Eboli
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Eboli | |||
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Stato: | Italia | ||
Regione: | Campania | ||
Provincia: | Salerno | ||
Coordinate: |
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Altitudine: | 145 m s.l.m. | ||
Superficie: | 138,7 km² | ||
Abitanti: |
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Densità: | 262 ab./km² | ||
Frazioni: | Santa Cecilia, Cioffi, Corno d'Oro, Fiocche, Taverna Nova | ||
Comuni contigui: | Albanella, Battipaglia, Campagna, Capaccio-Paestum, Olevano sul Tusciano, Serre | ||
CAP: | 84025; 84020 (frazione di Santa Cecilia) | ||
Pref. tel: | 0828 | ||
Codice ISTAT: | 065050 | ||
Codice catasto: | D390 | ||
Nome abitanti: | ebolitani | ||
Santo patrono: | San Vito | ||
Giorno festivo: | 15 giugno | ||
Sito istituzionale |
Eboli un comune di 36.879 abitanti in provincia di Salerno.
Indice |
[modifica] Geografia
Si trova nella piana del Sele, a sud. Gli altri paesi più importanti della piana sono: Battipaglia, Bellizzi, Capaccio-Paestum. Ha un territorio comunale molto ampio (138 km2): più grande dei comune di Napoli (117 km2), di Firenze (102 km2), di Torino (130 km2), pressoché uguale a Bologna (140 km2)
[modifica] Storia
Eboli fu probabilmente un insediamento umano sin dalla preistoria, come testimonia il ritrovamento di una mummia neolitica in località Corno d'oro.
Quando i Greci arrivarono ad Ebhura (pron. Efiura), trovando il nome simile a quello di numerose località pelasgiche della Grecia, la indicarono come Efiùra katà Kampànian (Εφιύρα κατά Καμπάνιαν). Difatti, il nome "Efiùra" (Εφιύρα), è l'antico nome di Corinto, "Efira". Il nome Eboli potrebbe derivare da Eu bòlos (ευ βόλος) buona zolla, o da un mitico fondatore: Ebalo, figlio della ninfa Sebetide e di Telon, re di Cipro, menzionato da Virgilio alla fine del settimo libro dell'Eneide, dove dice: Oebale quem generasse Telon Sebetide Nympha. Si tratta, tuttavia, di ipotesi, non documentate da fonti scritte.
I Romani la chiamarono Eburae e poi Eburum, e le concessero lo status giuridico di Municipium, ossia i suoi cittadini erano a tutti gli effetti cives romani ma mantenevano il diritto a governarsi con leggi proprie.
Nel Medioevo il nome divenne prima Evoli, e poi,successivamente, Eboli (nel dialetto locale ancora oggi persiste la forma Jevule, evidente eredità del nome medievale).
Fondamentale fu la bonifica effettuata sotto il fascismo, che sottrasse agli acquitrini e alle paludi vaste aree di territorio coltivabile, e che diede il via al definitivo sviluppo del centro abitato verso la pianura, che ancora allora aveva il suo centro alle pendici della zona collinare, sito dell'antico borgo medievale.
Il terribile "terremoto in Irpinia" del 1980, ebbe epicentro a soli 10 km da Eboli e ovviamente non risparmiò la città con il crollo di pallazzi e il danneggiamento di scuole, la cui ricostruzione è stata completata solo al fine degli anni '90, e fece innumerevoli vittime (674 morti di cui 2 ebolitani), uno dei terremoti più forti nella storia d'Italia.
[modifica] Evoluzione demografica
Abitanti censiti
[modifica] Cultura
Ad Eboli ci sono molti reperti storici: una mummia neolitica di una donna ventenne, e la cosiddetta "stele eburina", il piedistallo di una statua con un'iscrizione in latino (un latino non perfetto, o forse già frammisto ad elementi di volgare) dedicata a Tito Flavio Silvano.
L'elemento di maggiore notorietà della cittadina resta comunque l'essere citata nel titolo del libro di Carlo Levi, Cristo si è fermato ad Eboli; (con questa frase intendeva che era l'ultimo avamposto della civiltà, dato che ad Eboli si interrompevano sia la ferrovia che tutte le strade principali, prima di una zona dimenticata da Dio (la Basilicata).
[modifica] Monumenti
I monumenti più importanti sono quello ai Caduti in Piazza della Repubblica (risalente al 1918 mentre i Leoni sono del 1868), il Castello Colonna dell'XI secolo (oggi carcere) e la basilica San Pietro alli Marmi, risalente al 1076, fondata da Roberto il Guiscardo. Inoltre in zona Fontanelle si possono incontrare i resti di una villa romana.
Per l'epoca delle lotte per l'Unità d'Italia, nel centro storico della città una targa ricorda ancora l'ospitalità che una famiglia locale concesse a Giuseppe Garibaldi, (alcuni accenni sparsi raccontano anche che proprio a Eboli trovarono rifugio alcuni membri della spedizione organizzata da Carlo Pisacane, sopravvissuti all'eccidio di Sapri).
Importante testimonianza storica è anche il monumento intitolato a Vincenzo Giudice, maresciallo della Guardia di Finanza martire di una rappresaglia nazi-fascista contro la popolazione locale, che barattò la sua vita in cambio di quella di donne e bambini inermi.
[modifica] Personaggi illustri
- Pietro da Eboli (XIII secolo), intellettuale e medico di Federico II
- Matteo Ripa (1682 - 1746), fondatore del Collegio dei cinesi a Napoli (oggi Istituto Orientale)
- Gherardo degli Angioli (1705 - 1783) poeta e religioso
- Giacinto Romano (Eboli 1854,Milano1920), storico e professore universitario.
[modifica] Particolarità
Molto famosa è la mozzarella di bufala prodotta in zona, perlopiù da piccoli caseifici a conduzione familiare.
Il Comune di Eboli ha attivato un blog istituzionale per illustrare l'attività consiliare
[modifica] Amministrazione comunale
Sindaco: Martino Melchionda dal 3/4/2005
Centralino del comune: 0828 328249
Email del comune: m.melchionda@comune.eboli.sa.it