Ghost in the Shell (film)
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Ghost in the Shell | |
Copertina del DVD italiano |
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Titolo originale: | 攻殻機動隊 (Kōkaku Kidōtai) |
Paese: | Giappone |
Anno: | 1995 |
Durata: | 82' |
Colore: | colore |
Audio: | sonoro |
Genere: | animazione, fantascienza |
Regia: | Mamoru Oshii |
Soggetto: | Shirow Masamune, Kazunori Itô |
Musiche: | Kenji Kawai |
Si invita a seguire lo schema del Progetto Film |
Ghost in the Shell è un film d'animazione diretto da Mamoru Oshii e prodotto da Production I.G. È basato sull'omonimo manga di Masamune Shirow e ha avuto un seguito nel 2004 intitolato Ghost in the Shell: L'attacco dei Cyborg (イノセンス Inosensu?, pronuncia giapponese della parola inglese "Innocence").
Indice |
[modifica] Adattamento e reazioni
Il film presenta la storia narrata dal manga utilizzando un tono molto più serioso e dalle atmosfere più inquietanti rispetto a quanto fatto dall'autore originale. Inoltre, al fine di condensare il corposo tankōbon in 82 minuti di animazione, il regista e gli sceneggiatori hanno focalizzato l'attenzione sul solo capitolo conclusivo (Il Marionettista o Il Signore dei Pupazzi). Il film è ambientato a New Port City, una metropoli giapponese di fantasia creata utilizzando Hong Kong come modello.
Alcuni ritengono che la trasposizione di un fumetto complesso come GitS in un film di così breve durata renda quest'ultimo eccessivamente confuso, superficiale e fiacco. Altri sostengono invece che il film abbia compiutamente rimosso l'ossesione per i dettagli di Shirow dando più importanza alla storia e rendendo più matura e piacevole l'intera opera. Inoltre, molti appassionati di fantascienza non avvezzi alla lettura dei manga, lo considerano uno dei migliori esponenti di narrativa speculativa nell'ambito cinematografico, comunque uno dei primi anime ad aver attirato l'interesse del pubblico di massa.
Oltre a questo, il film è noto per essere stato uno dei primi anime ad aver fuso con successo l'animazione tradizionale e l'animazione al computer.
[modifica] Edizioni italiane
Ghost in the Shell è stato originariamente importato in Italia negli anni 90 da Polygram Video per la distribuzione in formato VHS.
Polygram Video, commitente del doppiaggio italiano, ha però adattato i dialoghi utilizzando come base i copioni della versione inglese anziché quelli originali giapponesi causando quindi alcuni errori nei testi italiani tra cui, per citare il più noto, l'utilizzo del nome "Signore dei Pupazzi" al posto del più fedele "Burattinaio" o "Marionettista".
Nel 2005 i diritti del film sono stati rilevati da Panini Video per l'edizione DVD. PV ha mantenuto il vecchio doppiaggio Polygram Video aggiungendo al disco, oltre all'audio giapponese, sottotitoli italiani fedeli ai copioni originali. Il DVD è stato presentato in due versioni: standard e deluxe.
[modifica] Trama
Ambientato nel 2029, il film inizia con il maggiore Motoko Kusanagi (membro della nona sezione di polizia) intento a spiare un diplomatico estero impegnato nel tentativo di assumere un ingegnere per rimediare al "baco" del Progetto 2501. Ma la polizia irrompe nell'edificio e, di fronte al rifiuto dell'ufficiale estero di riconsegnare l'ingegnere, Kusanagi, provvista di mimetica termo-ottica, uccide il sequestratore e scompare senza lasciare traccia.
Scorrono quindi i titoli di apertura alternati a sequenze della costruzione del corpo cibernetico di Motoko Kusanagi con, in sottofondo, il brano M01 I - Making of Cyborg composto da Kenji Kawai.
Nella scena successiva, il capo della Sezione 9 Daisuke Aramaki conversa con un ufficiale riguardo gli ingegneri in attesa di ricevere asilo politico. Lo sviluppo degli eventi si sposta quindi sull'elemento chiave del film, il misterioso "Signore dei Pupazzi", un hacker dalle fattezze sconosciute responsabile dell'attacco al cervello cibernetico dell'interprete di un ministro del governo. Ma proprio grazie a questo attacco la Sezione 9 riesce a localizzarne il segnale d'origine e, durante il percorso per raggiungerlo, Kusanagi e il suo compagno Togusa discutono (dialogo integrale) sul perché quest'ultimo sia stato scelto per entrare nella Sezione 9 dal momento che il suo corpo è quasi interamente organico (e quindi più debole e impreciso nei movimenti). Kusanagi risponde che è proprio quello il motivo per cui l'ha voluto: essendo completamente umano, il suo modo di reagire agli stimoli esterni è diverso da quello dei dotati di corpo cibernetico. Questo crea maggiore varietà e forza nel gruppo poiché, secondo Kusanagi, l'eccessiva specializzazione è sintomo di debolezza.
L'hacker fonte del segnale si rivela essere un netturbino che vuole rovinare la vita della ex-moglie per punirla di averlo lasciato e di avergli impedito di vedere sua figlia. Spiega anche, al suo compagno di lavoro, che è stato uno sconosciuto ad avergli insegnato come fare. Batou e Ishikawa (due membri della Sezione 9) arrivano al terminale di hacking troppo tardi ma, grazie alla fortuita collaborazione di un condomino della zona, individuano nel netturbino l'origine del problema. Colto in flagrante, quest'ultimo raggiunge la persona che l'aveva aiutato nell'operazione di hacking la quale, a sua volta, rifiuterà di farsi arrestare scaricando un intero caricatore di "proiettili ad alta velocità" sul camion dei rifiuti e sull'automobile di Batou. Dopo una lunga caccia nel mercato e nei quartieri di New Port City, prolungatasi a causa della mimetica termo-ottica utilizzata dal criminale, Kusanagi e Batou riescono ad arrestarlo.
Si scopre che l'uomo ha subìto a sua volta un hacking al cervello e, nonostante gli fosse chiara la missione da svolgere, non conosce la propria identità: è un'altra marionetta (o "pupazzo") controllata dal "Signore dei Pupazzi". L'interrogatorio del netturbino rende noto che anch'egli è stato vittima di una forte manipolazione mentale: gli era stata implementata una memoria fittizia poiché non sapeva realmente cosa stava facendo e non era nemmeno mai stato sposato.
La sera dello stesso giorno, con grande sorpresa di Batou (più un amico che un semplice collega di lavoro), Kusanagi decide di fare immersioni nel golfo di New Port City (dialogo integrale). I corpi cibernetici sono molto pesanti e necessitano di appositi galleggianti per tornare in superficie, ragione per cui ogni forma di immersione è sconsigliata ai loro possessori. Nel sorseggiare una birra Kusanagi fa notare che i cyborg integrali, come lei e Batou, possono ingerire anche grandi quantità di alcol senza diventare ubriachi poiché il loro corpo può rilevarle e smaltirle in pochissimi minuti. I due discutono sul significato dell'essere umani una volta acquisito un corpo artificiale e, Motoko, parla anche del valore dell'esperienza nella determinazione di noi stessi in quanto esseri forgiati dal nostro passato (diverso da persona a persona). In termini sociologici, lei acquisisce una certa conoscenza ed una certa esperienza che l'aiutano nel definire se stessa, il suo ruolo e ciò in cui crede che, insieme, la fanno sentire confinata entro certi limiti, non libera di espandersi verso l'infinita varietà di orizzonti che coesistono.
La notte seguente, nella sede della Megatech, azienda leader nella produzione di corpi artificiali nonché fornitrice della Sezione 9 di polizia, i macchinari responsabili della produzione si attivano autonomamente e cominciano a creare un corpo cibernetico femminile che, acquistata vita propria, fugge dall'edificio e si fa investire da un camion subendo ingenti danni tra cui la perdita degli arti inferiori. Portato alla Sezione 9, viene analizzato per individuare le cause dell'attivazione autonoma e si scopre che non possiede una sola cellula biologica (è completamente robotico) ma pare essere dotato di un "ghost" (o "spirito", capacità di pensare propria dei cervelli umani). Kusanagi esprime la propria volontà di "immergersi" nel corpo per contattare il "ghost" ma, in privato con Batou, mostra come i suoi dubbi sulla reale autenticità dei cyborg siano in continuo aumento (dialogo integrale). Con il corpo artificiale di cui dispone, lei è veramente umana? Le sue esperienze sono di natura umana o il nuovo corpo le impedisce di metabolizzare la vita come farebbe un essere umano biologico? È sicura di avere frammenti organici nel cranio di titanio? Come può sentirsi umana se l'unica cosa che le prova di essere tale è il modo con cui gli altri si rapportano con lei?
Poco dopo, Nakuramura della Sezione 6 (il Ministero degli affari esteri) e un ufficiale di nome Willis raggiungono l'edificio dove risiede il corpo artificiale appena trovato e ne rivendicano la proprietà. Aramaki e Nakamura discutono sul lato burocratico del ritrovamento mentre Willis, dopo una breve verifica, conferma come il "ghost" individuato all'interno del cyborg sia una creazione del "Signore dei Pupazzi". Nakamura afferma che la Sezione 6 stava lavorando da diverso tempo alla sua caccia e che, ora, è riuscita a rinchiuderne il "ghost" all'interno di questo corpo dalle fattezze femminili.
Tuttavia, l'organismo inerme acquisisce improvvisamente il controllo dell'edificio e comincia a parlare (dialogo integrale). Afferma di non aver mai posseduto un corpo poiché trattasi di un software informatico divenuto autocosciente e desideroso di ottenere asilo politico dalla Sezione 9 dato che in Giappone non esiste la pena di morte. Nakamura risponde che un programma di autoconservazione come lui non può fare richieste del genere ma il Signore dei Pupazzi replica con l'incontrovertibile tesi secondo la quale anche l'umanità è una forma di autoconservazione i cui dati mnemonici, i "geni", vengono trasmessi al prossimo attraverso il DNA. Allo stesso modo, accusa gli esseri umani di aver sottovalutato troppo superficialmente l'applicazione della tecnologia informatica ai sistemi di memoria. E, poiché la scienza allo stato attuale non può fornire un'adeguata definizione del concetto di "vita", lui, in quanto essere cosciente e senziente, ha il diritto di ricevere asilo politico. In seguito ad una domanda di Aramaki, il Signore dei Pupazzi nega di essere una IA ma di chiamarsi col nome in codice "Progetto 2501", generatosi dal mare informatico.
Mentre Nakamura e Aramaki parlano con il burattinaio, Togusa nota qualcosa di strano riguardo l'arrivo in automobile di Nakamura e Willis nell'edificio. Attraverso i sensori di pressione del parcheggio, scopre che con loro vi sono due ufficiali provvisti di mimetica termo-ottica. Contemporaneamente, questi ultimi si rivelano e, distraendo il personale di polizia con delle granate fumogene, rapiscono il corpo del famoso hacker e fuggono in automobile ma, durante la fuga, Togusa riesce a installare sul loro veicolo, mediante pistola, un segnalatore di posizione satellitare. Batou si precipita all'inseguimento via automobile mentre Kusanagi prende un elicottero. Mentre Kusanagi e Aramaki discutono a distanza, realizzano che la Sezione 6 è evidentemente coinvolta nel rapimento, intuizione confermata dal successivo dialogo tra Nakamura e Willis che parlano di "assicurare la fuga del corpo". Nakamura non riesce però a spiegarsi perché il Signore dei Pupazzi abbia voluto raggiungere la Sezione 9. Willis scherza riguardo la possibilità di un'eventuale "ragazza" che gli possa piacere, ipotesi bollata da Nakamura come "priva di senso".
Nella scena successiva, Ishikawa aggiorna Aramaki sull'esito delle sue investigazioni: a quanto pare, il Progetto 2501 è nato prima della comparsa del Signore dei Pupazzi nonostante si fosse affermato che il Progeto 2501 venne creato proprio per catturare l'hacker. Ishikawa intuisce che, forse, il Signore dei Pupazzi è uno strumento creato dalla Sezione 6 per svolgere i "lavori sporchi". La loro fuga potrebbe essere un espediente per impedire al software divenuto autocosciente di parlare e, quindi, di generare un gravissimo incidente diplomatico.
Poco dopo, i fuggitivi si imbattono in un'altra vettura e, dopo qualche attimo, ripartono entrambe in direzioni differenti. Batou segue la seconda auto mentre Kusanagi sceglie di pedinare la prima. La seconda si rivela poi essere uno specchietto per le allodole e Batou riparte immediatamente alla volta del maggiore. Prima di ripartire, ordina a Togusa di chiamare rinforzi per Kusanagi con sentito stupore dello stesso Togusa, non abituato a vedere il maggiore in difficoltà.
La vettura in fuga si ferma all'interno di un edificio abbandonato. Lì, Kusanagi si imbatte in una versione più grande e potente di un Fuchikoma (carrarmato mobile), programmata per proteggere il Signore dei Pupazzi. Le armi a misura d'uomo del maggiore si rivelano inutili, si vede quindi costretta a correre, saltare e nascondersi fino all'esaurimento delle munizioni del nemico. Dopodiché, attiva la propria mimetica termo-ottica e prova ad aprire il portellone del carrarmato. Ma il suo corpo artificiale non resiste allo sforzo e si spezza in più parti. Grazie al tempestivo arrivo di Batou (provvisto di lanciarazzi) il Fuchikoma viene reso inoffensivo prima che possa distruggere il cranio del maggiore.
Recuperato l'ancora integro corpo del Signore dei Pupazzi, Kusanagi decide di immergervisi immediatamente; sarà Batou ad occuparsi della connessione fisica tra i due. Avvenuto il collegamento, l'hacker si presenta (dialogo integrale) ripetendo ciò che aveva già anticipato a Nakamura e confermando le intuizioni di Ishikawa: egli è il Progetto 2501, il programma responsabile della manipolazione di numerosi "ghost" manomessi per l'interesse personale delle società che lo gestivano, divenuto una forma di intelligenza autocosciente in seguito ad una delle tante operazioni di "ghost hacking". Ma i suoi creatori hanno ritenuto questo inaspettato sviluppo un baco di programmazione e hanno cercato di isolarlo all'interno di un corpo fisico. Nel proseguire con la spiegazione, rivela che ha voluto raggiungere la Sezione 9 al solo scopo di entrare in contatto con Kusanagi la cui esistenza gli era nota grazie alle numerose tracce che il maggiore aveva lasciato durante le sue operazioni di hacking. Il Signore dei Pupazzi si dice inoltre incompleto come forma di vita poiché privo di due delle caratteristiche di base comuni a tutti gli esseri viventi: la possibilità di morire e la capacità di riprodursi. Kusanagi gli ricorda che è comunque in grado di duplicarsi infinite volte ma l'hacker ben sa come una copia sia soltanto una copia, non solo facilmente vulnerabile all'attacco di un singolo virus ma anche priva del carattere evolutivo: la vita si perpetua tramite la diversità e l'originalità, anche sacrificando parti del sistema pur di sopperire ai difetti di un sistema rigido. Il Signore dei Pupazzi esprime quindi il desiderio di unire il proprio "ghost" con quello di Kusanagi al fine di morire e dare origine ad una nuova, evoluta, singola entità. Impossibilitato a monitorarne il dialogo, Batou tenta di disconnetterli ma il Signore dei Pupazzi ne hackera il movimento degli arti superiori rendendolo inerme.
Intanto, gli elicotteri armati della Sezione 6, inviati per eliminare il Signore dei Pupazzi e Kusanagi, raggiungono l'edificio. Batou vede i laser dei fucili di precisione puntati su entrambi i loro corpi ma i cecchini non sono in grado di sparare a causa del tempestivo hacking del burattinaio.
Il maggiore e il burattinaio continuano a parlare riguardo l'unione e Kusanagi chiede di quali garanzie può disporre per essere sicura che rimarrà ancora se stessa a fusione avvenuta. Ma l'hacker chiarisce immediatamente come non ci siano sicurezze in tal senso e come, in ogni caso, sia proprio questo forte attaccamento alla sua identità attuale a limitarla e ad impedirle di espandersi come vorrebbe. Kusanagi chiede infine perché sia stata scelta proprio lei come secondo elemento dell'unione ed egli risponde "perché noi siamo simili; come un corpo solido e la sua immagine riflessa, l'uno davanti all'altra, divisi da uno specchio" e, anche se l'unico a trarre vantaggio dall'operazione potrebbe sembrare proprio lui, fa considerare al maggiore come la rete a cui è collegato sia estremamente vasta e in grado di fornire al nuovo essere un potere e una libertà d'azione praticamente infiniti. Con benestare di entrambi, quindi, la fusione avviene e, nell'istante immediatamente successivo, i cecchini aprono il fuoco e Batou riacquista l'uso delle braccia.
Persi i sensi dopo l'unione con il Signore dei Pupazzi, Kusanagi, dopo diverso tempo, torna cosciente e si ritrova nella tranquilla casa di Batou all'interno di un corpo di bambina. Batou le spiega che quel corpo è l'unico che è riuscito a trovare sul mercato nero e che il Ministro degli Esteri si è dimesso in seguito alle accuse di cospirazione. La bambina decide di andarsene ma prima conferma al cyberpoliziotto che, come previsto, lei non è più il maggiore conosciuto come Motoko Kusanagi o l'hacker noto come il Signore dei Pupazzi bensì un nuovo essere. Batou le offre una delle sue automobili e, insieme, si accordano sulla parola d'ordine che, quando in futuro si rincontreranno, utilizzeranno come mezzo di riconoscimento: "2501". Lasciatisi da buoni amici, la nuova nata rivolge lo sguardo verso la città e, con visibile orgoglio dipinto sul volto, si chiede: "E ora dove andrà questo essere appena nato? La rete è vasta e infinita".
[modifica] Colonna sonora
La colonna sonora è stata composta da Kenji Kawai ed è formata dai seguenti brani:
- M01 I - Making of Cyborg
- M02 Ghosthack
- Exm Puppetmaster
- M04 Virtual Crime
- M05 II - Ghost City
- M06 Access
- M07 Nightstalker
- M08 Floating Museum
- M09 Ghostdive
- M10 III - Reincarnation
- See You Everyday (traccia bonus)
See you everyday è molto differente dagli altri brani, è una canzone pop cantata in cantonese da Fang Ka Wing. Nel film, la si può ascoltare durante la sequenza del mercato di New Port City mentre Batou è alla ricerca del criminale il cui "ghost" è stato manomesso dal Signore dei Pupazzi.
[modifica] Tema musicale principale
Secondo le informazioni scritte sulla copertina del disco della colonna sonora, l'evocativo brano corale ascoltabile durante più sequenze del film è in realtà una marcia nuziale finalizzata all'esorcizzazione delle influenze negative. Kenji Kawai, inizialmente, voleva utilizzare dei cantanti di musica popolare bulgara ma, non avendone trovati, ha richiamato il coro giapponese con cui aveva già lavorato per l'anime Ranma ½. Il testo del brano è in un'antica forma di giapponese mentre l'accompagnamento melodico unisce l'armonia della musica sia bulgara che tradizionale giapponese.
[modifica] Frammenti del testo e loro analisi
Terza strofa:
- 結婚に神降りて
Yobahi ni kami amakudarite
Il Dio discenderà e veglierà sul matrimonio
Nel Giappone pre-feudale, i nobili sposati erano soliti dormire in stanze separate. Entrare furtivamente nella stanza della propria amata rappresentava, infatti, una proposta di matrimonio. Questa strofa può quindi essere intrpretata come "yobahi/entrare furtivamente nella stanza durante la notte" anziché come "kekkon/matrimonio".
Nel film, subito dopo i crediti di apertura, allo spettatore è concesso entrare per qualche secondo nella camera del maggiore Kusanagi poco prima che questi si svegli per andare al lavoro.
Quinta strofa:
- 遠神恵賜
Tohokamiemitame
L'irraggiungibile divinità ci ha impartito la sua benedizione
Questa parte presenta un gruppo prestabilito di "parole divine" shintoiste. Nell'antichità, quando lo Shintoismo si basava sui riti sciamanici, l'usanza imponeva di bruciare un guscio di tartaruga e di pronunciare speciali parole per proclamare l'avvenuta rivelazione della verità.
Nella versione internazionale del film, quest'ultima riga è stata sostituita con One Minute Warning, una canzone degli U2 e Brian Eno. Alcuni affermano che questa modifica sia stata fatta da Manga Entertainment (uno dei principali finanziatori del film) per questioni di marketing.
[modifica] Doppiaggio
Studio di doppiaggio: Digital Editing Audio (Milano)
Direzione del doppiaggio: Raffaele Farina
Dialoghi italiani: Fiamma Molinari
- Maggiore Motoko Kusanagi - doppiatrice: Stefania Patruno (Atsuko Tanaka)
- Batou - doppiatore: Mario Zucca (Akio Ôtsuka)
- Togusa - doppiatore: Claudio Ridolfo (Kôichi Yamadera)
- Aramaki - doppiatore: Antonio Paiola (Tamio Ôki)
- Il Signore dei Pupazzi - doppiatore: Mario Scarabelli (Iemasa Kayumi)
- Nakamura - doppiatore: Enrico Bertorelli (Tesshô Genda)
[modifica] Curiosità
- Durante la sequenza che illustra i crediti di apertura, i numeri che scorrono sullo sfondo sono la trasposizione numerica dei diversi nomi dello staff che ha lavorato al film. Questa forma espositiva ha in seguito ispirato il famoso codice di Matrix.
- La marca della birra bevuta da Batou è una marca realmente esistente chiamata "San Miguel Beer", la più diffusa nelle Filippine. La lattina che compare nell'anime è una riproduzione molto dettagliata della reale lattina, comprensiva dell'etichetta e della foca simbolo dell'azienda.
- Kusanagi chiama il proprio fucile "Zastava" ma si tratta una denominazione errata. È sì un modello realmente esistente, un CZ 100, ma è prodotto dalla ceca Česká Zbrojovka. L'azienda produttrice di automobili e armi Zastava esiste realmente ma è una società serba non responsabile della produzione del fucile impugnato dal maggiore. Inoltre, alcuni sottotitoli sbagliano a riportare il nome del costruttore dell'arma di Togusa come "Matever" anziché "Mateba" poiché, anche se la pistola di Togusa non esiste realmente, è Mateba a crearne di simili.
- Ritenuto all'estero un classico dell'animazione, Ghost in the Shell, in patria, non riscosse grande successo al botteghino. Per questo, il sequel del film perse la denominazione "Ghost in the Shell" e, quello che sarebbe dovuto esserne il sottotitolo, "Innocence", divenne il titolo principale.
- La metropoli in cui è ambientato il film è stata pensata per riunire vari aspetti della cultura asiatica, con particolare attenzione verso quella cinese.
- Solitamente, ai personaggi degli anime vengono fatte sbattere le palpebre per trasmettere la sensazione di "personaggi animati" ma, in Ghost in the Shell, gli occhi di Motoko rimangono spesso aperti per lungo tempo. L'intenzione del regista Mamoru Oshii era di farla apparire come una "bambola".
- Dopo aver faticato per dirigere il doppiaggio inglese al fine di renderlo adeguato alla caratterizzazione dei personaggi, Oshii ha ringraziato il cast giapponese per avergli reso il lavoro molto più facile. Infatti, mentre il doppiaggio giapponese ha richiesto due giorni per essere registrato, quello inglese è stato completato in ben tre settimane.
- L'ultima frase di Kusanagi, poi completata al termine del film, nel dialogo con Batou sulla barca, è una citazione biblica dalla Prima lettera ai Corinzi 13,11-12: "Quand'ero bambino, parlavo da bambino, pensavo da bambino, ragionavo da bambino. Ma, divenuto uomo, ciò che era da bambino l'ho abbandonato. Ora vediamo come in uno specchio, in maniera confusa; ma allora vedremo a faccia a faccia. Ora conosco in modo imperfetto, ma allora conoscerò perfettamente, come anch'io sono conosciuto".
[modifica] Voci correlate
- Ghost in the Shell, pagina sul manga originale.
- Ghost in the Shell: L'attacco dei Cyborg (イノセンス Inosensu?, pronuncia giapponese della parola inglese "Innocence"), pagina sul sequel cinematografico.
- Mamoru Oshii, pagina sul regista.
[modifica] Altri progetti
- Wikiquote contiene citazioni di o su Ghost in the Shell
[modifica] Collegamenti esterni
- Scheda dell'Internet Movie Database
- Panini Video, detentore per l'Italia dei diritti del film
- (EN) Ghost in the Shell su Anime News Network
manga: Ghost in the Shell 1.5: Human Error Processer ⋅ Ghost in the Shell 2: ManMachine Interface serie tv: Stand Alone Complex (1ª stagione) ⋅ S.A.C. 2nd GiG (2ª stagione) ⋅ S.A.C. Solid State Society (Special TV) lungometraggi d'animazione: Ghost in the Shell ⋅ Ghost in the Shell: L'attacco dei Cyborg (イノセンス Inosensu?) videogiochi: Ghost in the Shell (PlayStation) ⋅ GitS: Stand Alone Complex (PlayStation 2, PSP) personaggi: Daisuke Aramaki ⋅ Azuma ⋅ Batou ⋅ Boma ⋅ Fuchikoma ⋅ Kazundo Gouda ⋅ Ishikawa ⋅ Yoko Kayabuki ⋅ Motoko Kusanagi ⋅ Hideo Kuze ⋅ L'uomo che ride ⋅ Operatore ⋅ Pazu ⋅ Progetto 2501 ⋅ Proto ⋅ Saito ⋅ Tachikoma ⋅ Togusa ⋅ Yano autori e aziende principali: Masamune Shirow ⋅ Mamoru Oshii ⋅ Kenji Kawai ⋅ Kenji Kamiyama ⋅ Yoko Kanno ⋅ Origa ⋅ Kodansha ⋅ Production I.G |
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