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Impero bizantino - Wikipedia

Impero bizantino

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Croce di color blu che fu usata dai bizantini come opposto a quella dai crociati (rossa).
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Croce di color blu che fu usata dai bizantini come opposto a quella dai crociati (rossa).
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«La guerra è il pittore della morte»
(detto di un comandante bizantino)

"Impero Bizantino" è il nome con il quale gli storici moderni (da Voltaire in poi) definiscono l'Impero romano, dopo la caduta dell'ultimo imperatore d'Occidente Romolo Augustolo (si parla anche di Impero Romano d'Oriente). Va precisato che il termine bizantino, cioè "relativo alla città di Bisanzio", era completamente sconosciuto durante tutta la durata dell'impero (476 d.C. - 1453 d.C.) come da riferirsi al popolo dell'intero impero, che continuò sempre a definirsi "romano" o , alla maniera greca, "rhomaio". Gli imperatori di Bisanzio hanno sempre portato il titolo di Imperatore dei Romani, anche nella versione greca dell'appellativo (Basileus Rhomaioi). Gli storici moderni preferiscono tuttavia utilizzare questo termine al fine di non generare confusione con l'impero romano dell'epoca classica.


Indice

Definizione

Cronologia
Impero Romano d'Oriente
Data Evento
667 a.C. Bisanzio viene fondata dai Greci.
324 Costantino I fonda Costantinopoli che diventerà la capitale
330 Costantino I inaugura Costantinopoli (Nova Roma)
527 Giustiniano I di Bisanzio diviene Imperatore.
532-537 Giustiniano costruisce la chiesa dell' Hagia Sophia (Αγια Σοφια/Santa [divina] Saggezza)
533-554 Campagne militari di Giustiniano I di Bisanzio: scaccia i Vandali dal Nord Africa, conquista parte della Spagna, ed infine annette parte dell'Italia durante la Guerra gotica.
568 I Longobardi invadono buona parte dell' Italia bizantina.
628 L'Imperatore Eraclio I di Bisanzio sbaraglia l'esercito persiano e fa della Persia uno Stato tributario.
634-641 Gli Arabi conquistano metà dell'Impero Bizantino.
730-787 Iconoclastia
843-1057 In questo periodo l'Impero Bizantino viene governato dalla grande famiglia dei Macedoni.
1002-1018 Basilio II di Bisanzio intraprende una campagna contro i Bulgari, e, riuscendo a conseguire una grandissima vittoria, riporta la frontiera dell'Impero Bizantino al Danubio.
1014 Dopo una grandissima vittoria sui Bulgari Basilio II di Bisanzio fa accecare 14.000 prigionieri, guadagnandosi il titolo di Bulgaroctono (massacratore dei Bulgari).
1025 Muore Basilio II di Bisanzio.
1054 La Chiesa di Roma si divide da quella di Costantinopoli, che prende la denominazione di Chiesa Cristiana d'Oriente.
1071 Romano IV di Bisanzio viene sconfitto dai Turchi selgiuchidi nella battaglia di Manzikert; questa sconfitta porrà fine alla dominazione dell' Anatolia da parte dei Bizantini.
1097 Bizantini e crociati riconquistano Nicea.
1186 I Bulgari si rivoltano e fondano di nuovo un loro regno.
1204 Costantinopoli viene occupata dai crociati.
1261 Costantinopoli viene liberata dall'imperatore bizantino Michele Paleologo di Bisanzio.
1331 Cade Nicea.
1354 Gli Ottomani passano il Dardanelli e sbarcano in Europa.
1402 Gli Ottomani vengono pesantemente sconfitti da Tamerlano presso Ankara.
1422 Gli Ottomani assediano Costantinopoli.
1444 Vittoria degli Ottomani a Varna, sbaragliando un esercito crociato.
1452 Ulteriore tentativo di riunificazione delle chiese, senza esito positivo.
1453 Gli Ottomani prendono Costantinopoli, ponendo fine dell'Impero Bizantino.
1460 Caduta di Mistra.
1461 Caduta di Trebisonda, o Impero dei Comneni.
1472 Matrimonio di Ivan III di Mosca e Zoe Paleologa.

Il periodo di esistenza dell'Impero bizantino viene comunemente considerato dal 395 d. C., anno della divisione dell'Impero da parte di Teodosio, al 1453 d.C, anno della definitiva conquista di Costantinopoli da parte dei Turchi ottomani. Durante questi mille anni fu conosciuto semplicemente come "Impero Romano".

I Bizantini si consideravano Romani (solevano chiamarsi Ῥωμαίοι Rhōmaioi: Romani), la continuazione legittima dell'Impero Romano, e fino a Giustiniano tentarono l'impresa di ricostituire l'unità dell'Impero sottraendo i territori occidentali alla dominazione barbara. Anche se gran parte del loro linguaggio e della loro cultura erano greci, ciò non costituiva una contraddizione per i Romani dell'Impero d'Oriente: per secoli il greco era stato la loro lingua, e la loro cultura era ellenistica. Il latino rimase la lingua ufficiale fino al VII secolo.

Anche le genti dei territori e degli imperi circostanti (come Persiani e Arabi ad est, Europei ad ovest, e Slavi a nord) li chiamavano Romani o Rūm, ed era considerato un grande insulto riferirsi all'Impero come "greco", poiché "greco" significava "pagano".

L'impero non venne definito "bizantino" fino al XVII secolo - e dopo d'allora ciò avvenne solo nell'ambito storiografico "occidentale", quando fu deciso di distinguere l'entità medioevale (in effetti abbastanza differente) dall'impero antico.

Tale nome deriva da quello della colonia dell'antica Grecia di Bisanzio, nucleo iniziale delle futura Costantinopoli.

Nella cavalleria bizantina, si trovano i catafratti (corazzati), che erano il reparto migliore di cavalleria bizantina.

Origini

Emblema della Dinastia Paleologi con l'aquila imperiale bizantina
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Emblema della Dinastia Paleologi con l'aquila imperiale bizantina

La divisione dell'Impero iniziò con la tetrarchia (quadrumvirato) della fine del III secolo con l'Imperatore Diocleziano.

La tetrarchia era un'istituzione che intendeva controllare più efficientemente il vasto territorio dell'Impero Romano, e divideva in effetti l'impero in due metà, con due imperatori che governavano dall'Italia (regione occidentale) e dalla Grecia (regione orientale), ognuno dei quali aveva un proprio co-imperatore. Si trattava però di una divisione avente delle finalità esclusivamente burocratiche, amministrative, o legate a una più razionale difesa delle frontiere imperiali dai popoli barbari che nei decenni precedenti avevano realizzato a più riprese delle pericolose scorrerie in alcune provincie romane. Questa divisione continuò nel IV secolo fino al 324 quando Costantino il Grande riuscì a riunificare il comando imperiale nelle proprie mani.

Costantino decise di fondare per sé una nuova capitale e scelse Bisanzio (l'odierna Istanbul) per questo scopo, grazie alla sua ottima posizione strategica. Il processo di ricostruzione venne completato nel 330. Costantino ribattezzò la città "Nova Roma" ma nell'uso popolare veniva chiamata Costantinopoli, ovvero città di Costantino. Costantino verso il Cristianesimo ebbe una posizione tutt'ora discussa: fu uno strenuo sostenitore della fede, al punto da interferire pesantemente col "credo" cristiano, fece costruire un imponente numero di basiliche; ma, se fu mai battezzato (cosa di cui è legittimo sospettare) lo fu solo in punto di morte. Dopo di lui gli imperatori furono invece francamente cristiani, e quindi la cristianità è una delle caratteristiche dell'Impero d'Oriente.

Un altro punto cruciale della storia dell'Impero Romano/Bizantino fu la Battaglia di Adrianopoli del 378. Questa sconfitta, assieme alla morte dell'Imperatore Valente, è una delle possibili date per la divisione del mondo antico da quello medioevale. L'Impero Romano venne ulteriormente diviso dal successore di Valente, Teodosio I (anch'egli detto "il grande"), che aveva governato entrambi gli imperi a partire dal 392.

Nel 395 egli affidò le due metà ai suoi due figli Arcadio e Onorio; Arcadio divenne governante dell'Oriente, con la sua capitale a Costantinopoli, e Onorio divenne governante dell'Occidente, con la sua capitale a Milano. A questo punto è comune riferirsi all'impero come "Romano d'Oriente" piuttosto che come "Bizantino".

Cultura

Se nel V e nella prima metà del VI secolo esisteva ancora a Costantinopoli una vigorosa cultura di espressione latina (accanto a quella greca) non solo in campo giuridico (Codice Teodosiano e Giustinianeo) ma anche linguistico (la monumentale grammatica latina redatta da Prisciano di Cesarea fu la più diffusa in Europa, insieme a quella di Donato, durante tutta l'età medioevale) pur tuttavia, a partire dalla morte di Giustiniano (ultimo imperatore di madrelingua latina sul trono di Oriente), avvenuta nel 565,la cultura di espressione greca iniziò sempre più a prevalere. Nella prima metà del VII secolo durante il regno di Eraclio (610-641) la koinè ellenica divenne così lingua ufficiale dell'Impero sostituendo definitivamente il latino. Se a ciò si aggiunge la perdita definitiva di gran parte dei territori non grecofoni (in particolare quelli di lingua copta ed aramaica) avvenuta ad opera degli Arabi negli anni attorno al 650, si può ben capire come l'identità culturale dell'Impero Romano d'Oriente si andasse sempre più identificando con quella ellenica. Il greco non era solo la lingua di tutti i giorni, ma anche quella della Chiesa, della letteratura e delle transazioni commerciali. La moderna spinta a sottolineare continuamente le distinzioni tra l'"ovest latino" e l'"est greco" e il bisogno di puntualizzare ripetutamente come l'Est non fosse "veramente romano", perché non era latino, non sembrarono molto importanti fino all'epoca di Giustiniano, né per i Romani di espressione latina, né per i Romani di lingua greca. Pur tuttavia queste differenze,a partire dalla seconda metà del VI secolo, o forse ancor prima, all'epoca della guerra gotico-bizantina (535-553), iniziarono a farsi sentire (anche se poi entrambi, latini e greci si dichiararono sempre, fino almeno alla caduta di Costantinopoli del 1453, come gli unici e legittimi eredi della romanità).

L'Impero era uno Stato multinazionale che comprendeva alla vigilia dell'espansione araba del VII secolo greci, vlachi (popolazione balcanica), armeni, ebrei, egizi, siriani, illiri, slavi ed anche italiani delle regioni peninsulari non occupate dai longobardi. La cultura greca irradiava dai centri che furono un tempo culla dell'Ellenismo come Antiochia, Efeso ed Alessandria d'Egitto cui si era aggiunta in età romana Costantinopoli. Anche se a quel tempo non era molto pronunciato, l'Impero d'Oriente aveva sviluppato (fin dall'epoca di Giovanni Crisostomo) un proprio stile di cristianità in contrapposizione con Roma, che nonostante non avesse riacquistato (dopo la liberazione Giustinianea dai Goti),l'importanza economica, demografica e culturale di un tempo, tuttavia, grazie al suo enorme prestigio continuava ad ospitare la massima autorità cristiana dell'epoca.

Il periodo iniziale

Impero Bizantino sotto Giustiniano I di Bisanzio nel 550
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Impero Bizantino sotto Giustiniano I di Bisanzio nel 550

L'Impero d'Oriente venne risparmiato dalle difficoltà dell'Occidente nel III e IV secolo, grazie alla maggiore ricchezza e organizzazione delle province orientali. Le invasioni del V secolo che portarono al collasso l'Impero Romano d'Occidente non intaccarono l'unità territoriale della porzione orientale: nel 476, anno della deposizione di Romolo Augusto, l'Imperatore d'Oriente Zenone I ricevette da Odoacre le insegne imperiali dell'Occidente, in riconoscimento del suo imperio sull'intero mondo romano, ma da allora non si arrivò più a un'effettiva unificazione materiale dell'Impero.

Il VI secolo vide l'inizio dei conflitti a est contro i nemici tradizionali dell'Impero Bizantino: Persiani, Slavi, e Bulgari. Anche le crisi teologiche, come la questione del monofisismo, dominavano l'Impero.
Con Giustiniano I, salito al trono nel 527, si assiste all'ultimo tentativo di riconquistare le regioni occidentali, per ristabilire l'unità dell'Impero Romano (renovatio imperii). Sotto il comando dei generali Belisario e Narsete, i Bizantini riuscirono a riconquistare le provincie dell'Africa Settentrionale (530), parte della Spagna e, al termine della sanguinosissima guerra greco-gotica (535-557) combattuta contro gli Ostrogoti, l'intera Italia. Giustiniano aggiornò l'antico codice legale Romano nel nuovo Corpus iuris civilis, anche se è da notare che queste nuove leggi erano ancora scritte in latino, un linguaggio che stava diventando arcaico e poco compreso, anche da coloro i quali scrissero il nuovo codice. Sotto il regno di Giustiniano, venne costruita la chiesa dell'Hagia Sophia, negli anni 530. Questa chiesa sarebbe diventata il centro della vita religiosa bizantina e della Chiesa Cristiana Ortodossa.

Giustiniano lasciò ai suoi successori le casse statali vuote, ed essi non furono in grado di gestire l'apparizione di nuovi invasori su tutti i fronti. Nel 568, i Longobardi di Alboino conquistarono la maggior parte dell'Italia del Nord, gli Slavi occuparono gran parte dei Balcani, e i Persiani invasero e conquistarono le provincie orientali. Queste ultime vennero riprese dall'imperatore Eraclio, ma l'inaspettata apparizione degli appena convertiti ed uniti arabi musulmani colse Eraclio di sorpresa, e le province meridionali vennero invase. Mesopotamia, Siria ed Egitto vennero permanentemente incorporate nel Califfato musulmano a partire dal VII secolo.

Epoca ellenistica

L'Impero Bizantino quando Leone III di Bisanzio salì al trono di Bisanzio nel 717.
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L'Impero Bizantino quando Leone III di Bisanzio salì al trono di Bisanzio nel 717.

Ciò che l'Impero perse in territorio, lo guadagnò in uniformità. Eraclio ellenizzò completamente l'Impero rendendo il greco la lingua ufficiale, e prendendo il titolo di Basileus ("Re") invece del vecchio termine romano Augustus. L'Impero era ora notevolmente differente nella religione, rispetto alle ex terre imperiali dell'Europa occidentale, anche se le province bizantine meridionali differivano significativamente da quelle settentrionali nella cultura e praticavano la Cristianità monofisita (piuttosto che quella ortodossa). La perdita delle province meridionali in favore degli Arabi, rese più forte l'Ortodossia nelle provincie rimanenti. Eraclio divise l'impero in un sistema di province militari chiamate themata per fronteggiare gli assalti permanenti, con la vita urbana che declinava al di fuori della capitale, mentre Costantinopoli crebbe e divenne la più grande città del mondo. I tentativi arabi di conquistare Costantinopoli fallirono di fronte alla superiorità della marina bizantina e al suo monopolio delle ancora misteriose armi incendiarie, il fuoco greco. Dopo aver respinto gli iniziali assalti arabi, l'Impero iniziò a recuperare.

L'VIII secolo fu dominato dalla controversia sull'iconoclastia. Le icone vennero bandite dall'Imperatore Leone III, portando alla rivolta gli iconofili dell'Impero. Grazie agli sforzi dell'Imperatrice Irene, il Secondo Concilio di Nicea si riunì nel 787 e affermò che le icone potevano essere venerate ma non adorate. Irene tentò anche un matrimonio di alleanza con Carlomagno, che avrebbe unito i due imperi, ma questi piani non giunsero a nulla. La controversia iconoclasta ritornò nel IX secolo, ma le icone vennero ripristinate nell'843. Queste controversie non aiutarono le relazioni, che andavano disgregandosi, con la Chiesa Cattolica Romana e il Sacro Romano Impero, che stavano iniziando a guadagnare da soli più potere.

Epoca d'oro

L'Impero Bizantino sotto Basilio II di Bisanzio nel 1025
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L'Impero Bizantino sotto Basilio II di Bisanzio nel 1025

L'Impero raggiunse il suo apice sotto gli imperatori macedoni, tra la fine del IX e l'inizio dell'XI secolo. Durante questi anni l'Impero resistette alla pressione della Chiesa Romana per rimuovere il Patriarca Fozio e guadagnò il controllo del Mare Adriatico, parte dell'Italia e molti dei territori in mano ai Bulgari. Questi vennero completamente sconfitti da Basilio II nel 1014. L'Impero si guadagnò anche un nuovo alleato (ma talvolta anche un nemico) nel nuovo stato russo di Kiev, dal quale l'Impero ricevette un importante forza mercenaria, la Guardia Variaga.

Come Roma in precedenza, Bisanzio presto cadde in un periodo di difficoltà, causate in gran parte dalla crescita dell'aristocrazia terriera, che minò il sistema delle theme. Fronteggiando i suoi vecchi nemici, il Sacro Romano Impero e il Califfato abbaside, avrebbe potuto riprendersi, ma nello stesso tempo nuovi invasori apparvero sulla scena, che avevano pochi motivi per rispettare la sua reputazione - i Normanni, che conquistarono l'Italia, e i turchi Selgiuchidi, che erano principalmente interessati nello sconfiggere l'Egitto, ma fecero comunque delle mosse in Asia Minore, la principale area di reclutamento delle armate bizantine. Con la sconfitta a Manzikert dell'Imperatore Romano IV nel 1071 da parte di Alp Arslan, Sultano dei Selgiuchidi, molte di quelle province furono perse. La divisione finale tra Chiesa Romana e Chiesa Ortodossa avvenne anch'essa in questo periodo, con la loro mutua scomunica nel 1054.

Fine dell'Impero

L'Impero Bizantino sotto Manuele I di Bisanzio nel 1180
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L'Impero Bizantino sotto Manuele I di Bisanzio nel 1180
Aquila della dinastia Lascaris
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Aquila della dinastia Lascaris

Gli ultimi secoli della vita bizantina cominciarono con un usurpatore, Alessio Comneno, che iniziò a ristabilire un esercito sulla base di diritti feudali (pronoia) e ottenne successi significativi contro i Turchi selgiuchidi. La sua richiesta di aiuto all'occidente contro l'avanzata di questi ultimi portò alla Prima Crociata, che lo aiutò a reclamare Nicea ma lo allontanò dal supporto imperiale. Le successive Crociate divennero sempre più antagoniste. Anche se il nipote di Alessio, Manuele I Comneno, era un amico dei crociati, nessuna delle due parti poteva dimenticare che l'altra l'aveva scomunicata, e i Bizantini erano molto sospettosi delle intenzioni dei Crociati cristiani che attraversavano di continuo il loro territorio. I Tedeschi del Sacro Romano Impero e i Normanni di Sicilia e Italia continuarono ad attaccare l'impero nell'XI e XII secolo. Le città stato italiane, cui erano garantiti diritti commerciali nella Costantinopoli di Alessio, divennero oggetto di sentimenti anti-occidentali, additate come esempio evidente di "Franchi" occidentali o "Latini". I Veneziani erano particolarmente malvisti, anche se le loro navi erano la base della marina bizantina. In aggiunta alle preoccupazioni dell'Impero, i Turchi selgiuchidi rimanevano una minaccia, sconfiggendo Manuele nella Battaglia di Myriokephalon nel 1176.

Federico Barbarossa tentò di conquistare l'Impero durante la Terza Crociata, ma fu la Quarta che ebbe gli effetti più devastanti sull'Impero. Anche se l'intento della crociata era di conquistare l'Egitto, sotto l'influenza dei Veneziani, la crociata espugnò Costantinopoli (sotto il comando del marchese del Monferrato) nel 1204. Come risultato venne fondato un regno feudale di breve durata, l'Impero Latino (vedi Battaglia di Adrianopoli), e il potere bizantino venne indebolito permanentemente.

L'Impero Bizantino dopo la quarta crociata
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L'Impero Bizantino dopo la quarta crociata

Dall'Impero Latino scaturirono tre stati bizantini - Impero di Nicea, Epiro e Trebisonda. Il primo, controllato dalla dinastia dei Paleologi, riuscì a reclamare Costantinopoli nel 1261 e sconfisse l'Epiro, rivitalizzando l'Impero ma dando troppa attenzione all'Europa quando le province asiatiche erano la preoccupazione principale.

L'Impero Bizantino nel XV secolo
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L'Impero Bizantino nel XV secolo

Per un po’ di tempo l’impero sopravvisse semplicemente perché Selgiuchidi, Tartari e persiani safavidi erano troppo divisi per poter attaccare, però alla fine i Turchi ottomani invasero tutti i possedimenti ad eccezione di alcune città portuali. Gli Ottomani (nucleo originario del futuro Impero Ottomano) costituirono uno stato indipendente dal Sultanato di Iconio (stato Selgiuchide volto ormai alla sua fine) sotto Othman , che diede il nome alla famosa dinastia.

L’Impero si appellò all’occidente in cerca di aiuto, però i diversi stati europei misero come condizione la riunificazione della Chiesa Cattolica e di quella Ortodossa. L’unità delle Chiese fu considerata, e occasionalmente imposta legalmente, eppure i Cristiani Ortodossi non accettarono il Cattolicesimo romano. Alcuni combattenti occidentali arrivarono in aiuto di Bisanzio, ma molti preferirono lasciar l’Impero soccombere, e non fecero niente quando gli Ottomani conquistarono i territori rimanenti.

Costantinopoli fu in principio risparmiata grazie alle sue possenti difese, però, con l’avvento dei cannoni, le mura (che furono impenetrabili tranne durante la Quarta Crociata per oltre 1000 anni) ora non offrivano più una protezione adeguata di fronte ai turchi. La caduta di Costantinopoli alla fine arrivò dopo un assedio di due mesi, comandato da Maometto II Martedì 29 maggio 1453. L’ultimo imperatore bizantino, Costantino XI Paleologo, fu visto per l’ultima volta quando entrava in un combattimento contro i giannizzeri ottomani, che avanzavano pericolosamente. Maometto II conquistò anche Mistra nel 1460 e Trebisonda l’anno dopo ponendo alla fine lo stato greco

L'Impero bizantino giocò un ruolo importante nella trasmissione della conoscenza classica al mondo islamico. La sua influenza più duratura, comunque, rimane la sua Chiesa. Il lavoro dei primi missionari bizantini diffuse la Cristianità Ortodossa tra le varie popolazioni slave, ed è ancora predominante tra queste e tra i greci. Le date di inizio e fine dell'indipendenza della capitale, 395 e 1453, vennero originariamente usate per definire i limiti temporali del medioevo.

L'Impero Bizantino nei secoli
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L'Impero Bizantino nei secoli

Voci correlate

Bibliografia

  • Georg Ostrogorsky, Storia dell'Impero bizantino, Torino, Einaudi, 1993

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