Iscrizione di Pilato
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L'iscrizione di Pilato è un blocco di pietra riportato alla luce nel 1961 in uno scavo di un teatro romano presso l'antica capitale della Giudea, Cesarea Marittima. L'iscrizione nel blocco, danneggiata ma interpolabile (tra parentesi l'interpolazione), riporta l'iscrizione
 (LA)
«[DIS AUGUSTI]S TIBERIEUM
[....PO]NTIUS PILATUS [...PRAEF]ECTUS IUDA[EA]E [..FECIT D]E[DICAVIT]» |
(IT)
«Agli dei onorabili Augusto Tiberio
... Ponzio Pilato ... prefetto della Giudea ... ha dedicato [questo]» |
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(testo ricostruito dell'iscrizione)
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È possibile che la struttura dove è stata trovata l'iscrizione fosse un tempio costruito in onore dell'imperatore Tiberio da parte di Ponzio Pilato, prefetto della Giudea.
L'iscrizione è attualmente conservata nell'Museo di Israele a Gerusalemme (inventario: AE 1963 no. 104). Ci si riferisce solitamente ad essa con il nome di Iscrizione di Pilato (Pilate Inscription).
Per secoli si era discusso sulla storicità non solo di Gesù, ma anche degli altri personaggi menzionati nei vangeli. Ponzio Pilato, l'ufficiale romano che i vangeli indicano come colui che ha ordinato l'uccisione di Gesù, non è menzionato in nessuno dei registri ufficiali dell'impero che sono stati ritrovati, e anche la sua effettiva carica è stata oggetto di controversie, in particolare non era chiaro se fosse un prefetto o un procuratore.
