L'Ordine Nuovo (rivista)
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Programma di rinnovamento sociale e proletario |
"Questo foglio esce per rispondere a un bisogno profondamente sentito dai gruppi socialisti di una palestra di discussioni, studi e ricerche intorno ai problemi della vita nazionale ed internazionale (...). OCCORRE alla propaganda parolaia, che ripete stancamente, con sfiducia mal celata dalla sonorità e dall'audacia tutta esteriore delle frasi, SOSTITUIRE LA PROPAGANDA DEL PROGRAMMA SOCIALISTA, di quel complesso cioè di soluzioni ai grandi problemi sociali che solo possono conciliarsi e vivificarsi in un tutto armonico e compatto nell'ideologia socialista. VOGLIAMO che in tutta la propaganda socialista cioè si faccia seguire sempre la critica della società capitalistica, del falso ordine borghese coll'ordine nuovo comunista (...). La borghesia e con essa l'organismo sociale rassodatosi dopo la rivoluzione francese sono esausti, nell'impossibilità di trovare in sé sia i materiali che le capacità direttive della ricostruzione (...). OCCORRE LAVORARE SU UN TERRENO NUOVO, vergine, in cui i germi dell'avvenire trovino l'humus propizio, in cui l'umanità possa rinnovarsi e risorgere; OCCORRE che una classe nuova al potere, provata duramente ma nello stesso tempo rafforzata dalla guerra, sappia per impulso proprio assumersi l'eroica impresa di portare sulle sue spalle il torbido e suggestivo domani. In questa classe, IL PROLETARIATO, è riposto l'avvenire del mondo; tutte le speranze, tutte le possibilità. La visione profetica di Marx, che aveva annunciato ai lavoratori la loro missione, si attua ora, giorno per giorno, man mano che la borghesia si dimostra inetta a salvare l'umanità dall'incendio ch'essa stessa ha appiccato, e man mano che la vita sociale gravita sempre più attorno al suo centro naturale e stabile: il proletariato". |
Il settimanale L'Ordine Nuovo - fondato il 1° maggio 1919 da Antonio Gramsci (1891-1937), insieme ad alcuni giovani intellettuali socialisti dell'ambiente torinese, Palmiro Togliatti (amico fin dall'università), Angelo Tasca e Umberto Terracini (dirigenti della federazione giovanile socialista) - dichiarava il suo programma di rinnovamento sociale e proletario nelle Battute di preludio scritte dallo stesso Tasca.
I primi numeri de L'Ordine Nuovo pur presentando caratteri di "disciplina permanente di cultura russa", mantenevano una composizione piuttosto antologica nelle brillanti recensioni ancora crociane e gentiliane di Togliatti per la rubrica La battaglia delle idee, negli studi che Tasca dedica ai maestri socialisti del passato come Luis Blanc e Fournière, negli articoli stranieri di Roman Rolland (La via che sale) e di Henri Barbusse (Il gruppo "Clarté").
Ma presto la tematica interpretativa gramsciana della rivoluzione bolscevica in rapporto storico con lo sviluppo della società italiana produce un colpo di mano redazionale all'interno de L'Ordine Nuovo, cioè la pubblicazione, il 21 giugno 1919, dell'articolo Democrazia operaia:
Da questo momento, dal n. 7 del 21 giugno 1919, L'Ordine Nuovo diventa "il giornale dei consigli di fabbrica". In pochi mesi l'idea-forza dei consigli di fabbrica si allarga e si realizza in decine di stabilimenti metallurgici, dalla FIAT alla Diatro, dalla Savigliano alla Lancia.
Gli articoli de "L'Ordine Nuovo" prendono atto dell'avvenimento suscitando dibattiti in tutto il movimento operaio, politico e sindacale, nonostante le opposizioni di riformisti e di massimalisti.
La piattaforma rivoluzionaria de L'Ordine Nuovo opera il proprio collaudo nel 1920.
A Torino gli industriali nel corso delle trattative per il rinnovo del contratto di lavoro rifiutano la richiesta degli aumenti salariali e, allo sciopero bianco degli operai rispondono con la serrata. I metallurgici reagiscono occupando le fabbriche nel triangolo industriale Torino-Milano_Genova. Il movimento d'occupazione viene tenuto nei limiti delle officine e fallisce.
Gramsci, Togliatti e Terracini conducono un'intensa campagna che culmina a Livorno il 21 gennaio 1921 con la fondazione del Partito Comunista d'Italia.
Cessate le pubblicazioni come rivista il 24 dicembre 1920, L'Ordine Nuovo diventa, il 1° gennaio 1921 quotidiano; il 21 gennaio, con la formazione del Partito Comunista d'Italia a Livorno, diventa organo del nuovo partito "secondo la linea tracciata dal Congresso dell'Internazionale e secondo la tradizione della classe operaia torinese".
[modifica] Collegamenti esterni
- Programma dell'Ordine nuovo redatto da Gramsci
- Approfondimento, scritti di Gramsci pubblicati in periodici e libri
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