Maiori
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Maiori | |||
---|---|---|---|
Stato: | Italia | ||
Regione: | Campania | ||
Provincia: | Salerno | ||
Coordinate: |
|
||
Altitudine: | 5 m s.l.m. | ||
Superficie: | 16 km² | ||
Abitanti: |
|
||
Densità: | 359 ab./km² | ||
Frazioni: | S. Pietro, S. Maria delle Grazie, Ponteprimario, Vecite, Erchie | ||
Comuni contigui: | Cava de' Tirreni, Cetara, Minori, Ravello, Tramonti, Vietri sul Mare | ||
CAP: | 84010 | ||
Pref. tel: | 089 | ||
Codice ISTAT: | 065066 | ||
Codice catasto: | E839 | ||
Nome abitanti: | maioresi | ||
Santo patrono: | Santa Maria a Mare | ||
Giorno festivo: | 15 agosto | ||
Sito istituzionale |
Maiori è un comune di 5.745 abitanti della provincia di Salerno.
È un piccolo e caratteristico centro situato sulla Costiera Amalfitana, all'imbocco della valle di Tramonti. È prettamente luogo turistico e può contare su una vista mirabile e sulla spiaggia più lunga di questo tratto di costa della penisola amalfitana.
Le origini della città risalgono al periodo degli etruschi.
Nel '900 è stato luogo prescelto come location da parte di Roberto Rossellini che in questa località girò film come Paisà, nel 1946, "Il Miracolo", il secondo episodio della pellicola "L'Amore", nel 1948, "La macchina ammazzacattivi" nel 1952 e "Il Viaggio in Italia", nel 1953.
Maiori ha molti monumenti che vale la pena di vedere; tra essi il Palazzo Mezzacapo, la Collegiata di S.Maria a Mare, il Castello di S.Nicola de Thoro-Plano, il Complesso monastico di S.Maria Olearia.
Di rilievo, sotto l'aspetto culturale, è la bottega dell'artista Claudio Papa.
La festa patronale di S.Maria a Mare coincide con il giorno di Ferragosto.
Altri interessanti eventi/feste/sagre:
- Il Gran Carnevale Maiorese a febbraio/marzo
- Il Rossellini Film Festival.
- La festa della Madonna Avvocata
(con doppio pellegrinaggio al Santuario il giorno di Pentecoste e nel giorno successivo) - La sagra della melanzana (in frazione Vecite)
[modifica] Storia
Ad oggi non si sa chi erano i veri fondatori di Maiori. Esistono le presupposizioni più varie. Ci sono teorie che attribuiscono la fondazione della cittadina dai greci agli etruschi, dai picentini ai romani o al principe dei longobardi Sicardo.
Il nome originario di Maiori era Reghinna Maior per distinguerlo dalla cittadina vicina Reghinna Minor.
Veramente tutte le cittadine della costa vennero formate dai conquistatori che si susseguivano, come p.e. gli etruschi e romani. Nel periodo della caduta l'Impero Romano d'Occidente seguirono altri insediamenti. Tra l'830 e l'840 i luoghi della costa erano poi riuniti in una confederazione degli stati Amalfitani. Fecero parte della Repubblica Marinaia di Amalfi le città tra Lettere e Tramonti e tra Cetara e Positano come anche Capri. I loro abitanti, in maniera collettiva, vennero chiamati Amalfitani. Ogni città in quel periodo mantenenne il proprio nome la propria autonomia amministrativa, ebbe però un ruolo specifico in quell'unione.
Nel 1343 una mareggiata distrusse una gran parte del litorale di tutta la Costiera. Essa, tra l'altro, viene anche menzionata in una lettera di Francesco Petrarca al Cardinale Giovanni Colonna.
Eventi:
- 973 - Il Convento di Santa Maria de Olearia viene fondato da monaci benedettini nella località Capo d'Orso
- 1204 - Ritrovamento della statua di S.Maria a Mare sulla spiaggia di Maiori
- 1343 - Maremoto
- 1348 - La peste
- 1405 - Costruzione della chiesa di S.Francesco
- sec. XVI - Prime cartiere
- 1502 - Prime ostilità con Spagnoli e Francesi
- 1520 - Nasce per volontà testamentaria del medico Luca Staibano la chiesa delle Clarisse
- 1528 - Sanguinosa battaglia tra Angoini e Spagnoli
- 1662 - Maiori viene nominata Città Regia da Filippo IV
- 1735 - Alluvione
- 1773 - Alluvione
- 1837 - Epidemia di coelra
- 1846 - Alluvione
- 1860 - Annessione del Meridione al Regno d'Italia
- 1910 - Alluvione; il re Vittorio Emanuele III visita Maiori in seguito all'alluvione
- 1911 - Epidemia di colera
- 1943
-
- 8 settembre - Sbarco delle truppe alleate anglo-americane, le truppe scelsero Maiori come base
- 1946 - Paisà, film di Roberto Rossellini girato a Maiori
- 1948 - L'amore, film di Roberto Rossellini girato a Maiori
- 1953 - La macchina ammazzacattivi e Viaggio in Italia, film di Roberto Rossellini girato a Maiori
- 1954
-
- notte dal 25 al 26 ottobre - Alluvione
- 1960 - Ricostruzione della città e inizio del turismo moderno
[modifica] Evoluzione demografica
Abitanti censiti
[modifica] Monumenti
[modifica] Palazzo Mezzacapo
Il Palazzo Mezzacapo oggi è la sede degli uffici del comune e si trova al centro del Corso Reginna, della via "centrale" di Maiori. Esso è testimone del fiorente passato della città, perché un tempo era la residenza del Marchese Mezzacapo.
Si accede al palazzo attraversando una porta in legno intagliata. Quando ci si trova nel cortile interno si vedono due scale marmoree che a destra e sinistra portano ai piani superiori del palazzo che è composto da tanti vani, il più importante dei quali è la odierna sala consiliare di riunione con un ampio soffitto a volta.
Il palazzo è stato costruito nella prima metà del XIX secolo ed è stato ristrutturato completamente dalla famiglia Mezzacapo.
Durante una recente ristrutturazione i restauratori hanno rilevato che uno degli affreschi potrebbe essere stato eseguito da Ludwig Richter.
Accanto al palazzo si trovano i giardini Mezzacapo la cui disposizione forma una Croce di Malta.
[modifica] Castello di S.Nicola de Thoro-Plano
Il castello include una superficie di ca. 7500 m².
Citazione dal libro di Filippo Cerasuoli, 1865: "... Ed un vasto castello da rifugio, pegli estremi casi di espugnazione del baluardo, venne costruito sulla prominnza della Posula, fralle contrade Accola e Carpineto, dirimpetto in distanza dirtta un terzo miglio ai descritti fortilizii S. Angelo e S. Sebastiano; formato da un circuito di mura, che distendeasi, come vedesi tuttora, per 270 passi geometrici, o pressoché 550 metri linari, in una figura indefinibile, or più or.
Meno a pendìo, con nove torri semicircolari, a varie distanze, munito similmente di merli, feritoie, spladi e contrafforti; pieno di caserme, e di casolari ancora, capaci di alloggiar una forte guarnigione non meno, chè molte centinaia di cittadini; opportunament provveduto di magazzini e cisterne, oltre una polla nella china di ovst; e fornito pure di una chiesa trinavata, con adiacent campanile, nella pendice meridionale, sotto il titolo di S. Nicola de Toro-plano, da cui prendeva nome il castello medesimo.
Tali fortificazioni stettero salde a varie aggressioni, persino alla seconda dei Pisani, avvenuta nel 1137, quando due anni dopo la prima, avendo Amalfi capitolato, e gli altri castelli dessa Costiera resistito; vennro questi ad estremi sforzi espugnati e distrutti. Quei di Majori furono ristrutturati, e consta tuttora il ristauro:degli altri rimane poco più che una rimembranza.
Del Castello de Toro-plano sussistono le mura, e le torri, bastantemente rispiarmiate dalla edacità del tmpo. Fino a 40 anni addietro restava pure buona parte dei casolari e caserme: or' appena qualch avanzo. A quel tmpo esistevano benanche le mura della chiesa col campanile benché soppressa fin dal 1593, allorché furono incamerate le rendit alla massa capitolare della insigne collegiata, di cui terremo discorso a suo luogo. Piucchè il tempo, la improbità e la indolenza, non fanno essre in migliore stato questo monumento, che fino a pò fa gli straniri visitavano, d i paesani, nelle feste di Pasqua e di Pentcoste, ogni anno esilaravano; ed ora pur qusto dalle politiche vicende intrdetto, msso l'intrno a coltura del capitolo della collegiata predetta da cui si prossiede ..."
[modifica] Collegiata di S. Maria a Mare
La collegiata di S. Maria a Mare si trova sul monte Torina e prende il suo nome dalla Statua che nel 1204 venne trovata sulla spiaggia di Maiori. La chiesa che originariamente era dedicata a S. Michele Arcangelo è di origine antichissima e fu soggetto a vari interventi di restauro e di ampliamento, in particolare negli anni 1529, 1748 e 1836. Nel 1505 la basilica riceve il titolo di Collegiata da parte del Papa Giulio II il che viene succssivament confermato con una bolla di Papa Benedetto XIV nel 1742 e il regio assenso del 6 febbraio 1789. Il Riconoscimento definitivo avviene con un Concordato nel 1818. Il soffitto a cassettoni, commissionato dalle famiglie Mezzacapo, Lanario e De Ponte, che copre la volta della navata centrale è stato eseguito nel 1529 dal pittore napoletano Alessandro de Fulco ed è una delle poche parti antiche che sono rimaste invariate. La sagrestia e la cripta della chiesa, nella quale è allestito un museo e vengono conservate le spoglie di S. Clemente, risalgono al XVIII secolo. L'organo plurifonico della chiesa fu costruito da Zeno Fedeli di Foligno.
[modifica] Chiesa di S. Maria del Carmine
La Chiesa di S. Maria del Carmine si trova accanto alla Collegiata di S. Maria a Mare.
[modifica] Chiesa di S. Giacomo
[modifica] Chiesa e Monastero di San Francesco
- Per la chiesa vedi l'articolo: Chiesa di San Francesco.
[modifica] Chiesa di S. Rocco
La Chiesa di S. Rocco, che corrispone all'antica Chiesa di S. Sebastiano, si trova nella piazza Raffaele Amato. La Chiesa di S. Sebastiano fu distrutta durante le incursioni dei Pisani, successivamente ricostruita e quindi dedicata a S. Rocco, il patrono delle pestilenze.
[modifica] Chiesa e Convento del S. Rosario
Questa chiesa, eretta e donata nel 1660 dal maiorese Leonardo Russo, fu chiusa a causa del terremoto 1980.
[modifica] Santuario di S. Maria delle Grazie
Il santuario di S. Maria delle Grazie è stata distrutta dall'alluvione nel 1910 e quindi è stata ricostruita.
Di particolare interesse sono il dipinto "La Visitazione" del XIV secolo e la fonte battesimale del XIII secolo. Anche il campanile e la facciata del secolo XVII sono degni di nota.
[modifica] Chiesa di S. Martino
La Chiesa di S. Martino si trova nella frazione Vecite.
[modifica] Chiesa di S. Maria del Principio
La Chiesa di S. Maria del Principio si trova nella frazione Ponteprimario. La prima edificazione della Chiesa risale al VII secolo, ma è stata ricostruita varie volte. Al suo interno si conserva una statua lignea della Madonna, opera di un pastore del XIII secolo. La statua andò perduta e fu poi miracolosamente rinvenuta da un contadino del luogo.
[modifica] Complesso monastico di S.Maria Olearia
Questa abbazia è stata fondata nel 973 da monaci benedettini che in quel luogo ebbero un frantoio per la produzione di olio. Da ciò proviene anche il nome di "S. Maria Olearia". Al primo sguardo è difficile notare l'abbazia, perché è stata integrata in maniera molto armonica nel paesaggio.
Santa Maria de Olearia è un antico insediamento rupestre risalente al X secolo interamente ricavato nella roccia, progressivamente ampliato fino a diventare un Monastero. Strutturato in tre cappelle sovrapposte al livello più basso troviamo la più antica, nota come "Cappella delle catacombe" o "Cripta". Sul muro orientale dell'anticamera della Cripta si trovano gli affreschi meglio conservati di tutto il complesso: la "Vergine coi Santi". A destra della Vergine un santo barbuto indossa una tunica bianca, con clavi rossi ed un mantello giallo; alla sinistra un santo in armi. Proseguendo nella Cripta si trovano tre figure con aureola, le cui teste, purtroppo, sono state rimosse. Si presuppone le immagini fossero di Cristo con ai lati S. Giovanni Battista e S. Giovanni Evangelista. L'abside centrale della cripta presenta un Cristo, in piedi, vestito di una tunica bianca con un mantello d'oro con ai lati due arcangeli bizantini. Una rampa di scale conduce alla Cappella Principale. La Cappella Principale è costituita da un ambiente a volta a croce e spazi secondari con volta a botte. La volta a croce presenta una cornice centrale in cui, probabilmente, vi era una immagine di Cristo. Sono raffigurate nella Cappella: "L'Annunciazione", "La Visitazione", "L'adorazione dei Re Magi", "Il primo bagnetto di Gesù, con due levatrici" ed altre scene della vita di Cristo che si concludono con la Crocifissione. Dalla terrazza antistante la Cappella Principale si arriva alla Cappella di San Nicola. All'esterno di essa, sulla facciata che dà sul cortile principale, si può ammirare un medaglione con "La Mano di Dio" e verso il medaglione, due figure di "Angeli Osannati". Nell'abside della Cappella l'immagine della "Vergine Maria col Bambino", alla cui destra c'è "San Paolino" e a sinistra "San Nicola", ambedue identificati per una iscrizione. Entrambe le figure sono in abiti vescovili e portano un libro. Sull'arco dell'abside "San Giovanni Evangelista" e "San Giovanni Battista". Tra gli affreschi presenti: "Storia di mare" in cui S. Nicola salva tre uomini da una esecuzione; "San Nicola appare a Costantino" e "San Nicola appare ad Abalabio". Sia gli affreschi della Cappella principale sia quelli della Cappella di S. Nicola sono databili nel XI secolo.
[modifica] Convento di S. Maria della Pietà e la Chiesa delle Clarisse
La casa del Convento di S. Maria della Pietà ebbe inizio in data 27 settembre 1515. In questa data il dottor Luca Staibano inserisce nel suo testamento il trasferimnto di un casamento con giardino al Comune di Maiori che determinava che venisse fondato un monastero di monache clarisse. Circa quattro anni più tardi furono iniziati i lavori che terminarono attorno al 1530. Venne quindi fondato il Monasterium S. Luca seu Pitatis Ordini S. Francisci Obsrvantiae della Pietà. Donzelle nobili potettero entrare nel convento e nel 1661 il numero di esse era già salito a quindici. Tra di esse si possono trovare i nomi delle famiglie più note: de Ponte, Aurisicchio, Confalone. Nella piccola chiesa, ricca di opere artistiche, appartenente al convento sono, tra l'altro, presenti opere di Girolamo Cenatiempo e Nicola Vaccaro. A causa della soppressione dei patrimoni ecclesiastici nel 1866 il complesso passò allo Stato e poi al Comune di Maiori. In data 1 settembre 1932 il complesso passò alle Suore di Pompei.
[modifica] Chiesa di S. Nicola
[modifica] Tradizione
[modifica] Il presepe napoletano
[modifica] Bibliografia
- S. Maria della Pietà - Tra Storia ed Arte di Mario Rosario Avellino, ed. 2006
- LA CITTÁ DI MAIORI dalle origini ai tempi odierni di Giuseppe Primicerio, ed. 1983
- Scrutazioni storiche, archeologiche, topografich con annotazione e documenti della Città di Maiori, Filippo Cerasuoli, ed. 1865
[modifica] Altri progetti
[modifica] Collegamenti esterni
- Maiori e Minori vista da satellite via Google Maiori è il paese più grande sulla destra - quel gancio che si vede è il porto. Minori è il paese sulla sinistra.