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Campo di concentramento di Mauthausen-Gusen - Wikipedia

Campo di concentramento di Mauthausen-Gusen

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Mauthausen (dall'estate 1940, Mauthausen-Gusen) fu un gruppo di 49 campi di concentramento nazisti situati nei pressi della piccola cittadina di Mauthausen nell'Alta Austria, a circa 20 chilometri ad est di Linz.


Carri dell'11. Divisione Corazzata USA entrano nel campo di concentramento di Mauthausen
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Carri dell'11. Divisione Corazzata USA entrano nel campo di concentramento di Mauthausen

Indice

[modifica] Storia

Il campo venne aperto l'8 agosto 1938, e fu sotto il comando di Franz Ziereis fino alla liberazione, avvenuta il 5 maggio 1945, da parte del 41. Squadrone di ricognizione dell'11. Divisione corazzata USA.

Come altri campi di concentramento, Mauthausen venne utilizzato come campo di sterminio mediante il lavoro degli intellettuali, persone e membri delle più alte classi sociali dei paesi che la Germania nazista occupò durante la Seconda guerra mondiale. Fino all'inizio del 1940 la maggior parte degli internati erano rappresentati da socialisti, omosessuali e rom tedeschi; però a partire da quella data iniziarono ad essere trasferiti a Mauthausen-Gusen anche un gran numero di polacchi, essenzialmente artisti, scienziati, scout, insegnati e professori universitari.

Alla fine del 1941 fu invece la volta dei prigionieri di guerra sovietici: il primo gruppo venne immediatamente gassato nelle camere a gas appena installate, dato che, precedentemente i prigionieri venivano trasferiti al Castello di Hartheim, dove le camere a gas avevano operato fin dal 1940.

Nel 1944 giunsero un gran numero di ebrei ungheresi e olandesi, molti dei quali morirono ben presto a causa del duro lavoro e delle pessime condizioni di vita, oppure ancora perché costretti a gettarsi dai dirupi delle cave di Mauthausen (soprannominati il Muro dei paracadutisti dalle guardie delle SS). Durante gli ultimi mesi della guerra, più di 20.000 prigionieri provenienti dagli altri campi di concentramento evacuati vennero trasferiti nel complesso di Mauthausen. Inoltre prima della liberazione anche un largo gruppo di Repubblicani spagnoli vennero trasferiti da altri sotto-campi.

Scheda del prigioniero politico polacco, num. 382 Jerzy Kaźmirkiewicz
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Scheda del prigioniero politico polacco, num. 382 Jerzy Kaźmirkiewicz

In totale si stima che il numero di prigionieri che transitarono in tutti i sotto-campi sia stato di 335.000; molti dei quali vennero impegnati nel lavoro alle cave di pietra. Tali cave divennero tristemente famose come gli "scalini della morte": i prigionieri infatti dovevano trasportare grossi blocchi di pietra - molto spesso pesanti fino a 50 chilogrammi - lungo i 186 scalini della cava, uno dietro l'altro. Come risultato, molto spesso prigionieri esausti collassavano di fronte ad altri prigionieri che formavano la linea, travolgendone decine di altri in un terribile effetto domino.

Talvolta tale brutalità era ulteriormente aggravata: infatti, alcune volte, le guardie SS costringevano i prigionieri - esausti per ore e ore di duro lavoro e arsi dalla seta e dalla fame - a salire le scale con i blocchi; una volta in cima, alcuni prigionieri venivano allineati lungo il bordo del precipizio conosciuto come il "Muro dei paracadutisti", e venivano costretti a scegliere se ricevere un colpo di pistola o a gettare di sotto il prigioniero che gli stava vicino. In totale, più di 122.000 internati trovarono la morte, sebbene gli archivi dell'amministrazione del campo calcolassero in "solo" 71.000 il numero delle vittime. Ad aggravare il tutto, oltre al duro lavoro le condizioni di vita al campo erano pessime, la quasi totalità dei prigionieri erano mal nutrita e i decessi a causa delle inesistenti cure mediche di base, all'ordine del giorno.

Nel settembre del 1944 venne aperto anche un campo femminile, con il primo trasporto di donne provenienti da Auschwitz; altri trasporti, con donne e bambini, giunsero a Mauthausen dagli altri campi di Ravensbrück, Bergen Belsen, Gross Rosen, e Buchenwald. Oltre al trasporto delle prigioniere, giunsero a Mauthausen anche diverse guardie donne, delle quali almeno venti servirono nel campo centrale, e altre sessanta nell'intero complesso, e in particolar modo nei sottocampi di Hirtenberg, Lenzing (il più grande sottocampo in Austria), e St. Lambrecht. Il comandante del reparto femminile di Mauthausen fu inizialmente Margarete Freinberger, sostituita poi da Jane Bernigau.

Di tutte le guardie donne che servirono a Mauthausen, la maggior parte di loro venne recrutata tra il settembre e il novembre 1944 dalle città e dai villaggi austriaci: una di esse proveniva da Schwertberg, un piccolo villaggio distante pochi chilometri dal campo di concentramento di Mauthausen, Edda Scheer, che lavorava in una fabbrica a Hirtenberg, venne reclutata forzatamente nel settembre 1944 e inviata a Ravensbrück per seguire l'addestramento come Aufseherin. Poco dopo venne inviata al sottocampo di Hirtenberg presso Vienna; ma dopo l'evavuazione delle SS nell'aprile del 1945, Edda venne destinata a Mauthausen. Dopo la guerra dichiarò, circa il campo di Mauthausen: "Di tanto in tanto (noi) traportavamo un prigioniero al forno crematorio perché un morto è sempre un morto.". Non venne mai punita per i suoi crimini.
Secondo alcune fonti anche Hildegard Lachert servì a Mauthausen.

Diversi sottocampi di Mauthausen includevavano oltre a cave e miniere, anche fabbriche di munizioni e d'armi oltre che di assemblaggio dei caccia Me 262. Tutti i prigionieri venivano costretti a lavorare anche per 12 ore consecutivie, fino al totale sfinimento, i sopravissuti, per mantenere la segretezza del loro lavoro, venivano trasferiti in altri campi di concentramento, oppure uccisi mediante iniezioni letali e cremati nei forni crematori.

[modifica] Metodologie di sterminio

Prigionieri del sottocampo di Ebensee, poco dopo la liberazione da parte delle forze americane.
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Prigionieri del sottocampo di Ebensee, poco dopo la liberazione da parte delle forze americane.

I metodi di sterminio includevano:

  • il lavoro coattivo nelle cave di pietra
  • le camere a gas
  • le camere a gas mobili, mediante un camion con il tubo di scappamento rivolto all'interno del vano posteriore del veicolo che transitava lungo il tragitto tra Mauthausen e Gusen
  • docce gelate, circa 3.000 internati morirono di ipotermia dopo che furono costretti a rimanere sotto le docce gelate per diverse ore
  • fucilazioni di massa
  • esperimenti medici
  • dissanguamento, diverse centinaia di prigionieri morirono dissanguati e i loro corpi vennero inviati sul Fronte Orientale
  • impiccagioni
  • inedia, ogni settimana più di 2.000 prigionieri morivano di fame

Inoltre le razioni di cibo vennero limitate nel periodo tra il 1940 e il 1942, con gli internati che raggiunsero il peso medio di 42 kilogrammi. I trattamenti medici erano inoltre vicini all'inesistenza a causa della politica ufficiale tedesca.

[modifica] Vittime

I cadaveri dei prigionieri morti vennero traportati dai civili tedeschi al campo di Gusen.
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I cadaveri dei prigionieri morti vennero traportati dai civili tedeschi al campo di Gusen.

In totale più di 122.000 persone trovarono la morte, durante la guerra a Mauthausen-Gusen e nei vari sotto-campi del complesso. Prima della fuga, il 4 maggio 1945, le SS tentarono di distruggere le prove dei crimini da loro commessi, e appossimativamente solo 40.000 vittime vennero identificate.

[modifica] Famosi prigionieri internati a Mauthausen-Gusen

[modifica] Lista dei sottocampi

  • Aflenz,
  • Amstetten,
  • Attnang-Puchheim,
  • Bachmaning,
  • Bretstein,
  • Dippoldsau,
  • Ebelsberg,
  • Ebensee,
  • Eisenerz,
  • Enns,
  • Floridsdorf,
  • Graz,
  • Grein,
  • Groß Raming,
  • Gunskirchen,
  • Gusen,
  • Haidfeld,
  • Hinterbruch,
  • Hirtenberg,
  • Hollenstein,
  • Jedlsee,
  • Klagenfurt,
  • Lambach,
  • Leibnitz,
  • Lenzing,
  • Lind,
  • Linz,
  • Loibl-Pass,
  • Lungitz, ove venne fondato, nell'estate 1943 il campo Gusen III. Già in prima della creazione del campo squadre di lavoro composte da internati provenienti Gusen erano state impiegate nella locale manifattura di mattoni che però cessò la produzione nel 1943. Da allora Gusen III venne utilizzato come sito per lo stoccaggio di componenti aereonautiche che venivano assemblate nelle vicine gallerie sotterranee di Gusen II, come stazione ferroviaria di smistamento degli aereoplani prodotti e, dal febbraio 1945, come panetteria centrale per il complesso Mauthausen-Gusen.[1]
  • Marialanzendorf,
  • Melk,
  • Mistelbach,
  • Moosbierbaum,
  • Passau,
  • Peggau,
  • Rheydt,
  • Ried,
  • Schloss MittersillSchloß Mittersill,
  • Schönbrunn,
  • Schwechat,
  • Steyr,
  • St. Aegid,
  • St. Georgen,
  • St. Lambrecht,
  • St. Valentin,
  • Ternberg,
  • Vöcklabrück,
  • Wagram,
  • Wels,
  • Weyer,
  • Wien,
  • Wiener Neudorf,
  • Wiener Neustadt,
  • Wien-Haidfeld

[modifica] Comandanti del campo

  • SS-Hauptsturmführer Albert Sauer
  • SS-Standartenführer Franz Ziereis

[modifica] Note

  1. (EN) KZ Gusen Memorial Committee (2006). KZ Gusen III Concentration Camp at Lungitz dal sito web «KZ Mauthausen-Gusen Info-Pages». Riportato il 7 dicembre 2006.

[modifica] Voci correlate

[modifica] Altri progetti

[modifica] Collegamenti esterni


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