Aelita (film)
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Aelita | |
Titolo originale: | Mezhrobpom |
Paese: | URSS |
Anno: | 1924 |
Durata: | 70' |
Colore: | B/N |
Audio: | muto |
Genere: | fantascienza |
Regia: | Yakov Protozanov |
Soggetto: | Aleksei Tolstoj dall'omonimo romanzo |
Sceneggiatura: | Aleksei Fajko e Fyodor Otsep |
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Fotografia: | Emil Schünemann Yuri Zhelyabuzhsky |
Musiche: | Alexander Rannie su tema di Prokofiev |
Scenografia: | Sergei Kozlovsky Isaak Rabinovich Victor Simov |
Si invita a seguire lo schema del Progetto Film |
Aelita è un film di fantascienza del 1924 del regista Jakov Protazanov (1881 - 1945).
Indice |
[modifica] L'Atlantide sovietica
Nel 1922 in Russia, caduto ormai da alcuni anni il dominio dello Zar, uno scrittore, Aleksej Tolstoj (1883 - 1945), imparentato solo alla lontana con il più celebre Lev Nikolaevic Tolstoj, pubblica il primo dei suoi due singolari romanzi di anticipazione scientifica: Aelita (edito in Italia nel 1982 nell'antologia Noi della galassia pubblicata dagli Editori Riuniti).
Nella trama del romanzo un'astronave conduce su Marte due intrepidi sovietici, i quali scoprono che quel mondo è abitato da una razza simile alla nostra. Allora il primo dei due astronauti, Gusev, un soldato della Rivoluzione d'Ottobre, si pone alla testa dei poveri del Pianeta Rosso e cerca di rovesciare la tirannia della classe dominante marziana, mentre il secondo terrestre, l'ingegnere Los, inventore e sognatore, pensa solo alla bellissima Aelita, una saggia e dolce fanciulla abitante di Marte dalla pelle blu di cui si innamora.
Mentre Gusev esporta in pratica la Rivoluzione d'Ottobre su Marte, si scopre anche che i marziani sono ormai una razza morente, gli ultimi discendenti del popolo di Atlantide che in ere remote lasciò il pianeta Terra. Furenti per le azioni dei due terrestri, i marziani dichiarano però guerra a Los e a Gusev, e gli esploratori del cielo vengono costretti a tornarsene precipitosamente sulla Terra. Gusev è felice di andarsene, ma Los invece no, perché si è disperatamente innamorato della sua Aelita.
Nel 1922, nella Russia rivoluzionaria, questo singolare romanzo di Aleksej Tolstoj (scrittore che, in seguito, sarà assai caro a Stalin) destò grande entusiasmo popolare e molta attenzione pure da parte delle autorità, al punto che il nome della protagonista diventò uno dei preferiti tra quelli da imporre alle nasciture bambine.
Perfino una personalità come Maksim Gorkij ne volle parlare e disse a proposito del libro: «Anche se Tolstoj è laureato in ingegneria, è riuscito a non sovraccaricare la sua storia di dati tecnici, e tutto il libro risulta pregno delle sue interessanti congetture sul fato di Atlantide. Come opera artistica è molto originale e soddisfa in pieno la crescente richiesta per delle buone storie al di fuori degli schemi consueti, più sensazionali e romantiche. Inoltre Aelita è scritto bene e io sono certo che diventerà un successo duraturo».
Gorki non si sbagliava: Aelita continuò a piacere al pubblico e la sua popolarità crebbe al punto che nel 1924 un regista di prestigio, Jakov Protazanov (1881 - 1945), decise di portarlo sullo schermo.
Protazanov, che prima della Rivoluzione aveva diretto più di ottanta film, e nel 1919 era fuggito dall'Unione Sovietica, lavorando per alcuni anni in Francia e Germania, nel 1923 decide di far ritorno in patria, dove la Mesrabpom-Rus, che in qualche modo faceva da tramite fra la vecchia cinematografia russa e la nuova produzione sovietica, gli affida la regia di Aelita, un film di alto costo, destinato principalmente all'esportazione.
Nonostante le intenzioni dei produttori, il film ebbe tuttavia scarsa diffusione nei paesi dell'Europa occidentale, dove fu ostacolato dalla censura per ragioni politiche.
[modifica] Trama
La trama del film si discosta in parte da quella del romanzo dal qual è tratto.
Durante i difficili anni del comunismo di guerra, alla periferia di Mosca, in una grande struttura che somiglia ad un fienile, l'ingegner Los sta lavorando alla costruzione di una nave spaziale dove assieme ad altri costruisce una navicella spaziale a forma di pallone. Ciò che lo stimola nel compimento di quest'invenzione, non è tanto il sogno di scoprire dei mondi sconosciuti ma le innumerevoli difficoltà quotidiane che incontra sulla Terra. Los vuole lasciare questa Terra maledetta: o si ha fame e freddo, o il vicino di pianerottolo corteggia la propria donna.
Mentre si trova con il collega Spiridonov in un centro-radio sovietico, il 4 dicembre del 1921, alle ore 17, egli ode la radio trasmettere alcune misteriose parole: Anta... Adeli... Outa...
In seguito a ciò la sua mente comincia a fantasticare.
Immagina cioè che lo strano messaggio giunga da Marte, dove regna la bellissima regina Aelita, che con l'aiuto di un prodigioso apparecchio può vedere ciò che accade negli altri pianeti. Usa i fascini femminili per sedurre Gor, il primo ministro e custode dell'Energia per avere l'accesso al suo telescopio: «Mostratemi gli altri mondi! Nessuno ne saprà mai niente.»
Dalla Torre dell'Energia Radiante gettando occhiate furtive alla Terra, vede delle corazzate di marina, delle carovane nei deserti, e il traffico di Times Square.
Quando vede il bacio che Los dà alla sua donna, Aelita vuole provare la stessa cosa con Gor: «Toccate le mie labbra con le vostre, come hanno fatto queste persone sulla Terra.»
Los è però geloso di Natascia, che egli crede che gli sia infedele con Viktor, un losco trafficante di borsa nera, e quando deve allontanarsi dalla città per sei mesi, i suoi fantasmi s'ingigantiscono. Spiridonov l'ha lasciato perché insofferente all'austero regime della prima Russia sovietica, dopo aver nascosto i piani spaziali nel buffet della casa di Los. Aelita intanto da Marte non può più guardare con l'apparecchio ciò che accade sulla Terra, perché il geloso Tuskub ha distrutto la macchina. Los torna a casa e uccide Natascia dopo l'ennesima scenata di gelosia. Quindi, travestito da Spiridonov, preleva i piani dell'astronave e, realizzata la costruzione, parte per Marte insieme a Gusev, un ex soldato senza lavoro ed a Kravkov, un aspirante detective che insegue Los per l'omicidio della sua donna.
Le scene ambientate su Marte trasmettono il messaggio politico più ragguardevole del film. Su Marte Aelita seduce Los (ma è lui ad insegnare a lei che cos'è un bacio, perché i marziani lo ignorano...), mentre Gusev incita gli abitanti di Marte ridotti a robot da un regime schiavistico a ribellarsi. «Compagni, contate solamente su voi stessi... Riunitevi in un'Unione Marziana dei lavoratori con le Repubbliche Sovietiche Socialiste.»
Un dettaglio particolare: i lavoratori marziani sono messi in frigo quando non si ha bisogno di loro. Una visione anticipatoria del concetto di lavoro interinale, tanto caro a diversi settori dell'odierno mondo economico e politico di destra e di sinistra.
All'ultimo minuto, quando il sollevamento è sul punto di essere incoronato di successo, Aelita, prima molto benevola nei confronti dei terrestri, li tradisce. La rivoluzione fallisce e un brutto destino attende loro. Ma d'improvviso Los si risveglia, furioso, nella stazione di Mosca dove era finito per sfuggire dal detective.... era infatti tutto un sogno!
Gusev quindi lo deride quando lui gli confessa di avere ucciso la propria moglie, poi lo accompagna a casa dove l'ingegnere ritrova Natascia viva e ignara di tutto, nonché ovviamente fedelissima al marito, pronta subito a riabbracciarlo fugando così per sempre le fantasie dannose dell'amore di Los. L'inventore getta al fuoco i suoi disegni e decide di restare sulla nuovamente amata Terra.
[modifica] Commento
Il film tratto da Aelita è lungo due ore esatte nella versione completa, ma ormai circola da tempo solo in quella ridotta, che dura appena settanta minuti. La pellicola, a differenza del romanzo, ha una lunga sezione che si svolge sulla Terra, decisamente noiosa, e il film acquista interesse solo quando la vicenda si trasferisce sul Pianeta Rosso.
Lì la figura dell'affascinante regina aliena Aelita è resa assai bene sullo schermo dall'attrice Julija Solntseva (1901 - 1989) che esordisce proprio con questa pellicola: è bellissima e sarà subito famosa grazie all'enorme successo, specie in Russia, ottenuto dal film. In seguito la Solntseva diventerà la moglie del famoso regista sovietico Aleksandr Dovzenko (1894 - 1956), con il quale collaborerà per i suoi film più celebri come Ivan, Micurin ed Aerograd.
Morto il marito, la Solntseva porterà a termine un lavoro da lui lasciato incompiuto (Poema del 1958) e realizzerà poi persino come regista due pellicole assai lodate dalla critica internazionale.
Del film Aelita colpiscono inoltre molto i costumi e le scenografie della parte ambientata su Marte, davvero originali e ricche di fantasia: sono in stile cubista e futurista e vennero realizzate (su disegni di Isaak Rabinovich per i set e di Aleksandra Ekster per i vestiti) dagli allievi dell'allora molto prestigioso e avanguardistico Teatro Kamerny.
A parte il kitsch marziano, questo film ha una vera importanza storica. Il film documenta in modo molto realista l'ambiente sociale di Mosca, dove numerose scene si svolgono, durante la "Nuova Politica Economica" post rivoluzionario. D'altra parte si tratta dell'unica super-produzione del cinema sovietico: un'opera popolare, politicamente corretta, ma capace di fare concorrenza all'invasione di quello hollywoodiano e l'aura artistica dell'espressionista tedesco. La produzione durò più di un anno e mezzo, gli scenari ed abiti furono molto curati, concepiti dagli artisti dell'avanguardia costruttivista. Gli scenari incredibili dal disegno avanguardista di Alessandra Exter sarebbero ripresi presto da Fritz Lang in Métropolis, e gli scenari del pianeta Mongo in Flash Gordon ricordano molto la visione di Marte in Aelita: dal cappello della Regina partono pungiglioni riflettenti, le porte si aprono come un diaframma di macchina fotografica, l'ancella di Aelita indossa un copricapo a spirale che sembra girare intorno alla sua testa, Gor, il custode dell'Energia del pianeta, è vestito di un abito in tubi plastici, le sentinelle somigliano a dei robot, con le maschere sul viso e di enormi giunture sferiche alle spalle, le colonne si incurvano come le coste di una gigantesca cassa toracica. È la rappresentazione di un mondo come nessuno altro non è stato illustrato finora in film.
Così a Mosca, delle figure giganti di Aelita e del re di Marte furono riprodotte sulla facciata del cinema, circondate da colonne dalle forme geometriche ispiratasi agli scenari del film, il tutto illuminato con flash di luci. L'assalto della folla fu tale che perfino il registra stesso non poté assistere alla prima. In provincia fu usato, per la campagna pubblicitaria, il volantinaggio aereo sopra le città dove il film veniva proiettato. Il gran successo popolare del film attirò rapidamente anche le critiche della classe politica sovietica più conservatrice: una distrazione futile «all'occidentale», troppo cara a causa dell'impiego di artisti troppo lontani dalla «classe laboriosa». Considerato lo stile rivoluzionario molto differente dai «cattolici» canoni del cinema sovietico di quei tempi, vedi Eisenstein e Vertov, fu ritirato dalla circolazione; malgrado ciò delle copie in eccellente condizioni sono sopravvissute.
Va detto comunque che Aelita è una produzione che, se vista all'infuori del contesto storico-sociale in cui è stata realizzata, oggi risulta alquanto noiosa per lo spettatore. La popolarità del film è comunque notevole, soprattutto in Russia, dove addirittura, sempre nel 1924, ne viene realizzata frettolosamente una parodia a cartoni animati con il cortometraggio Mezhplanetnaia revolutsiia (Rivoluzione interplanetaria), diretta da Nikolai P. Hodataev, Z. Kommissarenko e Yuri A. Merkulov.
Una curiosità che riguarda Aelita, infine, è rappresentata dal fatto che nel 1951, nel film americano Volo su Marte (Flight to Mars), la bella figlia del capo del Pianeta Rosso (interpretata dalla prosperosa Marguerite Chapman in una minigonna audacissima per l'epoca) che si innamora di un astronauta terrestre, si chiama proprio... Alita. Un'evidente citazione inserita nel copione dallo smaliziato soggettista Irving Block (lo stesso che in seguito avrebbe scritto Il pianeta proibito).
- «Sul piano figurativo (scenografico), il film è caratterizzato da un violento contrasto fra il realismo dell'ambientazione sovietica e l'artificialità esibita delle scene e dei costumi marziani. Lo stesso conflitto si riproduce, sul piano dell'interpretazione, fra la naturalezza dei personaggi terrestri e la gestualità stilizzata di Aelita e della sua corte, mentre, sul piano narrativo, la descrizione realistica della vita quotidiana del protagonista negli anni difficili del comunismo di guerra, si contrappone al carattere avventuroso e fantastico del volo su Marte.
- Le due parti si oppongono una all'altra come il reale all'immaginario e, in questo senso, l'abilità della sceneggiatura, che senza alcuna premessa c'introduce subito, a nostra insaputa, nell'universo del sogno, consiste nel trasferire tale dicotomia, che in altri film si traduce nell'opposizione fra cornice diurna e narrazione onirica, interamente all'interno di quest'ultima. (...).
- Aelita utilizza stilemi dell'avanguardia all'interno di una concezione narrativa d'impianto tradizionale. (...) Le scenografie di Kozlovskij sono quasi sempre filmate in campo totale e da una posizione frontale: da qui il carattere marcatamente teatrale delle scene ambientate su Marte, tutte girate in interni. Non mancano, tuttavia, episodi di gran suggestione, come quando una macchina che ricorda certe sculture costruttiviste di Anton Pevsner o di Naum Gabo offre allo sguardo stupito di Aelita alcune vedute terrestri, fra cui l'immagine vertoviana di una città ripresa dall'alto, attraversata dal flusso dei veicoli che serpeggiano in accelerato.»
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- (Alberto Boschi, Aelita, in La città che sale, AA.VV., Rovereto, Manfrini, 1990)
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[modifica] Voci correlate
- Aelita, romanzo di Aleksej Tolstoj
- Atlantide
- Letteratura russa
[modifica] Collegamenti esterni
- L'Atlantide al cinema
- Fantafilm - Cento anni di cinema di Fantascienza
- (EN) Recensione dell'Internet Movie Database
- (EN) Central Europe Review
- (FR) Rivista universitaria on-line francese di cinema
- (FR) CineMars immagini tratte dal film
- (ES) Cinefania (database del cinema fantastico)
- (FR) L'Atlantide au Cinèma