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Rus' di Kiev - Wikipedia

Rus' di Kiev

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Questa voce è parte della serie Storia della Russia
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Rus' di Kiev (Киевская Русь) è considerato essere il più antico stato sorto in Ucraina e in Russia prima che queste regioni prendessero il nome attuale. Il termine Russia (ossia terra dei Rus) deriva da una parola, rus appunto, di origine normanna, ma passata attraverso il finnico, che significa rematore. Prima dell' 860 genti provenienti dalla Svezia (indicate nelle cronache bizantine come Variaghi) si insediano nelle regioni dei lago Ladoga. La più antica cronaca russa, detta Manoscritto Nestoriano (poco precisa nelle date) cita tre fratelli Rjurik, Sineus e Truvor che governano sulle regioni intorno ai laghi Peipus, Ilmen e Beloe Ozero.


Dal Manoscritto Nestoriano:
Le quattro tribù, Chud, Slavi, Merian e Krivichi, che erano state obbligate a pagare tributi ai Variaghi, dopo averli respinti indietro sul mare rifiutarono di pagare loro altri tributi ed iniziarono a governarsi da sole. Ma non vi erano leggi tra esse e ogni tribù si levò contro le altre. La discordia si fece così strada ed essi iniziarono la guerra tra loro. Allora si dissero: "Andiamo a cercare un principe che possa governarci e ci giudichi secondo le usanze". Andarono così oltre il mare, dai Variaghi, detti Rus. Questi particolari Variaghi erano noti come Rus, proprio come altri erano detti Svedesi ed altri Normanni ed Angli ed altri ancora Gotland. I Clud, gli Slavi, i Krivichi e i Ved dissero ai Rus "Le nostre terre sono grandi e ricche, ma non vi è ordine in esse. Venite a regnare come principi su di noi". Tre fratelli, con i loro parenti, furono scelti. Essi riunirono tutti le loro genti e migrarono.


Rus' di Kiev intorno al 1000

Indice

[modifica] La fondazione

A Rjurik viene attribuita la fondazione di Novgorod (con Rjurikidi vengono indicati i sovrani delle terre dei Rus fino all'avvento dei Romanov nel 1613). La penetrazione normanna avviene lungo la "grande via" ossia il fiume Dnepr. Secondo la cronaca due seguaci di Rjurik, Askold e Dir, muovendo verso Costantinopoli si fermano nella regione di Kiev, città dei Poliali slavo-occidentali e la conquistano. Una data certa della presenza dei normanni nella Russia meridionale è proprio l'860 quando attaccano Costantinopoli. Oleg, secondo sovrano di Kiev, (879 – 913?), elimina Askold e Dir e rende tributaria Novgorod. Sotto di lui Kiev assume il titolo di "madre delle città russe". Oleg batte i Khazary e rende tributarie le popolazioni slave insediate sulle rive del Dnepr. Intorno al 1000 il contrasto con la Polonia porta Kiev a cercare l'alleanza con l'imperatore tedesco. Da questo momento il Granducato di Kiev, e di conseguenza la Russia, entra a far parte del gioco politico/militare europeo.

[modifica] La conversione al cristianesimo

La cristianizzazione dei russi, dopo un primo tentativo intorno al 950 (Olga si fa battezzare a Costantinopoli) attraverso contatti con la chiesa di Roma, si consolida sotto Vladimir il Santo sotto la direzione del patriarcato di Costantinopoli. Gli annali russi affermano che quando Vladimir decide di adottare una nuova fede religiosa al posto di quella tradizionale, invia alcuni dei suoi più validi consiglieri e guerrieri come emissari in differenti parti dell'Europa. Dopo aver incontrato cattolici romani, ebrei e musulmani, essi finalmente giungono a Costantinopoli. Qui rimangono sbigottiti dalla bellezza della cattedrale di Santa Sophia (Hagia Sophia) e dal servizio liturgico che si svolge in essa e decidono che la fede ortodossa è quella che vorrebbero seguire. Dopo il loro ritorno a casa, essi convincono Vladimir che la fede dei Greci è la migliore scelta fra tutte; Vladimir viaggia a sua volta fino a Costantinopoli e combina il suo matrimonio con la figlia dell'imperatore bizantino.
La scelta di Vladimir di aderire alla cristianità ortodossa è sicuramente anche il riflesso degli stretti legami tra il Rus di Kiev e Costantinopoli che dominando il Mar Nero controlla lo sbocco del Dnepr, la via commerciale di vitale importanza per Kiev. Aderire alla chiesa Ortodossa ha conseguenze politiche, religiose e culturali di grande vastità. La chiesa ha una liturgia scritta in cirillico ed un corpus di traduzioni dal greco che sono state appositamente realizzate per le popolazioni slave. L'esistenza di questa letteratura facilita la conversione al cristianesimo degli Slavi orientali ed introduce presso di essi rudimenti di filosofia greca, scienza e storiografia senza la necessità di conoscere il greco. Per contro, i pochi istruiti nell'Europa (occidentale e centrale) del medioevo, devono conoscere il latino quale che sia la loro nazionalità. Non conoscendo gli Slavi orientali né il greco né il latino, essi rimangono in realtà isolati sia da Bisanzio che dalle culture europee degli stati confinanti verso ovest.

[modifica] La società del Rus'

Nei secoli che seguirono la fondazione dello stato, i discendenti di Rurik condividono il potere sul Rus' di Kiev. Le regole di successione vanno dal fratello più anziano a quello più giovane, dallo zio al nipote ed infine da padre a figlio. I membri più giovani della dinastia di norma iniziano la loro carriera politica come governanti di località minori per poi passare, come un vero e proprio cursus honorum, al governo di città più importanti ed infine competere per occupar il trono di Kiev.
Nel secolo XI e nel secolo XII, i principi ed i loro seguiti, che sono una mescolanza di elite slave e scandinave, dominano la società del Rus. Come ricompensa per la guida degli eserciti o per il loro lavoro amministrativo o politico, i membri del seguito, ricevono, dal principe, entrate e terre. La società del Rus' manca di classi ben definite e di città autonome, caratteristiche invece del periodo feudale dell'Europa Occidentale. Nondimeno i mercanti e gli artigiani di una città talvolta riescono ad esercitare una certa influenza politica attraverso l'assemblea cittadina, detta veche (concilio), che comprende tutti i maschi adulti. In alcuni casi la veche arriva a stipulare accordi con il principe locale e perfino a scacciarlo per invitarne un altro al suo posto.
Pur mancando una estesa condizione di servitù della gleba tipica dell'Europa feudale esiste una classe di contadini tributari verso il principe.

[modifica] Lo sfaldamento dello stato

Nel 1132, alla morte di Mstilav, figlio di Vladimir II, lo stato unitario inizia a sfaldarsi anche in conseguenza della mancanza di precise regole di successione.
Anche i dati storiografici si fanno meno certi, di alcuni sovrani si conosce solamente il nome o poco più. Dopo Mstilav si contano infatti più di venti sovrani nell'arco di circa un secolo; sovrani che in molti casi regnano per breve tempo (uno o due anni).
Altra prova dello sfaldamento dello stato unitario è il fatto che nel cursus honorum dei Gran Principe di Kiev scompare il titolo di Principe di Novgorod.
Uno dei maggiori problemi del Rus' di Kiev è certamente rappresentato dalla scarsa omogeneità dei suoi componenti. La classe di governo, composta per lo più di discendenti dei Variaghi giunti al seguito di Rurik, è spesso propensa a dare la precedenza alle esigenze ed aspirazioni locali e del proprio clan più che a pensare alla solidità dello stato centralizzato. Così spesso i principi delle varie località si alleano l'uno contro l'altro non disdegnando neppure di cercare alleanze al di fuori del Rus' come ad esempio accade con Polovtsi, Polacchi e Ungari.
Anche le Crociate contribuiscono al declino di Kiev modificando le rotte commerciali europee; nel 1204 la conquista ed il saccheggio di Costantinopoli da parte dei partecipanti alla Quarta Crociata riducono il Dnepr ad una rotta marginale privando Kiev di buona parte dei suoi traffici.

[modifica] La formazione di altri centri di potere

Al declino del Rus' come stato centralizzato fa riscontro il sorgere di centri di potere regionale. È in questa fase che si può porre la nascita di tre stati che frammenta l'etnia Rus che caratterizzeranno il resto della storia della Russia europea: Ukraini nella parte sud occidentale e sud orientale, Bielorussi nel nord-ovest e Russi nel nord-est.
Nel nord la repubblica di Novgorod ha prosperato come parte del Rus' di Kiev con la funzione di controllo sulla rotta commerciale dal Volga al Mar Baltico. Con il declino dello stato centrale Novgorod divenne del tutto indipendente. Il governo della città viene retto da una oligarchia locale, le decisioni di maggior rilievo vengono prese da una assemblea cittadina che, in caso di bisogno, elegge un principe come comandante militare. Nel XII secolo diviene sede arcivescovile, segno della accresciuta indipendenza ed importanza.
Per la sua struttura politica e la predominanza delle attività commerciali Novgorod assomiglia più alle città nord europee della Lega Anseatica, che tra il XIII secolo ed il XVII secolo controllano il commercio sul Mar Baltico, che agli altri principati del Rus' di Kiev.
Nel nord-est gli Slavi hanno intanto colonizzato i territori che saranno poi conosciuti come Moscovia soppiantando le tribù Ungro-finniche presenti sull'area. La città di Rostov è il più antico centro del nord-est ma viene presto soppiantata, per importanza, prima da Suzdal e poi dalla città di Vladimir che diventa capitale del principato di Suzdal-Vladimir. Nella seconda metà del XII secolo sarà questo principato a sostituire Kiev nel dominio della Russia.
Nel 1169 il principe di Vladimir Andrej Bogoljubskij porta un grave colpo al poco stabile potere del Rus' di Kiev quando il suo esercito saccheggia la città. Dopo la vittoria Andrea pone sul trono di Kiev il suo fratello più giovane.
A partire da questo momento volendo cercare di dare una continuità alla sovranità nelle terre di Russia bisogna prendere in considerazione i Gran Principi di Vladimir-Suzdal.
Nel 1299, in piena invasione mongola, il metropolita della chiesa ortodossa si sposta da Kiev alla città di Vladimir spostando così anche il centro della vita religiosa della terre del nord.
Nel sud-ovest il principato di Galizia-Volinia si sviluppa molto rapidamente soprattutto grazie ai commerci con polacchi, ungari e lituani e si propone come un altro possibile successore del Rus' di Kiev. All'inizio del XIII secolo il Principe Roman Mstilavich unisce i due principati di Galizia e Volinia, conquista Kiev ed assume il titolo di Granduca del Rus' di Kiev. Suo figlio, il Principe Danilo (1238 – 1264) è il primo governante del Rus' ad accettare la corona dal Pontefice di Roma, senza peraltro rompere i legami con Costantinopoli. Danilo assume il titolo di "Re del Rus'".
Agli inizi del XIV secolo il patriarca della Chiesa Ortodossa di Costantinopoli accoglie le richieste dei governanti della Galizia-Volinia e concede un metropolita per compensare lo spostamento a Vladimir di quello di Kiev.
I sovrani della Lituania richiedono anch'essi un metropolita per Novagroduk e lo ottengono poco dopo. All'inizio del XV secolo questa Metropolia è ancora retta da Kiev come "Metropolia di Kiev, Halych e di tutta la Russia".
Comunque una lunga serie di insuccessi contro i Mongoli conbinata con tensioni interne ed all'intervento esterno portano allo sfaldamento del principato. Con la fine della dinastia degli Mstislavich alla metà del XIV secolo la Galizia-Volinia cessa di esistere. La Polonia conquista la Galizia mentre la Lituania si prende la Volinia incluso Kiev. I governanti Lituani vengono da allora elencati come sovrani del Rus'.

[modifica] Sovrani di Kiev (Gran Principe di Kiev)

(gli anni tra parentesi indicano gli anni di regno)

[modifica] Principi di Vladimir

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