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Radioamatore - Wikipedia

Radioamatore

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

I Radioamatori sono sperimentatori del mezzo radio.

La radio stessa, intesa come mezzo per comunicare, è nata grazie ad un giovane appassionato sperimentatore, prototipo del radioamatore: Guglielmo Marconi.

Da allora le onde radio hanno trovato molteplici applicazioni, da quelle commerciali (diffusione radiofonica e televisiva, telefonia cellulare) a quelle di servizio (radio a bordo delle navi e degli aerei, forze dell'ordine, interventi di soccorso, radiotaxi, radar e navigazione aerea, localizzazione gps, ecc.).

I radioamatori sono coloro che ancora oggi sperimentano nuovi metodi di comunicazione e nuove modalità di propagazione delle onde radio, restando così fedeli allo spirito originario degli appassionati della radio.

La postazione di un radioamatore
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La postazione di un radioamatore

Indice

[modifica] Chi sono i radioamatori

Il radioamatore (in gergo OM che sta per Old Man o HAM, usato nei paesi anglosassoni) è una figura che non va assolutamente confusa con l'appassionato di CB, ovvero banda cittadina. Le differenze sono dettate dal fatto che il radioamatore è uno sperimentatore e per operare come tale deve necessariamente dare prova della sua competenza al Ministero delle Comunicazioni superando un esame scritto. Ciò è necessario in quanto il radioamatore è abilitato all'uso di apparecchiature prive di certificazione da parte di terzi. Egli stesso potrà quindi progettare, modificare o costruire ex novo i propri apparecchi entro le specifiche tecniche assegnate dal Ministero. Ottenuta quindi la dovuta abilitazione (patente) con il superamento degli esami, se non sussistono elementi pregiudizievoli sulla persona (ad esempio importanti precedenti penali), è possibile ottenere dallo stesso Ministero l'autorizzazione a trasmettere (una volta chiamata Licenza; ora Autorizzazione Generale). La stazione che in questo modo si è autorizzati ad impiantare ed a esercitare (diversamente il solo possesso costituirebbe reato) è identificata in tutto il mondo in maniera univoca da un nominativo. Il nominativo viene assegnato dal Ministero delle Comunicazioni ed identifica la stazione ed il suo titolare, come la targa di un'automobile identifica il suo proprietario.

L'utilizzatore della "banda cittadina" (CB) è invece un semplice utente di apparecchi trasmittenti operanti su quella banda di frequenze, limitati in potenza, nelle possibili scelte circa le antenne ad essi collegabili, necessariamente omologati e pertanto non modificabili. Scopo dell'attività è quella di comunicare con un'altra postazione poco distante, per scambiare quattro chiacchiere su qualsiasi argomento si desideri. Il nome utilizzato è di pura fantasia e scelto dall'utente stesso, per cui non è possibile conoscere la sua identità. Oggi la banda CB è occupata quasi esclusivamente da camionisti e camperisti, ma nel passato è stata largamente popolata anche da sani appassionati che per poter sperimentare in questo campo e soddisfare la loro sete di conoscenza, sono poi passati all'attività radioamatoriale.

Un'ulteriore attività è quella dei SWL (Short Wave listener, ascoltatori su onde corte) e dei BCL (BroadCast Listener, ascoltatori di emittenti internazionali, le Broadcasting) che si limitano all'ascolto. Queste ultime due attività riguardano più precisamente l'hobby del radioascolto, molto affine a quello del radioamatore. Il radioascoltatore tende però a utilizzare apparati riceventi in grado di sintonizzarsi sulle emittenti in onde corte, medie e su tutte le altre gamme di frequenze in cui particolari condizioni propagative permettono ai segnali radio di percorrere distanze molto grandi.

[modifica] Il nominativo

Il nominativo del radioamatore è una "sigla" composta da lettere e numeri assegnata dal Ministero delle Comunicazioni. Il nominativo è divisibile in due parti: il prefisso ed il suffisso.

Esempio: IK1TZO

Il prefisso è IK1, il suffisso è TZO.

Il prefisso è sempre composto da due sezioni, una prima parte composta da una o più lettere ed un numero che indica la zona postale all'interno della nazione.

Il suffisso è un insieme di lettere (almeno un carattere) che identifica univocamente il radioamatore.

Nel caso di IK1TZO, il significato è: IK nominativo italiano, 1 la zona italiana che nell'esempio in questione appartiene al Piemonte, TZO le tre lettere che assieme al prefisso identificano il radioamatore.

I nominativi italiani sono progressivi, ad esempio per Piemonte, Valle d'Aosta e Liguria sono stati assegnati i nominativi a partire da I1AAA fino a I1ZZZ. Per l'Italia, il numero per i radioamatori è generalmente in relazione con il CAP (Codice di Avviamento Postale): molto più specificamente il numero è la prima cifra del Codice di Avviamento Postale.

Attualmente in Italia vi sono diverse tipologie di prefissi, infatti non è difficile ascoltare radioamatori il cui nominativo è I1, IK1, IZ1, IW1. Le prime 3 serie contraddistinguevano i radioamatori che hanno conseguito la patente di classe A, mentre IW indicava quelli con patente di classe B. Tale differenza è stata abrogata. Vedi DECRETO 21 luglio 2005 Modifiche all'allegato 26 del decreto legislativo 1° agosto 2003, n. 259, concernente l'adeguamento della normativa tecnica relativa all'esercizio della attività radioamatoriale. (GU n. 196 del 24-8-2005) che predispone l'unificazione delle patenti radioamatoriali. In origine i radioamatori, quando ancora il loro numero non era così elevato, erano contraddistinti da nominativi cortissimi (come 1AU, 3EX, ecc.). Alla fine degli anni '30 si giunse ad una regolamentazione su base più razionale: in Italia erano contraddistinti dal prefisso I1 e due lettere di suffisso, diventate successivamente tre all'inizio degli anni '50. Con il passare del tempo e l'aumentare delle richieste di nominativi, sono stati suddivisi per regioni (in funzione del Codice di Avviamento Postale): ad esempio I1 (Piemonte), I2 (Lombardia), I3 (Veneto), I4 (Emilia Romagna), I5 (Toscana), .... ecc. La continua richiesta ha generato poi la necessità di ricodificare anche i nominativi su scala regionale quando si è raggiunto il nominativo ZZZ e quindi il Ministero ha pensato di aggiungere al prefisso già esistente Ix anche con IKx e poi IZx: ciò vuol dire che nella zona 1, per esempio, si possono trovare: I1ABC, IK1ABC, IZ1ABC e, nella categoria licenze speciali, IW1ABC.

Inoltre:
Le regioni a statuto speciale hanno un loro prefisso peculiare:

Nominativi speciali sono assegnati anche ad isole e/o arcipelaghi:

oppure per particolari scopi:

  • IQ Sezioni delle associazioni dei radioamatori legalmente costituite (di fatto assegnato anche a Comitati Regionali e Gruppi).
  • IR Stazioni ripetitrici automatiche non presidiate.
  • II, IO, IP, IR, IU, IY Manifestazioni o eventi di particolare importanza, limitatamente alla durata dell'evento.


Una modifica al decreto legislativo n. 259 del Ministero delle Comunicazioni del 1 agosto 2003 [1], pubblicato dalla Gazzetta Ufficiale il 24 agosto 2005, sancisce in 3 punti l'equiparazione delle due classi in un unica classe A, e il mantenimento dei nominativi della classe speciale, salvo esplicita richiesta.

[modifica] Le bande operative

Per approfondire, vedi la voce bande radioamatoriali.

I radioamatori possono operare su porzioni ben precise dello spettro elettromagnetico. Le bande sono allocate nelle gamme LF, MF, HF, VHF, UHF, SHF ed EHF, secondo il Piano nazionale di ripartizione delle frequenze, o PNRF, redatto dal Ministero delle Comunicazioni, su indicazioni dell'Unione Internazionale delle Telecomunicazioni (ITU o UIT).

[modifica] Le modalità di trasmissione

I radioamatori possono trasmettere voce e dati, modulando in vari modi l'onda portante, cioè l'oscillazione elettromagnetica ad alta frequenza che si propaga nello spazio. Di seguito sono elencati i principali modi in uso.

[modifica] CW

Sta per Continuous Wave ed è in pratica la trasmissione di dati telegrafici attraverso l'uso del codice Morse. Si emette solo l'onda portante e solo quando il tasto è premuto. È stato il primo metodo utilizzato per comunicare via radio, vista la sua semplicità. Anche se in alcuni settori il Morse è in via di dismissione, sostituito da metodi digitali più moderni, i radioamatori lo utilizzano ancora su tutte le bande, perché l'ottima riconoscibilità del segnale permette collegamenti spesso impossibili con altri metodi, a parità di condizioni di propagazione.

[modifica] AM

Significa Amplitude Modulation, cioè modulazione di ampiezza ed è il modo più semplice per trasmettere la voce via radio. I radioamatori non la usano più ormai da qualche decennio, avendola sostituita con la SSB o con la FM (vedi seguito).

[modifica] SSB

La sigla sta per Single Side Band e consiste nel trasmettere solo una delle due bande laterali risultanti dalla modulazione AM. I vantaggi rispetto a quest'ultima sono dati dal dimezzamento della banda passante, assenza di emissione quando non si parla, rendimento in potenza più che raddoppiato a parità di componenti e migliore sensibilità in ricezione. È il modo preferito dai radioamatori per trasmettere la voce a grande distanza. Visto che le bande laterali sono due, a seconda che si trasmetta quella inferiore o superiore si hanno i due modi LSB (lower side band) oppure USB (upper side band). Per motivi storici i radioamatori utilizzano la LSB al di sotto dei 10 MHz e la USB al di sopra di questa soglia.

[modifica] FM

La sigla sta per Frequency Modulation e significa modulazione di frequenza. È un modo per trasmettere la voce che supera molti dei limiti della AM. Il segnale è dato da una portante continua, la cui frequenza devia seguendo l'ampiezza della voce. Il vantaggio principale rispetto alla AM è dato dalla ottima immunità ai disturbi, sia naturali che artificiali ed è inoltre possibile amplificare il segnale senza mantenere la linearità dell'ampiezza, dunque con circuiti più semplici ed efficienti. Visto che è basato su un'ampiezza costante, questo metodo non è però adatto alle condizioni di propagazione sulle lunghe distanze, per cui i radioamatori lo usano solo sulle bande di frequenza superiore ai 30 MHz, per comunicazioni in ambito locale.

[modifica] SSTV

La sigla sta per Slow Scan TeleVision, ovvero televisione a scansione lenta ed è un modo per trasmettere immagini attraverso la radio. Chiamarla televisione forse è un po' troppo, perché nella modalità più rapida disponibile viene trasmessa una immagine in bianco e nero, a bassa risoluzione, in circa 8 secondi. Si tratta dunque di immagini fisse ed i radioamatori le creano con appositi programmi per computer, utilizzando in genere delle immagini personali o della propria città, a cui si sovrappone di solito il proprio nominativo.

Le modalità più utilizzate sono il modo Martin, creato dal radioamatore inglese Martin Emmerson (G3OQD) e Scottie, creato dallo scozzese Eddie Murphy (GM3BSC). Entrambi consentono di inviare una immagine a colori di buona risoluzione, con tempi a partire da circa un minuto e mezzo. Esistono poi anche i modi Robot e AVT.

In Europa il modo più utilizzato è il Martin M1, mentre negli Usa preferiscono lo Scottie S1 ed in Giappone usano molto i modi Robot e AVT.

Di recente si iniziano ad utilizzare dei modi digitali relativamente rapidi per trasmettere immagini sulle onde corte, realizzando quindi la SSTV digitale.

[modifica] ATV

Il modo ATV, cioè Amateur TeleVision, riguarda la trasmissione di vere e proprie immagini televisive, complete di audio. Il segnale viene modulato secondo lo stesso schema utilizzato dalle trasmissioni televisive via satellite di tipo analogico (ormai soppiantate da quelle digitali): video in FM ed audio su sottoportanti, anch'esse in FM.

La larghezza di banda necessaria ad un simile segnale è compresa tra i 20 ed i 30 MHz e quindi la prima banda utilizzabile è quella dei 23 cm, visto che più in basso non c'è abbastanza spazio contiguo. Un vantaggio di questa banda è dato anche dal fatto che si possono utilizzare per la ricezione dei normali ricevitori satellitari analogici, disponibili a bassissimo prezzo sul mercato dell'usato. La frequenza di ingresso di questi ricevitori è infatti compresa in genere tra 950 MHz ed oltre 2 GHz, comprendendo l'intera banda amatoriale dei 23 cm.

Sono iniziate di recente le sperimentazioni per la ATV digitale.

[modifica] Modi digitali

Negli ultimi anni, grazie all'applicazione dell'informatica alla comunicazione radio, sono nati molti nuovi modi di comunicazione, basati sulla variazione di tutti i parametri di una portante: ampiezza, frequenza e fase. Solo il primo di questi metodi, la RTTY, è usato da alcuni decenni.

[modifica] RTTY

La Radio Tele TYpe, o telescrivente via radio, consiste nel trasmettere due portanti ravvicinate, una delle quali codifica lo 0 e l'altra l'1 binario (FSK cioè Frequency Shift Keying). La velocità usata dai radioamatori è molto bassa (circa 45 bit al secondo), perché il segnale deve propagarsi in condizioni di estrema variabilità. Il codice usato è di solito il Baudot, a 5 bit.

[modifica] AMTOR

Sta per AMateur Teletype Over Radio ed è un miglioramento del modo RTTY. Trasmesso in genere a 100 bps, contiene sia codici di controllo errore che, nella modalità ARQ, lo scambio continuo di segnali di avvenuta ricezione. Più di recente sono nati modi ancora più ottimizzati per la trasmissione di dati via radio, successori dell'Amtor, come ad esempio il Pactor ed il Clover.

[modifica] Packet

È utilizzato sia nelle HF (a 300 bit al secondo) che nelle frequenze superiori (a 1200 o 9600 bps). I dati binari sono inviati in pacchetti e si usa per gestire BBS o nodi di comunicazione di vario genere.

[modifica] PSK31

Consiste nel modificare la fase della portante (Phase Shift Keying) a velocità molto bassa (circa 31 bps). Esiste sia nel modo a due fasi (BPSK) che a quattro fasi (QPSK) ed anche a velocità doppia (PSK63). È un modo molto robusto, destinato alle conversazioni a lunga distanza, ma non adatto al trasferimento di file.

[modifica] Feld-Hell

Sviluppato negli anni '20 del 900 in Germania, dal prof. Rudolf Hell, fu poi utilizzato nelle macchine telescriventi dell'esercito tedesco. Oggi si usa con programmi via computer ed è un modo che in effetti non si può definire digitale, perché è formato da una emissione simile al CW, temporizzata in modo da disegnare nel ricevitore la forma dei caratteri trasmessi. Questa caratteristica rende questo modo molto robusto, perché spesso l'occhio umano riesce a cogliere la forma di un carattere in mezzo ai disturbi, anche se appena abbozzato. Recentemente è stato usato nei collegamenti via EME (Earth-Moon-Earth Terra-Luna-Terra) con risultati lusinghieri.

[modifica] MFSK

Sta per Multiple Frequency Shift Keying. È un pratica un po' come la RTTY, solo che invece di due portanti se ne usano 8 o 16 o un altro numero, mai piccolo. In questo modo ogni impulso trasporta più di 1 bit e la maggiore velocità può essere usata a favore della rapidità di trasmissione, oppure per rendere più robusto lo scambio dei messaggi. Esiste una vasta gamma di modi, all'interno della famiglia MFSK.

[modifica] MT63

Modo molto recente ed avanzato che, attraverso l'uso di molte portanti in parallelo, trasmette in modo robusto un segnale di discreta velocità attraverso il canale audio di larghezza di banda non superiore ai 2 kHz. Un altro metodo simile, sempre di sviluppo recente, è il modo Olivia.

[modifica] Comunicazioni spaziali

Oltre alle comunicazioni dirette (onda di terra) e quelle via ionosfera, troposfera, ripetitore, ecc., i radioamatori comunicano anche attraverso l'utilizzo di satelliti artificiali oppure facendo rimbalzare il segnale radio sulla superficie della luna.

[modifica] Satelliti radioamatoriali

Le associazioni radioamatoriali di vari paesi hanno messo in orbita, già da qualche decennio, dei piccoli satelliti artificiali ad uso radioamatoriale. La progettazione è stata in genere demandata a radioamatori che sono anche ingegneri e progettisti, con l'aiuto di molti semplici appassionati, e le ingenti spese di lancio sono state coperte da raccolte volontarie di fondi tra tutti i radioamatori del mondo.

I satelliti radioamatoriali funzionano un po' come dei ripetitori posti nell'orbita terrestre. Da terra si trasmette su una certa banda ed il satellite lo ritrasmette su un'altra, dove può essere ricevuto a grande distanza. Le bande utilizzate sono in genere nelle VHF, UHF ed SHF, perché a queste frequenze la ionosfera è trasparente e il segnale può quindi raggiungere lo spazio senza ostacoli o attenuazioni. Fanno eccezione alcuni satelliti russi della serie Radio Sputnik, che ricevono nella banda dei 21 MHz e trasmettono sui 29 MHz.

Stazioni radioamatoriali sono state anche presenti nella stazione spaziale Mir e sugli Space Shuttle, mentre ne esiste una anche nella odierna Stazione Spaziale Internazionale. Molti radioamatori hanno quindi potuto avere l'emozione di parlare in diretta con un astronauta o cosmonauta. Sono anche organizzati collegamenti tra scuole medie e superiori e gli astronauti nello spazio, a scopo educativo.

Normalmente basta una potenza di pochi watt per collegarsi via satellite. A volte bastano delle antenne fisse, mentre in altri casi vanno usate delle antenne direttive, che devono inseguire il satellite nel suo movimento attraverso il cielo.

Esistono appositi programmi per calcolare i periodi in cui ogni satellite è collegabile dalla nostra località geografica.

[modifica] EME

L'attività EME (Earth-Moon-Earth), consiste nel far riflettere un segnale radio sulla superficie della luna, in modo da effettuare collegamenti con località anche molto distanti.

Perché la riflessione abbia successo, si devono utilizzare potenze notevoli e, soprattutto, concentrare al massimo l'emissione sulla superficie lunare, che occupa appena mezzo grado di cielo, vista dalla terra. Per questo motivo, ed anche per superare la ionosfera senza problemi, si utilizzano le gamme VHF e UHF per questi collegamenti.

A queste frequenze la antenne sono di piccole dimensioni ed è quindi possibile costruire delle direttive ad alto guadagno. Molte di queste antenne sono poi in genere connesse in parallelo, per concentrare ancora di più l'emissione verso la luna.

Negli ultimi anni i collegamenti EME sono risultati un po' più facili da effettuare, grazie alla introduzione dei nuovi modi digitali, particolarmente adatti alla ricezione di segnali di bassissimo livello.

[modifica] La radio e l'antenna

Per poter trasmettere sulle frequenze radioamatoriali, è necessario un apparato radio adeguato. La radio è collegata ad un'antenna di dimensioni inversamente proporzionali alla frequenza utilizzata.

Le antenne più utilizzate sono, per esempio, il dipolo, la Yagi, o ancora la Loop.

Le antenne innanzi tutto si distinguono in direttive e omnidirezionali. Le prime permettono di aumentare l'intensità del segnale trasmesso (in gergo tecnico si parla di guadagno espresso in decibel) concentrandolo nella direzione in cui si trova la stazione ricevente. Le direttive sono dunque delle lenti elettromagnetiche e se vogliamo sapere come sono fatte, basta guardare le antenne televisive sul tetto di casa.

Le antenne omnidirezionali, invece, hanno il vantaggio di ricevere da più direzioni contemporaneamente, al prezzo di un minore guadagno, e vengono utilizzate per le stazioni mobili o quando non si sappia in anticipo dove si troverà il corrispondente. Degli esempi nella vita di tutti i giorni sono dati dalle antenne dei telefoni cellulari e da quella dell'autoradio.

La frequenza su cui si trasmette determina la lunghezza d'onda, normalmente identificata dalla lettera greca λ (lambda). È calcolabile, espressa in metri, facendo la divisione tra 300.000 (km/s = velocità della luce) e la frequenza espressa in kHz. Ad esempio 300.000 / 3.750 kHz dà come lunghezza d'onda 80 metri esatti e proprio per questo la banda che va da 3,5 a 3,8 MHz viene chiamata banda degli "80 metri". Se si preferisce, si può fare la divisione equivalente tra 300 e la frequenza espressa in MHz.

Per effettuare il collegamento tra radio e antenna si usa nella maggior parte dei casi del cavo coassiale. La radio, il cavo coassiale e l'antenna devono avere la stessa "impedenza caratteristica" e solo in questo caso si ottiene il massimo trasferimento di potenza (dalla radio all'antenna in trasmissione e dall'antenna alla radio in ricezione). L'impedenza assunta oggi come standard per i ricetrasmettitori è pari a 50 ohm, diversa da quella degli impianti televisivi, che è invece di 75 ohm.

È il caso di osservare che mentre il trasmettitore ha dei problemi (osservabili e facilmente misurabili) se la potenza erogata non arriva tutta all'antenna (riscaldamento, emissione di interferenze), la stessa cosa avviene per il segnale che arriva dall'antenna e che sarebbe utile arrivasse tutto al ricevitore. L'adattamento d'impedenza è dunque importante sia per il ricevitore che per il trasmettitore.

[modifica] La comunicazione tra i radioamatori

I radioamatori usano la radio per comunicazioni tecniche. Non è permesso scambiare opinioni politiche, religiose e commerciali. Possono essere scambiate opinioni personali e specialmente pareri tecnici. Durante il collegamento vengono scambiati dei rapporti, composti da numeri, che identificano principalmente la qualità del segnale ricevuto e della modulazione. Nei modi digitali il rapporto è composto da tre numeri, etichettati come RST (R="readability" intelleggibilità, S="strength" intensità, T="tone" tono) con i quali si fa conoscere al corrispondente la qualità della sua emissione. In fonia (SSB, FM, AM) il rapporto è composto da due numeri, cioè RS. Al termine della comunicazione è norma compilare il log di stazione, un diario obbligatorio, sul quale vengono elencati i collegamenti effettuati. In un secondo tempo vengono compilate le cartoline QSL.

[modifica] La cartolina QSL

La cartolina QSL è una cartolina personale, normalmente composta da un'immagine o fotografia, con sovrastampato il nominativo della propria stazione, ed i dati essenziali del collegamento effettuato. Una tipica QSL da spedire conterrà il nominativo, per esempio IK1TWC, i dati del collegamento effettuato, ossia la banda, (ad esempio 20 m), il modo (ad esempio 2x SSB), la data e l'ora, unitamente al rapporto dato al corrispondente. Le cartoline QSL sono non soltanto una cortesia, cioè una conferma del collegamento avvenuto, ma diventano utili per l'ottenimento di un diploma. A tal fine è molto importante far precedere al modo di emissione l'indicazione " 2x ", ovvero che il collegamento è stato bilaterale. Solo così le QSL sono valide per conseguire eventuali diplomi. Nell'attività di SWL (Short Wave Listener) la QSL serve a certificare l'avvenuto ascolto (ricezione) di un collegamento bilaterale (QSO) tra due (o più) radioamatori. In questo caso l'SWL invierà la QSL ad entrambe i radioamatori ascoltati fornendo i dati relativi al QSO, quali nominativi, data, orario, rapporti RST, banda, nomi, condizioni di ascolto ecc. È quindi doveroso da parte dei radioamatori ascoltati rispondere allo SWL con QSL di conferma che permettano il conseguimento dei diplomi.

[modifica] I diplomi

Molte associazioni radioamatoriali mondiali rilasciano dei diplomi, cioè degli attestati, a dimostrazione del raggiungimento di un certo numero di collegamenti con un certo numero di paesi o province, ecc.

Il diploma più importante, ricercato dalla maggioranza dei radioamatori, è il DXCC (DX Century Club) istituito nel lontano 1935 dall'ARRL, l'associazione radioamatoriale degli Stati Uniti d'America. Per ottenere questo diploma è necessario dimostrare, tramite le QSL ricevute, di essersi collegati con almeno 100 differenti entità, ognuna con la conferma della cartolina. L'entità può essere uno stato politico, ma anche un'isola che disti almeno 100 chilometri dalla terra ferma. In Italia, ad esempio, la Sardegna è considerata un'entità separata dall'Italia, cosa che non avviene per la Sicilia.

Oltre al DXCC, tra i numerosi altri diplomi esistenti sono molto seguiti il diploma delle isole mondiali (IOTA, cioè Islands On The Air) e il diploma delle 40 zone in cui è diviso il mondo (WAZ).

[modifica] Codici

[modifica] codice Q

Codice universale per le comunicazioni marittime e aeree telegrafiche composto da tre lettere iniziate sempre con Q,usato in parte dai radioamatori .


QRA D: Qual è il nome della tua stazione?
R: Il mio nominativo è ...
QRB D: A che distanza approssimativa ti trovi dalla mia stazione?
R: La distanza tra la mia stazione e la tua è di circa ... km.
QRG D: Qual è la mia frequenza esatta (o la frequenza di ...)?
R: La tua frequenza esatta (o quella di ...) è ... kHz (o MHz).
QRH D: La mia frequenza varia?
R: La tua frequenza varia.
QRI D: Qual è la tonalità della mia emissione?
R: La tua tonalità è ... .
QRK D: Qual è la comprensibilità dei miei segnali (o dei segnali di

...)?

R: La comprensibilità dei tuoi segnali (o quelli di ...) è ... .
QRL D: Sei occupato?
R: Sono occupato, questa frequenza è occupata.
QRM D: Sei disturbato da emittenti limitrofe (interferenze)?
R: Sono disturbato da interferenze.
QRN D: Sei disturbato da disturbi atmosferici?
R: Sono disturbato da disturbi atmosferici.
QRO D: Devo aumentare la potenza di emissione?
R: Aumenta(o) la potenza di trasmissione.
QRP D: Devo diminuire la potenza di emissione?
R: Diminuisci(o) la potenza di trasmissione.
QRQ D: Devo trasmettere più in fretta?
R: Aumenta la velocità di trasmissione.
QRS D: Devo trasmettere più adagio?
R: Trasmetti più adagio.
QRT D: Devo sospendere la trasmissione?
R: Chiudi(o) le trasmissioni.
QRU D: Hai qualcosa per me?
R: Non ho niente da comunicare.
QRV D: Sei pronto?
R: Sono pronto.
QRW D: Devo avvisare ... che lo chiamerai su ... kHz (o MHz)?
R: Avvisa ... che lo chiamerò su ... kHz (o MHz).
QRX D: Quando mi richiamerai?
R: Ti richiamerò alle ore ... (su ... kHz (o MHz)).
QRZ D: Chi mi chiama?
R: Sei chiamato da ... (su ... kHz (o MHz)).
QSA D: Qual è la forza dei miei segnali (o dei segnali di ...)?
R: La forza dei tuoi segnali (o di quelli di ...) è ... .
QSB D: La forza dei miei segnali varia?
R: La forza dei tuoi segnali varia.
QSD D: La mia manipolazione è difettosa?
R: La tua manipolazione è difettosa.
QSK D: Mi senti? In caso affermativo posso interromperti?
R: Ti sento, parla pure.
QSL D: Puoi mandarmi la ricevuta?
R: Confermo, ricevuto.
QSM D: Devo ripetere l'ultimo messaggio (o un messaggio precedente)?
R: Ripeti(o) l'ultimo messaggio (o il messaggio ...).
QSN D: Mi hai sentito (o hai sentito ...) su ... kHz (o MHz)?
R: Ti ho sentito (o ho sentito ...) (alle ore ...).
QSO D: Puoi comunicare con ...?
R: Posso comunicare con ... (tramite ...) o collegamento.
QSP D: Puoi ritrasmettere a ...?
R: Avverti ... della mia presenza, passa a ... questo QTC.
QSS D: Quale frequenza di lavoro userai?
R: Userò la frequenza ... kHz (o MHz).
QSU D: Devo trasmettere o rispondere sulla frequenza attuale (o su

... kHz)?

R: Trasmetterò sulla solita frequenza (o su ... kHz (o MHz)).
QSV D: Devo trasmettere una serie di V su questa frequenza (o su

... kHz)?

R: Trasmetti una serie di V (su ... kHz (o MHz)).
QSX D: Vuoi stare in ascolto di ... su ... kHz (o MHz)?
R: Resto in ascolto di ... su ... kHz (o MHz).
QSY D: Devo passare a trasmettere su un'altra frequenza?
R: Cambio frequenza (e vai su ... kHz (o MHz)).
QTC D: Quanti messaggi hai da trasmettere?
R: Messaggio, ho un messaggio da trasmettere (o ... messaggi).
QTH D: Qual è la tua posizione (latitudine e longitudine o ...)?
R: La mia posizione è ...
QTR D: Qual è l'ora esatta?
R: L'ora esatta è ...

 

[modifica] Codice Morse

per la tabella dei codici Vedi codice morse

[modifica] Alfabeto fonetico ICAO

È chiamato anche alfabeto ITU o alfabeto NATO.

Lettera Fonetico Lettera Fonetico Lettera Fonetico
A
Alpha
M
Mike
Y
Yankee
B
Bravo
N
November
Z
Zulu
C
Charlie
O
Oscar
D
Delta
P
Papa
E
Echo
Q
Quebec
F
Foxtrot
R
Romeo
G
Golf
S
Sierra
H
Hotel
T
Tango
I
India
U
Uniform
J
Juliet
V
Victor
K
Kilo
W
Whiskey
L
Lima
X
X-ray

[modifica] Voci correlate

[modifica] Collegamenti esterni

Radioascolto su DMoz (Segnala su DMoz un link pertinente all'argomento Radioascolto)
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