Ferdinando I di Napoli
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- Ferdinando I di Napoli non va confuso con Ferdinando I delle Due Sicilie, un altro re di Napoli in tempi successivi.
Ferdinando I (1423 - 25 gennaio, 1494), detto anche Don Ferrante, fu re di Napoli dal 1458 al 1494. Era il figlio naturale di Alfonso V di Aragona e I di Sicilia e di Napoli.
Nell’intento di assicurare un buon futuro al figlio illegittimo, Re Alfonso lo aveva sposato nel 1444 all’ereditiera Isabella di Taranto, che oltre ad essere figlia di Tristano di Clermont e Caterina Orsini era anche la nipote ed erede designata del principe Giovanni Antonio Orsini Del Balzo di Taranto, che non aveva figli. Isabella era anche la nipote della regina Maria d'Enghien, madre di Giovanni e Caterina, che era stata regina di Napoli, Sicilia e Gerusalemme dal 1406 al 1414.
Così come stabilito dal padre, Ferdinando successe ad Alfonso sul trono di Napoli nel 1458, all’età di 35 anni, ma papa Callisto III dichiarò estinta la dinastia d’Aragona e proclamò il regno possesso della Chiesa. Il pontefice moriva nell’agosto del 1458 senza essere riuscito ad eseguire la sua rivendicazione e il suo successore, papa Pio II, riconobbe quale legittimo sovrano Ferdinando che fu solennemente incoronato il 4 febbraio 1459 nella Cattedrale di Barletta. Malgrado questo, Giovanni d’Angiò, approfittando del malcontento dei baroni napoletani, decise di tentare la riconquista del trono dei suoi antenati, perduto dal padre, e invase Napoli.
Ferdinando fu ripetutamente sconfitto dagli Angioini e dai ribelli nelle battaglie sul Sarno (luglio 1460), ma con l’aiuto di Alessandro Sforza e del condottiero Giorgio Castriota Scanderbeg, debitore al re della protezione avuta in passato da Alfonso, Ferdinando ebbe la meglio sui suoi nemici e nel 1464 aveva ormai completamente ristabilito la sua autorità nel regno. Nel 1478 strinse un’alleanza con papa Sisto IV contro Lorenzo de Medici, il quale si recò da solo a Napoli riuscendo a negoziare con Ferdinando una dignitosa pace.
L’intento originale di fare di Taranto il Principato-cardine nelle mani sue e dei suoi eredi era ormai sfumato, ma il feudo pugliese continuava ad essere un punto di forza fondamentale per le risorse di Ferrante e nel 1463 sua moglie ne divenne titolare ereditandolo dallo zio Giovanni. Isabella divenne così anche la detentrice dei diritti dei Brienne sul trono di Gerusalemme. Isabella di Taranto morì nel 1465. Il vedovo Ferrante sposò in seconde nozze, nel 1476, l’infanta Giovanna d’Aragona, sua cugina di primo grado.
Le alleanze di Ferrante poggiavano principalmente sugli Sforza di Milano e gli Estensi di Modena e Ferrara. Nel 1480 le truppe ottomane, sotto il comando di Maometto II, occuparono Otranto, massacrando la maggior parte della popolazione. L’anno successivo la città fu riconquistata dal figlio di Ferrante, Alfonso, Duca di Calabria. Il suo governo oppressivo portò nel 1485 a un tentativo di rivolta (la congiura dei baroni) da parte dei nobili, capeggiati da Francesco Coppola, Conte di Sarno, e Antonello Sanseverino, Principe di Salerno, appoggiati dal papa Innocenzo VIII. L’insurrezione fu stroncata, molti nobili, non ingannati con la promessa di Ferdinando di un’amnistia generale, furono in seguito brutalmente assassinati per sua precisa volontà.
Incoraggiato da Ludovico Sforza di Milano, nel 1493 il re di Francia Carlo VIII si preparava ad invadere l’Italia per la conquista di Napoli e Ferdinando realizzò di essere di fronte al più grande pericolo che avesse mai affrontato. Con un istinto quasi profetico mise in guardia i principi italiani rispetto alla calamità che stava per abbattersi su di loro, ma le sue trattative con papa Alessandro VI e Ludovico il Moro fallirono.
Ferdinando morì il 25 gennaio del 1494. Sul trono gli successe il figlio Alfonso II, che sarà presto deposto in seguito all’invasione di quel Carlo che suo padre aveva tanto temuto. Ferdinando aveva in dono un grande coraggio e una notevole abilità politica ma i suoi metodi di governo erano improduttivi e disastrosi. La sua amministrazione finanziaria era basata su monopoli oppressivi e disonesti ed egli fu severo, inclemente ed eccessivamente feroce verso i suoi nemici.
[modifica] Matrimoni e figli
Ferdinando fu sposato due volte.
- Nel 1444 sposò Isabella di Clermont, figlia di Tristano conte di Copertino e Caterina Orsini. Morì nel 1465. Ebbero sei figli:
- Alfonso II di Napoli (4 novembre 1448 – 18 dicembre 1495)
- Leonora di Napoli (22 giugno 1450 – 11 ottobre 1493). Fu moglie di Ercole I d'Este duca di Ferrara e madre di Isabella e Beatrice d'Este, quest’ultima moglie di Ludovico il Moro.
- Federico IV di Napoli (19 aprile 1452 – 9 novembre 1504)
- Giovanni di Napoli (25 giugno 1456 – 17 ottobre 1485). Arcivescovo di Taranto e Cardinale.
- Beatrice di Napoli (14 settembre o 16 novembre 1457 – 23 settembre 1508). Regina d’Ungheria in quanto moglie di Mattia Corvino e di Ladislao II di Boemia e Ungheria.
- Francesco di Napoli (16 dicembre 1461 – 26 ottobre 1486). Duca di Sant’Angelo.
- Il 14 settembre 1476 sposò in seconde nozze Giovanna d’Aragona (1454 – 9 gennaio 1517). Figlia di Giovanni II d’Aragona e Giovanna Enrìquez. Ebbero due figli:
Ferdinando ebbe inoltre un gran numero di figli illegittimi:
- Dalla concubina Diana Guardato:
- Ferdinando d’Aragona, Duca di Montalto.
- Maria d’Aragona, moglie di Antonio Todeschini Piccolomini duca di Amalfi, nipote di papa Pio II e fratello di papa Pio III.
- Giovanna d’Aragona, moglie di Leonardo della Rovere, duca di Arce e Sora, nipote di papa Sisto IV e fratello di papa Giulio II.
- Dalla concubina Eulalia Ravignano:
- Maria d’Aragona, moglie di Gian Giordano Orsini
- Dalla concubina Giovanna Caracciolo:
- Ferdinando d’Aragona, Conte di Arsena
- Arrigo d’Aragona, Marchese di Gerace
- Alfonso d'Aragona, Principe della Galilea, poi Vescovo di Chieti
- Cesare d’Aragona, Marchese di Santa Agata
- Leonora d’Aragona
- Lucrezia d’Aragona, incerto se figlia di Giovanna Caracciolo o di Eulalia Ravignano, moglie di Onorato III Principe di Altamura.
[modifica] Collegamenti esterni
Predecessore: Alfonso I |
Re di Napoli 1458-1494 |
Successore: Alfonso II |
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