Juventus Football Club
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La Vecchia Signora; Madama; La Fidanzata d’Italia; Le Zebre; I Bianconeri |
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Segni distintivi | |||
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Uniformi di gara
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Colori sociali: | bianco-neri | ||
Simboli: | Zebra | ||
Inno: | Juve, storia di un grande amore |
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Dati societari | |||
Confederazione: | UEFA | ||
Nazione: | Italia | ||
Federazione: | FIGC | ||
Città: | Torino | ||
Fondazione: | 1897 | ||
Presidente: | Giovanni Cobolli Gigli | ||
Palmarès | |||
Scudetti: | 27 | ||
Trofei nazionali: | 9 Coppa/e Italia 4 Supercoppe Italiane |
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Trofei Internazionali: | 2 Champions’ League/ Coppe dei Campioni 1 Coppa/e delle Coppe 3 Coppa/e UEFA 2 Supercoppa/e d’Europa 2 Coppe Intercontinentali 1 Coppa Intertoto |
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Stadio | |||
Stadio Olimpico di Torino (25.370 posti) |
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Contatti | |||
Juventus Football Club S.p.A. Corso Galileo Ferraris 32 10128 Torino Tel 011-65631 Fax 011-5119214 |
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www.juventus.com |
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La Juventus Football Club (più nota come Juventus o, informalmente, Juve) è una società calcistica italiana con sede a Torino, dove fu fondata nel 1897. Insieme alla concittadina Torino FC 1906 è la più importante squadra piemontese.
Il nome della squadra è una licenza letterale del sostantivo latino iuventus (gioventù) e fu scelto (come spiegato più avanti) dai fondatori della società, che erano proprio giovani studenti liceali di Torino.
La Juventus è la società calcistica più titolata d’Italia con 40 trofei ufficiali vinti a livello nazionale: 27 [1] scudetti, 9 Coppe Italia e 4 Supercoppe d’Italia. Con 11 trofei ufficiali vinti a livello internazionale: 2 titoli di campione del mondo, 2 titoli di campione d’Europa (uno dei quali con la vecchia denominazione di Coppa dei Campioni), 1 Coppa delle Coppe, 3 Coppe UEFA, 2 Supercoppe d’Europa e 1 Coppa Intertoto [2], la Juventus è la seconda squadra più titolata d’Europa e la terza del mondo.
Storicamente [3] la Juventus, una delle più antiche squadre italiane, è sempre stata tra le 10 migliori e più famose squadre calcistiche a livello mondiale.
La Juventus è l’unica squadra nel mondo ad avere vinto tutti i tornei ufficiali a livello internazionale e nel 1985 fu la prima società calcistica a vincere le tre maggiori competizioni europee (traguardo che in seguito sarebbe stato raggiunto dal Barcellona e dall’Ajax nel 1992 e dal Bayern Monaco nel 1996).
Secondo una ricerca statistica della Doxa [4] dell'aprile 2006, è la società con il maggior numero di tifosi in Italia, circa 11.040.000 (il 31% del totale) ed una delle squadre più seguite nel mondo.
Non esistono notizie e/o cronache che attestino con certezza la nascita della Juventus, tenuto conto che la stampa dell’epoca dedicava pochissimo spazio agli sport. L'unico scritto, considerato come “ufficiale”, fu redatto da uno dei fondatori della società, Enrico Canfari, nel 1914.
[modifica] Storia
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Per approfondire, vedi la voce Storia della Juventus Football Club. |
Il 1° novembre 1897 nasce a Torino lo "Sport Club Juventus" grazie all'idea di alcuni studenti del liceo D'Azeglio, tra i quali Eugenio ed Enrico Canfari che erano soliti ritrovarsi su una panchina (oggi gelosamente custodita nella sede della società). La prima maglia era rosa, con cravatta o papillon, nel 1903 divenne bianconera. Il primo presidente della storia bianconera fu Eugenio Canfari per volere di suo fratello Enrico (che morirà al fronte durante la prima guerra mondiale). Nel 1900 la Juventus si iscrive al terzo campionato nazionale, ma viene subito eliminata, dovendo affrontare avversari molto più preparati di lei. Ma già dopo soli 5 anni arriva il primo scudetto, in seguito a un palpitante finale (terza finale consecutiva in campionato) a tre contro US Milanese e Genoa. Il presidente era Alfred Dick, che però, dopo alcune accese discussioni di spogliatoio, decise di andarsene e quasi per ripicca fondò il Torino F.C.. In quegli anni e fino allo scoppio della Prima Guerra Mondiale, la Juventus dovette però accontentarsi di un posto di secondo piano rispetto alle altre potenze calcistiche, in particolar modo Casale e Pro Vercelli. Con la fine della Grande Guerra, la Juventus compì grandi passi in avanti fornendo anche alcuni giocatori alla Nazionale maggiore. Dal 24 luglio 1923 il nome della Juventus è saldamente legato a quello della famiglia Agnelli con Edoardo, figlio del fondatore della FIAT, presidente della società.
In quella Juventus esordisce in prima squadra il portiere Giampiero Combi. Poi, con l'arrivo di giocatori come Federico Munerati, Virginio Rosetta, Carlo Bigatto I, i bianconeri vincono il loro secondo scudetto nella stagione 1925- 26. In quegli anni la società bianconera comincia a dimostrare di essere una nuova potenza calcistica e, con allenatore Carlo Carcano e i nuovi arrivi Umberto Caligaris, Giovanni Ferrari, Felice Placido Borel II, Mario Varglien I, Giovanni Varglien II e i calciatori d'origine argentina Raimundo Orsi e Luis Monti, entra nella storia del calcio italiano vincendo cinque scudetti consecutivi (dalla stagione 1930-31 alla stagione 1934-35), record storico del calcio italiano ancora oggi. Ben nove giocatori di quella squadra fanno parte della Nazionale di Vittorio Pozzo, campione del mondo nel 1934. In campo internazionale la Juventus approda alla Coppa Europa Centrale (o Mitropa Cup) ma, per ben quattro anni consecutivi si ferma alle semifinali. Durante il cosiddetto “Quinquennio d’Oro”, precisamente nel 1933, la Juventus fa il suo ingresso allo Stadio Comunale (l' attuale Stadio Olimpico di Torino), nel quale verranno scritte pagine indimenticabili della storia bianconera. Il 14 luglio 1935, in un incidente aereo davanti al porto di Genova, perde la vita il presidente bianconero Edoardo Agnelli: bisognerà aspettare ben 12 anni prima di rivedere un membro della famiglia Agnelli alla guida della Juventus.
Archiviato il “Quinquennio d’Oro”, una parentesi forse irripetibile nella storia della Juventus, ci si avvia ad un periodo meno costellato di vittorie, che si concluderà con il secondo conflitto mondiale e con la conseguente sospensione del campionato nel 1944 e nel 1945. Al posto dei vecchi campioni degli anni trenta - che, ad eccezione di Monti e di Borel II, lasciano la squadra o per un'altra società o per fine carriera - arrivano nuovi campioni del calibro di Alfredo Foni, Pietro Rava, dell'albanese Riza Lushta e di Depetrini.
In questo periodo non si registrano vittorie in campionato, ma solo un secondo posto nella stagione 1937-38 e due vittorie in Coppa Italia, nel 1938 (per prima volta, in concomitanza con il secondo titolo mondiale degli azzurri) e 1942, rispettivamente contro il Torino e contro il Milan. Nel 1947 diventa presidente Giovanni Agnelli, che sostituisce Pietro Dusio, e che resterà alla guida della squadra fino al 1953. Inizia un periodo povero di vittorie: soltanto 15 anni dopo la Juventus vincerà uno scudetto (stagione 1949-50, primo scudetto post-guerra), grazie anche al supporto di nuovi campioni, come Carlo Parola, i danesi Karl Aage Præst e John Hansen ed in particolar modo Giampiero Boniperti. Nel frattempo (1953) la squadra vince la sua terza Coppa Italia . Nel 1956, su consiglio di Giovanni Agnelli, che lo affiancherà, diviene presidente Umberto Agnelli. Con lui si apre un nuovo ciclo di vittorie, grazie anche a nuovi campioni come il gallese John Charles ed l’argentino di origine italiana Omar E. Sivori (primo calciatore juventino a conquistare il Pallone d'Oro nel 1961). La Juventus conquista altri tre scudetti nelle stagioni 1957-58 (il decimo, che le dà diritto a fregiarsi della stella), 1959-60 e 1960-61 e due Coppe Italia nelle stagioni 1958-59 e 1959-60.
Nel 1960 Umberto Agnelli lascia la presidenza. Nel 1966-67, con Vittore Catella presidente ed Heriberto Herrera, d’origine paraguayana, allenatore (uno dei precursori del calcio totale in Italia); la Juventus conquista il suo tredicesimo scudetto. Di questo modo, la società juventina si appresta così a trascorrere uno dei periodi più gloriosi della sua storia (chiamato il “Ciclo Leggendario”).
Il 13 luglio 1971, Giampiero Boniperti, ex símbolo della squadra, diventa presidente. Chiamò ad allenare la squadra, prima il ceco Čestmír Vycpálek, poi l'ex calciatore juventino Carlo Parola ed infine l'ex giocatore milanista Giovanni Trapattoni, quasi al debutto come allenatore. La Juventus in quelli anni si avvale di grandi campioni, tra i quali Dino Zoff, Roberto Bettega (proveniente dalle giovanili della Juve), Franco Causio, Claudio Gentile, Pietro Anastasi, Josè João Altafini, Antonello Cuccureddu, Romeo Benetti, Roberto Boninsegna, Giuseppe Furino, Marco Tardelli, Antonio Cabrini e, soprattutto, il capitano di tante battaglie Gaetano Scirea, e poi il francese Michel Platini, Liam Brady, Zbigniew Boniek, Paolo Rossi, il portiere Stefano Tacconi e Massimo Bonini; vinsero nove scudetti in quindici anni (1971-72; 1972-73; 1974-75; 1976-77; 1977-78; 1980-81; 1981-82; 1983-84 e 1985-86), conquistando la seconda stella al merito sportivo, e ponendosi alla ribalta europea e mondiale vincendo tutte le coppe internazionali ufficiali, (la Coppa UEFA, senza calciatori stranieri, il 18 maggio 1977 a Bilbao contro l'Athletic Bilbao, la Coppa delle Coppe il 16 maggio 1984 a Basilea, sconfiggendo il Porto per 2-1, la Supercoppa Europea il 16 gennaio 1985 a Torino contro il Liverpool, superato 2-0, la Coppa dei Campioni, nella sua terza finale, il 29 maggio 1985, battendo ancora il Liverpool per 1-0 nella tragica notte dell'Heysel, e la Coppa Intercontinentale conquistata a Tokyo l'8 dicembre 1985 contro l'Argentinos Juniors, (6-4 il risultato dopo i tempi supplementari e i rigori). Almeno undici giocatori juventini fra parte de la era Enzo Bearzot (dopo il Mondiali di calcio Germania 1974) tra i sei giocatori campioni del mondo nel 1982 a Spagna. La Juventus entra nella storia del calcio europeo come la prima società a centrare il Grande Slam (ossia ad aver vinto le 3 principali coppe europee), ricevendo dell'UEFA la Targa UEFA nel 1987.
Dopo quattro anni senza trofei, con Vittorio Caissotti di Chiusano presidente, nel 1990, anno dell'inaugurazione dello Stadio delle Alpi, la Juventus allenata da Dino Zoff conquista la Coppa Italia per ottava volta e la Coppa UEFA. Nella stagione successiva, Zoff lasciò il posto all'emergente allenatore Gigi Maifredi, il quale, nonostante l'arrivo di nuovi campioni del calibro di Roberto Baggio (Pallone d'Oro nel 1993) Júlio César da Silva, Paolo Di Canio e Jürgen Kohler non solo non vinse nulla, ma non riuscì neanche a portare la squadra oltre il settimo posto in campionato: dopo ventinove anni, la Juve non si qualificò per nessuna competizione europea.
Con il ritorno di Trapattoni, la Juventus vinse la Coppa UEFA nel 1993 con calciatori come Roberto Baggio, Andreas Möller, Gianluca Vialli -diventato il nuovo idolo della tifoseria- e Antonio Conte.
Nell'estate del 1994 si volta pagina, con l'arrivo ai vertici della triade Bettega-Giraudo-Moggi e dell'allenatore Marcello Lippi. Grazie alla classe di campioni come Alessandro Del Piero, Gianluca Pessotto, Fabrizio Ravanelli, Angelo Peruzzi, il francese Didier Deschamps, Ciro Ferrara e Paulo Sousa inizia un nuovo ciclo, coronato dalla vittoria del ventitreesimo scudetto e della nona Coppa Italia nel 1995 sconfiggendo il Parma nella doppia finale; della Champions’ League vinta il 22 maggio 1996 nella grande finale contro l'Ajax, della Coppa Intercontinentale, contro il River Plate, vinta a Tokyo il 26 novembre dello stesso anno e della Supercoppa Europea del 1997 contro il Paris Saint-Germain, (6-1 al Parco dei Principi a Parigi e 3-1 a Palermo). Sempre con Lippi in panchina, ma con nuovi campioni come Zinédine Zidane, Edgar Davids e Paolo Montero, i bianconeri vincono gli scudetti delle stagioni 1996-97 e 1996-98 e arrivano per due volte in finale di Champions League perdendole entrambe rispettivamente contro il Borussia Dortmund e il Real Madrid.
La stagione 1998-99 è segnata dal grave infortunio patito da Alessandro Del Piero nella partita contro l'Udinese ad Udine, in un momento in cui la Juventus era sola in testa alla classifica, e dall'addio di Lippi che abbandona dopo la brutta sconfitta interna con il Parma (2-4) quando, dopo aver ceduto alle offerte di Massimo Moratti, presidente del Inter, già aveva annunciato prematuramente il suo addio. Prende il suo posto Carlo Ancelotti, ma non riesce a portare la squadra oltre un piazzamento di secondo piano in campionato e una sfortunata semifinale con il Manchester United in Coppa (1-1 allo Old Trafford, 2-3 a Torino).
Nella stagione 1999-00 La Juventus di Ancelotti vince la Coppa Intertoto e proprio da qui, dopo una campagna acquisti in sordina, riparte la squadra bianconera, snobbata dai pronostici e descritta ormai come alla fine di un ciclo (nella stagione 1999-00 perde uno scudetto che sembrava già vinto venendo superata proprio all'ultima giornata dalla Lazio e nella stagione successiva arriva seconda dietro la Roma.
Lippi ritorna alla guida dei bianconeri nel campionato 2001-02 ed è subito Scudetto e Supercoppa Italiana. Nella stagione 2002-03 i bianconeri vincono il loro ventisettesimo scudetto e arrivano per la settima volta alla finale della Coppa dei Campioni-Champions League dove viene sconfitta 2-3 in calci di rigore contro il Milan.
La stagione 2003-04 è grama di soddisfazioni. Si vocifera da tempo del probabile passaggio di Marcello Lippi sulla panchina della Nazionale. Molti infortuni fanno sì che i bianconeri perdano, dopo una partenza lanciata con la vittoria della SuperCoppa italiana contro il Milan, uno dietro l'altro, tutti gli obiettivi stagionali.
A maggio 2004 arriva a sorpresa, sulla panchina bianconera, Fabio Capello, ex centrocampista anni ‘70 del secolo passato. Con lui arrivano a Torino calciatori del calibro di Emerson, Fabio Cannavaro, Patrick Vieira e Zlatan Ibrahimović. Con lui in panchina la Juventus vince altri due scudetti al termine dei campionati 2004-05 (in seguito revocato) e 2005-06 (in seguito assegnato all'Inter). Come conseguenza di una sentenza per comportamento non sportivo (art. 1 del regolamento), la società fu retrocessa in Serie B (per la prima volta in 109 anni) con 17 punti di penalizzazione, successivamente ridotti a 9.
[modifica] Cronistoria
[modifica] La maglia
Un certo mister John Savage, commerciante all'ingrosso di prodotti tessili a Torino nel 1903, giocatore di Calcio nell'Internazionale Torino, ma soprattutto arbitro designato di determinate partite ufficiali, viste le magliette color rosa pallido con una cravatta nera ed i pantaloni neri dei giocatori della Juventus (la tenuta di gioco originariamente adottata), propose loro di rinnovare quell'uniforme, comprando in Inghilterra un nuovo e più completo modello di maglie. Ricevuto l'incarico, Mister Savage si mise subito in contatto con una fabbrica tessile di Nottingham ed inviò l'ordine d'acquisto accompagnato dalla più maltrattata delle vecchie uniformi rosa e nere. L'impiegato di Nottingham, vista la scolorita maglietta rosa, credette che fosse piuttosto bianca e macchiata. Quindi, vista la coincidenza tra i colori della Juventus e quelli bianconeri utilizzato dal Notts County, la squadra locale (il più antico club della prima divisione inglese, non del Newcastle United FC come molti pensano), pensò bene di spedire in Italia una dotazione di uniformi appunto del Notts County. A Torino, quando fu aperto il grosso pacco postale, ci furono esclamazioni di delusione e molte critiche. Le maglie a strisce verticali bianche e nere non piacquero. Ma non c'era alternativa, pertanto dovettero adottarle. Da allora diventarono la divisa ufficiale della squadra torinese. Nella sua storia la Juventus ha vestito anche, come seconda maglia, una casacca gialla (anni '80 e '90, compresa la finale di Coppa delle Coppe contro il Porto), la casacca blu (dagli anni '70 in poi, tra cui la finale di Coppa Uefa contro l'Athletic Bilbao e quella di Coppa dei Campioni contro l'Ajax). In misura minore la Juventus ha adottato la maglia nera (1991 e anni 2000), la maglia rossa (dal 2004), la maglia rosa (in occasione del centenario), la maglia grigia (2001), la maglia bianca (2003) e la maglia rosa-blu (2005).
[modifica] Lo stadio
Per approfondire, vedi la voce Stadio delle Alpi. |
Per approfondire, vedi la voce Stadio "Olimpico" di Torino. |
Fino alla scorsa stagione ha disputato tutte le gare interne nello "Stadio delle Alpi", anche se in passato, in rarissime circostanze, ha preferito disputare alcuni incontri nello Stadio "Giuseppe Meazza" di Milano; in precedenza, fino al 1990 ha giocato nello Stadio Comunale, dove ha continuato ad allenarsi per alcuni anni fino a quando lo stadio non è stato venduto dal Comune di Torino al Torino. È in progetto la ristrutturazione dello Stadio delle Alpi, che prevederà un netto calo del numero di posti (da 67.000 a 35.000-40.000), ma con numerosi servizi in più, tra cui il museo del club, bar, ristoranti e piccoli palchi per le autorità. Nel frattempo, i bianconeri sono tornati a giocare nel glorioso "Comunale", ora con l'appellativo di stadio "Olimpico", impianto capace di ospitare 27.168 spettatori.
[modifica] Rose
[modifica] Rosa 2006/2007
Portieri | |
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1 Gianluigi Buffon |
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12 Antonio Mirante | |
22 Emanuele Belardi |
Difensori | |
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2 Alessandro Birindelli |
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3 Giorgio Chiellini |
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4 Robert Kovač |
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5 Igor Tudor |
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13 Felice Piccolo |
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14 Federico Balzaretti |
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18 Jean-Alain Boumsong |
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27 Jonathan Zebina |
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30 Nicola Legrottaglie |
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33 Orlando Urbano |
Centrocampisti | |
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6 Cristiano Zanetti |
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11 Pavel Nedvěd |
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15 Claudio Marchisio |
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16 Mauro Camoranesi |
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19 Matteo Paro |
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23 Giuliano Giannichedda |
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29 Paolo De Ceglie |
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32 Marco Marchionni |
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40 Dario Venitucci |
Attaccanti | |
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9 Valerij Bojinov |
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10 Alessandro Del Piero (C) |
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17 David Trézéguet |
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20 Raffaele Palladino |
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23 Tomás Andrés Guzmán |
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25 Marcelo Danubio Zalayeta |
Allenatore | |
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Didier Deschamps |
[modifica] Rose delle stagioni precedenti
Rosa 2005/06 | Rosa 2004/05 | Rosa 2003/04 | Rosa 2002/03 | Rosa 2001/02 | Rosa 2000/01 | Rosa 1999/00 | Rosa 1998/99 | Rosa 1993/94
[modifica] Giocatori celebri
Quello che segue è un sintetico elenco, suddiviso per epoche storiche, di alcuni dei più grandi giocatori che hanno vestito la maglia della Juventus FC.
- Luigi Durante
- Alberto Barberis
- Domenico Donna
- Giovanni Giacone
- Oswaldo Novo
- Antonio Bruna
- Umberto Malvano
- Giampiero Combi
- Virginio Rosetta
- Umberto Caligaris
- Carlo Bigatto I
- Giuseppe Grabbi
- Federico Munerati
- Aldo Giuseppe Borel I
- Férénc Hirzer
- József Viola
- Paul Arnold Walty
- Ludwig Weber
- Jack Diment
- James Squire
- Giampiero Combi (capitano)
- Luis Monti
- Raimundo Orsi
- Luigi Bertolini
- Giovanni Ferrari
- Virginio Rosetta
- Felice Placido Borel II
- Mario Varglien I
- Umberto Caligaris
- Alfredo Foni
- Pietro Rava
- Giampiero Boniperti
- Umberto Colombo
- Carlo Parola
- Giovanni Viola
- Silvio Piola
- Carlo Mattrel
- Pietro Magni
- Ermes Muccinelli
- Gino Stacchini
- Lucidio Sentimenti IV
- Benimiano Vignola
- Omar Enrique Sivori
- John Charles
- John Hansen
- Karl Aage Præst
- Helmut Haller
- Luis Del Sol
- Riza Lushta
- Roberto Boninsegna
- Roberto Bettega
- Antonello Cuccureddu
- Fabio Capello
- Giuseppe Furino
- Dino Zoff
- Antonio Cabrini
- Gaetano Scirea
- Marco Tardelli
- Paolo Rossi
- Romeo Benetti
- Pietro Anastasi
- Luciano Spinosi
- Franco Causio
- Stefano Tacconi
- Cesare Prandelli
- Francesco Morini
- Gianluigi Roveta
- Sergio Brio
- Claudio Gentile
- Josè João Altafini
- Liam Brady
- Michel Platini
- Zbigniew Boniek
- Massimo Bonini
- Michael Laudrup
N.B. = Campioni del mondo stranieri come giocatori juventini.
[modifica] Allenatori e presidenti
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[modifica] Palmarès
Per approfondire, vedi la voce Albo d'oro della Juventus Football Club. |
[modifica] Competizioni nazionali
Campionati italiani: 27 (+1 revocato, +1 non assegnato) (record)
Coppe Italia: 9 (record)
[modifica] Competizioni internazionali
Coppe dei Campioni - Champions’ League: 2
Coppe Uefa: 3 (record)
1999/00 |
N.B.: Non si giocò la partita di Supercoppa Europea della stagione 1985-86 contro l’Everton F.C. d'Inghilterra, campione della Coppa delle Coppe della stessa stagione, a causa della Strage dell'Heysel.
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[modifica] Record e statistiche
Per approfondire, vedi la voce Record e statistiche della Juventus Football Club. |
Il Pallone d'Oro, trofeo individuale messo in palio dal periodico francese France Football è stato assegnato per nove volte a giocatori che all’epoca del riconoscimento militavano nella Juventus. I vincitori di tale trofeo sono stati Omar Sivori (1961), Paolo Rossi (1982), Michel Platini (1983, 1984 e 1985), Roberto Baggio (1993), Zinédine Zidane (1998), Pavel Nedvěd (2003) e Fabio Cannavaro [7] (2006). Tutti i giocatori italiani che hanno ricevuto il Pallone d’Oro, con l’eccezione di Gianni Rivera che lo vinse nel 1969, hanno militato nella Juventus.
[modifica] La Juventus e le nazionali
Per approfondire, vedi la voce Nazionale di calcio dell'Italia. |
In assoluto la Juventus è il club che ha fornito il maggior numero di giocatori alla Nazionale italiana e, in particolare, in occasione delle quattro vittorie nel campionato del mondo del 1934, 1938, 1982 e 2006 (le cui sono relazionati con grandi epoche vincenti della società, soprattutto i mondiali di 1934 e 1982).
I nove giocatori della Juventus divenuti campioni del mondo nel 1934 furono il portiere (e capitano) Combi, G. Ferrari, Monti, Orsi e Bertolini tra i titolari, Rosetta, Borel II, Caligaris e Varglien I tra le riserve.
Due giovanili juventini, Foni e Rava, vinsero anche il torneo olimpico di calcio a Berlino del 1936 e il campionato del mondo 1938.
I giocatori juventini impiegati da Enzo Bearzot in Spagna per il campionato del mondo 1982 furono il portiere (e capitano) Zoff, Gentile, Cabrini, Scirea, Tardelli e Rossi (che vinse la classifica marcatori del torneo).
Nel 2006, agli ordini di Marcello Lippi, gli juventini che sono diventati campioni del mondo in Germania sono stati Buffon, Zambrotta, F. Cannavaro, Camoranesi e Del Piero.
Franco Causio, pur avendo giocato per lungo tempo nella Juventus, divenne campione del mondo 1982 durante la sua militanza nell’Udinese.
Non mancano, ovviamente, i giocatori di indiscusso valore tecnico che hanno militato in Nazionale pur non avendo mai vinto il campionato del mondo, come ad esempio Roberto Baggio, Pietro Anastasi (vincitore di un Campionato d’Europa nel 1968), Romeo Benetti, Salvatore Schillaci (che vinse la classifica marcatori del campionato del mondo 1990) o Roberto Bettega (che non poté partecipare al campionato del mondo 1982 a causa di un infortunio riportato nel novembre 1981 in uno scontro con il portiere dell’Anderlecht, Munaron, in Coppa dei Campioni).
Tra gli stranieri campioni del mondo al momento della loro militanza nella Juventus, il più famoso è certamente il francese Zinédine Zidane (1998); ma sono da ricordare anche Platini (1984) e Deschamps (2000) (quest'ultimo anche campione del mondo insieme a Zidane nel 1998), divenuti campioni d’Europa con la nazionale francese mentre militavano nella Juventus.
La Signora è, in assoluto, la squadra che vanta il maggior numero di giocatori che abbiano vinto almeno un’edizione del campionato del mondo. (di cui 22 sono giocatori italiani [8]). Limitatamente alla sola nazionale italiana, i giocatori della Juventus convocati furono 9 nell’edizione 1934; 2 nel 1938; 6 nel 1982; 5 nel 2006.
[modifica] Partite storiche
Per approfondire, vedi la voce Partite storiche della Juventus Football Club. |
Dalla sua prima partecipazione al Terzo campionato italiano a gironi, nel lontano 1900, ci sono alcuni incontri della Juventus FC che sono rimasti negli annali, sia per il risultato, sia per il livello calcistico osservato, sia per il rendimento della squadra e/o di un calciatore in particolare, sia per il prestigio dei tornei dei club a livello nazionale e/o internazionale e la fase raggiunta dalla squadra.
La prima gara ufficiale:
III Campionato Federale di Calcio, primo turno, prima giornata Domenica 11 marzo 1900 |
F.C. Torinese | 1 - 0 | Juventus F.C. | Campo Piazza d’Armi, Torino Ore 15:30 Arbitro: Jourdain |
[modifica] La Juventus e la società per azioni (S.p.A.)
[modifica] Organigramma della società
[modifica] Lo staff dell’area amministrativa
- Proprietà: Famiglia Agnelli.
- Presidente: Giovanni Cobolli Gigli.
- Presidenti Onorari: Giampiero Boniperti e Franzo Grande Stevens.
- Amministratore delegato e direttore generale: Jean-Claude Blanc.
- Comitato sportivo: Gian Paolo Montali.
- Comitato sportivo, controllo interno: Marco Tardelli.
- Comitato remunerazioni e nomine: Carlo Barel di Sant'Albano.
- Comitato remunerazioni e nomine: Camillo Venesio.
- Comitato remunerazioni e nomine, controllo interno: Riccardo Montanaro.
- Controllo interno: Marzio Saà.
- Direttore sportivo: Alessio Secco.
- Responsabile commerciale e marketing: Marco Fassone.
- Responsabile amministrazione e personale: Teresa Gastaldo.
- Responsabile finanza pianificazione, controllo e progetti speciali: Stefano Bertola.
- Responsabile risorse umane: Alessandro Sorbote.
- Responsabile comunicazione e direttore Juventus Channel: Giuseppe Gattino.
- Responsabile information technology: Claudio Leonardo.
- Addetto stampa senior: Marco Girotto.
- Addetti stampa: Fabio Ellena e Gabriella Ravizzotti.
- Responsabile contenuti editoriali: Enrica Tarchi.
- Comunicazione corporate: Stefano Coscia.
[modifica] Lo staff dell’area sportiva
- Allenatore: Didier Claude Deschamps.
- Vice allenatore (allenatore in 2ª): Giancarlo Corradini, Narciso Pezzotti.
- Preparatore portieri: Michelangelo Rampulla.
- Preparatori atletici: Antonio Pintus e Andrea Scanavino.
- Team manager: Gianluca Pessotto.
- Responsabile settore medico: Riccardo Agricola.
- Medico sociale: Antonio Giordano.
- Fisioterapisti: Aldo Esposito e Luigi Pochettino.
- Massofisioterapisti: Sergio Giunta, Mauro Caudana e Dario Garbiero.
- Responsabile Settore Giovanile: Ciro Ferrara.
- Allenatore Squadra Primavera: Vincenzo Chiarenza.
- Responsabile osservatori: Pasquale Sensibile.
[modifica] Sponsors tecnici ed ufficiali
[modifica] Sponsors tecnici
[modifica] Sponsors ufficiali
- 1981/82-1988/89: Ariston.
- 1989/90-1991/92: Upim.
- 1992/93-1994/95: Danone.
- 1995/96-1997/98: Sony (Sony Minidisc).
- 1998/99: D+Libertà digitale / Tele+.
- 1999/2000: CanalSatellite / D+Libertà digitale / Sony.
- 2000/01: Sportal.com / Tele+.
- 2001/02: Fastweb / Tu Mobile.
- 2002/03-2003/04: Fastweb / Tamoil.
- 2004/05: Sky Sport / Tamoil.
- 2005/06-oggi: Tamoil.
[modifica] Tifosi celebri
- Paolo Belli
- Mike Bongiorno
- Massimo Giletti
- Idris
- Giampiero Mughini
- Max Pisu
- Lamberto Sposini
- Walter Veltroni
[modifica] Curiosità
Per approfondire, vedi la voce Curiosità e fatti rilevanti della Juventus Football Club. |
Fino all’anno 2006 sono state 230 le squadre, di 34 nazioni diverse, che la Juventus ha incontrato in gare ufficiali dal 1900 ad oggi. Le formazioni affrontate il maggior numero di volte sono l’Inter (205 scontri diretti), Milan (197), Torino (178), Roma (163), Bologna (156), Fiorentina (152), Lazio (146), Napoli (138), Genoa (125) e Sampdoria (109).
[modifica] Voci correlate
- Derby d'Italia
- Derby della Mole
- Calcio
- Campionato di calcio italiano
- Albo d'oro Campionato di Serie A
- Elenco di squadre di calcio
- FIFA 100
- G-14
[modifica] Note
- ↑ Sono escluse da questo conteggio i 2 scudetti vinti per la Juventus FC nelle stagioni 2004/05 e 2005/06.
- ↑ (EN, FR, DE, ES, IT, PT, RU, JA, ) Records e statistiche della Juventus FC in competizioni ufficiali a livello internazionale dal 1959 - www.uefa.com, luglio 2006.
- ↑ (ES) Tabella storica dei club nel mondo nelle competizioni internazionali ufficiali - www.universofutbol.com.ar, maggio 2005; legalizzata per il (EN) Ranking storico mondiale del calcio a livello dei clubs- Record Sport Soccer Statistics Foundation: the RSSSF, attualizzato al 3 luglio 2006.
- ↑ (IT) Articolo "L'altra metà del pallone" - settimanale L'espresso, aprile 2006.
- ↑ Il titolo della Serie A della stagione 2004-05 viene revocato per illecito sportivo secondo le sentenze del processo sullo scandalo del calcio italiano nel luglio 2006.
- ↑ Il titolo della Serie A della stagione 2005-06 non viene assegnato secondo le sentenze del processo sullo scandalo del calcio italiano nel luglio 2006, poi assegnato dalla FIGC all’Inter quale prima nella nuova classifica.
- ↑ La Juventus FC detiene il record di vittorie del Pallone d’Oro, riconoscimento al meggior giocatore d'Europa, con 8 trofei (tra 3 italiani). Il trofeo a Fabio Cannavaro è stato assegnato come il sesto Pallone d'Oro vinto per un giocatore del Real Madrid nonostante sia stato un giocatore juventino nella stagione 2005/06, secondo l’articolo (FR) "Il grande anno di Cannavaro" - rivista France Football, novembre 2006.
- ↑ (IT, EN, ZH) Articolo "Juve-Mondiali, una storia infinita" - www.juventus.com, 7 luglio 2006.
[modifica] Bibliografia
- AA.VV.. La Storia della Juventus. L'airone editrice, 2003. ISBN 88-7944-721-1.
- Giampiero Boniperti. La mia Juventus. G.P. Ormezzano Editore, 1958.
- Giampiero Boniperti, Enrica Speroni. Una vita a testa alta. Cinquant'anni sempre e solo per la Juventus. Rizzoli Editore, 2003. ISBN 88-1710-685-2.
[modifica] Altri progetti
- Wikiquote contiene citazioni di o su Juventus Football Club
[modifica] Collegamenti esterni
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[modifica] Siti ufficiali
- (IT, EN, ZH) Sito istituzionale della Juventus FC
- (IT, EN) Centro di Coordinamento Juventus Club DOC
[modifica] Siti di documentazione storico-statistica
- Pubblicazioni sulla Juventus
- (EN) Classifica Storica della Serie A dal campionato 1929/30 a oggi
- (ES) Squadre da leggenda a livello mondiale
[modifica] Siti non ufficiali in italiano
- Juventus Story
- BianconeriOnLine.com
- Juventus FC News-Italia
- Juventus1897.it, il portale dei tifosi juventini
- Giù le mani dalla Juve
- Tifojuve
- Mondo Bianconero
- Juventus, su Calcio al Pallone
- MyJuve.it, Statistiche e numeri sulla Juventus FC
- La Juve siamo noi
- PianetaBiancoNero
[modifica] Siti non ufficiali in altre lingue
- (FA, EN, IT, DE, FR, PL) Juventus.IR Iranian Juventus Fans Club
- (IT, EN) www.j1897.com
- (IT, EN) Ultras Londra Juventus
- (EN) Juventus Page by Danilo Paparazzo
- (EN) Official supporters group of Australia
- (FR) Juventus non officiel
- (PL) JuvePoland
- (RU) ForzaJuve.ru
- (HE) Juve Times
- (ar) juventusmania.net
- (vi) Juventus fan club in Vietnam
- (Inz) Juventus Fans Indonesia
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