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Campo di concentramento di Theresienstadt - Wikipedia

Campo di concentramento di Theresienstadt

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Il campo di contentramento di Theresienstadt (noto anche come ghetto di Theresienstadt), venne fondato presso la città fortezza di Terezín (in tedesco, appunto, Theresienstadt) che attualmente fa parte della Repubblica Ceca, e venne utilizzato dalla Gestapo tedesca durante la Seconda guerra mondiale.

Indice

[modifica] Storia

Terezín è una piccola città che si trova nell'attuale Repubblica Ceca in cui, tra il 1780 e il 1790, venne costruita una fortezza utilizzata nel XIX secolo come prigione per detenuti politici e militari, e nella prima guerra mondiale come carcere di guerra.

Il 10 giugno 1940 la Gestapo prese il controllo di Terezín e trasformò in prigione la kleine Festung (piccola fortezza) e, dal 24 novembre 1941, l'intera cittadina (grosse Festung, grande fortezza) venne destinata a ghetto dopo essere stata cinta da un muro. La funzione pricipale del campo era quella di collettore per le operazioni di sterminio degli ebrei. Propagandisticamente venne presentato come il modello nazista di insediamento per ebrei, ma nella realtà era un campo di concentramento. Theresienstadt, inoltre, servì da campo di transito per gli ebrei diretti ad Auschwitz e ad altri campi di sterminio.

Il campo venne fondato da uno dei capi delle SS, Reinhard Heydrich e divenne presto il punto di arrivo per un grande numero di ebrei provenienti da tutta la Cecoslovacchia occupata dai tedeschi. I settemila abitanti non-ebrei che vivevano a Terezín vennero espulsi dalla città nell'estate del 1942, rendendo il campo una comunità esclusivamente ebraica e separata.

Il 3 maggio 1945 il controllo del campo venne trasferito dalla Germania alla Croce Rossa e cinque giorni dopo Terezín venne definitivamente liberato dalle truppe sovietiche avanzanti.

[modifica] Prigionieri

L'ingresso del campo, con la scritta tristemente famosa Arbeit macht frei
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L'ingresso del campo, con la scritta tristemente famosa Arbeit macht frei

Il campo di Theresienstadt venne orginariamente concepito per l'imprigionamento di ebrei privilegiati provenienti dalla Germania, dalla Cecoslovacchia e dall'Austria. La città di Terezín era già conosciuta per i numerosi artisti che vi risiedevano e per la ricca vita culturale e, dopo lo scoppio della guerra, molti importanti artisti, diplomatici, letterati e giuristi provenienti dalla Germania, dall'Austria e dalla Cecoslovacchia vi vennero deportati, trovandovi, nella maggior parte dei casi, la morte.

La comunità ebraica di Theresienstadt si assicurò che tutti i bambini deporatati potessero continuare il loro percorso educativo. Quotidianamente si tenevano lezioni ed attività sportive; inoltre la comunità riuscì a pubblicare una rivista illustrata, Vedem, che trattava di poesia, dialoghi e recensioni letterarie ed era completamente prodotto da ragazzi di un'età compresa tra i dodici ed i quindici anni. Alla conclusione del conflitto degli oltre 15.000 giovani lettori solo 1.100 erano ancora in vita, ma altre stime riducono ulteriormente il numero a 150.

L'insegnante d'arte Friedl Dicker-Brandeis creò una classe di disegno per bambini nel getto: il risultato di questa attività furono oltre quattromila disegni che Dicker-Brandeis nascose in due valigie prima di essere deportato ad Auschwitz. Questa collezione riuscì a scampare alle ispezioni naziste e venne riscoperta al termine del conflitto, dopo oltre dieci anni. Molti di questi disegni possono oggi essere ammiranti al Museo ebraico di Praga dove la sezione archivio dell'Olocausto è responsabile dell'amministrazione della collezione di Terezín.

Le condizioni di Theresienstadt erano molto difficili: in una zona precedentemente abitata da 7.000 cechi si trovarono a convivree oltre 50.000 ebrei. Il cibo era scarso e nel 1942 morirono almeno 16.000 persone, inclusa Esther Adolphine (una sorella di Sigmund Freud che morì il 29 settembre 1942; Friedrich Münzer (un noto studioso di storia classica tedesco) che morì il 20 ottobre 1942 e due fratelli della nonna del politico americano John Kerry.

Circa 500 ebrei provenienti dalla Danimarca vennero inviati a Theresienstadt nel corso del 1943 e rappresentavano coloro che non erano fuggiti verso la Svezia al momento dell'invasione tedesca. Il loro arrivo ebbe una significativa importanza perché le autorità danesi insistettero presso il governo tedesco affinché la Croce Rossa avesse la possibilità di visitare il ghetto. Questo rappresentò una rara eccezione in quanto molti dei governi europei dell'epoca, impauriti da eventuali reazioni tedesche, non insistettero minimamente sulla sorte e sul rispetto dei propri cittadini di origine ebraica.

[modifica] Utilizzo propagandistico del campo

Una cella del campo
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Una cella del campo

Il 23 giugno 1944, in seguito alle proteste del governo danese che dall'ottobre 1943 chiede notizie sul destino degli ebrei catturati a Copenaghen, Adolf Eichmann accorda una visita al campo ai rappresentanti della Croce Rossa internazionale al fine di dissipare le voci relative ai campi di sterminio. Per eliminare l'idea di sovrappopolazione del campo molti ebrei vennero ulteriormente deportati verso un tragico destino ad Auschwitz. L'amministrazione del campo si occupò inoltre di costruire falsi negozi e locali al fine di dimostrare la situazione di benessere degli ebrei di Theresienstadt. I danesi che la Croce Rossa visitò erano stati temporaneamente spostati in camere riverniciate di fresco e non più di tre per camera. Gli ospiti poterono apprezzare l'esecuzione dell'opera musicale Brundibar (scritta dal deportato Hans Krása) eseguita dai bambini del campo.

La mistificazione operata nei confronti della Croce Rossa fu così riuscita che i tedeschi girarono un film di propaganda a Theresienstadt le cui riprese iniziariono il 26 febbraio 1944. Diretto da Kurt Gerron (un regista, cabarettista e attore apparso con Marlene Dietrich nel film L'angelo azzurro), esso era destinato a mostrare il benessere degli ebrei sotto la "benevolente" protezione del Terzo Reich. Dopo le riprese la maggior parte del cast, e lo stesso regista, vennero deportati ad Auschwitz dove Gerron e sua moglie vennero uccisi nelle camere a gas il 28 ottobre 1944. Il film completo non venne mai proiettato ma alcuni spezzoni vennero utilizzati dalla propaganda tedesca ed oggi ne rimangono solo alcuni frammenti.

Comunemente intitolato Il Führer dona un villaggio agli ebrei, il nome corretto del film è: Theresienstadt. Ein Dokumentarfilm aus dem jüdischen Siedlungsgebiet (in italiano: Terezin: Un documentario sul reinsediamento degli ebrei).

[modifica] Statistiche

Vennero deportati a Theresienstadt circa 144.000 ebrei, dei quali un quarto (33.000) morì nel campo principalmente a causa delle pessime condizioni (fame, stress, e malattie, principalmente di tifo esantematico verso la fine della guerra). Circa 88.000 venero deportati successivamente ad Auschwitz e presso altri campi di sterminio. Quando la guerra finì solo 17.247 erano sopravvissuti.

[modifica] Kleine festung - piccola fortezza

La piccola fortezza (in ceco: Malá pevnost, in tedesco: Kleine festung) faceva parte del complesso di fortificazioni sulla riva sinistra del fiume Ohře e venne utilizzata dalla Gestapo, a partire dal 1940, come prigione (la più grande dell'intero protettorato di Boemia e di Moravia). Essa era separata e non in relazione con il ghetto ebraico che si trovava nella fortezza principale sulla riva destra del fiume. Circa 90.000 delle persone vi transitarono per essere poi normalmente smistate verso i diversi campi di concentramento. 2.600, però, vi vennero giustiziati, affamati o vi morirono per malattia.

[modifica] Altri progetti

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