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Ammonoidea - Wikipedia

Ammonoidea

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Ammoniti
Stato di conservazione: Fossile

Sezione di un'ammonite cristallizzata
Classificazione scientifica
Regno: Animalia
Phylum: Mollusca
Classe: Cephalopoda
Sottoclasse: Ammonoidea
Ordini e Sottordini
  • Ordine Ammonitida
    • Ammonitina
    • Acanthoceratina
    • Ancyloceratina
    • Phylloceratina
    • Lytoceratina
  • Ordine Goniatitida
    • Goniatitina
    • Anarcestina
    • Clymeniina
  • Ordine Ceratida
    • Ceratitina
    • Prolecanitina
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Le Ammoniti sono un gruppo di animali marini estinti appartenente alla sottoclasse Ammonoidea (Molluschi Cefalopodi). L'animale vivente più simile è il moderno Nautilus.

Nome: Ammonite significa: corno di Ammone, da una divinità egizia dalla testa d'ariete

Misure: da 2 cm a 2,5 m

Alimentazione: microorganismi e creature marine

Epoca e ambiente: 225-64 milioni di anni fa, dal Triassico al Cretaceo, in tutti i mari della Terra

Le loro conchiglie fossili hanno la forma di spirali avvolte su un piano (sebbene alcune specie, dette eteromorfe, abbiano un avvolgimento più complesso e tridimensionale) ed è proprio questa caratteristica ad aver determinato il loro nome. L' aspetto di questi animali, infatti, ricorda vagamente quello di un corno arrotolato, come quello di un montone (il dio Amon era comunemente raffigurato come un uomo con corna di montone). Plinio il Vecchio (morì nel 79 DC, nelle vicinanze di Pompei) definì i fossili di questi animali ammonis cornua, "corno di Ammone". Spesso il nome delle specie di Ammoniti termina in ceras, vocabolo Greco (κέρας) il cui significato è, appunto, "corno" (p.es. Pleuroceras che etimologicamente significa corno con le coste).

Indice

[modifica] Classificazione

Le Ammoniti comparvero nel periodo del primo Devoniano (~350 milioni di anni fa) e si estinsero alla fine del Cretaceo, contemporaneamente ai dinosauri (65 milioni di anni fa). La classificazione delle ammoniti viene fatta sulla base della forme generale della conchiglia, dell'ornamentazione e della forma dei setti (linee di sutura, o più semplicemente suture) .

Usando questi criteri la sottoclasse viene divisa in tre ordini ed otto sotto-ordini. A differenza dei nautiloidi, che hanno generalmente setti semplici e linee di sutura lievemente incurvate, quelle della conchiglia delle ammoniti sono ripiegate e frastagliate; formano selle (flessioni rivolte verso la camera di abitazione) e lobi (flessioni rivolte verso la camera iniziale, cioè protoconca). Le categorie tassonomiche vengono qui di seguito elencate, partendo dalle più primitive alle più recenti:

Ordini e sotto-ordini:

  • Goniatitida: (dal Devoniano al Permiano). Suture con selle arrotondate, lobi appuntiti
    • Anarcestina: suture semplici senza lobi né selle (solo Devoniano)
    • Clymeniina: suture semplici generalmente senza lobo esterno (solo Devoniano superiore)
    • Goniatitina: generalmente selle e lobi appuntiti (dal Devoniano al Permiano superiore)
  • Ceratida: (dal Carbonifero al Triassico) - Generalmente suture con selle arrotondate, lobi dentellati
    • Prolecanitina: (dal Devoniano superiore al Triassico superiore)
    • Ceratitina: (dal Permiano al Triassico)
  • Ammonitida: (dal Permiano al Cretaceo) -
    • Phylloceratina: (dal Triassico inferiore al Cretaceo superiore) Suture molto frastagliate con disegni fogliati.Spesso molti lobi. Le suture da considerare frattali.
    • Ammonitina: (dal Giurassico al Cretaceo superiore). Suture variabili, da semplici a molto frastagliate
    • Lytoceratina: (dal Giurassico inferiore al Cretaceo superiore). Suture generalmente frastagliate
    • Ancyloceratina: (dal Giurassico superiore al Cretaceo superiore) - ammoniti eteromorfi. Suture generalmente frastagliate.

[modifica] Vita

Jeletzkytes, Una  ammonite  del Cretaceo dagli USA
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Jeletzkytes, Una ammonite del Cretaceo dagli USA

Dato che le ammoniti ed i loro parenti più stretti sono ormai estinti, si sa ben poco del loro sistema di vita. Nonostante le parti molli del loro organismo non siano mai state trovate preservate in alcun modo, molto si è potuto capire partendo dall' esame accurato delle conchiglie ed usandone modelli, per poi studiarne il comportamento in vasche piene di acqua. Dagli studi di Trueman si è scoperto che il loro assetto di vita era con la conchiglia verticale e con l'apertura in basso proprio come si vede dalla figura di Jeletzkytes. Erano ben equilibrate dentro l'acqua e potevano effettuare rapidi scatti all'indietro per sfuggire alla predazione come fanno attualmente le seppie, i calamari e i polpi. Vedi prove paleontologiche su evoluzione, dove c'è una figura riguardante ammoniti Hildoceratidae italiani del Lias superiore (Giurassico). Qui l'adattamento funzionale prova che gli ammoniti erano ben equilibrati e che tenevano l'assetto citato.

La maggior parte delle ammoniti probabilmente viveva nelle acque più superficiali degli antichi mari, intorno ai 50 - 100 m sotto il pelo dell'acqua. Questo ci viene suggerito dal fatto che i loro fossili vengono ritrovati su rocce dove sono ritrovate raramente tracce di organismi vissuti bentonici (simili a quelli che dimorano sul fondale nelle profondità marine). Si pensa che molte di loro, grazie alla conchiglie appiattite, discoidali e ornate, avessero avuto buone capacità natatorie (p.es. gli Oxynoticeras e i Merlaites), mentre altre erano probabilmente nuotatrici meno abili e più adatte alla vita sul fondo marino. Le Ammoniti si cibavano presumibilmente di pesci e crostacei ed erano a loro volta prede di rettili marini (p.e. i Mosasauri) oppure di altri cefalopodi più grandi. A volte nelle conchiglie fossili si possono trovare le impronte lasciate dai denti in seguito a tali attacchi.

[modifica] Anatomia e diversità delle conchiglie

[modifica] Anatomia di base della conchiglia

La parte concamerata della conchiglia delle ammoniti viene chiamata fragmocono. Il fragmocono è costituito da una serie di camere separate, che procedono dall'interno in ordine crescente, divise da setti (sing. septum). L' animale viveva solo nell' ultima camera, la più grande. Man mano che l'animale cresceva, aggiungeva nuove e più ampie camere verso l'esterno della conchiglia.

Lungo la conchiglia un tubo sottile, chiamato sifone, attraversava i vari setti, dal corpo dell'animale fino all' ultima e più piccola delle camere ,chiamata protoconca. L' ammonite, attraverso un processo di osmosi, svuotava le camere dall' acqua e le riempiva di un gas da essa stessa secreto. Questo processo permetteva all' animale di conservare l'equilibrio e il galleggiamento della conchiglia.

Una differenza fondamentale tra le ammoniti ed i nautiloidi è che il sifone delle ammoniti corre, all'esterno, parallelamente all' asse della conchiglia, mentre il sifone dei nautiloidi attraversa il centro dei setti e quindi delle camere.

[modifica] Dimorfismo sessuale

Ammonite del Giurassico
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Ammonite del Giurassico

Una delle caratteristiche peculiari delle conchiglie dgli attuali Nautilus è la differenza di dimensione a seconda del genere dell' animale. La conchiglia del maschio è infatti genralmente più piccola di quella della femmina. Si ritiene che questo dimorfismo sessuale possa essere una spiegazione valida alle diverse dimensioni delle conchiglie di ammoniti delle specie corrispondenti: la conchiglia più grande (macroconchiglia) potrebbe essere femmina e la più piccola (microconchiglia) il maschio. Si è arrivati a questa conclusione, in quanto l' animale femmina aveva bisogno di un maggiore volume corporeo per la produzione delle uova. Un buon esempio di queste differenze sessuali può essere trovato nelle Bifericere, che risalgono al periodo iniziale del Giurassico, in Europa.

Solo in un periodo relativamente recente si è riconosciuta la validità del collegamento tra le differenze sessuali e le diverse dimensioni delle conchiglie delle ammoniti. La macroconchiglia e la microconchiglia,trovate nella stessa roccia, pur essendo molto simili in corrispondenza dei giri interni, venivano spesso ritenute erroneamente come appartenenti a due specie diverse, seppure strettamente imparentate. Queste "coppie", però, venivano ritrovate vicine così frequentemente che il fatto è stato recentemente interpretato con il considerare gli esemplari, appartenenti alla stessa specie, ma di sesso diverso (piccoli i maschi e grandi le femmine)

[modifica] Variazioni di forma

La maggior parte delle ammoniti ha una conchiglia pianispirale, dall' aspetto di una spirale appiattita, ma alcune hanno una conchiglia parzialmente arrotolata e parzialmente dritta (come negli Australiceri), oppure quasi dritta (come nei baculiti) , o elicoidale (come nei Turriliti e Bostrychoceri- per intendersi come quella di un grosso gasteropode). Queste forme parzialmente o totalmente 'svolte' sono cominciate ad apparire durante il primo periodo del Cretaceo e sono conosciute come eteromorfe.

Forse l' esempio più estremo e dall' aspetto più bizzarro di eteromorfo si può trovare nei Nipponiti, che appaiono come un intreccio di spire irregolari senza alcuna apparente simmetria di avvitamento. Comunque, dopo attento esame, la conchiglia rivela un reticolo tridimensionale di disegni a forma di "U", uniti tra di loro. I Nipponiti si possono trovare nelle rocce del Cretaceo superiore in Giappone e negli Stati Uniti.

Nelle ammoniti, le decorazioni delle conchiglie possono variare in modo rilevante. Alcune sono liscie ed abbastanza semplici, conservando solo le linee di crescita, e ricordano quelle degli attuali nautili. In alcuni casi si possono invece riscontrare anche creste, costole, nodi e spine. Quest' ultimo aspetto di decorazione della conchiglia è piuttosto evidente nelle ammoniti del Giurassico e in quelle ultime del Cretaceo.

[modifica] Gli aptici (aptychii)

Come gli attuali nautili, molte ammoniti erano probabilmente in grado di ritirare il proprio corpo o di vivere stabilmente all' interno della camera di abitazione della conchiglia; perciò avevano sviluppato un opercolo o, in taluni casi, un paio di opercoli, con i quali potevano chiudere l'apertura. I due opercoli vengono definiti aptici (aptychii). Il singolo opercolo viene invece definito anaptico (anaptychus). Gli aptici hanno dimensioni identiche e sono speculari.

Asteroceras, ammonite del Giurassico, Inghilterra
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Asteroceras, ammonite del Giurassico, Inghilterra

Gli anaptici sono fossili rari. Sono stati trovati in ammoniti risalenti al periodo dal Devoniano al Cretaceo. Gli aptici si trovano solamente in ammoniti del Mesozoico, solitamente staccati dalla conchiglia e talora in buono stato di conservazione. Eppure, nell' apertura delle ammoniti, ne è stato trovato un numero sufficiente da suggerire la loro funzione. Questa interpretazione della funzione degli aptici, ritenuta valida e collaudata nel tempo, è stata però, di recente, messa in discussione. Studi recenti suggerirebbero infatti la possibilità che gli aptici potessero essere parte di un particolare apparato mandibolare.

Numerosi aptici distaccati, sono stati ritrovati in determinati strati di roccia, come quelli risalenti al Mesozoico delle Alpi o dell' Appennino. Questo tipo di rocce deriva da fanghi calcarei deposti all'incirca nella parte più profonda della zona fotica (di penetrazione della luce solare) . Gli attuali nautili non hanno alcun opercolo calcitico per chiudere la conchiglia e non ne è stata trovata alcuna traccia neanche sui nautiloidi estinti. Al suo posto hanno, comunque, una specie di piccolo 'scudo' coriaceo sulla sommità del corpo, che usano per chiudere l'apertura della conchiglia quando si ritirano al suo interno.

Esistono molti tipi di aptici, diversi per forma e scultura delle superfici interne ed esterne, ma, per i rari casi in cui vengono ritrovati ancora all' interno dell' ammonite, sono stati associati a varie specie, o generi, di ammoniti.

[modifica] Dimensioni

Varie ammoniti, tra quelle che risalgono al Giurassico inferiore e medio, raggiungono raramente un diametro di 50 cm; dipende anche dai gruppi tassonomici di appartenenza. Nelle rocce giurassiche dell'Appennino umbro - marchigiano gli esemplari di maggior grandezza appartengono alla famiglia Hammatoceratidae. Sono stati trovati, invece, nelle rocce più recenti del Giurassico superiore e del Cretaceo inferiore, esemplari di maggiore grandezza, come le a.Titaniti trovate nella Pietra di Portland, in Inghilterra, che raggiungono spesso i 53 cm di diametro e le a. Pachydiscus seppenradensis del Cretaceo, trovate in Germania, che appartengono ad una specie capace di raggiungere dimensioni notevoli, talvolta 2 metri di diametro.

[modifica] Diffusione delle Ammoniti

Un esemplare di Hoploscaphites del Pierre Shale, Sud Dakota. Gran parte della conchiglia originale è rimasta integra.
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Un esemplare di Hoploscaphites del Pierre Shale, Sud Dakota. Gran parte della conchiglia originale è rimasta integra.

Le ammoniti hanno cominciato a proliferare in maniera ragguardevole, in particolar modo nei mari del Mesozoico, a partire dall'inizio del Triassico. Molte specie si sono evolute ed hanno velocemente compiuto il loro corso, durando da trecentomila anni a vari milioni. A causa della loro rapida evoluzione e dell' ampio areale di diffusione, le ammoniti risultano essere un prezioso strumento per i geologi e paleontologi nei rilevamenti biostratigrafici. Sono eccellenti fossili-guida e, quasi sempre, rendono possibile collegare lo strato di roccia nel quale vengono ritrovati alle ere geologiche. Ma sono anche importantissimi per vagliare le ipotesi paleogeografiche, individuando provincie.

Ammonite iridescente del Madagascar.
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Ammonite iridescente del Madagascar.


Quando le ammoniti vengono ritrovate nell'argilla il loro originale rivestimento di madreperla risulta spesso in buon stato di conservazione. Questo tipo di conservazione è di frequente riscontrata in ammoniti come le Hopliti del Cretaceo, nei pressi di Folkestone, nel Kent, Inghilterra.

La formazione Pierre Shale, negli Stati Uniti e nel Canada, risalente al Cretaceo, è famosa per ospitare un'ampia ed abbondante gamma di ammoniti, come Baculiti, Placenticeras, Scaphites, Hoploscaphites, e Jeletzkytes, oltre a molte forme dalla conchiglia 'srotolata'. Molti di questi esemplari hanno ancora del tutto, o quasi, intatta la conchiglia originale madreperlacea.

Altre ammoniti , quali quelle trovati nelle rocce cretacee Madagascar, sono caratterizzati da iridescenza. Le ammoniti iridescenti possono avere la stessa qualità delle gemme.Talora, per ottenere un monile, può servire anche la lucidatura, che però ne altera i connotati, utili alla classificazione.

Le ammoniti sono diffuse anche in Italia (particolarmente nelle Prealpi, nell'Appennino centrale e in Sicilia). Qui sono conservate come modelli interni conchigliari rocciosi all'interno delle successioni calcaree stratificate di origine marina, che costituiscono l'ossatura delle montagne; In Appennino si trova una documentazione ad ammoniti che copre circa 100 milioni di anni; dal Triassico sommitale al Cretaceo inferiore ed l'argomento è tuttora oggetto di intenso studio.

Le ammoniti sono sopravvissute ad eventi di portata catastrofica, ai quali solo poche specie sono riuscite a sopravvivere. Ogni volta, però, questi pochi esemplari sono riusciti a diversificarsi in una moltitudine di forme e specie. Le quantità delle ammoniti fossili è notevolmente diminuita durante il Cretaceo superiore e nessuna è riuscita a sopravvivere fino al Cenozoico. Le ultime specie viventi si sono estinte 65 milioni di anni fa, insieme ai dinosauri, durante l'estinzione al limite del Cretaceo-Terziario.

[modifica] Curiosità

Nel Medio Evo, si credeva che le ammoniti fossero serpenti pietrificati (esempio: La leggenda di S. Hilda in Inghilterra nel Yorkshire), da cui viene il nome Hildoceras, etimologicamente corno di S. Hilda. Venivano spesso incastonate in piccole sculture con testa di serpente e vendute ai pellegrini. Attualmente gli esemplari piccoli con conchiglia conservata madreperlacea vengono usati come monili.

[modifica] Bibliografia e riferimenti di interesse

  • Neal L Larson, Steven D Jorgensen, Robert A Farrar and Peter L Larson. Ammonites and the other Cephalopods of the Pierre Seaway. Geoscience Press, 1997.
  • Monks, Neale and Palmer, Phil. Ammonites. Natural History Museum, 2002.
  • Walker, Cyril and Ward, David. Fossils. Dorling, Kindersley Limited, London, 2002.
  • Storia dei Cefalopodi del Dr. Neale Monks, da The Cephalopod Page. In inglese
  • Maturità, patologia e vecchiaia nelle ammoniti del Dr. Neale Monks, da The Cephalopod Page. Saggio sulla durata della vita delle ammoniti. In Inglese
  • Ammoniti liassici dell'Appennino centrale. Generalità e tassonomia con schedario. Autori Venturi Federico e Ferri Riccardo.2001, In italiano [venturi@unipg.it].
  • Subasio, Origine e vicende di un monte Appenninico. Opera di divulgazione con molte foto di ammoniti appenninici. Autori Venturi Federico e Rossi Silvia. 2003,[ venturi@unipg.it ]
  • Appennino umbro-marchigiano. Guide Geologiche Regionali. A cura della S G I, coordinatore L. Passeri, BE-MA Ed.,1994 (utile per la geologia e la paleontologia dell'area geografica; tra i fossili sono trattati anche gli ammoniti, Ammonitidi, e la loro biostratigrafia).

[modifica] Collegamenti esterni

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