
https://zim.classicistranieri.com


Other Websites:

Bach - Goldberg Variations
https://www.goldbergvariations.org

Lazarillo de Tormes
https://www.lazarillodetormes.org

Madame Bovary
https://www.madamebovary.org

Il Fu Mattia Pascal
https://www.mattiapascal.it

The Voice in the Desert
https://www.thevoiceinthedesert.org

Confessione d'un amore fascista
https://www.amorefascista.it

Malinverno
https://www.malinverno.org

Debito formativo
https://www.debitoformativo.it

Adina Spire
https://www.adinaspire.com