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Archeologia biblica - Wikipedia

Archeologia biblica

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

L'archeologia biblica riguarda il recupero e l'investigazione scientifica dei resti delle antiche culture che riguardano i racconti della Bibbia, sia l'Antico Testamento che il Nuovo Testamento

Come nel caso dello studio di altre culture, i manoscritti devono essere comparati a reperti di società contemporanee in Europa, Mesopotamia ed Africa oltre che a manoscritti si altre società allora presenti. Le tecniche impiegate sono le stesse dell'archeologia ed includono in generale sia gli scavi scientifici che le scoperte casuali.

Indice

[modifica] Elenco delle ricerche storiche

[modifica] Ricerche precedenti al 1914

L'archeologia biblica comincia con la pubblicazione da parte di Edward Robinson, professore americano di letteratura biblica (1794-1863, dei suoi viaggi attraverso la Palestina durante la prima metà del XIX secolo, che sottolineava somiglianze tra i nomi delle moderne città arabe e i nomi delle città bibliche. Al tempo la più antica bibbia in lingua ebraica in circolazione risaliva al Medio Evo.

Il Fondo per l'Esplorazione della Palestina sponsorizzò indagini dettagliate guidate da Charles Warren nei tardi anni 1860, che erano state inizialmente finanziate da Angela Georgina Burdett-Coutts nel 1864 per migliorare le condizioni sanitarie di Gerusalemme; le esplorazioni culminarono con la pubblicazione formale dell'"Indagine sulla Palestina Occidentale" (The Survey of Western Palestine) negli anni dal 1871 al 1877.

Il più importante ritrovamento di questo periodo è il risultato del lavoro di Warren nella montagna del tempio di Gerusalemme, la scoperta delle fondamenta del tempio di Erode, la prima iscrizione israelita in parecchie giare manufatte con sigilli, e sistemi di pozzi d'acqua al di sotto della città di Davide.

La seguente è la cronologia delle ricerche compiute fino al 1914, data di inizio della prima guerra mondiale:

  • 1890 Flinders Petrie nota strati esposti dall'acqua presso Tell el-Hesi, originatamente creduta la biblica Lachish ma adesso ritenuta più probabilmente Eglon, e pubblica dettagli di gruppi di manufatti rinvenuti. Frederick Jones Bliss prosegue gli scavi nel 1891-2.
  • 1898-1900 Frederick Jones Bliss e Robert Alexander Stewart Macalister scavano quattro siti maggiori nella regione di Israele di Shephelah:
    • Tell es-Safi, probabile biblica città di Gath
    • Tell Zakariya, probabile biblica città di Azekah
    • Tell ej-Judeideh possibile biblica Moresheth-Gath o Libnah
    • Tell Sandahannah probabile biblica Mareshah
  • 1902-3, 1907-9 R.A.S. Macalister scavano Gezer, trovando la più antica iscrizione in lingua ebraica, il Calendario di Gezer
  • 1902-4 E. Sellin scava Taanach
  • 1903-5 G. Schumacher scava Megiddo
  • 1905-7 H. Kohl, E. Sellin, e C. Watzinger rileva un'antica sinagoga in Galilea
  • 1907-9 E. Sellin e C. Watzinger scavano Shechem
  • 1908, 1910-1 D.G. Lyon, C.S. Fisher e G.A. Reisner scavano la regione della Samaria
  • 1911-3 D. Mackenzie scava Beth Shemesh

[modifica] Ricerche tra il 1914 e il 1945

Dopo la prima guerra mondiale, durante il mandato britannico sulla Palestina, furono stabilite leggi per regolamentare gli scavi archeologici nel territorio palestinese e fu creato un Department of Antiquities (che è diventato il moderno Israel Antiquities Authority) e il Museo Archeologico della Palestina, oggi Museo Rockefeller.

Cronologia delle ricerche:

  • 1921-3, 1925-8, 1930-3 C.S. Fisher, A. Rowe, e G.M. Fitzgerald scavano Beth Shean
  • 1922-3 W.F. Albright scava Tell el-Ful, probabilmente la città biblica di Gibeah
  • 1925-39 C.S. Fisher, P.L.O. Guy, e G. Loud scavano Megiddo
  • 1926, 1928, 1930, 1932 W.F. Albright scava Tell Beit Mirsim (forse la biblica città di Eglon o Debir -- Kirjath Sepher)
  • 1926-7, 1929, 1932, 1935 W.F. Bade scava Mizpah
  • 1928-33 E. Grant scava Beth Shemesh
  • 1930-6 J. Garstang scava Gerico
  • 1931-3, 1935 J. Crowfoot effettua ricerche nella regione della Samaria
  • 1932-38 J.L. Starkey scava Lachish, ma le ricerche terminano per il suo assassinio da parte di banditi presso Ebron
  • 1936-40 Benjamin Mazar scava Beth Shearim

[modifica] Ricerche tra il 1945 e il 1967

Dopo la dichiarazione della fondazione dello stato di Israele e con la scoperta dei manoscritti del Mar Morto nel 1947 e di altre antiche copie della Bibbia ebraica le ricerche archeologiche riprendono, potendosi anche avvalere di moderni mezzi di scavo e di ricerca.

  • 1948-50, 1952-5 J. Kaplan scava Jaffa
  • 1954, 1959-62 Y. Aharoni scava Ramat Rachel
  • 1955-8, 1968 Yigael Yadin scava Hazor
  • 1956-7, 1959-60, 1962 James B. Pritchard scava Gibeon
  • 1961-7 Kathleen Kenyon scava Gerusalemme, l'antica città di Davide
  • 1962-7 Y. Aharoni e R. Amiran scavano Arad
  • 1962-3, 1965-72 M. Dothan scava Ashdod
  • 1963-5 Y. Yadin scava Masada
  • 1964-74 George Ernest Wright, William Dever, e Joe Seger scavano Gezer; si tratta del primo scavo accademico in Palestina.

[modifica] Ricerche successive al 1967

Dopo la conquista del Muro occidentale e del monte del tempio durante la guerra dei sei giorni, gli archeologi conducono ulteriori ricerce estensive entri i limiti della moderna città di Gerusalemme.

In particolare Ketef Hinnom a sud-ovest della città vecchia scopre due piccoli rotoli d'argento che preservano gli unici testi biblici più antichi dei manoscritti del Mar Morto. Entrambi questi amuleti contengono la Benedizione sacerdotale dal libro dei Numeri, uno contiene anche una citazione che si trova nel libro dell'Esodo 20,6 e nel deuteronomio 5,10;7,9; gli stessi versi appaiono anche successivamente nel Daniele 9,4 e di Neemia 1,5.

  • 1968-78 Benjamin Mazar scava Gerusalemme, nell'angolo sud-occidentale del monte del Tempio
  • 1969-76 Y. Aharoni e Z. Herzog scavano Beersheba
  • 1969-82 N. Avigad scava Gerusalemme nel quartiere ebraico
  • 1973-94 D. Ussishkin scava Lachish
  • 1975-82 A. Biran scava Aroer
  • 1977-9, 1981-9 Amihai Mazar e G.L. Kelm scavano Timnah
  • 1978-85 Y. Shiloh scava Gerusalemme, presso la città di Davide
  • 1979-80 G. Barkay scava Ketef Hinnom
  • 1979, 1981-2, 1984-7, 1990-1, 1993-2000 D. Livingston scava Khirbet Nisya
  • 1981-2, 1984-8, 1990, 1992-6 T. Dothan e S. Gitin scavano Ekron
  • 1996-2002, 2004-2005 A. Maeir scava Tell es-Safi, probabilmente la biblica città di Gath
  • 1999-2001, 2005 Ron Tappy scava Tel Zayit (Zeitah)
  • 2005 O. Lipschits scava Ramat Rachel
  • 2005 A. Gorzalczany e G. Finkielsztejn scavano Nahal Tut

[modifica] Reperti riguardanti la Bibbia ebraica

[modifica] Storicamente accertati

[modifica] mura di Gerico

Per approfondire, vedi la voce Gerico.

Le mura dell'antica città di Gerico sono datate nella metà del secondo millennio AC e possono essere stati distrutti nel corso di un assedio o da un terremoto.

Ci sono opinioni differenti riguardo alla loro identificazione con quelli descritti nella bibbia.

In origine sono stati datati da John Garstang al 1400 a.C. circa, la datazione è stata poi contestata da Kathleen Kenyon che ha proposto il 1550 a.C., approvata dalla maggioranza degli archeologi. Bryant Wood ha recentemente riproposto la datazione di Garstang.

[modifica] Manufatti da scavi documentati

  • ostracon di Gath
    • Trovata da A. Maeir mentre scavava Tell es-Safi nel 2005
    • Incisione con 9 lettere che presentano 2 nomi (אלות ולת) etimologicamente in relazione a Goliath (גלית)
  • GBON (גבען) Manici di vasi ricuperati dal pool. Gibeon
    • Alcune scritte "Hananiah" possono essere state associate alla persona menzionata nel Geremia 28:1
    • Altri nomi incisi su Gibeon manici di giare: Amariah, Azariah, Domla, Geder, Hananiah, Neri, Shebuel
  • Gemaria figlio di Shaphan impressione stampata su sigillo bulla
    • Trovati durante Yigal Shiloh gli scavi di Gerusalemme nel 1983, è probabilmente da riferire alla persona citata nel Geremia 36:10
  • iscrizione su "Casa di Davide" Tel Dan Stele (tre frammenti, scoperta nel 1993)
  • Izbet Sartah, ostracon; 2 frammenti scavati nel 1976
    • 5 linee incise di 80-83 lettere (letture di varie epigrafi), con l'ultima linea che è un abecedario
    • Trovato nel silo di un villaggio non fortificato (forse la Biblica Ebenezer 2 miglia a est della Palestina Aphek) occupata dal 1200-1000 a.C
    • vedi Capitolo 3 di In the Beginning:A Short History of the Hebrew Language (Hoffman 2004) per l' importanza linguistica dell' Ebraico.
    • vedi quadri in The Text of the Old Testament (Wurthwein 1995) per un facsimile dello ostracon
  • Jaazaniah, servo del re (ליאזניהו עבד המלך) sigillo di agata striata con icona di gallo rampante
    • Trovato nella Tomba 19 a Tell en-Nasbeh(la probabile Biblica Mizpah)
    • Possibimente appartenente a un comandante militare a Mizpah menzionato nel 2 Re 25:23
  • Jehucal, figlio di Shelemiah, figlio di Shobi (יהוכל בן שלמיהו בן שבי) preziosa figura stampata su sigillo
    • Trovata durante gli scavi di Eilat Mazar, di un palazzo del re Davide nel 2005, probabilmente riferibile alla persona ricordata nel Geremia 37:3 e 38:1 (foto pubblicata il 6 Agosto2005 edizione del Taipei Times)
  • Monolite di Kurkh di Shalmaneser III trovato da J.E. Taylor (console inglese a Diyarbekir) nel 1861, che menziona "2000 carri, 10000 fanti di Ahab l' Israelita" (l'incidente non è menzionato nella Bibbia)
  • Gli ostraca di Lachish
    • Il maggior numero di testi, scoperti nel 1930, dipingono le condizioni durante la fine del 7° secolo a.C. poco prima della conquista dei Caldei.
    • Lettera 3: menziona un'avvertimento de il profeta.
    • Lettera 4: i nomi Lachish e Azekah sono tra gli ultimi luoghi conquistati come ricordato nel Geremia 34:7.
    • Lettera 6: descrive una cospirazione; reminiscenza di Geremia 38:19 e 39:9 che usa una fraseologia del tutto identica a 38:4.
  • stele di Mesha
    • Un'iscrizione Moab scoperta a Dhiban, Giordania, nel 1868 che menziona un re Israelita , Omri. Essa ricorda anche i vassalli di YHWH come tributari.
  • Il cilindro di Nabonidus
    • Una iscrizione cuneiforme trovata nel tempio Tempio di Shamash in Sippara che cita Belshazzar come il figlio dell'ultimo re di Babilonia
    • Il Daniele ai capitoli 5, 7, e 8 cita il nome Belshazzarcome re, ma ciò era probabilmente dovuto all'uso Aramaico (e.g., Un'iscrizione bilingue sulla statua di Haddayishi a Gozan lo definisce "governatore" in Accadico ma "re" in Aramaico); notare pure che Belshazzar offrì il terzo posto del regno come premio piuttosto che il secondo
  • Pim weights
    • Prime specie trovate da R.A.S. Macalister a Gezer; molte altre trovate prima.
    • scritture con parole di significato sconosciuto che hanno avuta una migliore traduzione del 1 Samuele 13:21
  • La conquista di Samaria da parte di Sargon II, iscrizione (ANET 284) trovata da P.E. Botta a Khorsabad nel 1843: "sconfissi e conquistai Samaria, e portai via come schiavi 27290 abitanti d'essa. ... ricostruii la città meglio di prima e insediai in essa genti di altri paesi che io stesso avevo conquistato ." (2 Re 17:23-24)
  • L'iscrizione di Tiglath-Pileser III trovata da A.H. Layard a Nimrud:
    • ANET 282: "ho ricevuto il tributo di ... Jehoahaz di Giuda" (incidente non menzionato nella Bibbia )
    • ANET 283: "Come per Menahem Io lo sostituii ... Io misi Hoshea come loro re." (prospettiva alternativa in 2 Re 15:19 e 17:3)
  • Zayit Stone
    • Pietra di limite incisa con abecedario Paleo-ebreo e resti di parecchie altre iscrizioni trovate a Zeitah (Tel Zayit) in-situ in uno strato datato al 10° secolo a.C.

[modifica] Archivi cuneiformi di Ebla

Gli archivi cuneiformi di Ebla (Tell Mardikh) includono un re di Ebla di nome Ebrum, che alcuni identificano con il biblico patriarca Eber (o Heber), dal quale presero nome gli Ebrei. Sono pure riportati riferimenti a popoli con nomi Semitici e di divinità similari a quelli della Bibbia. Sembrano anche echeggiare riferimenti alle stesse cinque città menzionate nel libro della Genesi: Sodoma, Gomorra, Admah, Zeboim, and Bela/Zoar nello stesso ordine di Genesi 14. Il governo della Siria continua a ritardare la completa publicazione dei testi,per cui questa storia rimane una diceria. Citando Paolo Matthiae:

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« Le tavolette coprivano un migliaio d'anni prima di Abramo, e per migliaia d'anni, anche nel quarto millennio avanti Cristo, era proprio un lungo, lunghissimo tempo. Essi ci dicevano molto, ma ciò che non ci dicevano è se la Bibbia è vera o no. Non avevano nulla da dirci circa la Bibbia, almeno non direttamente, e ciò che avevamo in programma non era una spedizione biblica. Se abbiamo tavolette con leggende similari a quelle bibliche significa solo che dette leggende esistevano nell'ambiente intorno abbastanza prima della Bibbia.  »
(C. Bermant and M. Weitzman, Ebla: A Revelation In Archaeology, Op. Cit., pagina 2)

[modifica] Manufatti di provenienza sconosciuta o discussa

  • Diversi gruppi archeologici e singoli individui hanno presunto di aver localizzato i resti dell'Arca di Noé. La maggior parte degli studiosi respinge questi ritrovamenti considerandoli pseudoarcheologia.
    • L'archeologo Ron Wyatt ha sostenuto di aver probabilmente localizzato il luogo finale dove l'arca si è definitivamente fermata. Dal momento in cui è morto è stato acclamato da molti credenti nella Bibbia. È venuto alla luce un numero sterminato di siti internet che lo riguardano e alcuni di questi hanno fabbricato notizie su di lui e le sue scoperte.
    • Un gruppo archeologico italiano creazionista chiamato La Narkas è il più recente dei numerosi gruppi che sostengono di aver individuato il luogo preciso dell'arca vicino alla cima del Monte Ararat, che si trova a cavllo del confine tra Turchia e Armenia. Fotografie di questa presunta scoperta sono disponibili sul loro sito web [2].
    • Nel2004, una ulteriore spedizione si è recata sul Monte Ararat in Turchia per cercare di localizzare l'arca. Reperti prelevati in Turchia ed esaminati dal Geological and Nuclear Sciences, un istituto di ricerca governativo neozelandese, si sono rivelati essere roccia vulcanica invece di legno pietrificato. [3]
  • La Pietra di Scone, conosciuta nche come la colonna di Giacobbe.
    • Per secoli questa pietra è stata un componente integrale delle cerimonie di incoronazione dei re nelle isole britanniche. Si crede sia la pietra sulla quale Giacobbe, in seguito (ribattezzato Israel) ricevette una visione e la frattura che presenta potrebbe essere derivata dal colpo infertole da Mosè per renderla capace di portare acqua. Niente di questo può essere provato e i tentativi di connetterla alla Palestina tramite Geremia mancano di fondamento.

[modifica] Reperti riguardanti il Nuovo testamento

[modifica] Storicamente accertati

  • il secondo Tempio o tempio di Erode, confermato dal ritrovamento del muro occidentale

[modifica] Artefatti da scavi documentati

[modifica] L'iscrizione di Pilato

Per approfondire, vedi la voce iscrizione di Pilato.

L'iscrizione di Pilato è un blocco di pietra rinvenuto in uno scavo a Cesarea Marittima nel 1961, recante scritto il nome "Pilatus" e "Tiberium".

[modifica] L'ossario di Caifa

In una piccola tomba di famiglia a sud di Gerusalemme, presso Peace Forest, sono stati rinvenuti nel 1990 vari ossari[4], di cui il più elaborato riporta l'iscrizione

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«Jehosef bar Caifa»
(Jehosef figlio di Caifa)

Si tratta del primo ritrovamento archeologico riguardante il nome "Caifa", che sarebbe stato effettivamente un soprannome, come riportato da Giuseppe Flavio in Antichità Giudaiche 23,35-39.

Caifa era anche il nome del sommo sarerdote menzionato nel vangelo di Matteo 26,3;26,57 presso cui sarebbe stato condotto Gesù su ordine di Ponzio Pilato.

[modifica] Il pozzo di Betzaetà

Nel vangelo di Giovanni 5,1-15 è descritto un pozzo a Gerusalemme, presso la porta delle pecore, chiamato Betzaetà e circondato da cinque portici. Resti corrispondenti alla descrizione sono stati scoperti solo nel XIX secolo[1] e successivamente quattro luoghi sono stati indicati come possibili "pozzi di Betzaetà":

  • la moderna fontana della vergine, nella valle del Kidron, non lontano dal pozzo di Siloam
  • il Birket Israel, un pozzo presso la bocca della vallata che percorre il Kidron a sud della "porta di Santo Stefano"
  • i pozzi gemelli chiamati i "Sotterranei", sotto il convento delle Sorelle di Sion, situato i quello che deve essere stato the rock-hewn ditch tra Betzaetà e la fortezza di Antonia
  • recentemente Schick ha scoperto un grande serbatoio, situato circa trecento metri a nord-ovest della chiesa di Sant'Anna, che egli ritiene essere probabilmente il pozzo descritto nel vangelo.

Non ci sono al momento certezze sulla sua identificazione

[modifica] Antiche città descritte nel Nuovo Testamento

Per approfondire, vedi le voci Nazaret e Cesarea in Palestina.

I vangeli e le lettere di Paolo descrivono fatti ed avvenimenti riguardanti varie città antiche, ma non tutte le affermazioni hanno trovato finora riscontri archeologici.

Nazaret, che i vangeli dichiarano città di origine di Gesù (Gesù di Nazaret o Gesù Nazareno), non è menzionata nella bibbia ebraica, nel Talmud o nelle opere di Giuseppe Flavio, ma alcuni ritrovamenti archeologici evidenziano un insediamento ebraico presso l'odierna città di Nazaret sia precedentemente che successivamente alla prima rivolta ebraica del 70.

A Cesarea in Palestina, fondata da Erode il Grande tra il 25 a.C. e il 13 a.C., l'apostolo Pietro vi avrebbe battezzato il centurione Cornelio e Paolo di Tarso vi avrebbe soggiornato spesso e sarebbe anche stato imprigionato per due anni prima di essere trasferito a Roma.

[modifica] Artefatti di provenienza sconosciuta o disputata

  • Arca dell'Alleanza. La Chiesa Ortodossa Etiope a Axum, Etiopia afferma di possederla; la tradizione locale vuole che sia stata portata in Etiopia da Menelik I dopo una visita a suo padre Re Salomone.
  • L'Iscrizione di Nazareth, tavola con un "Editto di Cesare" che impone la pena capitale per i saccheggiatori di tombe, databile al primo secolo d.C.; sarebbe stata acquisita dalla Collezione Frohner Collection nel 1878 a Nazareth.
  • Sindone di Torino: un immagine di Gesù in un telo di lino corrispondente a quelli usati nelle sepolture in Palestina nel I secolo, la datazione con il metodo del radiocarbonio, per quanto disputata, lo colloca nel XV secolo.

[modifica] Artefatti probabilmente falsificati

L'antiquario Oded Golan è stato accusato nel dicembre 2004 dalla polizia israeliana di aver forgiato una serie di artefatti.

  • l'ossario di Giacomo, un urna con l'iscrizione "Giacomo figlio di Giuseppe fratello di Gesù"
  • La tavoletta di Joash Jehoash) che registra restauri del Tempio di Gerusalemme e si sospetta sia stata realizzata su una vera lastra di pietra antica.
  • Diversi cocci che fanno menzione del Tempio o riportano altri nomi di luoghi citati nella Bibbia.
  • Una lucerna di pietra a sette ugelli, decorata con una menorah a sette braccia.
  • Un sigillo di pietra con bordo d'oro, attribuito al re Manasseh di Giuda.
  • Una ciotola in quarzo riportante un'iscrizione in antico egizio, attestante che il Ministro della Guerra del Re Shishek ha conquistato la città di Meggido.
  • Un melograno in avorio, con l'iscrizione «Proprità dei sacerdoti del tempio…», realizzato con un vero pezzo di avorio antico.
  • Una brocca in ceramica con un'iscrizione che afferma che era stata data come contributo al Tempio.
  • Numerose bullae, tra le quali una che menziona personaggi biblici compreso il re Hezekiah di Giuda, lo scriba Baruch e il profeta Isaia.

[modifica] Riferimenti

  1. (EN) da Wikipedia inglese [1]

[modifica] Voci correlate

[modifica] Collegamenti esterni

[modifica] Pubblicazioni correlate

  • Chapman, and J.N. Tubb, Archaeology & The Bible (British Museum, 1990)
  • Cornfeld, G.and D.N. Freedman, Archaeology Of The Bible Book By Book (1989)
  • Davies, P.R., In Search of 'Ancient Israel': A Study in Biblical Origins, Sheffield (JSOT Press, 1992).
  • Dever, William G., Who Were the Early Israelites and Where Did They Come From?, Wm. B. Eerdmans Publishing Company, 2003, ISBN 0802809758
  • Dever, William G., What Did the Biblical Writers Know and When Did They Know It?, Wm. B. Eerdmans Publishing Company, 2002, ISBN 080282126X
  • Dever, William G., "Archaeology and the Bible : Understanding their special relationship", in Biblical Archaeology Review 16:3, (May/June 1990)
  • Israel Finkelstein e Neil Asher Silberman, The Bible Unearthed: Archaeology's New Vision of Ancient Israel and the Origin of Its Sacred Texts, Free Press, 2002, ISBN 0684869136
  • Frerichs, Ernest S. and Leonard H. Lesko eds. Exodus: The Egyptian Evidence. Winona Lake: Eisenbrauns, 1997 ISBN 1-57506-025-6 Collection of six essays. Denver Seminary review
  • Keller, Werner, The Bible as History, 1955.
  • Lance, H.D. The Old Testament and The Archaeologist. London (1983)
  • Negev, Avraham, and Gibson, Shimon, (eds.). Archaeological Encyclopedia of the Holy Land. New York, NY, The Continuum International Publishing Group, 2003.
  • Mazar, A., Archaeology of the Land of the Bible (The Anchor Bible Reference Library, 1990)
  • Ramsey, George W. The Quest For The Historical Israel. London (1982)
  • Robinson, Edward (1856) Biblical Researches in Palestine, 1838-52, Boston, MA: Crocker and Brewster.
  • Thompson, J.A., The Bible And Archaeology, edizione rivista (1973)
  • Winstone, H.V.F. The Life of Sir Leonard Woolley of Ur, London, 1990
  • Wright, G. Ernest, Biblical Archaeology. Philedelphia: Westminster, (1962).
  • Yamauchi, E. The Stones And The Scriptures. London: IVP, (1973).
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