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Organo (musica) - Wikipedia

Organo (musica)

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

l'organo a 4 manuali del 1912 della cattedrale di Bristol, Inghilterra
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l'organo a 4 manuali del 1912 della cattedrale di Bristol, Inghilterra

L'organo è uno strumento musicale azionato per mezzo di una o più tastiere, dette manuali per distinguerle dai pedali.

Il suono viene generalmente emesso da un sistema di canne, metalliche o di legno, di grandezza e di lunghezza crescente secondo la tonalità e il timbro.

L'organo è molto diffuso nelle chiese ed ha infatti un posto di primo piano nella musica sacra ed in generale anche nella liturgia. Esistono inoltre importanti derivazioni dall'organo, tra cui l'harmonium, l'organo jazz e l'organo Hammond.

L'estensione di questo strumento è spesso notevole quanto la sua imponenza, dal momento che ne esistono alcuni capaci di superare le dieci ottave. Inoltre l'organo, suonato con tecnica appropriata, è in grado di produrre una complessa sinfonia di suoni anche per merito dei diversi registri che possono essere associati ai manuali e alla pedaliera, che viene normalmente utilizzata per le note più basse.

Indice

[modifica] La storia

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L'esempio più antico è greco e risale al III secolo a.C. Si trattava di uno strumento fornito di tastiera, canne e registri; l'aria era insufflata da un sistema di pressione ad acqua, da cui la denominazione hidraulis, cioè organo idraulico.

Impiegato nella civiltà romana e nell'area bizantina per celebrare festività pubbliche, deve probabilmente il suo cambiamento di destinazione ad un evento casuale: nel 757 l'imperatore di Bisanzio, Costantino Copronimo, fece dono di un organo a Pipino il Breve, il quale lo collocò nella chiesa di San Cornelio a Compiègne in Francia . Da allora iniziò la rapida diffusione dello strumento nei luoghi di culto cristiani ed il suo utilizzo nella liturgia.

L'evoluzione dell'organo fu notevole: in pochi secoli si passò dall'elementare prototipo dell'VIII secolo, in cui la tastiera era formata da vere e proprie leve (coulisse tirate dal suonatore) e le canne disposte secondo "blocchi" sonori senza registri distinti, ai modelli tardo trecenteschi e quattrocenteschi dotati di pedaliera, con una tastiera simile a quella moderna e registri distinti. In ambito profano era utilizzato l'organo portativo, di piccole dimensioni; l'esecutore suonava con la mano destra e con la mano sinistra azionava il mantice. Alla fine del Quattrocento e nel Cinquecento si iniziano a definire vere e proprie caratteristiche costruttive areali se non proprio nazionali o regionali: in sintesi si possono identificare alcune macroaree: germanico-fiamminga, francese, iberica e italiana. La tradizione costruttiva germanico fiamminga e francese farà evolvere tipologie organarie basate sulla distinzione dei corpi sonori (più tastiere - da una a cinque - e pedaliera con registri autonomi, mentre quella italiana mostrerà una netta predilezione per la tastiera unica, le limpide sonorità prettamente organistiche (registri di Principale) del Ripieno, la pedaliera di ambito ridotto, spesso senza registri propri. Nei paesi iberici (Castiglia, Paesi Baschi, Portogallo) e in America Latina, si diffonde a partire dalla seconda metà del Cinquecento, un tipo d'organo strutturato su più piani sonori le cui caratteristiche sono così riassumibili: grande varietà di registros de lengueteria (registri ad ancia), trompeteria tendida o de battalla (Trombe orizzontali), Corneta (collocata in un somiere situato in alto), tastiera spesso unica divisa in bassi e soprani (teclado partido).

[modifica] Componenti e caratteristiche

[modifica] Registri

pomelli a tiro che comandano i registri dell'organo di Weingarten, Germany
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pomelli a tiro che comandano i registri dell'organo di Weingarten, Germany

Ogni organo che si rispetti ha tra le sue caratteristiche fondamentali un certo numero di registri, vale a dire file di canne di diverse altezze, diametri e forme, che vengono impiegati dall'organista per variare il suono emesso dallo strumento in parte secondo le indicazioni della partitura, molto spesso secondo la circostanza e la personale sensibilità.

L'organo italiano ha di solito uno o più "Principali" e i registri più acuti (8' 4' 2'-2/3 1'-1/3 1') e dei registri con effetto tremolo (tipo voce umana - da non confondersi con la vox humana, registro ad ancia simile al regale - o voce celeste)). Il numero che viene indicato accanto al nome del registro indica la lunghezza in piedi del do più basso, o meglio di una canna aperta che faccia un suono corrispondente a tale nota. Se la canna è infatti chiusa (il termine tecnico è tappata) la lunghezza si raddoppia automaticamente (e, quindi a parità di nota emessa, la canna tappata misura la metà di una canna non tappata).

Non è detto che a una nota di un singolo registro corrisponda una sola canna: ad esempio, la voce celeste può essere costituita da coppie di canne che non sono esattamente accordate all'unisono, e quindi generano dei battimenti che danno il particolare effetto; il cornetto fa suonare cinque canne per nota, quella del pricipale o di altro registro di base, l'VIII la XII, la XV e la XVII rispetto alla nota teorica indicata nel registro; il ripieno infine può essere ad esempio da tre o anche quindici file, e anche in questo caso si usano armonici della nota fondamentale.

Tra i registri dell'organo si ricordano la gamba, che appartiene alla famiglia dei fondi, di 8 o 4 piedi, e la controgamba, che appartiene alla famiglia dei fondi, di 16 piedi.

[modifica] Unioni

Sopra ai pedali si trovano le staffe, che controllano il Crescendo e l'Espressione per i due manuali.
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Sopra ai pedali si trovano le staffe, che controllano il Crescendo e l'Espressione per i due manuali.

La presenza di diversi registri sui vari manuali presenti nello strumento ha posto la necessità delle unioni, che permettono di aggiungere al suono risultante i registri presenti su un altro manuale. Esistono anche funzioni di pedale automatico o di unione del I manuale con i pedali. Alcuni piccoli organi antichi hanno una unione "all'ottava", che permette di suonare automaticamente le note all'ottava superiore.

Negli organi a trasmissione meccanica l'unione di tutti i registri veniva chiamata Tiratutti, ed era una leva che effettivamente apriva tutti i registri. Se l'organo era grande, ci voleva una discreta forza fisica!

[modifica] Trasmissione

Dalla tastiera con un sistema meccanico, pneumatico, elettrico, elettronico o misto i comandi di apertura pervengono ai "ventilabri", ossia valvole poste all'interno del somiere, che permettono il passaggio dell'aria alle canne quando viene premuto un tasto. Quale canna, o quale gruppo di canne vengono attivate dipende anche dalle impostazioni dei registri e delle unioni.

La differenza tra i vari sistemi non sta in come il suono viene prodotto - anche un organo a trasmissione elettronica fa sempre suonare le canne facendogli passare dell'aria! - ma in come appunto si passa dalla pressione dei tasti all'apertura delle valvole sotto le canne. Occorre un mantice per fornire l'aria: una volta c'era un ragazzo che lo azionava, oramai si usa un motorino separato.

Negli organi meccanici c'è tutto un sistema di leve per trasmettere il movimento. All'atto pratico questo significa che la consolle deve essere posizionata vicino alle canne, come si vede spesso negli organi posti in alto, sopra il portale d'ingresso principale oppure su un lato della navata; inoltre la pressione che occorre esercitare sui tasti aumenta all'aumentare del numero di registri utilizzato contemporaneamente. L'insieme di leve, cavi e bilancieri che costituiscono la trasmissione in un organo meccanico, viene detta catenacciatura. Molti organisti preferiscono la trasmissione meccanica a quella elettrica o elettronica, poiché consente di dosare la pressione sui tasti e, di conseguenza, modificare la resa dello strumento.

Negli organi pneumatici la trasmissione avviene mediante un tubicino pieno d'aria che viene attivato alla pressione del tasto. L'aria viene convogliata ad un manticetto che aziona la valvola in corrispondenza della canna. In questo modo è possibile separare la consolle dalle canne; purtroppo però la trasmissione del movimento non è immediata, e il povero organista soprattutto nei brani veloci si confonde perché ascolta quello che sta suonando con un sensibile ritardo.

A fine '800 si è infine passati alla trasmissione prima elettrica e poi elettronica, dove la trasmissione del moto fra tasto e ventilabro viene fatta per mezzo di relè elettromagnetici o addirittura di chip. La soluzione è indubbiamente la più pratica (anche se la trasmissione meccanica viene considerata migliore da un gran numero di organisti, tant'è che anche oggi i nuovi organi sono prevalentemente costruiti a trazione meccanica), perché permette innanzitutto di accoppiare a piacimento i registri alle varie tastiere, e soprattutto di separare i gruppi di canne, costruendo così somieri più piccoli, ed addirittura di memorizzare una esecuzione (L'organo di Notre Dame a Parigi) e ripeterla perfettamente in ogni momento.

[modifica] Somieri

Il somiere è una cassa dove avviene la distribuzione dell'aria prodotta dal mantice. Normalmente ogni manuale ha un proprio somiere sul quale sono inserite le canne. Diversi tipi di somieri esistono; le due grandi famiglie sono i somieri a vento (tipici della grande organaria italiana) e quelli a tiro (area tedesca e centro europa). Attualmente sembrano prevalere quelli a tiro per la facilità con cui vengono elettroasserviti; di contro i somieri a vento sono più robusti, durevoli nel tempo (quello dell'organo Antegnati di S. Giuseppe a Brescia funziona perfettamente dopo quasi 500 anni!) e facili da riparare.

[modifica] Canne

Antico organo a Klosterlechfeld, Germania
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Antico organo a Klosterlechfeld, Germania
Un organo moderno a Kleve, Germania
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Un organo moderno a Kleve, Germania

Le canne, realizzate in metallo e più raramente in legno, sono raggruppate generalmente in serie. Si possono raggruppare in due grandi famiglie: ad "anima", dette anche labiali, che funzionano col principio del flauto dolce, e ad "ancia" in cui è una lamina vibrante a creare il suono, e la canna (in questo caso denominara risuonatore) a dargli il colore. Le prime, canne semplici ad una sola nota, sono costruite da tre parti: il corpo, ovvero la parte superiore della canna, la cui lunghezza determina l'altezza del suono prodotto; il piede, la parte inferiore della canna, costituito da un cono col il vertice forato, per condurre l'aria entro il corpo; la bocca, generalmente rettangolare, questa apertura consta di un labbro inferiore appartenente al piede e da un labbro superiore ricavato dal corpo, e dall'anima, un diaframma saldato tra il piede e il corpo. Nelle canne di facciata il piano dei labbri è appiattito e addentrato nel corpo; quello superiore è sagomato o a scudo o a mitria, in quest'ultimo caso a volte sormontato da un punto o altro elemento decorativo a sbalzo.

Anche le canne ad ancia sono formate da tre parti: il piede, con la stessa forma e le stesse funzione di quelle ad anima, a volte, regolarmente per le ancie di facciata, sostituito da uno zoccolo portavento di legno su cui si innestano le canne; la parte centrale costituita dall'ancia fissata su una noce di piombo è formata da più elementi: il canaletto, generalmente d'ottone, dall'ancia vera e propria, la linguetta d'ottone laminato che battendo i bordi del canaletto produce il suono, dall'accordatore, una gruccia metallica che serve a regolare la lunghezza della porzione vibrante dell'ancia; il risuonatore, dalle fogge e lunghezze più varie è saldata o innestata sulla noce, normalmente di metallo ma anche di legno se invece il registro è in facciata è sempre di stagno.

La parte in vista viene detta prospetto o facciata. L'aspetto estetico è spesso talmente preponderante su quello musicale che non è raro trovarsi di fronte a dei prospetti con canne parzialmente o totalmente mute. Non è una prassi da buoni organari, comunque. La cassa è la custodia lignea dell'organo ed il suo prospetto è sempre decorato, e proprio dallo stile di questa decorazione si può ricavare la datazione di molti organi.

[modifica] Consolle

La consolle è l'insieme dei manuali, dei pedali, delle staffe, dei comandi di registro, di unione e di cancellazione a disposizione sullo strumento. In genere, dal momento che la trasmissione è oggi notevolmente più potente e sofisticata di un tempo, la consolle è posta anche a notevole distanza dai somieri e dalle canne. Non sono rari gli organi che possono essere comandati da più di una consolle, soprattutto per esigenze liturgiche o per la presenza del coro. La seduta riservata all'esecutore, l'organista, deve essere ampia e ben solida e regolabile in altezza: sono importanti i movimenti anche delle gambe e la posizione stessa dipende dall'impostazione e dall'uso dei diversi manuali.

[modifica] Bibliografia

  • Fernando Germani, Trattato per Organo, Dover
  • Corrado Moretti, L'organo italiano, Ediz. Eco, Milano
  • Giuseppe Ràdole, Letteratura organistica dal Tre al Novecento, Carrara, Bergamo 1996
  • Giuseppe Ràdole, Le registrazioni organistiche nelle culture europee", Pizzicato
  • Giuseppe Ràdole, Sette secoli di musica per organo Zanibon, Padova
  • Bossi, Tebaldini, Metodo teorico pratico per organo , Carisch

[modifica] Altri progetti

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