Papa Pio X
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Pio X Papa della Chiesa cattolica |
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Instaurare omnia in Christo | |
Al secolo: | Giuseppe Sarto |
Nato | Riese, 2 giugno 1835 |
Elezione al pontificato |
4 agosto 1903 |
Consacrazione: | 9 agosto 1903 |
Fine del pontificato: |
20 agosto 1914 |
Predecessore: | papa Leone XIII |
Successore: | papa Benedetto XV |
Elenchi dei papi: cronologico · alfabetico | |
Progetti Cattolicesimo e Storia · uso tabella |
Pio X, al secolo Giuseppe Sarto (Riese, 2 giugno 1835 - Roma, Vaticano, 20 agosto 1914), succedette il 4 agosto 1903 a Leone XIII come Papa della Chiesa cattolica, che lo venera come santo.
Indice |
[modifica] Biografia
[modifica] Le origini e la carriera
Giuseppe Sarto nacque secondo di dieci figli in una famiglia modesta, il padre Giovanni Battista Sarto (1792 - 1852) era fattore e la madre Margherita Sanson (1813 - 1894) sarta.
Giuseppe Sarto si distinse da molti suoi predecessori e successori proprio per il fatto che il suo cursum honorum fu esclusivamente pastorale senza alcun impegno presso la curia o nell'attività diplomatica della Santa Sede.
Ricevette la tonsura nel 1850 ed entrò al seminario di Padova. Fu ordinato prete nel 1858, divenendo vicario della parrocchia di Tombolo. Nel 1867 fu promosso arciprete di Salzano e poi, nel 1875, canonico della cattedrale di Treviso, fungendo nel contempo da direttore spirituale del seminario diocesano, esperienza della quale serberà sempre un ottimo ricordo.
Giuseppe Sarto ricoprì le cariche di vescovo di Mantova, e, poi, di patriarca di Venezia. Il governo italiano rifiutò peraltro inizialmente il proprio exequatur, asserendo che la nomina del Patriarca di Venezia spettava al re e che, inoltre, Sarto era stato scelto su pressione del governo dell'Impero Austro-Ungarico. Giuseppe Sarto dovette quindi attendere ben 18 mesi prima di potere assumere la guida pastorale del patriarcato di Venezia. Con la nomina a Patriarca egli ricevette pure la berretta cardinalizia nel concistoro del 12 giugno 1893. Fu eletto Papa nel 1903.
Predecessore: Domenico Agostini (1877-1891) |
Patriarca Giuseppe Melchiorre Sarto (1893-1903) |
Successore: Aristide Cavallari (1904-1914) |
[modifica] Il conclave
Alla morte di Leone XIII il candidato più probabile al soglio di Pietro era considerato il Segretario di Stato Rampolla. All'apertura del conclave il 1° agosto 1903,: la sorpresa: il cardinale Puzyna, arcivescovo di Cracovia comunica il veto dell'imperatore di Austria - Ungheria Francesco Giuseppe all'elezione del cardinale Rampolla.
I motivi del veto sarebbero non soltanto politici (la vicinanza del Rampolla alla Francia e le idee più aperte di questo degnissimo porporato, eccellente diplomatico e uomo di governo), ma anche personali: il Rampolla quale Segretario di Stato avrebbe infatti cercato di influenzare Leone XIII a negare una sepoltura cristiana all'arciduca Rodolfo d'Asburgo suicidatosi a Mayerling.
Malgrado l'indignazione di molti cardinali la candidatura di Rampolla sfumò e i suffragi si orientarono sul Patriarca di Venezia, che fu eletto il 4 agosto e incoronato il 9. Prese il nome di Pio X in onore dei suoi predecessori. Scelse come motto del suo pontificato Instaurare omnia in Christo (Paolo di Tarso) e lo attuò con coraggio e fermezza.
Una delle prime decisioni di Pio X fu proprio l'abolizione (con la costituzione apostolica Commissum nobis) del cosiddetto veto laicale, che spettava ad alcuni sovrani cattolici, e a causa del quale egli era riuscito a divenire pontefice.
[modifica] Il pontificato
Il nuovo Papa consapevole di non avere alcuna esperienza diplomatica né una vera e propria formazione universitaria seppe scegliere dei collaboratori competenti come il giovane cardinale Rafael Merry del Val y Zulueta, di soli 38 anni, poliglotta e direttore della Pontificia accademia ecclesiastica, che fu nominato Segretario di Stato. Stante la propria inesperienza Pio X lasciò a Merry del Val sostanzialmente campo libero nella conduzione della diplomazia vaticana.
Come, papa Giovanni XXIII e Giovanni Paolo I che pure passarono dal Patriarcato di Venezia al soglio di Pietro provenendo da famiglie di origine popolare, egli rimase sempre semplice e umile. In Vaticano visse parcamente, assistito dalle sorelle, in un appartamento fatto allestire appositamente.
Più controversa la valutazione sul profilo politico del pontificato, la cui linea può essere caratterizzata essenzialmente come conservatrice, in particolare per la lotta ingaggiata contro il modernismo. Fu tuttavia Pio X ad avviare la riforma del diritto canonico, che culminerà nel 1917 nella promulgazione del Codice di diritto canonico e a redigere il catechismo che porta il suo nome. Anche sul piano della gestione patrimoniale fu lui a unificare i redditi dell'obolo di San Pietro e quelli del patrimonio del Vaticano. Ma, soprattutto, riformò la Curia romana con la costituzione Sapienti consilio del 29 giugno 1908, sopprimendo vari dicasteri divenuti inutili.
[modifica] La «questione francese»
Pio X fu confrontato pure con il problema della separazione fra Stato e Chiesa, sanzionato in Francia dalla legge del 9 dicembre 1905, la quale rappresentò il culmine della politica anticlericale della terza Repubblica e in particolare del governo di Emile Combes. A partire dal 1880 si era registrata in Francia una serie di provvedimenti di dissoluzione delle congregazioni religiose, di espulsione dei religiosi regolari: insegnanti, personale infermieristico ecc. Pio X si mostrò assai meno conciliante verso questa politica del proprio predecessore, malgrado la maggioranza dei vescovi francesi gli consigliasse di piegarsi alla nuova legge.
Pio X con l'enciclica Vehementer nos (11 febbraio 1906), l'allocuzione consistoriale Gravissimum (21 febbraio), e l'enciclica Gravissimo officii munere (10 agosto), proibì ogni collaborazione all'applicazione della nuova legge. L'ostilità del Pontefice alla nuova normativa francese compromise la creazione delle [[associations cultuelles], previste dalla legge del 1905, alle quali avrebbe dovuto essere trasferito il patrimonio della Chiesa. Tale opposizione fece sì che i beni immobili ecclesiastici fossero trasferiti allo Stato francese. La situazione sarebbe mutata soltanto nel 1923 con la creazione delle "associations diocésaines".]
Analoghe tensioni si registrarono con il Portogallo, in particolare dopo l'avvento in quel Paese, nel 1910, della repubblica. Pio X rispose con l'enciclica Iandudum in Lusitania.
Proprio nei mesi che segnarono l'inizio della prima guerra mondiale, Pio X morì nel sonno, il 20 agosto 1914.
[modifica] La venerazione
Pio X fu beatificato il 3 giugno 1951 e canonizzato il 29 maggio 1954 in ambo i casi da Pio XII, la festa fu fissata al 20 agosto.
[modifica] Encicliche di Pio X
Per approfondire, vedi la voce Elenco delle encicliche#Dal Concilio Ecumenico Vaticano I al Concilio Ecumenico Vaticano II. |
Elenco[1] delle encicliche di Pio X
- E Supremi (4 ottobre 1903): sulla restaurazione di tutte le cose in Cristo.
- Ad Diem Illum Laetissimum (2 febbraio 1904): sull'Immacolata Concezione di Maria.
- Iucunda Sane (12 marzo 1904): su Papa Gregorio Magno.
- Acerbo Nimis (15 aprile 1905): sull'insegnamento della dottrina cristiana.
- Il Fermo Proposito (11 giugno 1905): sull'istituzione e lo sviluppo dell'Azione Cattolica.
- Vehementer Nos (11 febbraio 1906): sulla legge del divorzio in Francia.
- Tribus Circiter (5 aprile 1906): sui Mariaviti o Preti mistici della Polonia.
- Pieni L'Animo (28 luglio 1906): sul clero in Italia.
- Gravissimo Officii Munere (10 agosto 1906): sulle associazioni di culto in Francia.
- Une Fois Encore (6 gennaio 1907): sulla separazione tra Chiesa e Stato.
- Pascendi Dominici Gregis (8 settembre 1907): sugli errori del Modernismo.
- Communium Rerum (21 aprile 1909): su Sant'Anselmo d'Aosta.
- Editae Saepe (26 maggio 1910): su San Carlo Borromeo.
- Iamdudum (24 maggio 1911): sulla legge del divorzio in Portogallo.
- Lacrimabili Statu (7 giugno 1912): sugli Indiani del Sud America.
- Singulari Quadam (24 settembre 1912): sulle organizzazioni dei lavoratori.
[modifica] Genealogia episcopale e successione apostolica
- Cardinale Scipione Rebiba
- Cardinale Giulio Antonio Sartorio
- Cardinale Girolamo Bernerio, O.P.
- Arcivescovo Galeazzo Sanvitale
- Cardinale Ludovico Ludovisi
- Cardinale Luigi Caetani
- Cardinale Ulderico Carpegna
- Cardinale Paluzzo Paluzzi Altieri degli Albertoni
- Papa Benedetto XIII
- Cardinale Prospero Lorenzo Lambertini
- Papa Clemente XIII
- Cardinale Marcantonio Colonna
- Cardinale Hyacinthe-Sigismond Gerdil
- Cardinale Giulio Maria della Somaglia
- Cardinale Carlo Odescalchi, S.J.
- Cardinale Costantino Patrizi Naro
- Cardinale Lucido Maria Parocchi
- Papa Pio X
[modifica] Curiosità
- Ai primi del Novecento il tango, ballo sensuale importato dall'Argentina, cominciava a sottrarre spazio in Europa al valzer e alla polca. Di fronte alle interdizioni richieste dalle autorità ecclesiastiche parigine, si narra che Pio X desse disposizioni affinché una coppia di ballerini di tango gli fornisse un'idea precisa del nuovo ballo, per valutarne direttamente, di persona, gli aspetti scandalosi. Avvenuta l'esibizione riservata di danza, il sommo Pontefice avrebbe detto:
Dispose perciò la revoca della sanzione ecclesiastica prevista per chi lo avesse praticato.
[modifica] Note
- ↑ Testi delle encicliche, di altri scritti e dei discorsi sul sito del Vaticano
[modifica] Collegamenti esterni
- Informazioni sulla vita, bibliografia, encicliche, catechismo, motu proprio.
- Parrocchia San Pio X Li Punti (SS) - biografia del Santo, ricca sezione di preghiere, ecc.
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