Radiazione
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Il termine radiazione viene generalmente utilizzato per indicare un insieme di fenomeni caratterizzato dal trasporto di energia nello spazio. Tipici esempi di radiazioni sono la luce ed il calore, le quali possono esser percepite facilmente dall'essere umano attraverso i suoi sensi.
Caratteristica comune a quasi tutti i tipi di radiazione (luminosa, termica, etc.) è la cessione di energia alla materia. Questa "cessione" di energia si può spiegare, semplicisticamente, considerando l'energia cinetica posseduta dalle "particelle" che compongono la relativa radiazione (i fotoni); la particella, una volta venuta a contatto con la materia può cedere la propria energia cinetica alla materia, generalmente sotto forma di energia termica e luminosa. Un particolare tipo di radiazione è costituito dalle onde elettromagnetiche, caratterizzate da una velocità nel vuoto costante, finita, pari a 299792 Km/s (3,0 x 108 m/s), indicata con c, da una particolare frequenza e dalla sua lunghezza d'onda, indicata con il simbolo λ (lambda). La frequenza è definita come il numero di lunghezze d'onda che passano in un secondo per un determinato punto dello spazio, ed è possibile ricavarlo numericamente considerando la seguente relazione:
Questa relazione è sempre valida in quanto c è una costante nel vuoto. In genere, tra queste tre quantità intercorre la seguente corrispondenza:
Tanto più è alto il valore della frequenza dell'onda tanto minore è la lunghezza d'onda della stessa, quindi la velocità della luce risulta costante per ogni radiazione elettromagnetica che si propaghi nel vuoto. La luce è la radiazione elettromagnetica con lunghezza d'onda che va dai circa 400 nm del violetto ai circa 750 del rosso.
Onde Elettriche | Tra 106 e 104 m |
Onde Radio | Tra 104 e 10-2 m |
Microonde | Tra 10 e 10-3 m |
Raggi Infrarossi | Tra 10-4 e 10-6 cm |
Luce del Visibile | Tra 700 e 400 nm |
Luce Ultravioletta | Tra 400 nm e 10-8 m |
Raggi X | Tra 10-8 e 10-10 m |
Raggi Gamma e Raggi Cosmici | Al di sotto di 10-10 m |
L'assorbimento di energia da parte della materia può causare un aumento locale di temperatura, come può essere il caso tipico del riscaldamento dei pannelli solari da parte della luce del Sole. Se l'energia della radiazione incidente sulla materia è sufficiente a ionizzarne gli atomi, la radiazione si chiama in questo casi ionizzante.
Se la radiazione ionizzante investe un tessuto biologico può creare dei danni di tipo sanitario su esso.
La cessione di energia all'uomo da parte delle radiazioni ionizzanti avviene attraverso l'irradiazione esterna o interna. Si parla di esposizione o irradiazione esterna quando la fonte di radiazioni rimane all'esterno del corpo umano, ad esempio quando ci esponiamo al Sole, per poterci abbronzare. Si parla di esposizione interna quando la sorgente di radiazione viene introdotta nel corpo umano.
Una fonte di radiazioni ionizzanti deriva dall'instabilità atomica di alcuni elementi. Gli elementi che presentano questa instabilità atomica sono rintracciabili facilmente sulla tavola periodica degli elementi, ed in particolare sono tutti gli elementi che hanno numero atomico (Z) uguale e superiore a 84 (Z>=84), ovvero a partire dal polonio. In genere, la trasformazione di tali elementi in altri elementi più stabili avviene attraverso l'emissione di raggi α o β accompagnati inoltre dall'emissione di raggi γ. Gli elementi che presentano tali caratteristiche vengono detti elementi radioattivi ed il processo di emissione di radiazioni viene detto decadimento radioattivo.
[modifica] Voci correlate
- Radiazione elettromagnetica
- Onde radio
- Microonde
- Radiazione infrarossa
- Luce visibile
- Radiazione solare
- Irraggiamento
- Radiazione ultravioletta
- Raggi X
- Raggi gamma
- Spettro elettromagnetico
- Radiazione di Sincrotrone
- Radiazioni ionizzanti
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