Franco Donatoni
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Franco Donatoni (Verona, 9 giugno 1927 - Milano, 17 agosto 2000), è stato un compositore e didatta italiano, considerato tra le figure più rappresentative della musica post-seriale.
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[modifica] La vita
[modifica] Gli studi
In età molto giovane (a 7 anni) comincia lo studio del violino, in seguito compie gli studi di composizione al Liceo Musicale di Verona, al conservatorio G. Verdi di Milano e al conservatorio G.B. Martini di Bologna sotto la guida di docenti quali Piero Bottagisio, Ettore Desderi e Lino Liviabella.
Si è successivamente perfezionato all'Accademia di Santa Cecilia in Roma con Ildebrando Pizzetti; nel periodo trascorso a Roma ebbe modo di incontrare e frequentare assiduamente Goffredo Petrassi, il quale, pur non essendo stato ufficialmente suo insegnante, fu prodigo di consigli e suggerimenti, aiutandolo così nel suo lavoro di compositore e convincendolo a seguire la sua strada. E fu proprio Petrassi, nella qualità di giurato del concorso di composizione indetto da Radio Lussemburgo nel 1952, a premiare il suo Concertino per archi, ottoni e timpani solisti, importante affermazione che diede il via alla sua carriera internazionale di compositore.
A metà degli anni Cinquanta, in seguito agli stimoli ed ai consigli ricevuti da Bruno Maderna (da lui incontrato nella natìa Verona, Maderna avrebbe esercitato una notevole influenza sul pensiero e sul lavoro compositivo di Donatoni), ha varie volte frequentato (precisamente nel 1954, 1956, 1958 e 1961) i Ferienkurse di Darmstadt.
[modifica] L'insegnamento
Inizia le sue esperienze didattiche come docente fin dal 1953: è stato docente di Composizione presso i conservatori di Bologna, Torino e Milano, mentre in seguito è stato titolare della Cattedra di perfezionamento di composizione presso l’Accademia Nazionale di S.Cecilia a Roma e presso l'Accademia Chigiana di Siena. È stato inoltre docente al DAMS della Facoltà di Lettere dell’Università di Bologna, ed ha tenuto seminari in Europa, America e Australia.
In questa sua pluridecennale esperienza pedagogica ha formato numerose generazioni di compositori, tra i quali Stefano Bellon, Pascal Dusapin, Armando Gentilucci, Sandro Gorli, Magnus Lindberg, Luca Mosca, Esa-Pekka Salonen, Aurelio Samorì, Giuseppe Sinopoli, Alessandro Solbiati, e molti altri.
[modifica] Premi e riconoscimenti
Tra i numerosi riconoscimenti che Donatoni ha ricevuto nel corso della sua vita, vanno ricordati il premio SIMC (Società Internazionale per la Musica Contemporanea) attribuito per la composizione Puppenspiel nel 1961, il Premio Marzotto (attribuitogli nel 1966 per il brano "Puppenspiel II"), il Koussevitzky Award (1968, per la composizione Orts), il premio Janni Psacaropulo della critica musicale torinese per il brano Spiri (1979).
Inoltre, nel 1985 è stato nominato "Commandeur dans L’Ordre des Arts et des Lettres" dal Ministro della Cultura francese.
[modifica] L'attività di scrittore
Attivo anche come scrittore, ha esordito con Questo (Adelphi, 1970), un testo che presenta particolari formali molto singolari in quanto Donatoni applica al materiale verbale gli stessi procedimenti che utilizza nella composizione musicale in quegli anni.
Successivamente Donatoni darà alle stampe Antecedente X (1980), sottotitolato "Sulle difficoltà del comporre", nel quale l'autore indaga sulle oscure origini dell'atto compositivo (gli "antecedenti", appunto).
Pochi anni dopo uscirà Il sigaro di Armando (1982), che è una raccolta di scritti su vari argomenti (sempre riguardanti la musica, ma non strettamente concentrati sulla composizione), sono incluse anche alcune interviste con lo stesso autore; In-oltre (1988), invece, raccoglie gli scritti di presentazione che via via Donatoni stilò per le prime esecuzioni dei suoi brani.
[modifica] Gli ultimi anni
Di salute piuttosto malferma (sin dalla giovinezza soffrì periodicamente di depressioni nervose che lo costrinsero talvolta ad interrompere il suo lavoro per seguire le opportune terapie), gli ultimi anni della vita di Donatoni furono minati dal diabete, malattia di cui soffrì sin dai primi anni Ottanta.
Nel 1998 venne colpito da un ictus cerebrale, e la sua salute si deteriorò al punto che per i suoi ultimi brani orchestrali (Prom e ESA - In cauda V) dovette farsi aiutare per la stesura pratica delle partiture da alcuni allievi.
Un secondo ictus, sopravvenuto nel 2000, lo porterà alla morte, avvenuta il 17 agosto di quello stesso anno. La cerimonia funebre (durante la quale venne eseguito il suo brano Cinis, sorta di requiem laico che l'autore compose nel 1988) si tenne al conservatorio di Milano.
[modifica] La musica
[modifica] Sguardo generale
Le sue musiche sono eseguite diffusamente nel mondo intero, sovente interpretate da grandi solisti, gruppi e direttori (Claudio Abbado, Salvatore Accardo, Claudia Antonelli, Irvine Arditti, Dino Asciolla, Pierre Boulez, Elisabeth Chojnacka, Dorothy Dorow, Ensemble 2e2m, Ensemble Intercontemporain, Lothar Faber, Severino Gazzelloni, Bruno Giuranna, Les Percussions de Strasbourg, Nieuw Ensemble, Bruno Maderna, Alain Meunier, Esa-Pekka Salonen, e molti altri).
Spesso premiate in concorsi internazionali di composizione, le sue opere sono edite dalle edizioni Schott (Magonza-Londra), Boosey & Hawkes (Londra), Suvini Zerboni (Milano) e Ricordi (Milano).
Franco Donatoni arrivò alla maturità artistica in epoca relativamente tarda, ovvero attorno ai cinquant'anni, dopo aver percorso un lungo cammino spinto dal desiderio di "guardare avanti", esplorando le varie strade possibili di un tragitto che fece uscire la Nuova Musica dal periodo seriale. Le sue composizioni a partire dai tardi anni Settanta riguardano soprattutto la musica da camera (pur non mancando alcune interessanti e riuscite opere orchestrali e teatrali), e vengono universalmente apprezzate per la loro fresca originalità, nonché per la libertà e la brillantezza della loro scrittura.
[modifica] I periodi
Nella musica di Donatoni si possono riconoscere vari differenti periodi: il primo è segnato da un neoclassicismo bartokiano, non esente dall'influenza di Goffredo Petrassi.
In seguito la frequentazione e gli insegnamenti di Bruno Maderna lo indirizzeranno verso il serialismo (anni Cinquanta), mentre la prima parte degli anni Sessanta vedranno Donatoni tra i protagonisti dell'Alea (o, come lo stesso Donatoni preferiva dire, dell'Indeterminazione), periodo che porterà più tardi (fine anni Sessanta) all'utilizzo estremo di procedimenti quali gli automatismi combinatori, volti alla ricerca di un distacco, alla rinuncia alla responsabilità soggettiva dell'atto del comporre.
Sono questi gli anni del periodo negativo, in cui le esperienze legate alla de-composizione porteranno ad una desacralizzazione completa della creatività, ad una dissociazione totale tra materiale e gesto compositivo. Durante questo periodo furono di importanza determinante le suggestioni e le influenze ricevute da autori letterari quali Franz Kafka, Gustav Meyrink, Heinrich von Kleist, Robert Walser e Marguerite Yourcenar.
Da notare in questo periodo la totale assenza di composizioni vocali; brani emblematici di quei tempi sono Puppenspiel I (1961), Per Orchestra (1962) Black and white (1964), Etwas ruhiger im Ausdruck (1967).
[modifica] L'esercizio ludico dell'invenzione
Dalla metà degli anni anni Settanta, Donatoni ritrovò quello che lui stesso chiamava l'esercizio ludico dell'invenzione, un atteggiamento, quindi, ed un rapporto decisamente positivo con la scrittura, il che lo porterà a produrre un notevolissimo numero di opere che godranno di un apprezzamento sempre più vasto in campo internazionale; in senso temporale, i primi brani di questo lungo ciclo sono Ash (1976), Toy e Spiri (entrambi del 1977).
I materiali compositivi utilizzati da Donatoni in questa sua ultima, lunga fase sono spesso minimali; essi vengono sottoposti a continui procedimenti di trasmutazione e permutazione tramite l'utilizzo di codici e automatismi miranti alla crescita della cellula originaria, quasi fosse un organismo vivente.
A partire dagli anni Ottanta si denota un ritorno verso la musica vocale, da lui accuratamente evitata per più di un ventennio (L'ultima sera del 1980, In cauda per coro e orchestra del 1986, Madrigale del 1991, su testo di Elsa Morante), così come in altri lavori si noterà una certa influenza (soprattutto a livello ritmico) della musica jazz (Hot del 1989, Sweet Basil del 1993).
La sua scomparsa, avvenuta nel 2000, gli impedirà di portare a termine la sua trascrizione de L'arte della fuga di Johann Sebastian Bach.
[modifica] Il teatro
Per due volte si dedicherà all'opera lirica: nel 1984 con Atem, rappresentata al Teatro alla Scala di Milano, cercherà di ribaltare il consueto rapporto tra compositore e soggetto, creando uno spettacolo senza trama, in cui il prodotto "spettacolare" doveva essere il risultato della visualizzazione della sua musica (infatti la partitura include molti dei suoi lavori precedenti, talora modificati, talora lasciati al loro stato originario). Il risultato finale, però, non fu dei più incoraggianti, tanto che lo stesso autore ebbe a dichiarare che si era trattato solo di un "matrimonio in bianco" tra lui stesso e l'opera.
Donatoni ci riprovò nel 1995 con Alfred, Alfred, "opéra comique" su testo proprio, rappresentata al Festival "Musica" di Strasburgo e poco dopo ripresa a Parigi e in varie città italiane. L'esito fu questa volta esilerante: il protagonista dell'opera è lo stesso compositore, il quale dal letto di una camera d'ospedale, colpito da una crisi diabetica assiste in silenzio ad un susseguirsi continuo di avvenimenti surreali che si prestano a tragicomiche riflessioni sulla vita.
[modifica] Cronologia delle opere
[modifica] Gli inizi (gli anni Cinquanta)
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- Quartetto I per quartetto d'archi
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- Ouverture per orchestra da camera
- Sinfonia per orchestra d'archi
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- Cinque pezzi per 2 pianoforti
- Divertimento per violino e gruppo strumentale
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- Musica per orchestra da camera
- Composizione in quattro movimenti per pianoforte
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- La lampara balletto
- Tre improvvisazioni per pianoforte
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- Quartetto II per quartetto d'archi
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- Movimento per clavicembalo, pianoforte e 9 strumenti
- Serenata per voce femminile e 16 strumenti, testo di Dylan Thomas
- Strophes per orchestra
[modifica] Il periodo negativo (gli anni Sessanta)
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- For Grilly "Improvvisazione per sette" per 7 esecutori
- Sezioni "Invenzione per orchestra"
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- Doubles per clavicembalo
- Puppenspiel I "Studi per una musica di scena" per orchestra
- Quartetto III per nastro a quattro piste
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- Per orchestra
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- Quartetto IV (Zrcadlo) per quartetto d'archi
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- Asar per 10 strumenti ad arco
- Babai per clavicembalo
- Black and white per 37 strumenti ad arco
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- Divertimento II per archi
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- Etwas ruhiger im Ausdruck per flauto, clarinetto, violino, violoncello e pianoforte
- Souvenir "Kammersymphonie op. 18" per 15 strumenti
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- Black and white II "Esercizi per le dieci dita" per strumenti a tastiera
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- Estratto per pianoforte
- Orts "Souvenir n. 2" per 14 strumenti e lettore ad libitum
- Solo per orchestra d'archi
[modifica] Transizioni (gli anni Settanta)
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- Doubles II per orchestra
- To Earle per orchestra da camera
- Secondo estratto per arpa, clavicembalo e pianoforte
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- Lied per 13 strumenti
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- Jeux pour deux per clavicembalo e organo positivo
- Voci - Orchesterübung per orchestra
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- Duetto per clavicembalo
- Duo pour Bruno per orchestra
- Lumen per 6 strumenti
- Terzo estratto per pianoforte e 8 strumenti
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- Algo per chitarra
- Ali per viola
- Diario 76 per 4 trombe e 4 tromboni
- Portrait per clavicembalo e orchestra
- Spiri per 10 strumenti
- Toy per 2 violini, viola e clavicembalo
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- Arie per voce femminile e orchestra, testi di Omar Khayyam, Renato Maestri, Fray Luis de León, Tiziana Fumagalli, Hafiz
- De Près per voce femminile, 2 ottavini e 3 violini
- Ed insieme bussarono per voce femminile e pianoforte
[modifica] L'invenzione (gli anni Ottanta)
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- Clair per clarinetto
- L'ultima sera per voce femminile e 5 strumenti, testo di Fernando Pessoa
- Le ruisseau sur l'escalier per violoncello e 19 esecutori
- The heart's eye per quartetto d'archi
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- Fili per flauto e pianoforte
- Small per ottavino, clarinetto e arpa
- Tema per 12 strumenti
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- Abyss per voce grave femminile, flauto basso e 10 strumenti, testo di Susan Park
- Ala per violoncello e contrabbasso
- Alamari per violoncello, contrabbasso e pianoforte
- Diario '83 per 4 trombe, 4 tromboni e orchestra
- Lem per contrabbasso
- Rima per pianoforte
- She per 3 soprani e 6 strumenti, testo di Susan Park
- Sinfonia op. 63 "Anton Webern" per orchestra da camera
- Françoise Variationen per pianoforte
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- Atem, opera in due tempi e un intermezzo, testi di Brandolino Brandolini d'Adda, Tiziana Fumagalli, Renato Maestri e Susan Park
- Cadeau per 11 esecutori
- Darkness per 6 percussionisti
- Ombra per clarinetto contrabbasso
- Ronda per violino, viola, violoncello e pianoforte
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- Omar per vibrafono
- Sestetto per 2 violini, 2 viole e 2 violoncelli
- Still per soprano leggero e 6 strumenti
- Eco per orchestra da camera
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- Ave per ottavino, glockenspiel e celesta
- Flag per 13 strumenti
- O si ride per 12 voci soliste, testo di Brandolino Brandolini D'Adda
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- A Françoise per pianoforte
- Cinis per voce femminile e clarinetto basso, testo di Gaio Licinio Calvo
- La souris sans sourire per quartetto d'archi
- Short per tromba in Do
- Cloches per 2 pianoforti, 8 strumenti a fiato e 2 percussionisti
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- Blow per quintetto di fiati
- Ciglio per violino
- Frain per 8 strumenti
- Hot per sassofono sopranino o tenore e 6 esecutori
- Midi per flauto
- Soft per clarinetto basso
[modifica] L'ultimo decennio (gli anni Novanta)
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- Ase (Algo II) per voce femminile e chitarra
- Bok per clarinetto basso e marimba
- Chantal per arpa solista, flauto, clarinetto e quartetto d'archi
- Cloches II per 2 pianoforti
- Het per flauto, clarinetto basso e pianoforte
- Holly per corno inglese, oboe, oboe d'amore e 13 strumenti
- Marches II per arpa solista, 3 voci femminili ad libitum, 12 strumenti e 3 percussionisti
- Rasch per 4 sassofoni
- Spice (Ronda n. 2) per violino/viola, clarinetto in Sib/clarinetto piccolo in Mib, violoncello e pianoforte
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- Cloches III per 2 pianisti e 2 percussionisti
- Madrigale per 4 cori di voci bianche e 4 percussionisti, testo di Elsa Morante
- Refrain II per 11 esecutori
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- Aahiel per mezzosoprano, clarinetto, vibrafono, marimba e pianoforte, testo di Anonimo
- An Angel within my Heart per voce femminile, 2 clarinetti e trio d'archi, testo di Susan Park
- Concerto grosso per orchestra e 5 tastiere elettroniche
- Feria II per organo
- Feria III per organo
- Jay per pianoforte, 2 trombe, 3 corni e 2 tromboni
- Late in the day (Ronda n. 3) per soprano, flauto, clarinetto e pianoforte, testo di Michael Riviere
- Mari per marimba
- Mari II per 4 marimbe
- Nidi II per flauto barocco tenore
- Scaglie per trombone
- Sincronie per pianoforte con accompagnamento di violoncello solista
- Sweet per flauto dolce tenore
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- Ciglio III per violino e pianoforte
- Flans per soprano coloratura e 9 strumenti, testo di François Villon
- Portal per clarinetto in Sib, clarinetto basso, clarinetto piccolo in Mib e orchestra
- Puppenspiel III per ottavino, flauto e flauto in Sol e 14 esecutori
- Serenata II per 5 strumenti
- Sincronie II per violoncello, pianoforte e 7 strumenti
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- Alfred, Alfred, opera comica in sette scene e sei intermezzi, testo dell'autore
- Algo III per chitarra e 23 esecutori
- Cinis II per clarinetto basso, marimba e percussione
- Duetto II per 2 violini
- Fanfara per ottoni e tamburo napoleonico
- Incisi per oboe
- Luci per flauto in sol
- Rasch II per 4 sassofoni, vibrafono, marimba, percussioni e pianoforte
- Triplum per flauto, oboe e clarinetto
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- Algo IV per 13 strumenti
- In cauda III per orchestra
- Lame II per 8 violoncelli
- Lem II per contrabbasso e 15 strumenti
- Luci II per fagotto e corno
- Refrain IV per 8 strumenti
- Till per corno
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- Al per mandolino, mandola e chitarra
- Che per tuba
- Feria IV per accordeon
- Luci III per quartetto d'archi
- Tell per corno inglese
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- Cerocchi 70 per clarinetto, violoncello e pianoforte
- Elly per clarinetto, violoncello e pianoforte
- Fire (In cauda IV) per 4 voci femminili e orchestra, testo di Jack Beeching
- Poll per 13 esecutori
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- Clair II per clarinetto
- Prom per orchestra
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- ESA (In cauda V) per orchestra
[modifica] Discografia
- Franco Donatoni (disco monografico) Gruppo Musica Insieme di Cremona, soprano Luisa Castellani, direttore Andrea Molino, CD Fono
- Franco Donatoni - Ensemble 2E2M Vol. 1° (disco monografico) Ensemble 2E2M, direttore Paul Méfano, CD Adda
- Franco Donatoni - Ensemble 2E2M Vol. 2° (disco monografico) Ensemble 2E2M, direttore Paul Méfano, CD Adda
- Franco Donatoni (disco monografico) Kölner Rundfunk Sinfonie-Orchester e Rundfunkchor - Orchestre Philharmonique de Radio France, direttore Arturo Tamayo, CD Stradivarius
- Franco Donatoni (disco monografico) Ensemble Alternance, violoncellista Alain Meunier, clarinetto contrabbasso Armand Angster, direttore Luca Pfaff, CD Harmonic Records
- Franco Donatoni (disco monografico) Nieuw Ensemble, soprano Dorothy Dorow, direttore Ed Spanjaard, CD Etcetera Records
- Franco Donatoni (disco monografico) Ensemble Fa, direttore Dominique My, CD Una Corda/Accord
[modifica] Bibliografia
[modifica] Scritti di Franco Donatoni
- Questo, Edizioni Adelphi, Milano (1970), ISBN 8845901467
- Antecedente X "sulle difficoltà del comporre", Edizioni Adelphi, Milano (1980), ISBN 8845904342
- Il sigaro di Armando, Spirali Edizioni, Milano (1982), ISBN 8877700521
- In-oltre, Edizioni L'Obliquo, Brescia (1988)
[modifica] Scritti su Franco Donatoni
- Autori vari, Donatoni a cura di Enzo Restagno, Edizioni EDT, Torino (1990), ISBN 88-7063-083-8
- Renzo Cresti, Franco Donatoni, Edizioni Suvini Zerboni, Milano (1982)
[modifica] Voci correlate
[modifica] Collegamenti esterni
- Una testimonianza
- (FR) Pagina dedicata a Donatoni sul sito dell'IRCAM
- (EN) Articolo "in memoriam" sul periodico "The Musical Times"