Dragut
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Dragut - o Dorghut Rais, ma anche Turhud Rais o ancora Dargut (il suo vero nome era in realtà Turghud ‘Alī) (Bodrum, Turchia, 1485 ca - Gozo, Malta, 25 giugno ca 1565) - fu un capo della marineria ottomana e successore di Ariadeno il Barbarossa.
Viceré di Algeri, Signore di Tripoli e di al-Mahdiyya, si farà chiamare Spada vendicatrice dell'Islam e sarà spesso lo spietato protagonista di credenze popolari, romanzi e film.
È ricordato anche per essere stato uno dei pochi ammiragli di nazionalità turca a differenza dei tanti convertiti (rinnegati secondo la sprezzante Cristianità dell'epoca) della flotta ottomana.
Fu padre di Amurat Dragut.
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[modifica] Biografia
Figlio di Kharabulak e nato in una povera famiglia contadina, venne notato da alcuni soldati bombardieri diretti dal sultano al Cairo, viene arruolato nell'esercito ottomano e presterà servizio con il temuto Ariadeno il Barbarossa. Compie scorrerie e saccheggi, specie sulle coste napoletane e siciliane.
Prenderà parte alla battaglia navale di Prevesa (1538), contro Andrea Doria ed al fianco del Barbarossa. Divenne talmente potente che Carlo V in persona impartì l'ordine di catturarlo a tutti i costi ai genovesi Doria.
Nel 1540 a Gozo, di ripiego da una scorreria a Pantelleria, verrà accerchiato e sconfitto con tutta la flotta da Giannettino Doria. Catturato sarà consegnato ad Andrea Doria, che, si narra, lo farà incatenare come galeotto ai remi della sua nave ammiraglia per quattro anni. Quindi, ritenuto ormai innocuo, verrà venduto come schiavo e riuscirà, fuggendo (ma probabilmente dietro il pagamento di un ingente riscatto elargito dal Barbarossa in persona), a tornare libero in Turchia.
Continuerà ad imperversare nelle coste del Mediterraneo. Il 4 luglio 1549 assedia Rapallo in Liguria, rubando oggetti sacri religiosi e lasciando la città nel più totale caos. Dopo tre giorni il corsaro riparte dal borgo ruentino facendo schiave più di cento fanciulle rapallesi. Soltanto nella primavera del 1553, non rimase quasi nessun villaggio toscano che non venga saccheggiato da lui.
La sua grande occasione l'avrà nel 1544, quando Ariadeno il Barbarossa si ritirerà, lasciando a lui il comando della flotta ottomana. Verrà chiamato Spada vendicatrice dell’Islam, per la spietatezza delle sue azioni. Con una serie di alleanze, fra cui anche una discussa con i Francesi, nemici degli Spagnoli, riesce a diventare Viceré di Algeri, Signore di Tripoli e di al-Mahdiyya per conto di Solimano il Magnifico.
Nel luglio 1553, Dragut si accosta a Cosmopoli (Portoferraio) e vi è respinto con molte perdite. Ad analogo insuccesso va incontro nell'assedio di Piombino.
Il 2 luglio 1555 assediò la cittadina di Paola (CS), la saccheggiò ed incendiò, arrivando a depredare anche il Convento francescano dei Minimi, fondato da San Francesco di Paola.
Nel maggio del 1565 assedia il forte di Sant’Elmo a Gozo, a Malta, cannoneggiandola ripetutamente. La città tuttavia resistette e contrattaccò. Dragut ferito alla fronte da una scheggia di pietra, morirà. Succedette quindi Luccialì (detto anche Occhialì, ma in realtà ‘Ulūj ‘Alī) che conquisterà il forte, uccidendo, si narra, tutti i superstiti.
Il corpo di Dragut verrà traslato a Tripoli, ove sarà sepolto, nella moschea chiamata "Sarai Dragut".
[modifica] Bibliografia
- Alessio Bombaci, "Le fonti turche della battaglia delle Gerbe", in Rivista degli Studi Orientali (Roma), XIX (1946), pp. 193-218.
- Ch. Monchicourt, Episodes de la carrière tunisienne de Dragut, Tunisi, 1918.
- Ali Riza Sayfi, Turgut Reis, Istanbul, 1994 (ristampa in turco moderno d'un lavoro in turco ottomano del 1911).
[modifica] Opere letterarie
Alcune opere letterarie sono state scritte traendo spunto dalla vita di Dragut
- Rafael Sabatini, La spada dell'Islam, 1935
- Patrizia Carrano, Le armi e gli amori, 2003 (romanzo ambientato durante l'assedio di Malta del maggio 1565)