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Balaam - Wikipedia

Balaam

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

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Balaam (in lingua ebraica: בִּלְעָם, standard Bilʻam, e nella vocalizzazione di era tiberiana Bilʻām) é un profeta del Pentateuco, la sua storia viene raccontata verso la fine del libro dei numeri. L'etimologia di questo nome è incerta, e verrà discussa qui in seguito. Ogni antica menzione su Balaam lo considera un non-Israelita, anche se profeta, e figlio di Beor, anche se non si sà esattamente con cosa possa identificarsi Beor. Anche se altre fonti descrivono le benedizioni apparentemente positive che fà discendere su Israele, Balaam viene spesso citato come un "uomo stregato" nella maggior parte delle storie a Lui concernenti.

Balaam e l'angelo, dipinto di Gustav Jaeger, 1836
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Balaam e l'angelo, dipinto di Gustav Jaeger, 1836

Indice

[modifica] Le storie

Esistono due racconti separati su Balaam nella Bibbia:

  • Balaam e Balak, che contiene una breve storiella collaterale che racconta dell'episodio di Balaam ed i suo asino.
  • Balaam ed i Medianiti.

[modifica] Balaam e Balak

La principale storia di Balaam é posta nel tempo del soggiorno degli Israeliti nella piana di Moab, ad est del fiume Giordano, alla fine di quarant'anni di peregrinazione nel deserto, poco dopo la morte del profeta Mosè, e del successivo attravversamento del Giordano. Gli Israeliti hanno già sconfitto due re dal lato occidentale del Giordano: Sihon, re degli Amorriti, e Og, re di Bashan. A ragione di questo, Balak, re di Moab, si allarma, ed invia gli anziani di Moab, e dei Medianiti, presso Balaam, figlio di Beor, per indurlo a raggiungerlo ed aiutarlo maledicendo Israele. Il posto dove si trova Balaam viene spiegato semplicemente come "presso il suo popolo" nel testo masoretico, anche se sia il Pentateuco samaritano, sia la Vulgata, che la Peshitta siriaca lo identificano con Ammon, cosa che viene accreditata da molti studiosi moderni.

Balaam risponde ai messi di Balak, che Lui "può pronunciare soltanto quanto Dio commanda", e che Dio gli aveva riferito, apparendogli in sogno, di non andare. Moab allora, invia sacerdoti di un rango superiore ed offre a Balaam grandi onori, e così Dio (di nuovo in sogno) gli ordina di seguirli.

Balaam allora si accorda con due inservienti per raggiungere Balak, ma un Angelo cerca di impedirglielo. Alla fine l'Angelo viene visto soltanto dalla asinella che Balaam stà cavalcando, che cerca di evitare l'Angelo, invisibile a chiunque altro. Dopo che Balaam comincia a punire la ciuchina che rifiuta di muoversi, riceve miracolosamente il potere di parlare a Balaam, e si lamenta sul trattamento ricevuto da Balaam.

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«Che ti ho fatto perché tu mi percuota già per la terza volta?». 29 Balaam rispose all'asina: «Perché ti sei beffata di me! Se avessi una spada in mano, ti ammazzerei subito». 30 L'asina disse a Balaam: «Non sono io la tua asina sulla quale hai sempre cavalcato fino ad oggi? Sono forse abituata ad agire così?». Ed egli rispose: «No»
(Dialogo tra Balaam e la sua asinella, in Numeri 22:28)

A questo punto, al mago Balaam è concesso di vedere l'angelo, che lo informa che la presenza dell'asinella é stata l'unica ragione che ha trattenuto l'Angelo dall' ucciderlo una volta per tutte. Balaam immediatemente si pente, ma l'Angelo gli ordina di proseguire verso destinazione.

Balak allora incontra Balaam nello Kirjathhuzoth, ed allora loro si recano negli "alti luoghi di Baal", ed offrono sacrifici su sette altari, cosa che provocherà che Balaam riceva una profezia da Dio, che lui riferirà a Balak. Giunto al dunque, e nonostante il suo mentore gli intimi il contrario, la profezia benedice Israele; Balak si lamenta incessantemente, ma Balaam gli rammenta che lui può soltanto pronunciare le parole che Dio pone nella sua bocca, dunque Balak lo porta su un' altro "luogo elevato" sulla Pisgah, per provare a maledire di nuovo Israele. Si costruiscono altri sette altari in quel luogo, e si eseguono sacrifici su ciascuno. Nonostante tutto, Balaam pronuncia un' altra profezia che benedice Israele.

Balaam finalmente viene riportato a Peor da Balak, ora veramente frustrato, e dopo i sette sacrifici lì eseguiti, decide di non cercare di fare incantesimi ma inveve osserva il Popolo d'Israele dal picco. Lo spirito di Dio discende e travolge Balaam e gli consegna una terza profezia positiva su Israele. La furia di Balak sale al punto di minacciare Balaam, ma Balaam meramente gli offre una predizione sul suo fato. Balaam allora rivolge lo sguardo sui Keniti, sugli Amaleciti e proferisce due ulteriori predizioni sul futuro. Alla fine Balak e Balaam proseguono per le proprie vie ciascuno verso la rispettiva casa... per il momento. Il libro del Deuteronomio 23:3-6 fà una sintesi di questi eventi, e inoltre afferma che gli Ammoniti si erano associati ai Moabiti. Giosuè, nel suo discorso di addio, menziona questo passo del pentateuco.

[modifica] Balaam ed i Medianiti

Neemia, Michea, e Giosuè, proseguono nel racconto storico di Balaam, il profeta maledicente, che consiglia ai Medianiti come portare il disastro sugli Israeliti seducendo la loro gente. Questo è in accordo con gli eventi della Eresia di Peor, registrata nei Numeri dopo il racconto di Balaam e Balaak. Molto dopo, durante la Guerra contro i Medianiti, anch'essa nei Numeri, Balaam é citato in un elenco di medianiti uccisi dagli ebrei in vendetta per la faccenda di Peor.

Secondo una leggenda ebraica, il Faraone egizio aveva tre consiglieri per aiutarlo a prevenire una potenziale rivolta ebraica: Jethro, Job, e Balaam. Jethro consiglia la conciliazione, Job si astiene, e Balaam consiglia di schiavizzare i Giudei.

[modifica] Balaam e l'asinella

Mentre gli animali parlanti sono una caratteristica comune di leggende e religioni nel folklore mondiale, l'unico altro caso presente nell' Antico Testamento è quello del serpente nell'Eden. I commentatori giudei classici, come Saadia Gaon, e Maimonide, insegnavano che un lettore non dovrebbe prendere questa parte della storia alla lettera. Piuttosto, essi spiegavano, dovrebbe essere letta come una testimonianza delle esperienze profetiche, che vengono vissute come sogni, o visioni, e di consequenza, in effetti l'asinella non aveva parlato. Il rabbino Joseph H. Hertz, uno dei più grandi commentatori biblici ebraici del XXmo secolo, scrisse che questi versi:

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«Rappresentano la continuazione sul piano subconscio del conflitto mentale e morale nell' anima di Balaam; e l'apparizione nei sogni e la somarella parlante non é altro che un ulteriore avviso a Balaam perché non si faccia traviare per via dell'avarizia e finisca per violare i commandamenti di Dio»
(Rabbino Joseph H. Hertz, XX° secolo)

Punti di vista simili sono sostenuti da studiosi cristiani come E. W. Hengstenberg ed altri, anche se alcuni, ad es. Voick, considerano che la storia dell'asina parlante debba essere figurativa; l'asina ragliò, e Balaam tradusse questi suoni in parole.

Secondo la moderna critica testuale, circa il 90% degli studiosi biblici che supportano l' ipotesi documentaria, questa porzione del racconto è diversa rispetto alla versione yahvedista della storia. A loro parere, i yahvedisti deliberatamente considerano che l'asino abbia parlato realmente, e che l'intero episodio sia stato congegnato per deridere Balaam. Evidentemente ai yahvedisti non piacevano i profeti non-Giudei, ed il loro testo è molto più aspro verso Balaam rispetto a quello degli elohinisti. Mentre i paragrafi che subito precedono questo episodio sembrano di matrice elohinista, questo trattamento spiega perché Dio, in sogno, dica a Balaam di recarsi con i principi alla coorte di Balak, e successivamente, in apparente contradizione invii un Angelo per prevenire che Balaam si rechi da Balak assieme ai principi.

Secondo una leggenda popolare giudaica, 10 cose vennero create per ultime il sesto giorno, alla fine della Creazione, proprio prima dell'alba del settimo giorno, in cui Dio riposò. Si dice che una di esse sia stata "la bocca della somarella" che un giorno avrebbe parlato a Balaam.

[modifica] I poemi

Tutte le profezie che Balaam fà prendono la forma di poema ebraico:

  • Il primo, Numeri 23:7-10, profetizza l'esaltazione unica del Regno d'Israele, e dei suoi incommensurabili numeri.
  • Il secondo, Numeri 23:18-24, celebra la virtù morale di Israele, la sua monarchia, e le sue conquiste militari.
  • Il terzo, Numeri 24:3-9, celebra la gloria e le conquiste della monarchia d'Israele.
  • Il quarto, Numberi 24:14-19, announcia la venuta di un Re che conquisterà Edom e Moab.
  • Il quinto, Numeri 24:20, tratta della rovina di Amalek.
  • Il quinto, Numeri 24:21-22, narra la storia della distruzione dei Keniti da parte dell'Assiria.
  • Il settimo, Numeri 24:23-24, presagisce delle navi che si approssimano da occidente, per attaccare Assiria ed Eber
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«NUMERI 23:7 Allora Balaam pronunziò il suo oracolo:

«Balac mi ha fatto venire da Aram, il re di Moab mi ha chiamato dalle montagne d'Oriente. Vieni, disse, maledici Giacobbe per me! Vieni, impreca contro Israele! 8 Come farò a maledirlo se Dio non l'ha maledetto? Come farò a imprecare se il SIGNORE non ha imprecato? 9 Io lo guardo dalla sommità delle rupi e lo contemplo dall'alto dei colli; ecco, è un popolo che dimora solo e non è contato nel numero delle nazioni. 10 Chi può contare la polvere di Giacobbe o calcolare il quarto d'Israele?

Possa io morire della morte dei giusti e possa la mia fine essere simile alla loro!»»
(Libro Biblico dei "Numeri", capitolo 23)

Questi poemi rientrano in tre gruppi. Il primo gruppo consiste di due poemi che caratteristicamente entrano nel pieno della loro potenza immediatamente. Anche il terzo gruppo di tre poemi comincia immediatamente, ma sono molto più corti. Il secondo gruppo, comunque, consiste di due poemi, ambedue inizianti con la frase: Balaam, il figlio di Beor, aveva detto, e l'uomo dagli occhi penetranti aveva detto: Lui disse, che ascoltava le parole di Dio, che vide la visione dell'Onnipotente, cadendo in trance, ma rimanendo ad occhi aperti:...

[modifica] Differenze tra la versione elohinista e quella yahvedista

Di questi, il primo ed il terzo gruppo sono considerati, nell'ipotesi documentaria, con facenti parti dei testi elohisniti originali, mentre il secondo gruppo è considerato come appartenente ai testi yahvedisti. Dunque gli elohinisti descrivono Balaam che (involontariamente) pronuncia due benedzioni, che fà sacrifici su sette altari, nei luoghi elevati di Baal, prima di ciascuno, poi, dopo la terza sequenza di sacrifici, decide di non provare più a fare incantesimi, ma di guardare verso le zone selvagge, cosa che Balak vede come una terza benedizione, e dunque Balaam fornisce la predizione finale sul loro destino. Invece, nella fonte yahvedista, Balaam arriva, lo spirito di Dio discende su di lui, e molto semplicemente Balaam concede agli israeliti una benedizione ed una profezia benevola, in rapida successione.


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