Giovanni Agnelli (senior)
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Giovanni Agnelli (Villar Perosa, Torino, 13 agosto 1866 - Torino 16 dicembre 1945) fu il capostipite della famiglia imprenditoriale torinese Agnelli. Nonno di Gianni e Umberto Agnelli, proprietario terriero, fu ufficiale di cavalleria e senatore del Regno. Fondò la casa automobilistica FIAT nel 1899, e ne fu amministratore delegato e presidente.
[modifica] Biografia
Iniziò gli studi al collegio San Giuseppe, poi venne avviato alla carriera militare presso l'accademia militare di Modena presso cui conseguì il grado di ufficiale. In seguito frequentò la scuola d'applicazione di Pinerolo iniziando la sua carriera nel Savoia cavalleria. Nel 1889 sposò Clara Boselli dalla quale nacquero Edoardo e Aniceta. Sviluppò un interesse per la meccanica che lo portò, senza grossi risultati, ad alcuni tentativi imprenditoriali nel campo. Nel 1893 lasciò l'esercito per tornare a Villar Perosa con l'intenzione di dedicarsi all'attività di famiglia, l'agricoltura. Intraprese il commercio di legnami e sementi. Fu nominato sindaco di Villar Perosa nel 1895 e restò in carica per mezzo secolo.
A Torino, dove si trasferì, frequentò il caffè Burello dove conobbe alcuni aristocratici appassionati di meccanica e di automobilismo. Assieme ad alcuni di loro, con il capitale ricavato dalle attività agricole, nel 1899 fondò la Fabbrica Italiana Automobili Torino (conosciuta poi come FIAT). Finanziò la sperimentazione di tricicli a motore e ottenne dalla francese Prunelle l'esclusiva per produrre i suoi motocicli, riscuotendo subito buoni risultati. Nel 1906, con il costruttore di biciclette ingegner Incerti, fonda la "Roberto Incerti & C. Villar Perosa" (RIV) per produrre cuscinetti a sfera. Sembra che a spingerlo in quest'attività sia stato il regolamento di una corsa automobilistica che imponeva che tutti i componenti fossero di costruzione italiana. La nuova azienda portò ad un notevole sviluppo del paese.
Agnelli vide un grande futuro nello sci, sport allora nato da poco. Fra il 1928 e il 1931 si fece cedere dei terreni al colle del Sestriere in alta Val Chisone dove costruì la prima stazione sciistica italiana.
Il successo negli affari di Agnelli fu purtroppo funestato dalla morte dei figli, Aniceta nel 1928 ed Edoardo nel 1935 (vittima di un incidente aereo all'idroscalo di Genova). Edoardo, dal 1920 presidente della RIV, era avviato alla carriera del padre. Lo sconforto spinse Giovanni Agnelli ad abbandonare l'attività impenditoriali ma il parroco del paese lo convinse a cambiare idea.
Gli anni successivi fino allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale registrarono un notevole sviluppo delle imprese familiari e il nipote Gianni, figlio di Edoardo, venne designato successore di Agnelli alla guida delle aziende. Dopo la guerra Agnelli venne accusato di compromissione col regime fascista e privato temporaneamente della proprietà delle sue imprese. Poco tempo dopo morì.
Dal 2002 il suo nome è inserito nell'Automotive Hall of Fame con tutte le maggiori personalità legate al mondo dell'automobile.
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