Privacy Policy Cookie Policy Terms and Conditions Ischia (isola) - Wikipedia

Ischia (isola)

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L'isola d'Ischia è un'isola del Mar Tirreno, posta all'estremità settentrionale del golfo di Napoli e a poca distanza dalle isole di Procida e Vivara. Appartiene al gruppo delle isole flegree. Ha una popolazione di 58.000 abitanti.

L'isola d'Ischia vista da Procida
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L'isola d'Ischia vista da Procida

Indice

[modifica] Geografia

Dalla forma vagamente trapezoidale, l'isola dista 17.5 miglia da Napoli, è larga 10 km da est a ovest e 7 da nord a sud, ha una linea costiera di 34 km e una superificie di circa 46,3 Kmq; il rilievo più elevato è rappresentato dal monte Epomeo, alto 787 metri e situato nel centro dell'isola. Quest'ultimo non è un vulcano ma il risultato del sollevamento di rocce vulcaniche avvenuto negli ultimi 30.000 anni. L'attività vulcanica ad Ischia è stata generalmente caratterizzata da eruzioni non molto consistenti e a grande distanza di tempo. Dopo le eruzioni in epoca greca e romana, l'ultima è avvenuta nel 1301 nel settore orientale dell'isola con una breve colata (Arso) giunta fino al mare.

[modifica] Clima

La particolare formazione a cono dell'isola d'Ischia con il Monte Epomeo a centro e la posizione geografica dell'isola nel Mar Tirreno centrale favoriscono un clima mite anche nei periodi invernali con frequenti cambi climatici, a volte anche nella stessa giornata. La temperatura media in un anno si attesta intorno ai 18ºC, in inverno la temperatura media più bassa è di 9°C, nei mesi caldi la temperatura media più alta è di 35°C; il mese più caldo è agosto, il mese più freddo è gennaio. I venti predominanti variano in base alla stagione: in inverno sono il libeccio, il ponente-libeccio e lo scirocco. I venti predominanti in estate e primavera sono la tramontana ed il grecale. Come i venti anche l'umidità varia in base alla stagione: in inverno, in presenza di libeccio e scirocco e quindi con piogge frequenti l'umidità media è del 63%, tuttavia nelle giornate con venti dei quadranti settentrionali l'umidità si riduce sensibilmente come anche in primavera.

È possibile vedere i dati meteo in tempo reale forniti dalla stazione di IschiaMeteo.

[modifica] L’origine del nome

Il poeta Virgilio chiamava l’isola “Inarime” o “Arime”. Il termine è da ricercare apparentemente nell’Iliade (II, 783), dove si narra la storia del ciclope Tifeo che fu incatenato “ein Arimois”. Marziano Capella seguì Virgilio nell’uso di questo nome che, in realtà, non entrò mai nell’uso comune: i romani chiamavano l’isola “Aenaria”, i greci "Pithekoussai". Quest’ultimo termine, secondo alcuni linguisti, significherebbe isola delle scimmie (da pithekos, scimmia), in riferimento alla leggenda della presenza a Ischia dei Cercopi e della loro trasformazione in scimmie. Plinio il Vecchio (Nat. Hist. 111, 6.82) ritiene invece che il nome non sia in relazione con le scimmie (non a simiarum multitudine), ma derivi invece dai dolii (a figlinis doliorum), in greco pithoi - termine che può collegarsi alle fabbriche di anfore o genericamente ai vasi di terracotta. Tale teoria etimologica risulta, da un punto di vista archeologico, più convincente, in considerazione della fiorente attività ceramica attestata nell'isola fin nelle prime fasi della sua esistenza. Il nome attuale appare per la prima volta nella lettera inviata da Papa Leone III a Carlo Magno nell’813 (iscla, da insula che significa appunto isola, anche se alcuni ricollegano il termine alla parola di origine semitica I-schra, "isola nera").

[modifica] La storia

[modifica] Antichità

La zona del Monte Vico era abitata sin dall’età del bronzo, come attestano i reperti in ceramica di età micenea e dell’età del ferro. I coloni greci dell’Eubea arrivarono da Eretria e Chalkis nell’VIII secolo a.C. per stabilirvi un emporio per il commercio con gli Etruschi della terraferma. Grazie al suo ottimo porto, la colonia di Pithecusa fece fortuna grazie al commercio del ferro con il resto dell’Italia; nel periodo di massimo splendore contava circa 10.000 abitanti.

Promontorio di S. Angelo
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Promontorio di S. Angelo

Nel 1953 l'archeologo e studioso tedesco Giorgio Buchner scoprì in una tomba un manufatto in ceramica recante un’iscrizione, noto come “Coppa di Nestore”. Incise sulla coppa ci sono alcune frasi in alfabeto greco: Nestoros eimi eupoton poterion/ os d’an tude piesi poteriu autika keinon/ imeros airesei kallistefanu Afrodites (Io sono la bella coppa di Nestore, chi berrà da questa coppa/subito lo prenderà il desiderio di Afrodite dalla bella corona). Il Nestoros in incipit richiama l’omonima coppa descritta nell’XI libro dell’Iliade, tanto grande che occorrevano quattro persone per spostarla e tale da porsi in netto contrasto con il piccolo skyfos dell’incisione. Datata 730 a.C., rappresenta il più antico riferimento scritto all’Iliade e può essere considerata il primo precursore esistente dell’alfabeto latino.

La prima colonia greca di terraferma, Cuma, fu fondata da coloni provenienti da Ischia che forse fuggivano l’attività vulcanica dell’isola e probabilmente prese il nome dall'omonima città nella regione dell’Eubea. Nel 474 a.C. il tyrannos Gerone I di Siracusa corse in aiuto dei cumani contro gli etruschi e li sconfisse in mare. Occupò Ischia e le circostanti isole partenopee e vi stabilì un presidio a cui ordinò di costruire una fortezza su uno scoglio posto di fronte l’isola di Vivara (che sarebbe diventata, in seguito, il Castello Aragonese).

I romani conquistarono Ischia (e Napoli) nel 322 a.C..

[modifica] L’era cristiana fino al 1500

Nel 6 d.C. l’imperatore Augusto restituì l’isola a Napoli in cambio di Capri. Ischia soffrì le invasioni barbariche e fu prima conquistata dagli Eruli e successivamente dagli Ostrogoti per essere infine annessa all’Impero romano d’Oriente. I bizantini consegnarono l’isola a Napoli nel 588 e nel 661 veniva amministrata da un conte fiduciario del duca di Napoli. L’area fu devastata dai Saraceni nell’813 e nell’847; nel 1004 fu occupata da Enrico II di Germania; il re normanno Ruggero II di Sicilia la conquistò nel 1130; l’isola fu saccheggiata dai Pisani nel 1135 e nel 1137 e successivamente passò nelle mani degli Svevi e degli Angioini. Dopo i Vespri siciliani nel 1282, l’isola partecipò alla rivolta riconoscendo come sovrano Pietro III d'Aragona, ma fu riconquistata dagli angioini l’anno seguente. Nel 1284 fu riconquistata dalle truppe aragonesi e Carlo II d'Angiò non fu in grado di riottenerne il controllo fino al 1299.

Come conseguenza dell’ultima eruzione verificatasi, la popolazione di rifugiò a Baia dove rimase per 4 anni. Nel 1320 Roberto d'Angiò e la moglie Sancia visitarono l’isola e furono ospitati da Cesare Sterlich, che dalla Santa Sede era stato mandato da Carlo II a governare l’isola nel 1306 e che aveva, al tempo, quasi 100 anni.

Ischia soffrì molto del conflitto tra la casata degli Angiò e quella dei Durazzo. Fu assoggettata da Carlo Durazzo nel 1382, riconquistata da Luigi II d’Angiò nel 1385 e occupata nuovamente da Ladislao di Durazzo nel 1386; fu saccheggiata dalla flotta dell’Antipapa Giovanni XXIII sotto il comando di Gaspare Cossa nel 1410 solo per essere ripresa l’anno seguente da Ladislao. Nel 1422 Giovanna II d'Angiò diede l’isola al figlio adottivo Alfonso V d'Aragona ma, quando questi cadde in disgrazia, la riprese con l’aiuto di Genova nel 1424. nel 1438 Alfono rioccupò il castello, cacciò tutti i cortigiani e lo proclamò colonia del Regno di Castiglia, facendo sposare ai propri soldati le mogli e le figlie di quelli espulsi. Diede l’avvio ai lavori di costruzione di un ponte che collegasse il castello al resto dell’isola e scavò una grande galleria. Entrambi questi lavori sono visibili ancora oggi. Nel 1442 diede l’isola a una delle sue favorite, Lucrezia d’Alagno che, una volta al potere, delegò il governo al genero, Giovanni Torella. Alla morte di Alfonso, nel 1458, restituirono l’isola alla casata angioina. Ferdinando I di Napoli diede ordine ad Alessandro Sforza di cacciare Torella dal castello e affidò l’isola, nel 1462, a Garceraldo Requesens. Nel 1464, dopo una breve insurrezione a favore di Torella, fu nominato governatore Marino Caracciolo.

Nel febbraio 1495, con l’arrivo di Carlo VIII, Ferdinando II approdò sull’isola e prese possesso del castello e, dopo aver ucciso il castellano traditore Giusto di Candida con le sue stesse mani, lasciò il controllo dell’isola a Innico d'Avalos, marchese di Pescara e Vasto, che difese abilmente l’isola dalla flottiglia francese. Fernando e la sorella Costanza, giunta assieme a lui, diedero origine alla dinastia D’Avalos che avrebbe retto la signoria dell’isola nel corso del XVI e XVII secolo.

[modifica] 1500 - 1700

Durante tutto il quindicesimo secolo l’isola risentì delle incursioni dei pirati e delle navi corsare berbere – nel 1543 e nel 1544 Khayr al-Dīn, detto il Barbarossa, mise l’isola a ferro e fuoco e fece 4.000 prigionieri. Nel 1548 e nel 1552 Ischia fu assalita dal successore Dragut Rais. Grazie alla diminuzione degli attacchi, alla loro minore intensità e alla costruzione di più efficaci mezzi difensivi, gli isolani cominciarono ad avventurarsi al di fuori del castello: nasceva così il centro storico di Ischia Ponte (allora conosciuto come Borgo di Celsa per i molti alberi di gelso che vi si trovavano, necessari per l'allevamento dei bachi da seta).

Nel 1647, durante la rivoluzione di Masaniello, ci fu un tentativo di ribellione contro i ricchi possidenti terrieri feudali.

[modifica] Dal diciottesimo secolo a oggi

Con l’estinzione della famiglia D’Avalos nel 1729, l’isola passò allo stato borbonico. Nel marzo 1734 fu presa dai Borboni e amministrata da un governatore reale che risiedeva nel castello. L’isola si ritrovò coinvolta nella Repubblica di Napoli nel marzo 1799, ma il 3 aprile il commodoro Trowbridge – sotto il comando di Lord Nelson – sedò la rivolta a Ischia e nella vicina Procida. Per decreto del governatore molti ribelli furono impiccati a Procida e in piazza Mercato a Napoli. Fra questi vi era Francesco Buonocore, che aveva avuto il compito di amministrare l’isola dal generale francese Jean Étienne Championnet. Il 13 febbraio 1806 l’isola fu occupata dai francesi e il 24 fu attaccata senza successo dagli inglesi.

Il 28 luglio 1833 un violento terremoto che raggiunse l’ottavo grado della scala Mercalli distrusse i villaggi di Casamicciola Terme e Lacco Ameno, provocando 2.333 morti e 706 feriti. Tra le vittime del sisma, vi fu anche la famiglia del filosofo Benedetto Croce, che in quel periodo soggiornava a Casamicciola Terme. Croce, nel libro Memorie della mia vita, scrisse:

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«Eravamo a tavola per la cena io la mamma, mia sorella ed il babbo che si accingeva a prendere posto. Ad un tratto come alleggerito, vidi mio padre ondeggiare e subito in un baleno sprofondare nel pavimento stranamente apertosi, mia sorella schizzare in alto verso il tetto. Terrorizzato cercai con lo sguardo mia madre che raggiunsi sul balcone dove insieme precipitammo e così io svenni»

.

Oggi Ischia è un'apprezzata destinazione turistica che accoglie oltre 6 milioni di visitatori l’anno, principalmente italiani e tedeschi (ci sono circa 5.000 tedeschi residenti sull’isola).

[modifica] Luoghi da visitare

  • Villa La Colombaia (Lacco Ameno - Forio)

La villa, immersa nel verde del bosco di Zaro e circondata da un ampio parco, fu realizzata dal famoso giornalista socialista Luigi Patalano, divenendo poi la residenza estiva del regista Luchino Visconti. Attualmente è sede della Fondazione a lui dedicata, coinvolta nella promozione di attività culturali come musica, cinema, teatro, mostre d’arte, work-shop e rassegne cinematografiche, oltre che nell’organizzazione del Premio Internazionale “Luchino Visconti”. Al suo interno è presente un museo dedicato al regista. La villa e il parco sono aperti al pubblico.

  • Giardini La Mortella (Forio – San Francesco)

Il parco si trova a Forio d’Ischia ed era in origine di proprietà del compositore inglese Sir William Walton, che visse nella villa attigua con la moglie argentina Susanna che è morta qui nel 1983. Quando il compositore giunse sull’isola nel 1946, chiamò un esperto di botanica direttamente dalla Gran Bretagna per realizzare il giardino e fece piantare meravigliose piante tropicali e mediterranee, alcune delle quali hanno raggiunto oggi proporzioni sbalorditive. I giardini hanno un’affascinante vista sulla città e sul porto di Forio. Attualmente una parte del giardino è dedicata a un complesso museale sulla vita e le opere di Walton.

  • Castello Aragonese (Ischia Ponte)

Fu costruito nel 474 a.C. su uno scoglio attiguo all’isola da Gerone, tiranno di Siracusa. Allo stesso tempo furono costruite due torri per controllare i movimenti delle flotte nemiche. Lo scoglio fu poi occupato dai Partenopei (gli antichi abitanti di Napoli). Nel 326 a.C. la fortezza finì sotto il controllo dei Romani e poi di nuovo dei Partenopei. Alfonso d’Aragona nel 1441 collegò lo scoglio all’isola attraverso un ponte di pietra, rimpiazzando così il precedente ponte di legno, e volle che le mura fossero fortificate per difendere la popolazione dalle incursioni dei pirati. Attorno al 1700 sull’isolotto vivevano circa 2.000 famiglie, c’era un convento di monache clarisse, l’Abbazia dei Basili di Grecia, la curia vescovile e il seminario, oltre che il palazzo del principe e la guarnigione militare. Sullo stesso scoglio c’erano 13 chiese. Nel 1912 il castello fu venduto a un privato e oggi rappresenta il monumento più visitato dell’isola. È possibile accedervi attraverso un tunnel scavato nella roccia con grandi fessure che consentono il passaggio della luce. Lungo il tunnel si trova una piccola cappella consacrata a San Giovan Giuseppe della Croce, santo patrono dell’isola. In alternativa, un punto di accesso più comodo è rappresentato da un moderno ascensore. Una volta giunti all’esterno, è possibile visitare la Chiesa dell’Immacolata e la Cattedrale dell’Assunta. La chiesa fu costruita nel 1737 nello stesso posto in cui si trovava una cappella dedicata a San Francesco e chiusa dopo la soppressione dei conventi e delle monache clarisse nel 1806.

  • Torre di Guevara (Cartaromana)

Comunemente detta di Michelangelo o di S. Anna, è una casa turrita edificata sul tratto di costa che si affaccia sul Castello Aragonese appartenuta fino agli inizi dell’800 dai Guevara, duchi di Bovino. Viene comunemente indicata come Torre di Michelangelo perché leggenda vuole che vi abbia soggiornato Michelangelo Buonarroti, invaghito della poetessa e castellana Vittoria Colonna, marchesa di Pescara e moglie di Francesco Ferrante d'Avalos.

La costruzione della torre, avvenuta probabilmente alla fine del XV secolo, è attribuita a Guevara, venuto dalla Spagna al seguito di Alfonso I d'Aragona che nel 1454 lo nominò "cavalliere del re", quando un altro membro della stessa famiglia, don francesco de Guevara, fu fatto governatore a vita dell'isola d'Ischia da Carlo V. La torre era immersa in origine in un giardino di delizie che, lambendo la acque di Cartaromana e quelle di una sorgente dismessa celebrata da Boccaccio, si chiudeva su due lati con alte mura in pietra vulcanica, di cui sussistono ancora dei tratti.

Articolata su tre livelli fuori terra, di cui il primo a scarpa concluso con un toro in pietra viva, presenta nel suo impianto quadrato e nella geometria delle aperture incorniciate da tessiture di pietra vulcanica a spessore un accento di marcata ed intenzionale sobrietà che si traduce in un'immagine di sottile eleganza, opera significativa del rinascimento napoletano.

La chiesa del Soccorso
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La chiesa del Soccorso

Attualmente viene utilizzata come location per manifestazioni culturali, spettacoli e mostre d’arte (come quella organizzata nell’agosto 2005 e dedicata allo scultore Arnaldo Pomodoro o quella realizzata nel 2006 per Idetoshi Nagasawa).

  • Chiesa del Soccorso (Forio)

E' posta sul promontorio del Soccorso ed è circondata per tre lati dal mare, su di un vasto piazzale dal quale, nelle belle giornate, si intravede l'Isola di Ventotene. Antico convento degli Agostiniani, fu fondato verso il 1350 e soppresso nel 1653, ma la chiesa, nella sua veste attuale, risale al 1864. Vi si accede da 20 scalini in piperno che portano all'atrio ove sono poste cinque croci sempre in piperno. La chiesa è conosciuta in tutto il mondo non solo per la sua posizione, ma soprattutto per la sua singolarissima facciata, bianca e adornata di ricca scala ricoperta di preziose maioliche del ‘700, raffiguranti santi e scene della Passione di Cristo. Lo stile è inconfondibile: la chiesa, sia pure nella elegante semplicità, riassume l'architettura grecobizantina, moresca e mediterranea in una mirabile fusione di graziose e armoniche forme. L'interno è di grande interesse per il succedersi dei tipi di volta. Si presenta ad una navata con cappelle laterali e l'abside sulla quale, fino al terremoto del 1883, s'innalzava una svettante cupola. Nella cappella di sinistra si venera un Crocifisso taumaturgico, scultura di ispirazione catalana certamente del sec. XVI; custodisce inoltre la statua di sant'Antonio da Padova, la tela settecentesca di Cesare Calise "Sant'Agostino, Santa Monica e San Nicola de Talentino" (1633) e l'acquasantiera scolpita da Vincenzo Borquera (1610).

[modifica] Problematiche ambientali

Il territorio dell'isola è stato caratterizzato negli ultimi decenni (anche a causa del forte sviluppo turistico) da una forte pressione antropica che ha portato a problematiche di abusivismo edilizio e in alcuni casi di degrado ambientale (notizia del 30/06/06).

Alcune inchieste hanno portato alla luce situazioni estreme, come quella nel comune di Forio, in cui a fronte di 17.000 abitazioni sono state presentate 19.000 richieste di condono edilizio (fonti: trasmissione Ballarò e quotidiano il Golfo). Nell'isola inoltre la rete fognaria e l'unico depuratore non riescono a coprire che una piccola parte del territorio.

[modifica] Divisioni amministrative

Amministrativamente Ischia è divisa in sei diversi comuni:

[modifica] Economia

[modifica] Turismo

L’isola d’Ischia ha conosciuto un notevole sviluppo economico a partire dalla fine degli anni ’50 grazie alla nascita dell’industria del turismo. Oltre alla conformazione naturale e all’eredità storica che rende l’isola meta privilegiata dei turisti, buona parte del suo successo è dipeso dalla presenza di numerosissime sorgenti termali, conosciute ed utilizzate fin dalle epoche più remote (ne danno testimonianza numerosi scrittori greci e latini). Tali sorgenti furono descritte e analizzate sistematicamente dal medico ed idrologo calabrese Giulio Iasolino, che nel 1588 diede alle stampe il De' rimedi naturali che sono nell'isola Pithaecusa, hoggi detta Ischia che ad oggi rappresenta il primo trattato di idrologia medica. Attualmente più del 70% dei 289 alberghi ha annesso lo stabilimento termale e ben 122 sono gli stabilimenti convenzionati con il Servizio Sanitario Nazionale (SSN). La ricettività alberghiera ed extra-alberghiera è di circa 40 mila posti letto; gli alberghi sono 289 e gli esercizi di fittacamera sono oltre 2 mila, pari ad oltre un terzo dell'intera ricettività turistica della Regione Campania. Le presenze turistiche superano dal 1989 le 4 milioni di unità, di cui oltre il 60% straniere. Il fatturato diretto ed indotto supera i 250 milioni di euro annui, gli addetti al settore turistico si aggirano sulle 6.000 unità.

[modifica] Agricoltura e pesca

Altri settori economici preponderanti sono l’agricoltura e la pesca. L’agricoltura è stata per anni la principale fonte di sostentamento, prima del boom turistico, anche se oggi la maggior parte dei terreni è incolta a causa della profonda crisi che si trascina da anni nel settore, dovuta sia al grande sviluppo del turismo, che ha reso l’agricoltura un settore poco redditizio, sia all’andamento altalenante dei prezzi dell’uva e dei vini. L’abitato costiero per eccellenza, quello di Forio, è sempre stato soprattutto il principale distretto agrario. Il suolo, assai fertile, permette colture variate: in primis la vite, che dà vini rinomati, olivi e agrumi, oltre che cereali, castagni, ortaggi e frutta. Tradizionalmente la pesca e la marineria sono sempre state attività di minor rilievo, sebbene l'isola sia, specie sul versante costiero settentrionale, ricca di approdi e spiagge. Il versante settentrionale, le cui coste basse scendono dolcemente sotto il livello del mare con un'ampia piattaforma costiera, fino ai 200m., si apre su un tratto di mare favorevole alla pesca mentre le coste orientali, prive di approdi, e soprattutto quelle meridionali, subito al largo delle quali il mare raggiunge notevoli profondità (più di 500m), sono meno favorite. Queste caratteristiche hanno fatto in modo che Ischia Ponte divenisse nei secoli il centro peschereccio per eccellenza, in cui risiede poco più della metà dei pescatori, mentre il resto è sparso negli altri centri, in primis Forio, seguita da Sant'Angelo, Testaccio e Lacco Ameno. Il periodo più favorevole per la pesca è quello estivo da maggio ad ottobre, tuttavia parecchi pescatori abbandonano da giugno ad agosto le acque della Campania, migrando temporaneamente verso il pescoso medio ed alto Tirreno.

[modifica] Collegamenti Marittimi

Per giungere all'isola d'Ischia si arriva in auto, treno o aereo nella città di Napoli e da qui ci si imbarca su nave traghetto o aliscafo da uno dei tre porti (Napoli, Mergellina, Pozzuoli). I collegamenti marittimi tra Ischia ed il continente avvengono tra i tre porti dell'isola (porto d'Ischia, porto di Casamicciola e porto di Forio) ed i porti di Napoli-Beverello, Pozzuoli, e Napoli-Mergellina (nel periodo estivo funziona anche il collegamento aliscafi tra Napoli Mergellina e Forio d'Ischia). Mediamente il tratto di mare da coprire è di 14 miglia con la punta massima di 18 miglia per la tratta Ischia-Napoli; il tempo medio di navigazione è di 90 minuti con nave traghetto e di 40 minuti con aliscafo o nave veloce. Per disciplinare il traffico dei veicoli durante i mesi estivi è in vigore una specifica ordinanza del Prefetto che vieta lo sbarco sull'isola di moto ed autoveicoli ai residenti in Campania.

[modifica] Eventi

Castello aragonese in un isolotto nei pressi di ischia
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Castello aragonese in un isolotto nei pressi di ischia

[modifica] Ischia nella letteratura

Le testimonianze letterarie su Ischia sono molteplici ed eterogenee; già a partire dal XVI secolo il rapporto tra viaggiatore e isola ha consentito una prolifera produzione di scritti che si è portata avanti fino ad oggi. L’elenco che segue raccoglie alcuni degli autori che hanno scritto di Ischia:

Il promontorio di S. Angelo visto dalla spiaggia dei Maronti, nel comune di Barano: la punta meridionale dell'isola
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Il promontorio di S. Angelo visto dalla spiaggia dei Maronti, nel comune di Barano: la punta meridionale dell'isola

[modifica] I film girati a Ischia

  • 1936 - Il Corsaro nero (It.). - Amleto Palermi.
  • 1937 - Il Dottor Antonio (It.). Regista Enrico Guazzoni.
  • 1949 - Campane a martello (It.). Luigi Zampa.
  • 1950 - Il Mulatto (It.). Francesco De Robertis.
  • 1950 - La Scogliera del peccato (It.). Roberto Bianchi Montero.
  • 1952 - Il Corsaro dell'isola verde (Titolo originale The Crimson Pirate - USA 1952). Robert Siodmak.
  • 1953 - Il Mostro dell'isola (It.). Roberto Bianchi Montero.
  • 1954 - Lacrime d'amore (It.). Pino Mercanti.
  • 1956 - Suor Letizia - Il più grande amore (It.). Mario Camerini.
  • 1957 - Vacanze a Ischia (It.-Fr.-RFT). Mario Camerini.
  • 1958 - Sissi a Ischia (altro titolo Scampolo). Alfred Weidenmann.
  • 1959 - Delitto in pieno sole (Plein soleil - Fr.). René Clément. Noto anche come In pieno sole. Rifatto con Il talento di Mr. Ripley (1999) da A. Minghella.
  • 1960 - Appuntamento a Ischia (It.). Mario Mattòli.
  • 1960 - Morgan il pirata (It.). Primo Zeglio.
  • 1962 - Diciottenni al sole (It.). Camillo Mastrocinque.
  • 1963 - Cleopatra (USA). Joseph L. Mankiewicz
  • 1966 - Caccia alla volpe (It.-USA-GB). Vittorio De Sica.
  • 1966 - Ischia operazione amore (It.). Vittorio Sala.
  • 1972 - Che cosa è successo tra mio padre e tua madre? (altro titolo Avanti!) USA. Billy Wilder.
  • 1976 - La Professoressa di scienze naturali, (It.). Michele Massimo Tarantini.
  • 1977 - La Vergine, il Toro e il Capricorno, (It.). Luciano Martino.
  • 1998 - Il Commissario Raimondi, (Fiction TV). Paolo Costella.
  • 1999 - Cient'anne (It.). Ninì Grassia.
  • 1999 - Il talento di Mr. Ripley - The Talented Mr. Ripley (USA). Anthony Minghella.
  • 2001 - Se lo sai sono guai (It.). Michele M. Tarantin
  • 2003 - Il Paradiso all’improvviso (It.) Leonardo Pieraccioni.

[modifica] Altri progetti

[modifica] Collegamenti esterni

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[modifica] Siti istituzionali

[modifica] Arte e cultura

[modifica] Media e informazioni

[modifica] Sport

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