Ortografia tedesca
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L'ortografia tedesca (in tedesco Rechtschreibung), è da tempo oggetto di modificazioni, dibattiti, proteste e quant'altro: dopo l'ultima riforma ortografica sono stati fissati alcuni ulteriori criteri per la corretta grafia delle parole, sebbene essa non sia stata accettata da tutti, soprattutto da alcuni importanti giornali locali, quali la Frankfurter Allgemeine Zeitung e il Bild. C'è da ricordare anche la notevole riforma del 1998.
Indice |
[modifica] Premesse
La scrittura, in qualsiasi lingua, avviene attraverso grafemi, entità astratte che esulano dal concetto di suono: il loro collegamento con i foni è difatti sempre arbitrario; alla luce di questo, il tedesco (che usa l'alfabeto latino) non sempre usa una corrispondenza "uno-a-uno" tra fonema e grafema, ma spesso vengono usate combinazioni di quest'ultimi per rappresentare un fonema (e il rispettivo suono), oppure, viceversa, è possibile che un singolo simbolo grafico possa rappresentare una combinazione di fonemi, così come possono presentarsi casi di allografia.
[modifica] Una piccola nota
In linguistica si chiudono tra parentesi quadre [] i foni, ad esempio [t], tra barre // i fonemi, ad esempio /t/ e tra parentesi angolari i grafemi, ad esempio <t>.
Le forme precedute dall'asterisco (*<>) sono forme esistenti ma non previste o accettate dalla grafia locale, se non in parole di derivazione straniera.
[modifica] Alfabeto
Il tedesco utilizza l'alfabeto latino, e consta di 26 segni, nell'ordine:
A Ä B C D E F G H I J K L M N O Ö P Q R S T U Ü V W X Y Z
con l'aggiunta della consonante ß, solo tra le lettere minuscole (e solo in Germania ed Austria).
[modifica] Utilizzo della ß
Per approfondire, vedi la voce ß. |
La Eszett o scharfe S (in italiano, s forte), il cui utilizzo è stato rifiutato in Svizzera e Liechtenstein, è un segno grafico che rappresenta il fonema /s/, ed appare (secondo l'ultima riforma) in sostituzione di <ss> dopo vocale lunga mentre, prima del 1998, l'uso non era esattamente regolamentato.
[modifica] Utilizzo delle vocali con dieresi
La dieresi (ted. Umlaut), o meglio, il suo segno grafico posto su <ä>, <ö>, <ü> indica che, nella fase più antica del tedesco (e di tutte le lingue germaniche, del resto), la vocale tematica è stata influenzata da una vocale anteriore che la precedeva o seguiva: la realizzazione fonetica è, rispettivamente, [ɛː]/[ɛ], [øː]/[œ] ed [yː]/[ʏ]. In tempi più antichi (dal medioevo fino al Cinquecento circa), essa era segnata con una piccola e posta al di sopra della vocale modificatasi.
Oggi in alternativa alle vocali con dieresi sono comunemente accettati i digrammi <ae> per <ä>, <oe> per <ö>, <ue> per <ü>, sebbene sia consigliato di evitarli, in quanto figli solo di necessità (mancanza del simbolo grafico corrispondente su tastiere di computer o telefonini, ad esempio) e simboli di basso stile. Altrettanto vale per la scrittura alternativa <ss> per <ß>.
[modifica] Il sistema ortografico: le consonanti
Fonema | Realizzazione semplice | Raddoppiamento |
/r/ | <r> | <rr> dopo vocale breve |
/l/ | <l> | <ll> dopo vocale breve |
/m/ | <m> | <mm> dopo vocale breve |
/n/ | <n> | <nn> dopo vocale breve |
/ŋ/ | <ng>
<n> se prima di /k/ |
impossibile |
/b/ | <b> | <bb> |
/p/ | <p>
<b> in finale di sillaba |
<pp> |
/g/ | <g> | <gg> |
/k/ | <k>
<q> dopo /v/ <g> in finale di sillaba <x>, <chs>, <gs>, <cks>, <ks> per /k/+/s/ |
<ck>
*<kk> è possibile solo in parole di origine straniera |
/d/ | <d> | <dd> |
/t/ | <t>,<th>, <dt>
<d> in finale di sillaba |
<tt> |
/pf/ | <pf> | impossibile |
/ʦ/ | <z>
<t> + -s del genitivo |
<tz>
*<zz> è possibile solo in parole di origine straniera |
/v/ | <w>
<u> dopo <q> |
impossibile |
/f/ | <f>, <v> | <ff> |
/z/ | <s> | <impossibile> |
/s/ | <s>
<ß> <x> per /k/ + /s/> |
<ß>, <ss> |
/ʃ/ | <sch>
<s> ad inizio sillaba prima di /p/, /t/ |
impossibile |
/ʧ/ | <tsch>, <tzsch> | impossibile |
/ç/ | <ch>
<g> nel suffisso <-ig> |
impossibile |
/x/ | <ch> | impossibile |
/j/ | <j> | impossibile |
/h/ | <h> | impossibile |
Attenzione: il raddoppio della consonante, che spesso avviene dopo vocale breve, è solo a livello grafematico, cioè di scrittura. In tedesco non esistono consonanti doppie (cioè pronunziate in maniera allungata, come in italiano).
[modifica] Il sistema ortografico: le vocali
Spesso le vocali brevi hanno, in tedesco, una corrispondenza "uno-a-uno" tra fonema e grafema: |
Le vocali lunghe possono avere invece diversi esiti: la forma semplice singola, il raddoppio della vocale (dove possibile, vedere principio estetico) e la cosiddetta Dehnungs-h (h d'allungamento). | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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[modifica] Principi di Rechtschreibung
L'ortografia tedesca è regolata da alcuni principi, che dovrebbero essere sempre rispettati, anche se il tedesco moderno tende alla semplificazione, suscitando così le proteste dei puristi.
Questi i più importanti:
- Principio fonetico
- Le lettere (o grafemi) esprimono suoni, ad esempio il grafema <b> esprime il suono [b].
- Principio fonologico
- Ogni fonema è rappresentato da grafemi, ad esempio, i grafemi /ç-x/ sono entrambi rappresentati dal grafema <ch>.
- Principio morfologico o Principio della radice
- La radice ha la tendenza a rimanere uguale nelle diverse forme dell'unità grammaticale a cui riconduce, in modo da distinguere a primo acchito la comune appartenenza ad una stessa forma di parola, ad esempio il termine <Tag> in tedesco viene pronunciato [ taːk ] (a causa dell'Auslautverhärtung); Esso non è scritto *<tak> o *<tac> (come invece nel '500), bensì <Tag> per evidenziare la sua affinità con le altre forme dello stesso sostantivo:
- Nominativo singolare: Tag
- Nominativo plurale: Tage
- Genitivo singolare: Tages
- Dativo plurale: Tagen
- Ricalcato sullo stesso sostantivo <Tag> vi è l'avverbio <täglich>, "quotidianamente". La trascrizione fonetica dell'avverbio ([ tɛːglɪç ]) ci fa intuire che, alla luce della realizzazione delle vocali in tedesco (vedere lo schema soprastante), la parola protrebbe essere scritta anche *<teglich>, mentre invece viene usato il grafema <ä> per sottolineare la sua derivazione dal succitato sostantivo.
- La radice ha la tendenza a rimanere uguale nelle diverse forme dell'unità grammaticale a cui riconduce, in modo da distinguere a primo acchito la comune appartenenza ad una stessa forma di parola, ad esempio il termine <Tag> in tedesco viene pronunciato [ taːk ] (a causa dell'Auslautverhärtung); Esso non è scritto *<tak> o *<tac> (come invece nel '500), bensì <Tag> per evidenziare la sua affinità con le altre forme dello stesso sostantivo:
- Principio lessicale
- Gli omofoni vengono distinti tramite la grafia, ad esempio <Weise> (saggio) e <Waise> (orfano) (IPA [ vaɪzə ]) vengono scritti col diverso dittongo <ei> ed <ai>, oppure <Lider> (palpebre) e <Lieder> (canzoni) (IPA [liːdʙ]), vengono distinti dalla diversa grafia dell'allungamento della vocale /i/ (vedere lo schema soprastante).
- Principio grammaticale
- I sostantivi, comuni o propri che siano, sono scritti con la lettera iniziale maiuscola.
- Principio sintattico
- Qualsiasi parola che si trovi ad inizio di una frase viene scritta con la lettera maiuscola.
- Principio estetico
- Alcuni segni vocalici non vengono mai raddoppiati (vedere lo schema soprastante): rispettivamente <i>, <u>, <ä>, <ö>, <ü>.
- Principio pragmatico (non più usato dopo la riforma ortografica)
- Nelle lettere, si è soliti far risaltare l'importanza del destinatario ponendo il pronome <Du> (tu) con l'iniziale maiuscola.
[modifica] Scrivere <ß>, <ä>, <ö>, <ü> al computer
Spesso chi ha bisogno di scrivere in tedesco con il computer è ostacolato nella scrittura di questi segni dalla loro assenza nelle tastiere italiane: ecco un elenco dei modi per risolvere il problema (in Linux si presuppone la tastiera USA internazionale con dead-key).
Windows | Mac OS | GNU/Linux | |
---|---|---|---|
Ä | Alt + 0196 = Ä | Option + u + A | " + A |
ä | Alt + 0228 = ä | Option + u + a | " + a |
Ö | Alt + 0214 | Option + u + O | " + O |
ö | Alt + 0246 | Option + u + o | " + o |
Ü | Alt + 0220 | Option + u + U | " + U |
ü | Alt + 0252 | Option + u + u | " + u |
ß | Alt + 0223 | Option + s | Alt + ss / Alt + sz |
Le combinazioni indicate per Linux sono anche valide per chi utilizza un sistema Windows con il layout di tastiera "US-international", con l'eccezione della eszett che viene inserita con la combinazione Alt Gr + S. Inoltre <ä>, <ö>, <ü> possono anche venire inserite rispettivamente con le combinazioni Alt Gr + Q, Alt Gr + Q, Alt Gr + Y.
[modifica] Voci correlate
- Ortografia
- Lingua tedesca
- Riforma ortografica tedesca
- Fonetica tedesca
- Umlaut e Dieresi
[modifica] Collegamenti esterni
- (DE) Sito ufficiale della nuova Ortografia tedesca.
- (DE) Il sito del Progetto Duden.
- (IT) Sulla nuova ortografia tedesca.
[modifica] Bibliografia
- Duden, K. Die deutsche Rechtschreibung, Bibliographisches Institut Mannheim, 2000 ISBN 3-411-04012-2
- Fleischer W.,Helbig G., Lerchner G. (curato da): Kleine Enzyklopädie Deutsche Sprache, Peter Lang, 2001 ISBN 3-631-35310-3
- Moraldo S. M., Soffritti M. (curato da): Deutsch aktuell. Einführung in die Tendenzen der deutschen Gegenwartssprache, Carocci, 2004 ISBN 8-843-03218-6
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