Giuliano Pajetta
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Giuliano Pajetta (Torino 1 ottobre 1915 - Livorno 15 agosto 1988) è stato un uomo politico italiano.
Così come il fratello Giancarlo entrò in contatto giovanissimo con gli ambienti antifascisti e nel 1931, per evitare l'arresto, fu costretto ad espatriare. Ripara in Francia, poi a Mosca, successivamente in Ucraina ed infine in Crimea. Torna in Francia nel 1934 e gli viene affidata la direzione dei gruppi giovanili comunisti fra gli emigrati italiani; partecipa alla Guerra civile spagnola e Luigi Longo lo nomina nel 1936 suo aiutante.
Iscrittosi al Partito Comunista Italiano, prese parte alla Resistenza partigiana col nome di Giorgio Camen e venne arrestato dalle SS che lo rinchiusero nel campo di concentramento di Mauthausen (al termine della Seconda guerra mondiale scriverà un libro autobiografico su questa esperienza); riuscì a fuggire in tempo per poter partecipare alla liberazione del 25 aprile 1945.
Nel dopoguerra fu un importante dirigente del PCI: venne eletto deputato all'Assemblea Costituente e poi, dal 1948 al 1972, fu membro di uno dei due rami del Parlamento. Responsabile della Sezione esteri del Comitato centrale del suo partito dal 1958 al 1966, poi dell'Ufficio fabbriche, Giuliano Pajetta ha diretto dal 1972 al 1981 l'Ufficio emigrazione del suo partito ed ha scritto numerosi libri di memorie.