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Maremma grossetana

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La Maremma grossetana è la pianura costiera che occupa la provincia di Grosseto e si estende dal Golfo di Follonica a nord fino alla foce del torrente Chiarone a sud, che segna il confine con la regione Lazio.

La regione è bagnata a ovest dal Mar Tirreno, dove sono visibili le isole meridionali dell'Arcipelago toscano (Elba, Montecristo, Formiche di Grosseto, Giglio e Giannutri) e, nelle giornate più terse, la sagoma del Capo Corso, l'estremità montuosa settentrionale della Corsica.

Per quanto riguarda i limiti geografici dell'area, a nord-ovest il territorio si inoltra nella parte meridionale della provincia di Livorno, proseguendo senza soluzioni di continuità nella Maremma Livornese; lungo il bordo orientale la Maremma grossetana spazia a nord fino alle Colline Metallifere, nella parte centale risale la Valle dell'Ombrone, mentre nella parte meridionale raggiunge le prime propaggini delle Colline dell'Albegna e del Fiora; infine a sud-est il territorio è separato dalla Maremma laziale dall'ultimo tratto del torrente Chiarone.

Il territorio della Maremma grossetana può essere suddiviso in tre parti. A nord la Piana del fiume Pecora si estende attorno al Golfo di Follonica e comprende gran parte del territorio comunale di Follonica e la fascia costiera del comune di Scarlino; nella parte centrale si apre la Piana dell'Ombrone che occupa i territori comunali di Castiglione della Pescaia, Grosseto e il tratto costiero e sublitoraneo del comune di Magliano in Toscana; a sud la Maremma grossetana è occupata dalla Piana del fiume Albegna che interessa i comuni di Orbetello e Monte Argentario e, nell'estremità meridionale, dalla parte settentrionale della Piana del Fiora che si estende nella parte pianeggiante del comune di Capalbio e si inoltra in gran parte nel territorio laziale. Le tre aree sono interrotte da alcuni promontori che, da nord verso sud, sono il Promontorio di Punta Ala con le Bandite di Scarlino che dividono la Piana del fiume Pecora dalla Piana dell'Ombrone; i Monti dell'Uccellina che dividono la Piana dell'Ombrone dalla Piana del fiume Albegna; il promontorio di Ansedonia che divide la Piana dell'Albegna dalla Piana del Fiora.

Un caso a parte risulta essere invece il Promontorio dell'Argentario che, originariamente era un'isola, e in tempi piuttosto recenti si è unito alla terra ferma a seguito della formazione di due cordoni sabbiosi, il Tombolo di Giannella a nord e il Tombolo di Feniglia a sud; lo specchio di mare ivi compreso si è conseguentemente trasformato nell'attuale Laguna di Orbetello.

All'estremità meridionale del territorio, nel comune di Capalbio, si estende il Lago di Burano, bacino lacustre costiero che ha mantenuto intatte le originarie caratteristiche dell'ecosistema.

Indice

[modifica] Clima

Il clima della Maremma grossetana è tipicamente mediterraneo, con estati caratterizzate da un caldo moderato mitigato dalle brezze marine di Maestrale e Ponente ed inverni non particolarmente freddi con rari episodi di gelate notturne e mattutine. L'insieme delle singole caratteristiche sotto elencate fanno sì che la Maremma grossetana sia una delle Aree del Sughero, regioni del bacino del Mediterraneo dal particolare microclima in cui sono diffuse le sugherete.

  • Le temperature medie annue si aggirano mediamente attorno ai 16°C. Nel mese di gennaio i valori medi si aggirano tra i 9 e i 10°C, mentre nel mese di luglio si attestano tra i 24 e i 25°C; nelle mezze stagioni le temperature medie più elevate, seppur di poco, si registrano in autunno. L'escursione termica giornaliera è generalmente piuttosto contenuta ma, in presenza di venti settentrionali e orientali tende ad accentuarsi per il maggiore riscaldamento diurno dovuto alla brezza secca di terra che si contrappone però ad un maggiore raffreddamento notturno da irraggiamento, specialmente nei mesi più freschi. Gli estremi assoluti hanno fatto registrare i -8°C negli storici inverni del 1956 e del 1985 (gli unici della storia recente che hanno portato precipitazioni nevose) e i 41°C nelle estati più calde: questi valori risultano essere tuttavia eccezionali e difficilmente eguagliabili.
  • Le precipitazioni, piuttosto scarse e raramente di lunga durata, si concentrano soprattutto nei mesi autunnali e nel breve periodo di transizione tra l'inverno e la primavera. I valori medi annui sono quasi ovunque inferiori ai 600 mm lungo la costa, con minimi attorno o leggermente inferiori ai 500 mm presso l'Argentario e lungo la costa tra la foce dell'Ombrone e i Monti dell'Uccellina (a Grosseto la media annua è attorno ai 615 mm); a livello annuale le precipitazioni sono concentrate generalmente in circa 50-60 giorni (viene calcolato come giorno di pioggia la giornata in cui cade almeno 1 mm di pioggia, quantità minima necessaria al fabbisogno della vegetazione). I valori si avvicinano ai minimi assoluti dell'intero territorio nazionale italiano e ciò è dovuto all'assenza di sistemi montuosi esposti ai venti umidi atlantici e allo scudo protettivo parziale offerto sul lato occidentale dalle non lontane alte montagne della Corsica settentrionale e dai rilievi montuosi della vicina Isola d'Elba. Per questo motivo le perturbazioni provenienti da ovest vengono spesso deviate e/o attenuate notevolmente; le perturbazioni provenienti dall'Europa settentrionale vengono invece deviate dall'Appennino verso il versante adriatico e verso l'Italia meridionale. Le precipitazioni di maggiore rilievo sono così offerte dai sistemi perturbati, associati spesso a depressioni, che tendono a risalire il Mediterraneo partendo dall'Africa nord-occidentale in direzione nord-est verso le Baleari, la Sardegna e l'Italia centro-settentrionale, oppure da perturbazioni nord-atlantiche con discesa di aria artica marittima dalla depressione d'Islanda verso le isole britanniche e la Francia, ingresso nel Mediterraneo attraverso la Valle del Rodano e attraversamento dell'intera penisola italiana da nord nord-ovest verso sud sud-est. Nella stagione estiva, la prolungata siccità è interrotta localmente da brevi e isolati temporali pomeridiani o serali di origini termo-convettive che si formano nelle aree collinari interne e possono di tanto in tanto raggiungere la pianura, anche se raramente riescono a coinvolgere la fascia costiera. Tuttavia, negli ultimi due decenni, si è verificato un leggero aumento dei temporali estivi al quale si contrappone però una maggiore diminuzione delle precipitazioni invernali, fatto che rende strutturali i fenomeni siccitosi a tal punto da doverli definire di aridità.
  • L'eliofania (durata del soleggiamento), grazie all'assenza di rilievi degni di nota e alla scarsità di precipitazioni, raggiunge valori molto elevati che sono prossimi ai massimi assoluti dell'intero territorio nazionale italiano, con una media annua superiore alle 7 ore di sole al giorno (valore minimo a dicembre con una media di circa 4 ore di radiazione solare giornaliera e valori massimi a giugno e luglio con oltre 11 ore di sole al giorno). Nelle mezze stagioni, contrariamente a quanto accade per le temperature medie, i valori maggiori di eliofania si registrano durante la primavera: ciò è dovuto ad una minore piovosità e ad una più lunga durata del giorno rispetto alla stagione autunnale. Un altro fattore che contribuisce seppure in modo trascurabile all'elevata eliofania è l'assenza di nebbie che, statisticamente, sono presenti all'alba soltanto per 3-4 giorni all'anno e vanno incontro ad una rapida dissoluzione nel corso della mattina.

[modifica] Litorale

Il litorale della Maremma grossetana presenta ampie falcature basse e sabbiose con tratti di vegetazione dunale e retrodunale che precedono la tipica pineta che introduce alla macchia mediterranea alta. Presso i promontori che interrompono i lunghi arenili sabbiosi si ritrova un tipo di costa più alta e frastagliata con prevalenza di scogli ed alcune piccole e suggestive calette sabbiose; la vegetazione risulta di macchia mediterranea bassa. Tra le spiagge più suggestive si segnalano il lungo arenile di Marina di Alberese presso i Monti dell'Uccellina, le spiagge della Giannella e della Feniglia che interessano interamente gli omonimi tomboli che uniscono il promontorio dell'Argentario alla terra ferma, racchiudendo la Laguna di Orbetello. Tra le calette più caratteristiche spicca su tutti Cala Violina, piccola spiaggia presso il promontorio delle Bandite di Scarlino caratterizzata da sabbia bianca finissima che emette dei particolari suoni con i passi, in assenza di altre fonti sonore. Altrettanto suggestive sono le numerose calette del promontorio dell'Argentario e l'isolata Cala di Forno che si apre all'estremità settentrionale dei Monti dell'Uccellina ed è raggiungibile solo a piedi, grazie ad un itinerario nel Parco della Maremma, camminando per circa due ore: la visita è possibile solo nel periodo tra settembre e maggio (negli altri mesi il sentiero viene chiuso per il rischio incendi a causa della grande arsura della stagione estiva). Da segnalare anche le Spiagge Ferrifere, caratterizzate da tratti di spiaggia grigio-scuri e neri, che si estendono all'estremità meridionale della Maremma grossetana. Il loro colore particolare è dovuto alla presenza di metalli ferrosi nel terreno ed è una caratteristica della costa tra il promontorio di Ansedonia e la foce del Chiarone; l'aspetto più accentuato è visibile presso Playa La Torba, ma è presente a tratti anche in altre località. In questo tratto litoraneo si ritrova anche il Lago di Burano, bacino lacustre costiero inserito in un'area rigorosamente protetta che si estende nella zona presso Marina di Capalbio.

[modifica] Centri storici

  • Grosseto, indiscusso capoluogo della Maremma, è situato nella piana del fiume Ombrone ad una decina di chilometri dalla linea di costa e dalla foce del corso d’acqua. La città sorse in epoca medievale come dominio degli Aldobrandeschi e divenne ben presto anche la sede vescovile dell’originaria diocesi di Roselle. Nel frattempo, i Senesi iniziavano a controllare il monopolio del sale che veniva raccolto presso le Saline della Trappola a sud dell’attuale Principina a Mare e, all’inizio del Trecento, riuscirono a prendere il controllo della città. Seguì poi un lungo periodo di decadenza, dovuto anche al dilagare della malaria, che portò a massicce migrazioni verso i paesi più salubri dell’entroterra. A parte un temporaneo dominio degli Aragonesi durante il Quattrocento, la città rimase sotto il dominio di Siena fino a metà Cinquecento quando, a seguito della definitiva caduta della Repubblica senese, l’intero territorio entrò a far parte del Granducato di Toscana. I Medici, oltre a ristrutturare la preesistente cinta muraria, tentarono una prima opera di bonifica del territorio che ebbe però uno scarso successo; fu tuttavia il preludio ai grandi lavori di canalizzazione affidati dai Lorena a Ximenes nel corso del Settecento. Nello stesso periodo venne iniziata anche la riforma fondiaria che venne completata soltanto due secoli più tardi. Dalla seconda metà dell’Ottocento in poi nella città si verificò una graduale ripresa demografica che ha portato alla costruzione di nuovi quartieri al di fuori della cinta muraria.
  • Orbetello, a circa 35 km a sud-est di Grosseto, sorse al centro dell’omonima laguna nel luogo dove esisteva già un abitato in epoca etrusca. In epoca medievale divenne un possesso della famiglia Aldobrandeschi che lo controllarono fino agli inizi del Trecento, quando il centro passò sotto il controllo di Orvieto. A seguito di varie lotte per il controllo della località tra gli Orsini di Pitigliano e gli Orvietani, la cittadina venne conquistata nel Quattrocento dai Senesi che la controllarono fino alla metà del secolo successivo, quando l’intera zona passò sotto lo Stato dei Presidi, del quale Orbetello ne divenne la capitale. La cittadina lagunare entrò a far parte del Granducato di Toscana soltanto agli inizi dell’Ottocento, a seguito della Restaurazione post-napoleonica. Il centro storico è racchiuso da una cinta muraria, costruita in epoca medievale a partire dai preesistenti resti delle antiche Mura Ciclopiche, risalenti probabilmente al V secolo a.C..
  • Porto Ercole è una pittoresca località situata nel comune di Monte Argentario, sulla sponda sud-orientale del promontorio, a poco più di 40 km a sud-est di Grosseto e a circa 7 km a sud-ovest di Orbetello. In epoca medievale il centro fu un possedimento dell’Abbazia delle Tre Fontane di Roma, prima di passare agli Aldobrandeschi in epoca duecentesca. Dopo una breve parentesi sotto gli Orsini di Pitigliano, Porto Ercole entrò a far parte della Repubblica di Siena in epoca quattrocentesca. Nella seconda metà del Cinquecento il paese passò sotto lo Stato dei Presidi diventando il cardine dell’intero sistema difensivo della zona. Agli inizi del Seicento vi morì il Caravaggio per cause ancora da chiarire; anche il luogo della morte rimane avvolto nel mistero, essendo deceduto secondo alcuni al Tombolo della Feniglia, secondo altri nella zona dello Sbarcatello. Anche Porto Ercole, seguendo le sorti dello Stato dei Presidi, entrò a far parte del Granducato di Toscana soltanto nella prima metà dell’Ottocento.

[modifica] Località balneari

  • Follonica si trova lungo la sponda orientale dell’omonimo golfo, all’estremità nord-occidentale della Maremma grossetana. La cittadina si è sviluppata nel corso dell’Ottocento come importante centro siderurgico della zona, satellite della più grande realtà di Piombino. La cittadina è caratterizzata da monumenti di archeologia industriale tra i quali spiccano le vecchie ferriere dove in estate si tengono rassegne culturali e musicali all’aperto. Nel centro di Follonica merita una visita la caratteristica Chiesa di San Leopoldo, costruita nella seconda metà dell’Ottocento con materiali quali la ghisa, il legno e la pietra che sintetizzano il passato industriale della cittadina. La Pinacoteca Comunale custodisce una collezione di dipinti dei Macchiaioli assieme ad alcune opere del celebre Amedeo Modigliani e di altri artisti di epoca moderna e contemporanea; il Museo del Ferro e della Ghisa presso la vecchia fabbrica siderurgica illustra la storia del ferro e delle varie tecniche di lavorazione dagli Etruschi fino ai secoli scorsi.
  • Marina di Grosseto si presenta come un moderno centro balneare dotato di un porto turistico di recentemente realizzazione, che si è sviluppato attorno al settecentesco Forte di San Rocco, complesso edificato dai Lorena verso la fine del Settecento durante le opere di bonifica della zona. La località balneare è dotata di attrezzati stabilimenti balneari in funzione durante i mesi estivi e di tratti di spiaggia libera; a nord dell’abitato la selvaggia Spiaggia delle Marze si estende fino alle porte di Castiglione della Pescaia.
  • Principina a Mare è una moderna località di villeggiatura nel comune di Grosseto, situata pochi chilometri a sud di Marina di Grosseto. A sud dell’abitato la spiaggia inizia a divenire selvaggia, introducendo all’area palustre della Trappola che precede la foce del fiume Ombrone.
  • Talamone, località del comune di Orbetello rispetto a cui si trova una decina di chilometri a nord-ovest, sorge su un promontorio all’estremità meridionale dei Monti dell’Uccellina che domina da nord il suggestivo golfo. Il luogo, già abitato dagli Etruschi come dimostrano alcuni ritrovamenti nella vicina località di Talamonaccio, divenne teatro di una sanguinosa battaglia tra Romani e Galli alla metà del III secolo a.C.. Nella zona è stato rinvenuto, tra l’altro, il frontone di un tempio dal valore inestimabile, attualmente conservato e visitabile presso un museo di Orbetello e noto come Frontone di Talamone. Dopo la decadenza causata dalle invasioni barbariche, Talamone risorse in epoca medievale divenendo nel corso del Duecento un’importante possesso degli Aldobrandeschi per il controllo e la protezione del porto. Nel Trecento passò sotto il controllo di Siena, divenendo l’unico punto di sbocco al mare dell’intera repubblica senese; intorno alla metà del Cinquecento quando il centro passò sotto lo Stato dei Presidi e vi rimase fino alla prima metà dell’Ottocento, quando entrò a far parte del Granducato di Toscana. Talamone fu anche il teatro dello sbarco effettuato da Garibaldi per il rifornimento di armi e truppe durante la spedizione dei Mille. Nella seconda guerra mondiale il centro subì gravi distruzioni durante la ritirata tedesca. Il paese è dominato dall’imponente rocca medievale, unico monumento del passato ben conservato, affiancato da quattro torri angolari delle quali una risulta più alta e possente. A Talamone sono degni di nota anche l’Acquario della Laguna e il Museo della Pesca e delle Tradizioni Lagunari.
  • Albinia è una moderna località del comune di Orbetello, rispetto a cui si trova pochi chilometri più a nord, in corrispondenza della foce del fiume Albegna. Nel paese merita una visita il Museo della Cultura Contadina che custodisce vari oggetti e fotografie a ricordo della vita contadina dagli inizi del Novecento agli anni della Riforma Fondiaria. Tra le opere d’arte sono conservati numerosi dipinti di Paride Pascucci, pittore mancianese di fine Ottocento, raffiguranti scene di vita agreste. Nel museo sono presenti inoltre testimonianze del lavoro svolto dai consorzi di bonifica per l’attuazione della Riforma Fondiaria e per la realizzazione dell’acquedotto. All’esterno sono visibili alcune macchine agricole d’epoca. Fuori dall’abitato, in prossimità della foce dell’Albegna, si trova l’imponente Forte delle Saline,complesso di origini quattrocentesche che nei secoli successivi ha subito alcune distruzioni e numerosi lavori di ristrutturazione ed ampliamento.
  • Porto Santo Stefano è una pittoresca località balneare situata nel comune di Monte Argentario, sulla sponda occidentale del promontorio. A causa della maggiore esposizione alle incursioni piratesche, il centro rivestì scarsa importanza durante il dominio degli Aldobrandeschi e dei Senesi ma, con il suo ingresso nello Stato dei Presidi verso la metà del Cinquecento, la località divenne il centro di maggiore importanza dell’Argentario. Proprio in quest’epoca iniziarono i lavori di costruzione della Fortezza Spagnola, possente struttura difensiva attualmente sede della Mostra Permanente “Memorie Sommerse”. Come tutti gli altri centri della zona, Porto Santo Stefano entrò a far parte del Granducato di Toscana soltanto nella prima metà dell’Ottocento.
  • Ansedonia è una rinomata località turistica di elite situata sull’omonimo promontorio a sud-est di Orbetello, nelle vicinanze delle rovine dell’antica città di Cosa. Tra le varie ville lussuose di epoca moderna che caratterizzano la località, si ritrovano alcune tracce di storia in alcuni monumenti isolati. Tra questi sono da ricordare la Torre di San Pancrazio e la Torre di San Biagio, di origini medievali, presso la quale si trova la Cappella di San Biagio costruita in epoca tardo-medievale su un antico mausoleo romano. La Tagliata Etrusca è un canale aperto che ha inizio lungo la costa a sud-est del promontorio; venne ideato in epoca etrusco-romana per evitare l’insabbiamento dell’antico porto creando un sistema di contro-correnti provenienti dal mare e dal canale emissario del non lontano Lago di Burano. Questa notevole opera ingegneristica era completata dallo Spacco della Regina, una grande spaccatura del promontorio soprastante che si sviluppa lungo alcuni cunicoli scavati artificialmente. Nella zona è degna di nota anche la cinquecentesca Torre della Tagliata, edificio che venne trasformato in abitazione nei secoli successivi dove vi dimorò anche il musicista Giacomo Puccini negli anni in cui compose la celebre Turandot.

[modifica] Fattorie, Ville e Torri

  • La Fattoria Acquisti si trova all’estremità settentrionale del comune di Grosseto, pochi chilometri a ovest del moderno abitato di Braccagni. La tenuta è così denominata perché molti dei suoi terreni divennero coltivabili a seguito delle grandi opere di bonifica idraulica iniziate nel Settecento; gran parte delle terre strappate all’antica palude si trovano oltre il Molino degli Acquisti. All’interno della tenuta della fattoria si trova la Cappella di Sant’Uberto, edificato nella prima metà del Novecento seguendo in parte il modello delle cappelle rurali dei secoli precedenti. Nell’aia della fattoria e lungo una vicina strada poderale sono venuti alla luce alcuni cippi che potrebbero appartenere ad antiche tombe.
  • La Villa Granducale di Alberese si trova all’estremità meridionale del comune di Grosseto, su una modesta altura dei Monti dell’Uccellina che domina l’omonimo abitato. Il complesso venne edificato nel corso del Quattrocento ed era originariamente la sede dell’Ordine dei Cavalieri di Gerusalemme; nel tardo Cinquecento venne costruita accanto al palazzo la Cappella di Sant’Antonio Abate. Nelle epoche successive il complesso divenne dimora granducale e, nel corso del Settecento, subì profondi lavori di restauro che trasformarono l’antico palazzo in villa-fattoria, inglobando la chiesa nelle mura del complesso: l’aspetto attuale è dovuto a questa ristrutturazione operata dai Lorena. La Villa Granducale si presenta come un maestoso complesso dalle linee eleganti a tre piani, con due terrazze laterali di diversa grandezza, poste lateralemente al primo piano; la Chiesa di Sant’Antonio Abate risulta incorporata tra la villa granducale ed altri edifici che si dispongono ad L rispetto all’edificio religioso; sul retro della chiesa si innalza la torre campanaria che mantiene la medesima semplicità dell’edificio religioso La chiesa viene aperta al pubblico solo la mattina della domenica delle Palme per la benedizione degli ulivi che precede la processione diretta alla vicina chiesa parrocchiale in stile neoromanico di epoca novecentesca.
  • La Tenuta di Collecchio è una storica fattoria padronale ubicata nell’area pianeggiante del comune di Magliano in Toscana a ridosso dei Monti dell’Uccellina. Sorta in epoca medievale come possesso degli Aldobrandeschi, nel corso del Trecento passò alla famiglia Marsili di Siena assieme ad altri possedimenti della zona e, nelle epoche successive, ha subito varie modifiche, tanto da far apparire il palazzo padronale prevalentemente in stile tardo-cinquecentesco. L’antico casone era inizialmente abitato dai pastori durante la stagione invernale quando venivano fatti pascolare gli animali nei boschi circostanti; successivamente, i Marsili vi trasferirono le abitazioni padronali una volta abbandonate le vicine torri di loro proprietà. Agli inizi del Novecento l’intera tenuta passò in eredità alla famiglia Vivarelli Colonna di Pistoia che la possiedono tuttora.
  • La Torre della Bella Marsilia si erge su un’altura dei Monti dell’Uccellina che guarda verso le campagne di Collecchio, all’interno del territorio comunale di Magliano in Toscana. La torre, edificata in epoca medievale dalla famiglia Aldobrandeschi, passò nel corso del Trecento alla famiglia senese dei Marsili assieme ad altre proprietà della zona: tutte queste proprietà vennero mantenute dai Marsili fino agli inizi del Novecento quando vennero ereditate dai Vivarelli Colonna di Pistoia. La torre è così denominata per il legame con la leggenda secondo la quale Margherita, figlia di Nanni Marsili soprannominata la “Bella Marsilia”, venne rapita in questo luogo dai pirati verso la metà del Cinquecento per volere del sultano Solimano il Magnifico di cui divenne la favorita.

[modifica] Abbazie e Monasteri

  • L’Abbazia di San Pancrazio al Fango si trova a cavallo tra i comuni di Grosseto e Castiglione della Pescaia, nel cuore della Riserva Naturale della Diaccia Botrona, non lontano dalla rinomata Tenuta della Badiola. La chiesa, che si presenta sotto forma di ruderi, venne edificata in epoca medievale su una lieve altura che sovrasta l’area palustre circostante, un tempo occupata dal Lago Prile, nei pressi di una costruzione di epoca romana.
  • L’Abbazia di San Rabano si trova all’estremità meridionale del comune di Grosseto, nel cuore del Parco Regionale della Maremma, lungo il crinale dei Monti dell’Uccellina. Il complesso religioso sorse in epoca medievale come monastero benedettino, attorno al quale i monaci cercarono di rendere produttivi gli aspri terreni circostanti. Agli inizi del Trecento i Benedettini lasciarono l’abbazia all’Ordine dei Cavalieri di Gerusalemme che poi abbandonarono definitivamente il complesso nel Cinquecento, a seguito della costruzione della nuova chiesa presso la Villa di Alberese. Attualmente il complesso si presenta sotto forma di imponenti ruderi, con il campanile romanico in buono stato di conservazione e l’abbazia privi della copertura sommitale. Nei pressi dell’abbazia sorge la Torre dell’Uccellina, fortificazione di origini trecentesche innalzata a guardia dell’attiguo complesso religioso.
  • Il Monastero di Sant’Angelo si trova su una collina dell’entroterra di Orbetello e si presenta sotto forma di ruderi. L’edificio religioso sorse come monastero benedettino in epoca medievale, durante la quale doveva rivestire una grande importanza nella zona.
  • Il Convento dei Passionisti si trova in posizione dominante e isolata sulla sponda settentrionale del Monte Argentario, lungo la strada che conduce alla vetta di Monte Telegrafo. Il complesso religioso, denominato anche Convento della Presentazione al Tempio, venne edificato in epoca settecentesca e fu la sede dei Passionisti, ordine monastico fondato in quegli anni da San Paolo della Croce che si ritirò qua come eremita. All’interno della chiesa è conservata la venerata Madonna di Monte Argentario.
  • Il Noviziato di San Giuseppe si trova isolato sul Monte Argentario poco oltre il Convento dei Passionisti, proseguendo lungo la strada che sale verso la vetta del promontorio. Il complesso, che include il monastero e la chiesa, venne edificato nel corso del Settecento per ospitare i Passionisti che avevano la loro sede principale nel vicino convento situato poco più a valle. All’interno dell’edificio religioso è custodito un dipinto raffigurante la Madonna Addolorata.

[modifica] Aree archeologiche

  • Cosa si trova nel comune di Orbetello, su un poggio del promontorio di Ansedonia. Fondata dai Romani nel III secolo a.C., la città divenne di fondamentale importanza fino a diventare la capitale politica e amministrativa dell’intero territorio. Con la caduta dell’impero romano e l’inizio delle invasioni barbariche, il luogo iniziò un lento ed inesorabile declino divenendo prima un punto di riferimento per i Saraceni e successivamente un rifugio di briganti: tutto questo portò i Senesi a demolirla nella prima metà del Trecento. La città è circondata da una cinta muraria poligonale che era rafforzata da numerose torri e da alcuni contrafforti: l’accesso alla città era possibile grazie ad alcune porte delle quali la meglio conservata è Porta Romana. Nella parte alta è visibile il Capitolium, tempio a tre celle affiancato da altri due templi laterali risalenti probabilmente al II secolo a.C. Dal Capitolium ha inizio una strada che raggiunge la zona del foro dove si riconoscono vari edifici tra i quali la basilica, le terme e altri due templi.

[modifica] Fonti bibliografiche

  • AA.VV., La storia naturale della Toscana meridionale a cura di Folco Giusti, Amilcare Pizzi Editore, Milano 1993;
  • ALDO MAZZOLAI, Guida della Maremma. Percorsi tra arte e natura, Le Lettere, Firenze 1997;
  • AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE DI GROSSETO, Torri e Castelli della provincia di Grosseto a cura di Giuseppe Guerrini, Nuova Immagine Editrice, Siena 1999;
  • REGIONE TOSCANA, I luoghi della fede. Itinerari nella Toscana del Giubileo a cura di Valentino Baldacci, edizioni Mondadori, Firenze 2000;
  • ASSOCIAZIONE ARCHEOLOGICA MAREMMANA, Grosseto dentro e fuori porta. L'emozione e il pensiero. A cura di Marcella Parisi, edizioni C&P Adver Effigi, Siena 2001;
  • CARLO CITTER, Guida agli edifici sacri della Maremma, Nuova Immagine Editrice, Siena 2002.
   
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