Papa Benedetto XV
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Benedetto XV Papa della Chiesa cattolica |
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In te, Domine, speravi; non confundar in aeternum | |
Al secolo: | Giacomo della Chiesa |
Nato | Genova, 21 novembre 1854 |
Elezione al pontificato |
3 settembre 1914 |
Consacrazione: | 6 settembre 1914 |
Fine del pontificato: |
22 gennaio 1922 |
Predecessore: | papa Pio X |
Successore: | papa Pio XI |
Elenchi dei papi: cronologico · alfabetico | |
Progetti Cattolicesimo e Storia · uso tabella |
Papa Benedetto XV (Benedictus XV), al secolo Giacomo della Chiesa (Genova, 21 novembre 1854 - Roma, 22 gennaio 1922) è stato il 258° Papa della Chiesa Cattolica (il 257° successore di Pietro), nonché vescovo della diocesi di Roma, Primate d'Italia.
Indice |
[modifica] Biografia
Giacomo della Chiesa nacque nella delegazione genovese di Pegli (allora comune autonomo) da una famiglia nobile, terzo figlio di Giuseppe e di Giovanna dei Marchesi Migliorati.
La famiglia paterna faceva parte del patriziato genovese, nel quale aveva raggiunto nel XVI secolo una posizione di particolare rilievo. Pure la famiglia materna era aristocratica - i Migliorati di Napoli - che avevano dato già i natali a un precedente Pontefice: Innocenzo VII.
Su pressione del padre, il quale si era opposto al desiderio di Giacomo Della Chiesa di entrare direttamente nel seminario diocesano, egli si iscrisse nel 1872 alla facoltà di giurisprudenza della Regia Università di Genova, dove si laureò dottore in legge nel 1875. Solo allora il padre acconsentì a fargli intraprendere la carriera ecclesiastica, egli impose tuttavia al figlio di proseguire gli studi, iniziati presso il seminario di Genova, a Roma presso il Collegio Capranica e la Pontificia Università Gregoriana.
Qui Giacomo Della Chiesa ottenne la laurea in teologia.
Dopo essere stato ordinato presbitero il 21 dicembre 1878 entrò nel servizio diplomatico della Santa Sede. Fu segretario di nunziatura a Madrid con il famoso cardinale Rampolla del Tindaro e, quando questi fu nominato segretario di Stato, il della Chiesa fu fatto Sostituto della Segreteria di Stato.
Quando il Rampolla con la nomina di Pio X decadde dal proprio ufficio Della Chiesa mantenne inizialmente il proprio posto. Ma, proprio a causa del suo stretto legame con il Rampolla, principale architetto della politica di apertura di Leone XIII e rivale di Pio X nel conclave del 1903, Della Chiesa cadde rapidamente in disgrazia rispetto alla nuova linea più conservatrice del Papato. Egli fu quindi spinto a lasciare il Vaticano e il servizio diplomatico con la nomina il 16 dicembre 1907 ad arcivescovo di Bologna secondo la nota massima latina promoveatur ut amoveatur.
Malgrado la sede di Bologna fosse tradizionalmente titolata per una berretta cardinalizia, Della Chiesa fu creato cardinale da Pio X soltanto parecchi anni dopo, precisamente, il 25 maggio 1914. Non passarono tuttavia che pochi mesi ed egli, il 3 settembre 1914, fu eletto inaspettatamente Papa con il nome di Benedetto XV in onore di Benedetto XIV, il quale pure, come il della Chiesa, prima di salire al soglio di Pietro era stato Arcivescovo di Bologna.
[modifica] Il papa, la guerra e la pace
Benedetto XV fu eletto Papa pochi mesi dopo l'inizio della Prima Guerra mondiale. Il nuovo Pontefice - consapevole della gravità del momento - decise che l'incoronazione si tenesse, non nella Basilica di San Pietro, ma più modestamente nella Cappella Sistina.
Durante la Prima Guerra Mondiale elaborò diverse proposte di pace, fra cui l'enciclica Ad beatissimi Apostolorum.
Viene comunemente ricordato per avere definito, nella Nota del 1 agosto 1917, la guerra come "inutile strage". Va attribuita a lui anche l'espressione, sempre al riguardo dello stesso argomento, della guerra come "suicidio dell'Europa civile".
Al termine del conflitto si operò per riorganizzare la Chiesa nel nuovo contesto mondiale. Riallacciò le relazioni diplomatiche con la Francia e con le altre nazioni. Nel 1920 scrisse la prima enciclica sulla pace, Pacem Dei munus. In essa denuncia la fragilità di una pace che non si fondi sulla riconciliazione:
«Se quasi dovunque la guerra in qualche modo ebbe fine, e furono firmati alcuni patti di pace, restano tuttavia i germi di antichi rancori»
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Nessuna pace ha valore
«se insieme non si sopiscano gli odi e le inimicizie per mezzo di una riconciliazione basata sulla carità vicendevole»
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Secondo il papa per realizzare la riconciliazione c'è bisogno della fede:
«A risanar le ferite del genere umano è necessario che vi appresti la sua mano Gesù Cristo, di cui il samaritano era la figura e l'immagine»
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Durante il suo pontificato avvengono nell'Impero Ottomano i massacri dei cristiani: Benedetto XV si adoperò in tutti i modi in loro favore, con la parola, con l'azione caritatevole e con quella diplomatica. Cercò in specie di evitare, anche mediante il segretario di Stato, cardinale Pietro Gasparri, il massacro degli Armeni in Turchia nel 1915. Questo non impedì che a Costantinopoli, nel 1919, gli fosse eretta dai turchi, malgrado fosse ancora vivente, una statua con la scritta " Al grande Pontefice della tragedia mondiale, Benedetto XV, benefattore dei popoli, senza distinzione di nazionalità o religione, in segno di riconoscenza, l'Oriente"
[modifica] Il papa e le missioni
Benedetto XV è all'origine della rifondazione dell'attività missionaria della chiesa dell'inizio del novecento. L'enciclica Maximum illud del 1919 favorì un nuovo impulso alle missioni, con un preciso orientamento al distacco dagli interessi politici delle potenze e di concentrazione sulla comunicazione del Vangelo.
Si ricollega a questa visione il tentativo di aprire una nunziatura a Pechino, al di là della politica delle potenze europee, che rappresentava un forte impedimento all'evangelizzazione. Il papa riesce a stabilire una delegazione in Cina, che è all'inizio del rinnovamenteo del cattolicesimo di quel paese.
Nella stessa linea si impegnò per l'Oriente cattolico, e fondò nel 1917 la Congregazione per le Chiese orientali. Benedetto XV si muove in un grande rispetto per i popoli a cui la chiesa si rivolge. Per lui il missionario non è portatore di interessi di parte, ma del Vangelo:
«È necessario che chi predica il Vangelo sia uomo di Dio»
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La Maximum illud si conclude con la prospettiva della rinascita di una stagione missionaria:
«È qui, sembrandoci che il divino Maestro esorti noi pure, come un dì Pietro, con quelle parole: "Prendi il largo", quanto ardore di paterna carità ci spinge a voler condurre tutta intera l'umanità all'abbraccio con Lui!»
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[modifica] Altri campi d'azione
Nel 1917 promulgò la prima edizione del Codice di diritto canonico, che rimarrà in vigore fino alla riforma del 1983.
Nell'ambito della politica italiana egli - non soltanto levò il "non expedit" - ma incoraggiò la formazione di un partito con base cristiana: il Partito Popolare Italiano.
Nel campo religioso curò lo sviluppo degli studi ecclesiasici (è suo il decreto di istituzione della Università Cattolica del Sacro Cuore a Milano), e favorì il riavvicinamento delle chiese orientali.
Morì improvvisamente il 22 gennaio 1922 e gli successe Papa Pio XI.
[modifica] Encicliche di Benedetto XV
Per approfondire, vedi la voce Elenco delle encicliche#Dal Concilio Ecumenico Vaticano I al Concilio Ecumenico Vaticano II. |
- Ad Beatissimi Apostolorum (1° Novembre 1914) [1]: programma del Pontificato.
- Humani Generis Redemptionem (15 giugno 1917) [2]: sulla predicazione della Parola di Dio.
- Quod Iam Diu (1° Dicembre 1918) [3]: sulla futura conferenza di pace.
- In Hac Tanta (14 maggio 1919) [4]: su san Bonifacio.
- Paterno Iam Diu (24 novembre 1919) [5]: sui bambini dell'Europa Centrale.
- Pacem, Dei Munus Pulcherrimum (23 maggio 1920) [6]: sulla pace e sulla riconciliazione cristiana.
- Spiritus Paraclitus (15 settembre 1920) [7]: su san Gerolamo.
- Principi Apostolorum Petro (5 ottobre 1920) [8]: su sant'Efrem il Siro.
- Annus Iam Plenus (1° Dicembre 1920) [9]: sui bambini dell'Europa Centrale.
- Sacra Propediem (6 gennaio 1921) [10]: sul Terzo Ordine francescano.
- In Praeclara Summorum (30 aprile 1921) [11]: su Dante.
- Fausto Appetente Die (29 giugno 1921) [12]: su san Domenico.
[modifica] Genealogia episcopale e successione apostolica
- Cardinale Scipione Rebiba
- Cardinale Giulio Antonio Sartorio
- Cardinale Girolamo Bernerio, O.P.
- Arcivescovo Galeazzo Sanvitale
- Cardinale Ludovico Ludovisi
- Cardinale Luigi Caetani
- Cardinale Ulderico Carpegna
- Cardinale Paluzzo Paluzzi Altieri degli Albertoni
- Papa Benedetto XIII
- Cardinale Prospero Lorenzo Lambertini
- Papa Clemente XIII
- Cardinale Marcantonio Colonna
- Cardinale Hyacinthe-Sigismond Gerdil
- Cardinale Giulio Maria della Somaglia
- Cardinale Carlo Odescalchi, S.J.
- Cardinale Costantino Patrizi Naro
- Cardinale Lucido Maria Parocchi
- Papa Pio X
- Papa Benedetto XV
[modifica] Bibliografia
- John F. Pollard, Il Papa sconosciuto Benedetto XV (1914-1922) e la ricerca della pace, San Paolo editore, Cinisello Balsamo 2001.
- Biagia Catanzaro, Francesco Gligora, Breve Storia dei papi, da San Pietro a Paolo VI, Padova 1975, pagg. 246-7
[modifica] Voci correlate
[modifica] Altri progetti
- Commons contiene file multimediali su Papa Benedetto XV
- Wikiquote contiene citazioni di o su Papa Benedetto XV
[modifica] Collegamenti esterni
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