Dittongo
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In fonetica, un dittongo (greco δίφθογγος, "díphthongos", "con due suoni") è una combinazione di due vocoidi costituito da un rapido spostamento da un vocoide a un altro, spesso interpretato da chi ascolta come una vocale unica, cioè un singolo fonema vocalico. Mentre i vocoidi semplici o monottonghi sono descritti come foni statici, i dittonghi presuppongono uno spostamento della lingua.
I monottonghi sono rappresentati in IPA da un simbolo unico per esempio le due a dell'italiano pasta [ˈpasta]. Un dittongo può essere considerato una vocale lunga la cui articolazione non è stabile ma dinamica: per esempio, in inglese grass [ˈgɹɑːs] ha un suono stabile e prolungato mentre invece same [ˈseɪm] ha un suono modulato: questo viene considerato un dittongo e trascritto con due simboli, il primo dei quali rappresenta la posizione di partenza del dorso della lingua e il secondo quella d'arrivo. Da notare che non tutti i fonetisti sono d'accordo su quale sia la posizione di partenza e d'arrivo di un dittongo. Per esempio John Wells usa i simboli [ɔɪ] per il dittongo dell'inglese boy mentre Luciano Canepari usa invece i simboli [ɔɘ] che considera più vicini alla realtà fonetica.
[modifica] Tipi di dittongo
I dittonghi sono solitamente accentati sul primo elemento (cosiddetti "dittonghi discendenti") e possono dividersi in:
- dittonghi di chiusura, con il secondo vocoide più alto del primo;
- dittonghi di apertura, con il secondo vocoide più basso del primo;
- dittonghi di centratura, con il primo elemento più periferico e il secondo più centralizzato.
Esistono inoltre i cosiddetti "dittonghi ascendenti", frequenti nelle lingue romanze (italiano, francese, spagnolo). Questi sono probabilmente meglio analizzabili come una sequenza di un contoide approssimante e un vocoide. In molte lingue i dittonghi sono monofonemici, vale a dire che contano come una vocale lunga qualsiasi: è il caso dell'inglese e del tedesco, ma anche del latino classico, del greco attico e del sanscrito. In questo caso si parla di dittongo fonologico. Questo non impedisce ovviamente che in queste lingue si possano avere altre sequenze vocaliche (bifonemiche), che possono appartenere anche alla stessa sillaba fonica. Per concludere, alcune lingue e dialetti oppongono distintivamente dittonghi brevi a dittonghi lunghi.
[modifica] Regola dell'Italiano
In italiano, il dittongo si ha:
- con vocali i e u, affiancate a qualsiasi altra vocale, in posizione 'atona' (senza accento tonico)
- con vocali i e u, affiancate fra di loro, nel qual caso una delle due può portare l'accento tonico
Nei casi in cui non si ha un dittongo, si ha invece uno iato.
Nota: in alcune parole i ed u rappresentano un semplice segno grafico e non costituiscono quindi fonema a sé stante.
[modifica] Bibliografia
- Canepari, Luciano. Manuale di fonetica. München, Lincom Europa. 2003, 20052. Pagg. 482. ISBN 3-89586-456-0