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Cinema di fantascienza - Wikipedia

Cinema di fantascienza

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Il bar al termine dell'universo

Il cinema di fantascienza o fantascientifico è un genere cinematografico che utilizza temi tipici della fantascienza, come una teoria o un'invenzione scientifica oppure uno scenario collocato in un futuro più o meno lontano.

Benché il cinema di fantascienza venga spesso riconosciuto come genere autonomo a partire dagli anni cinquanta, l'elemento del fantastico era ben presente fin dagli esordi della settima arte. Il cinema fantascientifico ha esplorato una grande varietà di soggetti e temi, molti dei quali non potrebbero essere facilmente rappresentati in alcun altro genere. Le opere di fantascienza sono state utilizzate per esplorare delicati temi sociali e politici, spesso senza dimenticare di offrire, nel contempo, intrattenimento per lo spettatore meno smaliziato. Oggi le produzioni fantascientifiche sono in prima linea per quanto riguarda la tecnologia degli effetti speciali e la platea si è abituata alla rappresentazione di realistiche forme di vita aliene, spettacolari battaglie spaziali, armi ad energia, viaggi più veloci della luce e lontani mondi.

Vi sono molti film di fantascienza memorabili ed un numero ancora maggiore di opere mediocri, o addirittura tra i peggiori esempi di produzione cinematografica. Ci sono volute molte decine di anni, e gli sforzi collettivi di gente di cinema di talento, perché il cinema fantascientifico venisse considerato seriamente come una forma d'arte. Dentro e accanto alla fantascienza vi è una notevole commistione di generi, in particolare con i film horror (come nel caso di Alien del 1979).

Per un elenco più ampio di titoli vedi Elenco di film di fantascienza.

Indice

[modifica] Storia

[modifica] I primordi

Gli inizi della storia del cinema di fantascienza coincidono o quasi con quelli della Settima arte. Il neonato cinema viene scoperto infatti come un mezzo che permette di portare sullo schermo non solo la realtà quotidiana, ma anche come un mezzo straordinario ed innovativo per visualizzare i sogni, le fantasie dell'essere umano, in modo da suscitare stupore e meraviglia nello spettatore.

Anche se i canoni del genere fantascientifico si preciseranno solo a partire dagli anni cinquanta, il primo film di fantascienza è considerato Viaggio nella Luna (Le voyage dans la Lune) del 1902 di Georges Méliès. Lo stesso Méliès è anche l'inventore dei primi effetti speciali.

Per circa mezzo secolo sarebbero quindi uscite una serie di opere che verranno definite solo a posteriori come fantascienza, ma sono più che altro appartenenti al genere avventuroso di ambientazione esotica, venato di fantastico e condito di dettagli pseudoscientifici. Fanno eccezione film quali Metropolis (1927) di Fritz Lang, o La vita futura di William Cameron Menzies del 1936 o ancora il meno noto Paris qui dort (1924) di René Clair (inedito in Italia). Queste pellicole costituiscono dei veri e propri punti fermi nella storia del genere e forniranno ispirazione per le produzioni successive, quali Aelita (primo kolossal sovietico), King Kong, Frankenstein, Il cervello mostro, La maschera di Fu Manchu, Island of lost souls, per citarne alcuni tra i più noti e suggestivi.

Locandina del film Metropolis del 1927
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Locandina del film Metropolis del 1927

Alcuni dei film più rappresentativi dai primi del Novecento agli anni quaranta (tra parentesi vengono riportati titolo originale, se diverso, e nome del regista):

[modifica] Gli anni cinquanta

Con i primi anni cinquanta avviene la codificazione del genere, assieme all'arrivo dei primi capolavori del moderno fantacinema (che allora era definito, almeno in Italia, scientifilm): Ultimatum alla Terra di Robert Wise e La cosa da un altro mondo di Christian Nyby e Howard Hawks, entrambi del 1951. Uomini sulla Luna di Irving Pichel del 1950 è stato spesso considerato il primo vero film di fantascienza.

La fantascienza cinematografica si caratterizza in questi anni soprattutto come un'avventura basata sullo Spazio, che si tratti di partire dal nostro pianeta per esplorarne l'infinito (Il pianeta proibito, 1956), oppure che siano i suoi misteriosi abitanti a fare visita alla nostra Terra. Negli anni Cinquanta avviene una specie di esplosione della diffusione della fantascienza, che è presente dai romanzi ai fumetti, dai cartoni animati ai giocattoli. È avvertibile il cambiamento portato da un nuovo influsso culturale: da un lato vi è l'entusiasmo per la nascente industria missilistica e aerospaziale, dall'altro sognare il futuro deriva dal desiderio di astrarsi dal reale del presente e soprattutto dimenticare la guerra da poco conclusa. Da non dimenticare poi che il primo avvistamento di un UFO, nel 1948, era appena avvenuto.

Alcuni dei film più rappresentativi del decennio:

[modifica] Gli anni sessanta

Il panorama cambia nella seconda metà degli anni 1960, quando una serie di film inizia a rendere la fantascienza rispettabile dal punto di vista critico. Tra questi anzitutto il capolavoro 2001 Odissea nello spazio di Stanley Kubrick (1968), ma anche Fahrenheit 451 e la satira fantapolitica Il dottor Stranamore. Nel frattempo nell'ambito della fantascienza letteraria - che rimane l'ispirazione e l'elemento trainante - era nata la New Wave, una corrente che privilegerà gli aspetti sociali e umanistici più che quelli tecnologici e scientifici.

Alcuni dei film più rappresentativi del decennio:

[modifica] Gli anni settanta

Se un film come Solaris di Andrej Tarkovskij (1972) conquista la critica, negli anni Settanta Guerre stellari (1977) di George Lucas e Incontri ravvicinati del terzo tipo (1977) di Steven Spielberg conquistano definitivamente un pubblico di massa che la fantascienza, in precedenza, non aveva avuto. In particolare il film di Spielberg di fatto riscrive le regole codificate del genere, che volevano l'alieno nei panni del mostruoso conquistatore, dandone una visione assai più benevola, "umanizzante" e progressista.

Alcuni dei film più rappresentativi del decennio:

[modifica] Gli anni ottanta

È stata proprio la fantascienza il genere di maggior successo del cinema degli anni 1980, che può vantare le tre pellicole più viste del decennio, assieme a vari altri clamorosi successi e film cult. Non solo in questi anni si conclude la saga originale di Guerre Stellari e vi sono il secondo e terzo episodio della serie del fumettistico Superman, ma vi si possono rintracciare nuovi punti di riferimento per la cinematografia, come Blade Runner e Terminator. Tron, girato con massiccio utilizzo del digitale, è il primo film sulla realtà virtuale. In Wargames - Giochi di guerra per la prima volta l'informatica e gli hacker diventano protagonisti.

Alcuni dei film più rappresentativi del decennio:

[modifica] Gli anni novanta

Gli anni 1990, come già la fine del decennio precedente, sono caratterizzati dal trionfo degli effetti speciali. Le tecniche digitali ne hanno infatti abbattuto i costi di produzione. Nelle grandi produzioni lo sviluppo della storia, della vicenda, diventa sempre meno importante rispetto all'azione e alla spettacolarità. Ciononostante, specie dalla seconda metà del decennio, escono film interessanti come L'esercito delle 12 scimmie di Terry Gilliam (1994), Gattaca: la porta dell'universo (1997), The Truman Show e Dark City (1998). Gli anni novanta si chiudono con l'avvento di Matrix, che influenza fortemente il genere nel periodo successivo (vedi sezione seguente).

Alcuni dei film più rappresentativi del decennio:

[modifica] Gli anni duemila

Essendo la fantascienza un genere di anticipazione, non dovrebbe stupire che il nuovo millennio, almeno per il cinema di SF, inizia già nel 1999, con due fenomeni di tendenza: il successo di Matrix e il supereroismo cinematografico. A questi si aggiunge poi il cinema di ispirazione dickiana. Si configurano come operazioni di marketing che riutilizzano temi, personaggi e trame dal passato (dal fumetto il primo e il secondo, dalla narrativa il terzo).

Alcuni dei film più rappresentativi del decennio:

Alcuni film annunciati (titoli in lingua originale):

[modifica] Supereroi al cinema

Il massiccio ingresso dei supereroi nel mondo della celluloide (o meglio il loro ritorno, dopo gli exploit di Superman e Batman) è sicuramente favorito dalla piena maturità degli effetti speciali digitali, che ora non solo costano meno e sono incredibilmente realistici, ma promettono addirittura di sostituire (magari a minor prezzo) attori in carne ed ossa.

Stavolta è il turno degli eroi della Marvel: l'inizio del filone si può collocare già del 2000 con X-Men di Bryan Singer, che ottenne un considerevole successo ed è considerato da alcuni, assieme al suo seguito X2, tra i meglio riusciti di questo filone. Hanno fatto seguito Spider-Man e Daredevil. I tempi sono lontani da Superman (1978) e dai suoi seguiti degli anni ottanta: qui i personaggi sono spesso dei reietti e degli emarginati, alle prese con una società che non solo non li inneggia come eroi, ma che teme la minaccia da loro rappresentata.

Il fenomeno dei supereroi al cinema, forse già troppo inflazionato, viene messo in crisi con l'insuccesso di Hulk del 2003 ma non tende ancora a sgonfiarsi. Seppure in modo diverso, da serie di fumetti stavolta meno famose sono tratti sia La leggenda degli uomini straordinari che Van Helsing, tentativi solo parzialmente riusciti ma di buona presa sul pubblico.

[modifica] L'influsso di Philip Dick

Un'altra novità del cinema post-millenario sono le versioni cinematografiche di numerose opere del romanziere fantascientifico Philip K. Dick, che a partire dagli anni 1990 era stato progressivamente riscoperto dal grande pubblico e dalla critica come uno dei più importati scrittori americani del XX secolo. Dick era a suo tempo divenuto noto al più vasto pubblico proprio grazie al capolavoro filmico Blade Runner (1982). Trasposizioni come il film Minority Report (2002) di Steven Spielberg e il meno riuscito Paycheck (2003), malgrado gli ottimi spunti, privilegiano soprattutto l'azione e gli effetti speciali e non sembrano conservare granché l'originalissima carica visionaria, critica, eversiva e un po' profetica di Dick.

È in lavorazione nel giugno 2004 un adattamento del libro Un oscuro scrutare (A scanner darkly), per la regia di Richard Linklater, interpretato da star quali Keanu Reeves, Winona Ryder e Robert Downey Jr..

Alcuni ritengono che numerosi altri film abbiano utilizzato idee e spunti tratti dalle opere di Dick, tra i quali Matrix, The Truman Show, Apri gli occhi/Vanilla Sky e Dark City.

[modifica] La fantascienza made in Italy

Dovendo stabilire una data precisa per la nascita della fantascienza italiana, molti indicano il 1958, anno in cui esce La morte viene dallo spazio, un dignitoso film girato da Paolo Heusch che racconta la minaccia al pianeta Terra di una pioggia di asteroidi. È la prima pellicola italiana di genere non farsesca. Siamo nella seconda metà degli anni cinquanta, considerato il periodo aureo della Science Fiction, e Heusch si inserisce in un filone di chiara origine statunitense; fotografia ed effetti speciali sono di Mario Bava. Non dobbiamo tuttavia dimenticare che nel 1939 c'era già stato Mille chilometri al minuto, una farsesca escursione nel fantastico di Mario Mattoli (uno dei primi voli verso il pianeta Marte, anche se s'interrompe quasi sul nascere). Il primo film italiano ufficialmente definito "di fantascienza" sarebbe in realtà Baracca e burattini del 1954 per la regia di Sergio Corbucci.

Alcuni film sull'argomento di produzione italiana:

[modifica] Gli effetti speciali

Per approfondire, vedi la voce Effetti speciali.

Gli effetti speciali sono una delle caratteristiche peculiari del cinema, di fantascienza ma non solo, fin dai tempi degli esperimenti compiuti da Georges Méliès, inventore dei primi rudimentali effetti visivi, spesso ottenuti con semplici tecniche di montaggio o con la sovrapposizione di due o più pellicole. Questi rudimentali effetti furono una delle principali attrattive dei primi cinematografi.

Gli effetti speciali andarono via via perfezionandosi con l'introduzione di nuove tecniche di ripresa, come ad esempio lo stop motion (o "passo uno"), che diede vita al King Kong del 1933 e ai famosi scheletri guerrieri di Ray Harryhausen. Altre tecniche vedevano l'uso di "miniature", ossia riproduzioni in scala ridotta di un ambiente o di un oggetto di grandi dimensioni, come le dettagliatissime miniature usate nel 1966 per 2001 Odissea nello spazio.

Negli anni settanta si iniziò ad utilizzare i cosiddetti "animatroni": complessi sistemi meccanici ed elettronici comandati a distanza ed in grado di compiere dei semplici movimenti. Furono utilizzati per gli effetti speciali di King Kong (1976), Alien (1979) , E.T. (1982) e divennero sempre più sofisticati integrando la tecnologia robotica, fino ad essere utilizzati in film come Robocop e Terminator.

Alla fine degli anni ottanta l'avvento della computer grafica rivoluzionò il mondo degli effetti speciali: nel 1993 il film Jurassic Park di Steven Spielberg mostrò per la prima volta dinosauri assolutamente realistici che interagivano con attori in carne ed ossa. Un anno prima, nella pellicola Terminator 2, un procedimento detto "morphing" consentiva ad un oggetto animato di "sciogliersi" e di assumere le sembianze di un altro oggetto. Grazie al computer e ad altre tecniche avanzate, come il blue screen, si dimezzano i costi di produzione, liberando di conseguenza la fantasia di sceneggiatori e registi. Si possono infatti realizzare enormi scenografie virtuali, epiche battaglie con migliaia di comparse digitali animate da appositi software, mostri di tutte le dimensioni sempre più realistici, duelli acrobatici sempre più spettacolari (come nel film Matrix, che introdusse il "bullet time"). Gli effetti digitali hanno decretato la fine dei kolossal con migliaia di comparse, anche se le grosse produzioni dispongono di schiere di coreografi, controfigure, truccatori, disegnatori, animatori ecc. Non è un caso se alla realizzazione della trilogia de Il signore degli anelli abbiano lavorato circa mille persone. Uno dei primi film girato interamente in blue screen, aggiungendo cioè tutte le scenografie in fase di post produzione, è stato il nostalgico Sky Captain and the World of Tomorrow, le cui prime scene erano state realizzate dal regista con l'unico ausilio del suo personal computer.

[modifica] Temi ed elementi tipici del cinema di fantascienza

Per approfondire, vedi la voce Generi e filoni della fantascienza.

[modifica] Bibliografia

Bibliografia critica sul cinema di fantascienza (in ordine alfabetico per autore), integrata con alcuni testi consultabili online. Per un elenco più ampio si veda la voce la voce più generale Fantascienza.

  • Danilo Arona, Guida al fantacinema, Milano, Gammalibri, 1978
  • Pino Bruni, Il cinema Northern: storia del cinema horror e di fantascienza, Libreria Universitaria Editrice, Chieti, 1996
  • Roberto Chiavini, Gian Filippo Pizzo, Michele Tetro, Il grande cinema di Fantascienza: da "2001" al 2001, Gremese Editore, Roma, 2001
  • Roberto Chiavini, Gian Filippo Pizzo, Michele Tetro, Il grande cinema di Fantascienza: aspettando il monolito nero, Gremese Editore, Roma 2002
  • Fabrizio Denunzio, Pieghe del tempo. I film di guerra e di fantascienza da Philip K. Dick a “Matrix”, Roma, Editori Riuniti, 2002
  • Franco La Polla, Peter Fitting, Carlo Pagetti e Gabriele Frasca, Philip K. Dick e il cinema, Roma, Fanucci Editore, 2002 (raccolta di saggi)
  • Claudia e Giovanni Mongini, Storia del cinema di fantascienza (11 volumi), Fanucci
  • Giovanni Mongini, Mio Dio, è pieno di stelle..., su Delos Science Fiction n.64, marzo 2001 (sulle origini del cinema di SF)
  • Italo Moscati, 2001: un’altra Odissea. Quando il futuro sedusse il cinema, Venezia, Marsilio, 2000
  • Claudio Pisu, La fantascienza cinematografica italiana degli anni '60 e '70 (tesi di laurea)
  • Michele Romagnoli, Godzilla contro Gamera. Storie dall’isola dei mostri, Bologna, Editrice PuntoZero, 1997
  • Fabio Rossi, Paola Fontana, Il film di fantascienza, Superdomino, Antonio Vallardi Editore, Milano 1998
  • Massimiliano Spanu (a cura di), Science plus Fiction, La fantascienza tra antiche visioni e nuove tecnologie, Torino, Lindau, 2001

[modifica] Voci correlate

[modifica] Collegamenti esterni

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